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La solidarietà nella società contemporanea: teorie e pratiche, Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

La solidarietà come valore fondamentale nella società contemporanea, analizzando le sue radici storiche e le sue implicazioni pratiche. La solidarietà come principio costituzionale in italia e nell'unione europea, e fornisce una panoramica delle teorie di autori come durkheim, mauss, sorokin e arendt sul rapporto individuo-società. Inoltre, il documento discute il concetto di società civile, l'innovazione e il governo, e fornisce una visione futura della solidarietà nella società della globalizzazione.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 13/02/2024

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gertrude-3 🇮🇹

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Scarica La solidarietà nella società contemporanea: teorie e pratiche e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! LEZIONE 14 16/11/2023 FINE: SOLIDARIETÀ FINE CAPITOLO 1: L'IDEA DI SOLIDARIETÀ La solidarietà abbandona la sua dimensione normativa per assumere una di carattere pratico, e con l'affermazione dell'home oeconomicus nel secondo dopoguerra del secolo scorso la necessità di ritornare sul concetto di solidarietà è sempre più presente. -Chi non invoca, oggi la solidarietà? Questo termine ora ha ormai invaso il discorso pubblico. Rivendicato sia a destra che a sinistra, trascende ogni confine politico- p.3 La solidarietà della società contemporanea è fondamentale, infatti è sancita anche per legge. C'è un richiamo sia nella: ● Costituzione italiana, art.2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. ● Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Qui viene rimarcato quanto già stabilito nella Costituzione Italiana dedicato l'intero Titolo IV alla solidarietà e indicando nel Preambolo che, “Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l'unione si fonda sui valori individuali e universali della dignità umana, della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà; [...] l'unione contribuisce alla salvaguardia e allo sviluppo di questi valori comuni nel rispetto della diversità, delle culture e delle tradizioni dei popoli dell'Europa” CAPITOLO 2: PROSPETTIVE TEORICHE PER LA SOLIDARIETÀ SOCIALE A prima vista sembrano non avere niente in comune questi autori (Durkheim, Mauss, Sorokin, Arendt), in realtà sono legati da un filo rosso che è rappresentato dalla necessità di dover studiare la relazione individuo-società al fine di poter promuovere il benessere dell'umanità in una prospettiva futura. ➔ ÉMILE DURKHEIM Tra le dicotomie sociologiche due sono peculiari per il presente lavoro: la contrapposizione tra solidarietà organica e solidarietà meccanica e tra altruismo ed egoismo che si esplicita nella contrapposizione tra suicidio altruistico vs suicidio egoistico ➔ MARCEL MAUSS Il dono due punti dalla socialità secondaria alla socialità primaria Dare-Ricevere-Ricambiare ➔ PITIRIM A. SOROKIN Dall'interazione solidaristica all'altruismo universale. L'amore creativo altruistico. Sorokin sosteneva che per studiare i processi significativi all'interno della società non si poteva separare lo studio della società, della cultura e della personalità dell'individuo, proprio per questo lui la definiva trinità indivisibile. Lui definiva la cultura complessa e la considerava come tutto ciò che gli uomini costruivano per produrre un'interazione significativa. Inoltre, sosteneva che per guardare gli altri come nostri simili, bisognava instaurare relazioni. La relazione amorosa è una forma suprema e vitale delle relazioni umane. Lui fornisce una definizione soddisfacente della parola ‘amore’ e dell'’altruismo’: l'amore è l'energia (forza) attraverso cui si manifesta l'altruismo. ➔ HANNAH ARENDT Le trasformazioni della sfera pubblica e privata Praxis In questo discorso di trasformazione tra sfera pubblica e privata rientra il termine praxis, cioè riprese il concetto di ‘pratica’ e lo tradusse in ‘azione politica’, cioè l'individuo doveva tenere in conto che la sua azione all'interno della sfera sociale doveva diventare un'azione politica (intesa come la capacità degli individui di poter agire all'interno della società per modificarla). L'azione ha due caratteristiche principali: la libertà Intesa come la capacità di dare inizio a qualcosa di nuovo e la pluralità, che è il presupposto dell'azione umana perché noi siamo tutti uguali, cioè umani, ma in modo tale che nessuno è mai identico ad alcun altro che visse, vive o vivrá. Arendt parlava di un altro concetto, ossia della natività, riferita ai nuovi nati che portano novità (riferita ad ogni idea che nasce nella società). CAPITOLO 3: IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, DALLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA ALLE PROSPETTIVE PER IL FUTURO Rispetto alla solidarietà un principio che diventa fondamentale è quello della sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà, che si fonda sull'idea secondo cui ciò che, di regola per competenza, l'ente (o l’organo) inferiore è in grado di fare da sé, spetti all'ente (o all'organo) superiore solo in via eccezionale, non è un'espressione della civiltà moderna anche se trova la sua prima esplicita affermazione nella Dottrina Sociale della Chiesa quale principio cardine del modo di essere e di agire delle istituzioni della società civile. (Pio XI e Giovanni Paolo II). Sostanzialmente il principio di sussidiarietà ci dice che l'organo che è più vicino alla problematica è quello che deve intervenire, solo in caso di insolvenza, cioè di incapacità di questa istituzione ad intervenire dev’essere l'organizzazione sopra indicata. Essa si afferma nella Dottrina Sociale, ma si comincia ad affermare del tutto verso la fine dell'800: ● Con l'enciclica Rerum Novarum di Leone 13⁰I (1891), dove si introduce a supporto dei lavoratori (i lavoratori devono trovare una modalità per supportarsi vicendevolmente). Quindi viene introdotta per indurre i conflitti di classe. La Rerum Novarum è un documento che ha come tema centrale l'instaurazione di un ordine sociale giusto, in vista del quale è doveroso individuare dei criteri di giudizio che aiutino a valutare gli andamenti socio-politici esistenti e a prospettare linee d'azione per una loro opportuna trasformazione. ● Infatti, Papa Pio 11⁰ in un momento storico particolarmente difficile per l'Europa, vista l'espansione non solo di un capitalismo individualista e liberale ma soprattutto di regimi totalitari, così ammoniva e suggeriva nella lettera enciclica Quadragesimo Anno pubblicata in un'occasione del quarantennale Anno della Rerum Novarum. basi culturali per il tramite delle -istituzioni discorsive- (scuola, università, carta stampata, ecc.) declinando il rapporto tra -società politica- e -società civile- con la ricerca del consenso della prima (società politica) attraverso azioni tendenti a favorire la partecipazione attiva della seconda (società civile) per trasformarla. Alla luce di queste dinamiche la modalità e le forme di espressione della società civile devono prendere una direzione che punti verso: ● Il passaggio dalla logica approssimativa alla logica solidaristica generando nuove forme di Cooperazione e di solidarietà sociale al fine di compensare in forma organizzata i rischi sociali. ● L’integrazione tra ruoli e responsabilità che competono alla società civile quale forma di espressione dei bisogni collettivi che può incidere, in quanto forza sociale, sia nella determinazione dell'agenda politica sia nella determinazione di nuove alleanze. ● La valorizzazione delle risorse conoscenza e fiducia, che consentono un pieno e ampio coinvolgimento con il contesto di riferimento a partire dallo stimolo che quest'ultimo offre rispetto all'accrescimento delle conoscenze individuali, organizzative e collettive. Il mutamento dei contesti sociali e territoriali, e la complessità degli stessi pone l'esigenza di avviare riflessioni su azioni di innovazione modernizzatrice che abbiano la capacità di riportare al centro dell'attenzione i cittadini (singoli o nelle loro forme di organizzazione sociale) attraverso due azioni: ● Il rinforzo della prospettiva interculturale nella teoria comparativa e generale delle relazioni tra le società presenti nelle differenti regioni del globo e sul loro impatto sulle dinamiche interne alla vita sociale di queste. ● Il fornire risposte sociali ai bisognosi reali dei cittadini che siano soprattutto in grado di coniugare risorse e qualità, ricordando che l'estensione dei diritti si accompagna a una capacità decrescente della parte pubblica a finanziare interventi e servizi, spostando l'attenzione al contenimento dei costi per allontanarla dalla garanzia del benessere della cittadinanza. CAPITOLO 5: PROTAGONISTI E FORME DELLA SOLIDARIETÀ SOCIALE I sistemi di politica sociale correlati ai diversi modelli di welfare state già in crisi sono completamente collassati con la pandemia da SARS-CoV-2 è in molti casi sostituiti solo dall'intervento individuale e collettivo tipico del mutuo soccorso o del mutuo aiuto descritto da Kropotkin (1902) che si è introdotto in azioni solidali o in -socialità solidale- che: richiama un'idea di solidarietà pluririzzata, singolarizzata, dedotta da possibili risposte collettive a patologie sociali, piuttosto che essere il riflesso di principi morali astratti, identità politiche codificate o strutture di potere ideologico. Essa viene ricostruita in maniera imminente, trovando linfa vitale in una rinnovata relazione coinvolta con gli altri e con il mondo, piuttosto che in riferimento a un criterio forte, astratto e universale, di sua definizione.(Bruni 2021, p. 304). CHI SONO I PROTAGONISTI DI TUTTO CIÒ? ● Lo Stato e il welfare ● Il mercato il sistema economico ● La comunità come risorsa per il benessere ● Terzo settore tra Stato e mercato CAPITOLO 6: VERSO IL PARADIGMA DELLA ‘SOLIDARIETÀ GLOBALE’? Se una cosa ci ha insegnato la pandemia conseguenza della diffusione del SARS-CoV-2 è che le ferite collettive richiedono strategie collettive per uscire dalla condizione di crisi o di emergenza. È la comunità nel suo complesso l'oggetto degli interventi, poiché bisogna procedere alla -normalizzazione- della vita della comunità intera rafforzando le reti e le strutture esistenti, ristabilendo quelli pre-esistenti e creandone di nuovi. ● Empowerment (processo che rafforza la capacità di autogestione da parte di un soggetto collettivo o individuale mediante l'uso del potere dell'equilibrio) ● Networking (Cooperazione tra reti formali e informali) ● Solidarietà sociale è un bene relazionale che non ha riscontro monetario e non è soggetto alle logiche di mercato (intangible goods) Si registra il passaggio da un approccio che tende a ridurre le azioni degli individui ai soli e aspetti di scambio (do ut des) a un approccio che pone l'attenzione alle interazioni complessive tra gli aspetti di scambio e tutte le altre variabili sociali e culturali coinvolte. LA SOLIDARIETÀ SOCIALE È UN GIOCO DI POTERE? La solidarietà nella società contemporanea, sganciata dagli aspetti esclusivamente utilitaristico-economici e di scelta razionale, può essere associata anche alla felicità e al benessere degli individui (indipendentemente dalla loro posizione, chi dà e chi riceve), assumendo un ruolo centrale nella vita quotidiana degli stessi e della loro soggettività LA SOLIDARIETÀ SOCIALE TRA ‘ESSERE’ E ‘FARE’ I processi di globalizzazione con il crescente senso di insicurezza e il continuo sviluppo tecnologico, influenzano il percorso di vita di un individuo modificandolo più volte nell'arco del ciclo vitale adattandolo alle esigenze contingenti. Questi processi di trasformazione si sono inevitabilmente riprodotti anche nella società facendo registrare in particolare i seguenti cambiamenti: ● La modifica delle mappe del rischio (aumento della povertà, dell'emarginazione, delle esclusione, ecc.) che porta la richiesta di nuovi interventi differenziando la domanda sulla base del nuovo sistema dei bisogni. ● L'immersione della dimensione della relazionalità quale area del disagio sociale. ● La relativizzazione delle conoscenze che spesso sono messe in discussione dalle informazioni fornite dai mezzi di comunicazione di massa determinando un erosione della fiducia delle fonti di informazione stesse. ● Lo sviluppo poco lineare delle dinamiche sociali e delle trasformazioni tecnologiche, che rendono obbligatorio aggiornare, innovare e modificare le conoscenze per fronteggiare le continue sfide della società. La domanda che emerge con forza e, se oggi, sia ancora possibile un agire orientato dall’ETHOS UMANITARIO piuttosto che dalla razionalità strumentale, o se sia possibile un nuovo orientamento che riesca a coniugare le motivazioni su cui si fondano le azioni e l'auto -e l'etero- interazione e percezione degli stessi. Il FARE e l'ESSERE si esplicitano entrambe nella relazionalità e poiché quest'ultima è influenzata dalla condizione sociale e soprattutto dalla cultura che la caratterizza, appare opportuno costruire una tipologia di solidarietà basata sui modelli di culture organizzative. La tipologia si basa su due dimensioni che si riferiscono rispettivamente al fare e all'essere dell'individuo: 1. La prima è identificata dal continuum ‘partecipazione’ (-/+) che va da un minimo (-) a un massimo di partecipazione (+) ed è riferita proprio al grado di partecipazione dell'individuo 2. La seconda dal continuum ‘società-attore’ con un accento più sociale/collettivo (sfera pubblica) e un aspetto più individuale e (sfera privata). Qui il concetto di partecipazione assume l'accezione da me chiarita nei capitoli precedenti e quello di attore che da intendersi secondo la tripartizione di Tournée (1992) - individuo, soggetto, attore. CONCLUSIONE Il maggiore problema post-pandemico non sarà tornare a una pseudo normalità, ma sarà ridisegnare un nuovo ordine economico tale che -in caso di un nuovo futuro scenario pandemico (oramai non troppo immaginario)- non si debba più scegliere tra rilanciare l'economia e salvare vite umane. [...] che l'intera umanità possa essere contagiata dal virus della SOLIDARIETÁ GLOBALE. Forse la necessità di cambiare il paradigma di lettura dei mutamenti della società è oramai acclarata e probabilmente ciò deve essere attuato al più presto. Probabilmente non è un caso che alcuni movimenti e associazioni si siano mobilitate per una SOCIETÁ DELLA CURA (Sorice, 2020) dove il riferimento alla cura non è solo legato alle condizioni di salute ma al benessere generalizzato dell'individuo come membro di una comunità.
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