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La fisica è una scienza che fa si sviluppa tra teoria ed esperimento, e utilizza infatti, quella branca teorica, modelli
matematici e sistemi fisici per motivare, spiegare e prevedere i fenomeni naturali. Si distingue dalla fisica sperimentale,
che cerca di studiare suddetti fenomeni tramite esperimenti.
La fisice, si base sulla misurazione di grandezze fisiche.
Alcune di esse sona state definite grandezze fondamentali, stabilendone specifiche unità di misura, definite in riferimento
ad un campione.
La scelta di queste grandezze, di basa su 3 principi e su accordi nazionali:
INVARIABILITÀ RIPRODUCIBILITÀ ACCESSIBILITÀ
Altre grandezze fisiche sono definite Grandezze Der
fondamentali, e delle loro unità di misura.
Le grandezze fisiche nel SI:
rate, come la velocità, definite in termini delle grandezze
GRANDEZZE UNITÀ DI MISURA siMBOLO
Lunghezza Metro m
Tempo Secondo s
Massa kilogrammo kg
Intensità luminosa candela cd
Intensità di corrente ampere A
Quantità di sostanza mole mol
Temperatura kelvin K
NUOVO Si
21 MAGGIO 2019
D 6; ) Relazioni tra grandezze fisiche possono avvenire solo se esse sono grandezze
omogenee, cioè possiedono le stesse unità di misura.
*
w Per questo motivo è molto importante effettuare una verifica dimensionale nello
2 SI È svolgere i calcoli.
4
Calcolo vettoriale
Le grandezze fisiche, si dividono in SCALARI e VETTORIALI
Una grandezza fisica, ha un significato in relazione al concetta di misura. In ogni misura, nel mondo reale si è soggetti ad
un certo errore, che può essere casuale, (imprevedibile e dovuto alle singole circostanze del momento, cioè, varia)
oppure sistematico (si ripete allo stesso modo, sempre per eccesso, 0 sempre per difetto).
= Grandezze scala
* Grandezze vettorial
;jono caratterizzate solo da un valore numerico e da un'uni
sono vettori caratterizzati da un'unità di misura.
di misura;
Un VETTORE è un segmento orientato, i cui estremi sono orientati in un certo ordine e che è caratterizzato dalle seguenti
proprietà:
DIREZIONE VERSO
MODULO
Indica la direzione inteso come Il verso indica la lunghezza
della retta su cui indicato dalla freccia che del vettore, viene indicato
giace il vettore direziona il vettore con la |- a norma dia
momo
verso
VETTORI possono avere:
Verso opposto, ma ugual Diversi cioè con # * EQUIPOLLENTI: // di ugual modulo e verso.
modulo e direzione // >> 3 modulo, direzione quei ue “il ativi in it parti o
Se sono // hanno __®-T Ma UGUAL VERSO Pazio. Due vettori equipollenti non possiedono
ranno _ _ Lo stesso punto di applicazione, dando così
Stessa direzione
Luogo a processi fisici diversi, come nel caso delle leve
—— b_ o
x _
="?
@
Prodotto Scalare
È un'operazione di moltiplicazione.
Si chiama prodotto scalare il vettore che si ottiene moltiplicando
il modulo del primo vettore per l'intensità dello scalare.
LA DIREZIONE
del vettore prodotto è la stessa del
vettore, poichè si trova sulla stessa
retta del vettore iniziale.
IL VERSO
del vettore prodotto, invece, dipende dal segno
dello scalare. Se moltiplichi il vettore per un
numero positivo (m>0], il verso resta lo stesso.
Se moltiplichi il vettore per un numero negativo
(m<0) il verso si inverte. 3
TO
+ AZZ
Se m>o allora è € b equiversi
Se m<0 b avrà verso opposto ad 3”
—&.T
el
IL MODULO
{lunghezza) del vettore b,
prodotto, è uguale al prodotto
tra il valore assoluto dello
scalale e il modulo del vettore
iniziale.
IblomIal
lunghezza del vettore
Un VERSORE: è un Vettore di modulo unitario e adimensionato, che precisa un orientamento, cioè una
direzione orientata; in particolare, ogni vettore si può sempre scrivere come prodotto della sua
grandezza (il suo modulo) per il t.
Nella terza dimensione:
s+dy=ax fix-ay fivta
fate al4 ad
Modulo di a=vat+ af+ a
Î
Funzioni trigonometriche
rè univocamente determinato da a e dalle componen
Teniren fà
Ta è erdeimaone; MCOSI
ryersena
Teoremi dei triangoli rettangoli:
In ogni triangolo rettangolo la misura di un cateto é uguale:
«prodotto della misura dell'ipotenusa per il seno dell'angolo opposto ad esso
« aperil coseno dell'angolo ad esso adiacente. (contiguo a a)
Equazione fondamentale della Trigonometria
Dalla definizione del teorema di Pitagora possiamo affermare che
rerisenta + r°cos&
Psena rico
senx + cosa =1
Cosinusoide
Y=cosx
In matematica, curva rappresentat
in coordinate cartesiane
ortogonali, dall'equazione y = cos x; come tale essa rappresenta la
1 "| variazione del coseno di un angolo al variare dell'angolo.
relità
La funzione coseno ha il dominio nell'insieme dei numeri reali R, e il
dr codominio nell'intervallo [-1,1). Si tratta di una funzione periodica e il
periodo della funzione è 2r.
Sinusoide
Una sinusolde è un segnale periodico che la forma a onda
della funzione trigonometrica seno. La funzione seno ha il
dominio nell'insieme dei numeri reali R, e il codominio
nell'intervallo [-1;1], Si tratta di una funzione periodica e il
periodo della funzione è 2n.
Radianti e tangente
Un arco di un cerchio della stessa lunghezza del raggio dello stesso cerchio corrisponde a un angolo di 1 radiante. Un cerchio Intero
corrisponde a un angolo di n radianti.
Ca
a
R
TANGENTE
È definita come il rapporto tra il seno e il coseno del medesimo angolo. Convenzionalmente tale funzione viene indicata come
tan=S@20 ASINTOTI
cose ; 7
«O (rad) tga
0° 0
30° x
6
45° 7 1
60° 5 va
P 10 nondefinito
180° n Li
Prodotto Scalare
Il prodotto scalare è un'operazione che sì effettua tra due vettori cu risultato è uno SCALARE.
a bcose
b-a-cos(-1) i
acos(-a) >
w
Proprietà:
I. Commutativa: 6-6 2.d9- qarose a NON ESISTE Distributiva: RE) (EB) (R8)
ae
Ta scor vttore
TEOREMA DI PITAGORA GENERALIZZATO
ll Teorema vale anche per triangoli non rettangoli
Il quadrato costruito su un lato di un triangolo qualunque è uguale alla somma dei quadrati costruiti sugli altri due lati diminuito oppure
aumentato, del doppio rettangolo che ha per dimensione uno dei due lati e la proiezione dell'altro lato su esso, a seconda che il lato
considerato e opposto ad un angolo acuto o ottuso,
(GRo (i)
da sibbbe ba
aeze (ab)
ci= a+ 2ba b casa +
poiché 12 vettori a e b sono equipullenti
Prodotto scalare tra 2 Vettori, espresso attraverso le componenti
7 Hl prodotto scalare tra 2 vettori, è uguale alla somma del prodotto delle componenti.
< A
“eo Trai af MI piy= 11 c0s90"
LL. ba dc bol 3 '
a ERICA]
aMAfii abita
c(abg + (ah)
SOMMA DEL PRODOTTO DELLE COMPONENTI OMOLOGHE
dBralrah
GEOMETRICAMENTE, vale la proprietà:
Si crea una retta che identifica un triangolo rettangolo, con ipotenusa b e base= proiezione di b sulla direzione
su cui giace il vettore a.
S= a b= ab cose
alb cosa)
= bla cosa)
PRODOTTO VETTORIAIT
Il prodotto vettoriale è un'operazione tra vettori definita solo nell spazio tridimensionale, e che restituisce un nuova vettore
Sab
DIREZIONE MopuLo VERSO
perpendicolare al PIANO dipende dai moduli dei vettori iniziali e 1. La regola della mano destra: ponendo il
CONTENENTE | vettori di dall'ampiezza dell'angolo convesso da pollice nel verso e nella direzione del primo
partenza essi formato: ÈAB= a b sena vettore, e le restanti dita della mano nel verso
È e nella direzione del secondo vettore. Il
vettore c sarà il vettore uscente dal palmo /) &7,
della mano, cioè perpendicolare ad esso.
2. Regola della vite destrorsa: sulla direzione
fissata, immaginiamo di porre una vite e di
ria în senso orario , quello sarà il verso,
da a verso b
PROPRIETÀ:
«NON gode della proprietà commutativa, puiché, e Sea-0 Vr arb-0 REdE0 poiché giace su sé stesso
Scambiando l'ordine dei vettori il verso cambia.
T=txba ded
qeb= Beal
©. Triplo prodotte, può essere effettuato
Proprietà distributiva: ax{hxc)=axhraxe poiché maltiplica un vettore per un
vettore: ma : ax(bxc]+ (axb)xc
e
PRODOTTO VETTORIALE PER COMPONENTI
Calcoliumo il prodotto vettoriale tra i versori:
cal
dividuazione del segno, è possibile sfruttare le terne cicliche, che se si verificano, conferiscono il segno positivo.
RI IN, YI
Oltre che la regola della mano destra, che ne definisce il verso nel piano cartesiano.
INTERPRETAZIONE GEOMETRICA:
Ogni vettore, può derivare dalla somma di 2 vettori,
T-k+E— trasversale (//)alla direzione di a. a x b= absena — 0
USCENTE l
@ ENTRANTE Normale alla direzione di a {|}
Tx b- de (4) + dix Bu
quella descritta, che fa la somma vettoriale tra vettori. misura la velocità, considerando lo spostamento, come la somma di tutti li spostamenti. Velocità istantanea . Allora con la velocità istantanea si studia la velocità in intervalli di tempo sempre più piccoli vicino allo zero descrivendo quindi un intervallo sempre più piccolo. Così facendo, si considera il punto B e lo si avvicina sempre più ad A, così da ottenere un rapporto x/t sempre più piccolo, descrivendo così una velocità media sempre più precisa. Il rapporto rappresenterà i l coefficiente angolare della retta passante per A e B, secante la curva sui quali i punti giacciono. Avvicinando sempre di più B ad A questa retta secante diventa tangente quando B coincide con A, si sovrappone ad esso. Questo fenomeno matematicamente si esprime attraverso l'introduzione della derivata. La pendenza indica l'andamento della velocità. Dunque se è nota la funzione x(t) come legge oraria si può ottenere la velocità istantanea con l'operazione di derivazione. Quindi data una curva V in funzione del tempo, di lo spostamento iniziale e finale rappresenterà l'area
sottesa la curva v(t) e prende il nome di integrale v(t)dt
Dato che:
xfri> Sa v(Odt
Posso definire la velocità media come:
_xf-xi 1° ctf
Vea ga dii v(Odt
Coincide con la definizione matematica di valor
medio di v(t) nell'intervallo [ti, tf]
Nel moto rettilineo uniforme la velocità è costante quindi
la curva corrisponde ad una retta // all'asse X.
In questo caso l'area È quella del rettangolo,
avente base per altezza espressi attraverso l'integrale:
. tr
Ax= x(t9)-x(t)= f. v(t)dt
“ 4 t €
Accelerazione nel moto rettilineo
Accelerazione media: Quando la velocità varia nel tempo, ci si trova in un moto accelerato.
L'accelerazione media tra 2 istanti di tempo, tf e ti è:
i v(P)v(ti)
tfti
Verifica dimensionale:
L
T)_Ul
hi = = m/s?
mor.
Accelerazione Istantanea:
Analogamente per quanto detto per la velocità istantanea, al tempo t, l'accelerazione sarà:
v(t+At)-v(t)_du(t) _ dU(6)
do di di
alt) = limo DERIVATA 2°
a(t)=0 a(t) > 0 alt) <0
La velocità in questo caso è Il corpo Decelera
costante, dunque il carpo si (la velocità diminuisce)
troverà in un moto rettilineo
uniforme(o permarrà nel suo
stato di quiete se fermo)
Il corpo Accelera
(la velocità aumenta)
In particolar modo, a determinare il verso del moto è la velocità, non l'accelerazione.
Calcolare la velocità istantanea di un corpo in un intervallo t, considerato come l'integrale dell'accelerazione,
in funzione del tempo:
don
am= —= Avn= amn Atn
Atn
al Av=(vn-(vn-1)+(n-1-vn-2)+-(02-v1)=
=YnAvn = Ynanmedia Atn
la
svolgendo il processo di limite:
Av= limaro Yn anmedia Atn = INTOLO
7 FAT . . cai è a Sari
f ft possiamo dunque dire, che | variazione di velocità, è pari alla somma
dell'accelerazione media, nell'intervallo ennesimo, per il tempo t dell'intervallo ennesimo stesso; che per
definizione, chiamiamo Integrale dell'accelerazione.
Av= limar>o Yn anmedia Atn = SE ame
v(t9= v(ti) + Av = v(ti) + ff aMdt
Nota:
Se la formula che comprende gli intervalli di tempo generici, contenesse invece ti=0 e tft (tempo a
cui misuro la velocità), allora avrò:
v(O= v(10) + fi aOdt
Moti Unidimensionali:
Conoscendo le relazioni integrali di posizione e velocità, è possibile descrivere qualsiasi
moto unidimensionale.
Per ogni intervallo di tempo:
x(t)= x(t0)+ [vd v(6)= v(10) + INCIOLI
MOTO RETTILINEO UNIFORME (MRU)
Unidimensionale (rettilineo) Velocità costante(uniforme)
Dunque v(t)=v(t0)=v.
Ciò implica che non vi siano variazioni di velocità e che dunque
l'accelerazione media è costante e pari a=0 a tutti gli istanti.
v(t) = v(t0)=v
Y
LT ateo +
in questo caso, si utilizza v, poichè è eliminabile la dipendenza temporale della velocità
ti
x(tf) = x(ti) +f v(#)dt Ax = vAt
ti
i
x(tf)=x(ti) + vAt LEGE ORARIA DEL MRU
MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE
ACCELERATO(MRUA) È
Applicazioni del moto rettilineo uniformemente accelerato
MOTO DI CADUTA LIBERA DI UN GRAVE
È un moto rettilineo uniformemente accelerato particolare perché l'accelerazione è
costante e prende nome di accelerazione di gravità definita con la lettera g, con valore
sperimentale misurato di:
9,8 m/s?.
Dato che ci troviamo in un moto unidimensionale per convenzione sappiamo che il verso
sarà positivo verso l'alto lungo la verticale e verso destra lungo l'orizzontale e che
l'accelerazione di gravità è negativa perché in questo momento il sistema di riferimento è
x
+
2 2
a=-9,8m/s escono
| SE
*
Per trovare le leggi orarie dei moti verticali in base a sostituire -g al posto di a nelle
equazioni del moto rettilineo uniformemente accelerato:
v(t) = v(t0) — g(t— t0) Equazioni generali dei
x(t) = x(£0) + v0(t0)(t0 — t) — ig(t — t0)? moti verticali
Questi moti sono principalmente tre.
CADUTA LIBERA CORPO LANCIATO VERSO IL BASSO CORPO LANCIATO VERSO 'ALTO
v(40) = 0 x(t0) =h x(t0)=0
x(t0) = h t0=0 t0=0 Moto paraboli
(10) v(t0)+ 0 v(eog> o Oto parabolico
t0=0
Moto in caduta libera di un Grave
Il corpo in questo caso viene lasciato cadere da un'altezza h, inizialmente fermo, in caduta
L'equazione generale della velocità diventerà più semplice da
v(t)=v(t0) - g(t-t0) diventa
v(t) = gt
Anche l'equazione generale della posizione si semplifica: infatti la posizione iniziale è uguale
ad h quindi la velocità iniziale è uguale a 0 Allora otterremo che: {;=0f* tft
x(t)}=x(t0) +v(t0) (t-t0) - Yag(t-t0)? n n ww
che diventerà: L l
o
x(t0) = h— Vogt?
La velocità aumenterà unicamente verso il basso nel tempo mentre la posizione aumenterà
quadraticamente verso il basso nel tempo.
Grazie alla legge oraria di questo modo:
v(t) = —gt
x(t0) = h — %ogt?
Dacciama calenlaro alriino arandarza ficicha enmo-
TEMPO DI CADUTA VELOCITÀ DI CADUTA
Ossia il tempo al quale il corpo la velocità di caduta ossia
tocca la terra a quota x = 0, la velocità all'istante tc
partendo da una posizione iniziale
h, si deve eliminare x(t): 2h
0=h — %agt? v(tc) = —gtc = —g
equazione quadratica per il tempo
tesx(t) = 0 v(te) = —/2gh
h 1/20 Zh velocità è discorde alla posizione di riferimento
——_ = date
1729 1729 °°
Analisi dimensionale di tc:
beltl:9 = [a] > te (6 = mf =m
(Tal
IL MOTO DI UN CORPO LANCIATO VERSO IL BASSO
Il corpo in questo caso viene scagliato verso il basso da un'altezza h con velocità 0 negativa al tempo
t0=0.
L'equazione della velocità da
v(t) = v(t0) — g(t — 10)
diventa
v(t) = v0—- gt
Mentre l'equazione della posizione da:
1
x(0) = x(£0) + vO(KO)(t0 — ©) — 3g(t- t0)? LEGGI ORARIE
Diventa:
x(t) =h- v0t —Jgt?
In questo caso il tempo di caduta x
La velocità di caduta
tesx(t) =0 h
0=h- vot — igt? peer v(te) = —v0 — gte
? _ v0 + Jvo? + 2gh
ora fe 0g
I 9 v(te) =—/vo? +2gh
Si considera solo il segno positivo, poiché il
termini sotto radice è >O, altrimenti
avremo un tc negativo.
te
Moto di un corpo lanciato verso l'alto da terra
La posizione iniziale in questo caso è quella della quota zero e la velocità iniziale è positiva se
costruissimo un grafico, su cui poniamo lungo y la posizione se è lungo X il tempo, possiamo dimostrare
che la quota aumenta fino ad un certo punto, dopo il quale smette di aumentare poiché il corpo ha
raggiunto l'apice, ossia la gittata massima della sua traiettoria e dopo quella quota quindi diminuisce;
poiché il corpo cade nuovamente a terra.
Questo particolare modo è detto moto parabolico ed è un modo uniformemente decelerato perché la
velocità diminuisce fino ad arrivare all'opposto di se stessa(-v0).
Il tempo che impiega per la salita è =
a quello che si impiega per la caduta
a] corpo.(curva simmetrica)
Vatmento mo
qualico Veloci {s-temeo
Nella parte compresa tra t0 e tM Nel punto A Nel l'intervallo tM-t
vO>0 v0=0 v<0
Graficandolo la posizione in funzione del tempo si troverà in un grafico equivalente alla
funzione seno:
Ciò significa che la posizione aumenta
raggiunge il massimo della gittata torna
indietro c diminuisce raggiunge un minimo
e poi torna nuovamente nella posizione iniziale.
Questo ad esempio è il moto del pendolo o di una molla.
O qualsiasi corpo rigido sospeso ad un centro, che non è il centro
di massa, si muove di moto armonico.
a x
A= ampiezza del moto. Dato che la funzione oscilla tra meno 1 ed 1 la posizione x(t) oscilla tra
CACA)
«= rappresenta la fasc iniziale. Sc =0 Allora quando t=0, la posizione iniziale x (t=0) dato che
tutto l'argomento del seno diventa 0 e quindi di conseguenza il moto parte dall'istante iniziale
nella posizione x = 0 cioè all'origine del sistema di riferimento considerato. In realtà è
ma è traslata di A sen.
Periodo (T): Tempo per il quale la funzione ritorna in sé stessa(dopo quanto si ripete ugualmente)
distanza tra 2 tempi, in cui la funzione del moto armonico assume lo stesso valore
«= pulsazione, punto parliamo dell'osservazione che il moto armonico è un moto periodico
perché si ripete ugualmente dopo un certo periodo di tempo.
Determina quanto lento o veloce è il moto in t.
Come se introducesse una scala di tempo, oscillazioni larghe o piccolissime.
Allora possiamo definire un periodo e legarlo a questa grandezza punto il periodo è un tempo
particolare tale che se esistono due istanti di tempo te t', la cui differenza è uguale a T_ vale che
x(t) - x(t)
Ma t-t' è = T, allora ciò equivale a dire che:
peentot +) = fben(wt' +9),
Che equivale a dire che si può semplificare. Considerando che gli argomenti di due funzioni
seno sono uguali se i loro argomenti sono uguali a meno di un fattore 27.
ot+9=wt'+9+257
ot-wt'=27> w(t-t')= 257
Ma tt'=T, quindi
oT=21> T=_
\s
Te + hanno un rapporto di proporzionalità inversa.
A pulsazioni piccole corrisponde una funzione che varia lentamente nel tempo.
A pulsazioni più Grandi, varia velocissimamente nel tempo