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Fondamenti di Informatica per umanisti, anno 2022/2023, Prove d'esame di Fondamenti di informatica

Tesina per idonetà: DNS - il grande inganno del web 2.0 (libro) - Manuale di scrittura di copywriting e scrittura per i social (libro) - Inteligenza artificiale - Word

Tipologia: Prove d'esame

2021/2022

Caricato il 29/01/2024

aurora-pagliaroli
aurora-pagliaroli 🇮🇹

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Scarica Fondamenti di Informatica per umanisti, anno 2022/2023 e più Prove d'esame in PDF di Fondamenti di informatica solo su Docsity! Fondamenti di Informatica per Umanisti – Idoneità Sommario Fondamenti di Informatica per Umanisti – Idoneità............................................................................................................................ Capitolo su un argomento a piacere..................................................................................................................................................... DNS: Domain Name System.............................................................................................................................................1 Funzioni e caratteristiche del DNS...................................................................................................................................1 Lettura del libro..................................................................................................................................................................................... Il grande inganno del Web 2.0 – Ludovica Pisani - 0326629...........................................................................................3 Manuale di copywriting e scrittura per i social – Aurora Pagliaroli - 0328918................................................................4 Applicazione delle lezioni ad un caso legato al vostro studio.............................................................................................................. AI: Intelligenza Artificiale.................................................................................................................................................6 Word................................................................................................................................................................................7 Capitolo su un argomento a piacere DNS: Domain Name System DNS: DOMAIN NAME SYSTEM Per identificare un host oppure router in Internet sappiamo che è necessario conoscere il suo indirizzo IP, che è unico sula rete pubblica: ma un sito internet è generalmente individuato da un nome mnemonico, che è più semplice utilizzare da parte degli “esseri umani”. Anche ai PC di una LAN viene associato un nome simbolico che però deve essere mantenuto in corrispondenza del rispettivo indirizzo IP: in una rete locale può essere fatto con un semplice “file hosts” composto da coppie di dati, ma al crescere della dimensione della rete e quindi del numero di host, questa soluzione è impraticabile. Capita anche di assegnare allo stesso host più di un nome simbolico: siamo in presenza di alias. In internet la risoluzione dei nomi degli host in indirizzi IP è un servizio che viene effettuato dal Domain Name System (DNS). Con DNS si intende:  Un data base distribuito che memorizza coppie (nome simbolico – indirizzo IP) su un insieme di nodi della rete (name servers);  Un protocollo a livello applicazione che regola la comunicazione tra hosts e name servers utilizzato da altri protocolli per la risoluzione dei nomi simbolici. Funzioni e caratteristiche del DNS Funzioni e caratteristiche del DNS Il servizio Domain Name System funziona attraverso lo scambio di messaggi UDP sulla porta 53. Possiamo individuare tre funzioni principali del DNS: 1. Traduzione dei nomi simbolici in indirizzi IP; 2. Gestioni degli alias, cioè permette la definizione di più nomi simbolici per lo stesso host. Analogo discorso degli alias può essere fatto anche per gli indirizzi di posta elettronica; 3. Esecuzione del bilanciamento di un carico: molti web server, come per esempio www.ebay.com, devono gestire un’enorme quantità di richieste senza collassare le connessioni è necessario replicare i server in modo tale da avere più PC che contemporaneamente (in parallelo) possano offrire lo stesso servizio: allo stesso nome simbolico viene quindi associato un insieme di indirizzi IP ed è compito del DNS restituire gli indirizzi IP associati allo stesso nome simbolico secondo una disciplina circolare senza che gli utenti se ne accorgano ma distribuendo in egual misura le richieste su host differenti. La prima idea per realizzare il DNS è quella di creare un enorme data base e posizionarlo nel mezzo della rete internet per far in modo che tutti gli host lo “conoscano” e si rivolgano ad esso. È una soluzione che potrebbe anche essere realizzata, ma che comporterebbe un insieme di inconvenienti di seguito descritti che di fatto la rendono irrealizzabile: 1  Single point of failure: essendo un unico elemento un suo guasto sarebbe la causa di un “disastro universale”.  Volume di traffico: tutto il traffico di internet dovrebbe essere veicolato verso di esso, portando la rete al collasso.  Database distante: sarebbe irraggiungibile dagli host distanti (massimo numero di hop).  Manutenzione permanente: la manutenzione con l’aggiunta di nuovi indirizzi e le modifiche di quelli esistenti renderebbero inagibile il sistema per la maggior parte del tempo. La soluzione adottata è stata quella di realizzare un database distribuito su territorio utilizzando diversi server, ciascuno con la responsabilità di raccogliere, gestire, aggiornare e divulgare informazioni che lo riguardano. L’approccio è di tipo gerarchico dove gli elementi più alti della gerarchia contengono molte informazioni non dettagliate e man mano si scende ai livelli inferiori, aumenta il dettaglio delle stesse. In prima approssimazione la gerarchia di server DNS è organizzata in tre classi: 1. Server radice; 2. Server top-level domain (TLD); 3. Server di competenza; Quando un server locale non riesce a tradurre il nome simbolico di un sito web in un indirizzo IP, contatta un server DNS, radice che se non conosce la mappatura contatta a sua volta un server DNS autorizzato ottenendo la mappatura e restituendola al server DNS locale. I server TLD (Top-level domain) sono collegati agli altri server presenti nella rete generando una struttura “ad albero”, e comprendono i domini com, org, net, edu ecc. e tutti i domini locali, quali uk, fr, ca e jp. A livello inferiore ogni nodo dell’albero viene detto “nome del dominio” e può essere al massimo lungo 63 caratteri: vengono definiti nomi di secondo livello e possono essere di due tipi: 1. In alcune gerarchie prevedono il nome dell’organizzatore come .enel.it e .rai.it; 2. E in altre prevedono prima una caratterizzazione .bt.co.uk; I server di secondo livello prendono il nome di server di competenza o di dominio (domain server DNS o domain server o server DNS) e ogni organizzatore che ha un host accessibile pubblicamente su internet deve fornire i record DNS di pubblico dominio, che mappano i nomi di tali host in indirizzi IP. Un server DNS si dice autoritativo per una determinata zona se contiene tutti i dati relativi alle zone di sua competenza. ALL’interno di un dominio, un server DNS può essere:  Primario: è il responsabile dell’inserimento e della eliminazione di informazioni relative ai nodi della rete tenendo aggiornate nel suo database le informazioni sulla corrispondenza tra nomi e indirizzi IP;  Secondario: è una copia del database primario e quindi possiede le stesse informazioni e viene aggiornato contemporaneamente ad esso. Non è necessario che i server siano fisicamente all’interno dell’organizzazione: possono essere mantenuti anche da service provider, che offrono un insieme di servizi quali la registrazione di domini, il mantenimento di domini, oppure anche il semplice servizio di redirect ( esso permette di mostrare all’apertura di un dominio il contenuto di un sito web: è inoltre possibile scegliere se i visitatori possano o meno vedere l’indirizzo reale dello spazio web sul quale risiedono le pagine) o di gestione DNS. Risoluzione dei nomi di dominio Il meccanismo che consiste nel trovare l’indirizzo IP corrispondente al nome di un host è detto “risoluzione di nome d dominio”. Per effettuare questa operazione il client, che ha della sua stessa configurazione gli indirizzi IP dei due default name server del suo fornitore di accesso a Internet, il DNS primario e il DNS secondario, invia una richiesta al server primario tramite il resolver (si tratta di una applicazione generalmente integrata al sistema operativo che permette di realizzare la risoluzione di nome di dominio): il default name server consulta un database che contiene i nomi ed effettua la traduzione, inviando poi la risposta al client; se invece il server locale non riesce a trovare la corrispondenza nel suo database, consulta un server DNS di livello superiore. Ogni name server memorizza localmente i nomi utilizzati di recente (mapping) insieme al riferimento del server remoto da cui l’informazione è stata ricavata: questo meccanismo prende il nome di caching, e viene realizzato per cercare di evitare che vengano spesso interpellati i server DNS di radice; in questo modo nel server DNS locali vengono memorizzati indirizzi dei server TLD e quindi la maggior parte delle volte si può risolvere il nome localmente. Vediamo i passi per effettuare la risoluzione di un indirizzo richiesto da un’applicazione che vuole connettersi ad un host conosciuto con il suo nome di dominio:  La prima operazione consiste nell’interrogare il server di nome primario definito nella sua configurazione di rete; 2 2. Il modello basato sugli interessi = le persone si espongono a cose per cui provano interesse, soprattutto se i messaggi comunicano benefici. 3. La pubblicità razionale = la pubblicità è uno strumento di informazione che ha per le persone un valore pratico. 4. La pubblicità emotiva = appoggia le proprie basi su comportamenti umani studiati in psicologia. 5. Il modello USP = Unique Selling Proposition cerca di trovare in ogni prodotto una caratteristica unica che lo differenzia dagli altri. 6. La matrice di Vaughn = prende in considerazione due elementi fondamentali in base ai quali le persone prendono decisioni: il coinvolgimento emotivo o razionale e l’importanza della decisione da prendere. 7. Lo storytelling = l’uso delle tecniche narrative e del racconto per la promozione di aziende, prodotto e servizi. Ora è possibile iniziare a pianificare il nostro testo prima di iniziare a scrivere, la cosiddetta “brutta copia”. 1. Progettare = quindi definire gli obiettivi della comunicazione, il destinatario, decidere tono, stile e formalità del testo, infine organizzare il testo. 2. Scrivere = non ci sono metodi da consigliare per la prima stesura del testo, ma possiamo dire che il primo paragrafo decine decide il destino di tutto il testo, convincendo il lettore a proseguire o scappare. 3. Rivedere = la revisione può fare la differenza! Possiamo dividere il processo in cinque livelli di profondità: una revisione generale, la revisione dei contenuti, la revisione della struttura e la revisione del testo. 4. Correggere = eliminare gli errori di battitura, punteggiatura e grammatica. Arrivati qui è possibile ricopiare in “bella copia” se necessario e pubblicare. La seconda parte del libro si concentra sulla creazione di rubriche per un piano editoriale, ovvero il calendario delle nostre pubblicazioni social. In parole povere, mostra determinati strumenti che ci permetteranno di scrivere e pubblicare sui diversi social. Un buon piano editoriale è diviso in tre livelli: 1. Fonti = che possono essere esistenti, da creare (prodotti direttamente dall’azienda), rielaborati (non sono originali, ma sono frutto della rielaborazione di contenuti prodotti da alti) e ricondivisi (condivisi così come pubblicati dalla fonte originale). 2. Rubriche = devono avere coerenza e ripetibilità. 3. Dettaglio contenuti = possiamo fare una distinzione tra post aziendali, i quali si promuovono in modo diretto prodotti, servizi e azienda; e post di engagement, essi servono per coinvolgere l’utente. Come si scrive un annuncio pubblicitario? Esso è formato da cinque elementi principali: 1. Visual = esso è composto da: immagine, più importante rispetto al testo, in quanto essa coglie subito l’attenzione; titolo; corpo del testo o bodycopy, ha il compito di dettagliare quello che il titolo ha solo introdotto, dando al lettore la possibilità di approfondire; logo. 2. Testo principale 3. Titoletto 4. Descrizione 5. Pulsante di azione Come scrivere post per i social? Esistono tre obbiettivi principali da raggiungere con i contenuti social: conoscenza, considerazione e conversione.  Facebook permette l’uso di tutti gli strumenti a disposizione, oltre che alle funzionalità specifiche per negozi, eventi e così via.  Per Instagram bisogna avere solo tre elementi: foto, didascalia, hashtag.  Su Linkedin, un social di lavoro, funziona tutto quello che le persone odiano: post lunghi e approfonditi, concetti complessi e linguaggio tecnico.  Twitter con la sua grafica minimale e poche funzionalità. Come si scrive una biografia? La biografia spiega a chi ci segue chi siamo, cosa sappiamo fare e quali sono i nostri valori. La forma della bio è importante quanto il contenuto, perché il nostro utente fa una scansione veloce e deve decidere se investire tempo sul nostro profilo; inoltre possiamo usare diversi tipi di biografia: 1. Biografie informative; 2. Bio con citazioni e slogan; 3. Bio promozionali; Il tono, lo stile e il livello di formalità di una buona biografia dipendono da chi sei e cosa vuoi comunicare. Come scrivere una didascalia? La didascalia è il testo che accompagna una foto, serve per integrare con il testo quello che le immagini non riescono. Ci sono infiniti modi di scrivere didascalie: 1. Didascalie informative; 5 2. Didascalie storytelling = che raccontano una storia; 3. Didascalie notizia; 4. Didascalie domanda; Come scrivere un meme? Un meme è un pezzettino di cultura che viene trasmesso per imitazione. Hanno la capacità di fare ridere o riflettere in pochi istanti e hanno a che fare con l’interpretazione. Essi rientrano nel genere delle parodie: 1. Memejacking = un meme già esistente e lo si modifica per adattarlo ai propri obbiettivi. 2. Meme di prodotto = usati per promuovere. 3. Newsjacking meme = notizie in corso che hanno avuto un’eco. Come scrivere video? Ogni cinque minuti vengono caricati su YouTube circa 300 ore di video. In particolare le aziende hanno molti buoni motivi per usare i video sui social. Ci sono vari tipi di video: 1. Spot commerciali; 2. Video di prodotto; 3. Micro video; 4. Video educativi; 5. Testimonial. Applicazione delle lezioni ad un caso legato al vostro studio AI: Intelligenza Artificiale Apprendere le lingue con l’intelligenza artificiale La conoscenza di più codici e sistemi linguistici è fondamentale in un’ottica di cittadinanza mondiale, e di questo da qualche tempo si sta occupando anche l’universo dell’intelligenza artificiale (AI), come innovazione nella didattica delle lingue e come supporto all’auto apprendimento. L’intelligenza artificiale, attraverso funzioni software di riconoscimento vocale e software di sintesi vocale  è ora in grado di applicare le tecnologie innovative anche nelle lezioni di lingua straniera per offrire un apprendimento in ogni dove e a qualsiasi ora. Già da anni grandi aziende (tra le tante Google), hanno investito sullo sviluppo di un modello linguistico di dialogo che punta a far raggiungere all’intelligenza artificiale un livello di conversazione definito umano, basato su un’interazione quasi naturale tra sistema e utente, come se ci si trovasse di fronte a un vero e proprio tutor umano. Si tratta del modello linguistico LaMDA, che si basa su un algoritmo finalizzato alla comprensione del linguaggio naturale e rientra nel Natural Language Understanding (NLU), ovvero l’apprendimento e l’interpretazione del linguaggio degli esseri umani da parte dell’IA. Grazie a queste caratteristiche, la LaMDA può rispondere alle domande, utilizzare addirittura l’ironia, rendendo i dialoghi fluidi e piacevoli; risultato ottenuto dopo diversi processi di miglioramenti, a differenza della maggior parte dei modelli linguistici. Anche Duolingo, che da anni offre una piattaforma gratuita per l’apprendimento delle lingue, ha messo in gioco l’AI, per simulare una conversazione umana, per ora solo per tre lingue (francese, il tedesco e lo spagnolo) e solo per iPhone. Diverse App si basano sull’interfaccia utente grafica (+ riconoscimento vocale), che però non prevedono direttamente l’intervento dell’IA. Vi sono poi quelle che prevedono l’interazione naturale linguistica con un tutore virtuale, che potrebbe quindi essere definito IA nel senso più stretto. Questi sistemi sono basati sul dialogo e seguono il principio del chatbot elementare con l’ausilio del quale si può comunicare in maniera intuitiva con un linguaggio naturale. Il problema nell’insegnamento delle lingue straniere, sostengono gli esperti, è che l’interazione con il sistema agente si svolge senza disturbi solo se gli studenti immettono le domande e le risposte che gli sviluppatori del software hanno potuto prevedere, per questo i dialoghi con chatbot e sistemi agenti risultano spesso discontinui. Se è vero che la tecnologia AI viene implementata nei processi di apprendimento, rendendolo più personalizzato, secondo la Harvard Business Review, una delle sfide critiche dell’istruzione è proprio la creazione di questo tipo di esperienza personalizzata. Quando si tratta di progresso personale, l’apprendimento tradizionale implica l’impiego di tattiche generali, ma gli studenti possono imparare molto più velocemente adattando il loro programma di apprendimento ai loro obiettivi specifici. A differenza dell’apprendimento tradizionale, gli algoritmi di AI possono analizzare rapidamente il comportamento dello studente, le sue conoscenze e il suo livello linguistico per fornirgli le tattiche più efficaci per la padronanza della lingua. Ma, la conclusione a cui arrivano oggi in molti, è che comunque l’Intelligenza Artificiale non sarà in grado nel prossimo futuro di sostituire gli insegnanti della vita reale, se non come supporto agli studenti nelle loro sessioni di auto apprendimento. 6 Word In questo contesto, inoltre, risulta fondamentale l’utilizzo di applicazioni di video scrittura per creare documenti di testo, come ad esempio Microsoft Word, utile per prendere appunti durante l’apprendimento e revisionare eventuali errori nella scrittura di una lingua straniera. 7
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