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FOSCOLO: VITA, OPERE E CONTESTO STORICO, Appunti di Italiano

FOSCOLO: VITA OPERE E CONTESTO STORICO COMMENTO 'DEI SEPOLCRI'

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 24/12/2020

letizia-cicotto
letizia-cicotto 🇮🇹

4.3

(27)

69 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica FOSCOLO: VITA, OPERE E CONTESTO STORICO e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! FOSCOLO DEI SEPOLCRI Il poemetto Dei Sepolcri è stato scritto e stampato all’inizio del 1807, a seguito dell’incontro tra Ugo Foscolo e Ippolito Pindemonte avvenuto nell’estate dello stesso anno. Si tratta di una delle opere più compatte e definitivamente concluse dell’autore. L’idea di scrivere questo carme nacque probabilmente a seguito di una discussione avuta con lo stesso Pindemonte (che stava scrivendo un poemetto rifacendosi alla poesia cimiteriale inglese) sul tema della sepoltura. Ciò che contraddistingue il carme non è tanto il tema, comune ai movimenti preromantici che si stavano diffondendo in Europa in quel tempo, quanto piuttosto la struttura: Foscolo segue argomentazioni serrate e attualizza l’opera. Dei Sepolcri è un’opera costituita da 295 endecasillabi sciolti e possono essere suddivisi in quattro parti, come indicato dallo stesso autore. Contesto storico In quel tempo, infatti, in Italia era stato esteso l’Editto di Saint Cloud (1804) emanato da Napoleone (così nacque anche l’oggi celebre cimitero del Père-Lachaise di Parigi): esso prevedeva che le sepolture venissero poste al di fuori delle mura della città, per motivi igienici, e che tutte le tombe dovevano essere uguali, per conformarsi all’eguaglianza sociale dominante con l’Illuminismo in nome di una sorta democrazia della morte. Ciò provocò grandi discussioni tra gli intellettuali sul valore della tomba: tra queste si inserisce il carme Dei Sepolcri di Foscolo, sulla scia di uno simile che aveva composto Pindemonte sull’importanza dei cimiteri. OPERA Inizialmente non era interessato all’argomento, fu la discussione con l’amico che lo interessò. Inizialmente pensava che la tomba avesse bassa rilevanza, in quanto la morte era inevitabile nel processo vitale degli uomini. Durante la riflessione, cambiò idea. La tomba era importante per i vivi, non tanto per i morti. Ciò che lo spinse a comporre il poema, di cui un argomento importante erano le tombe, furono l’editto di Napoleone e la discussione. Il carme unisce le due anime di Foscolo: quella romantica e quella neoclassica. Vengono unite la bellezza e l’irrequietezza, idee che si scontrano e coincido. La prima parte (vv. 1-90) affronta il tema dell’utilità della tomba e dei riti funebri. La tomba, da un punto di vista materialista, non è importante ma diventa una corrispondenza di amorosi sensi. Essa ha un forte valore affettivo per le persone care che ricordano il defunto. Quando i vivi si recano sulla tomba dei loro cari avvertono ancora un collegamento con essi. Per questo trovano un momento di pace per l’animo. Il sepolcro quindi è fondamentale per la sopravvivenza dei vivi, che possono trovare conforto al proprio dolore. La sopravvivenza dopo la morte, impossibile dl punto di vista della ragione, diviene possibile grazie all’illusione. L’illusione è affidata alle tombe: la tomba mantiene vivo il ricordo. Negli ultimi versi si parla di Parini. Il quale non è un semplice individuo privato della tomba ma un poeta di grande dignità civile. La seconda parte (vv 91-150) è dedicata ad una ricognizione di tutte le concezioni della morte nel corso del tempo. Il modello di sepoltura cattolico viene considerato sorpassato (il medio evo è un età di barbarie, caratterizzato da superstizione, mancata igiene, visione di vita macabra), mentre viene osannato il modello classico (visione serena della morte). La tomba viene considerata quindi da un punto di vista storico come espressione della civiltà del mondo. Un esempio positivo sono i cimiteri inglesi, esempio di virtù civili e amor di patria; al contrario in Italia le tombe si riducono allo sfoggio del lusso. A questa viltà si contrappone la figura del poeta, l’ero sconfitto dal reo tempo. La figura di Foscolo si colloca a fianco a quella di Parini. La terza parte (vv. 151-212) indaga sul significato pubblico della morte: vengono infatti ricordate le tombe dei grandi personaggi, tra cui Machiavelli e Alfieri, sepolti nella chiesa di Santa Croce a Firenze.
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