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DOMANDE E RISPOSTE VERIFICA Francesco Petrarca, vita, opere, confronto con Dante Alighieri, Appunti di Italiano

La vita di Francesco Petrarca, poeta e filologo italiano del XIV secolo, e del suo amore non corrisposto per Laura. Si descrivono i suoi studi, le sue opere e le sue relazioni con personaggi importanti dell'epoca. Si discute anche della possibile esistenza di Laura e delle tematiche presenti nelle opere di Petrarca.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 20/01/2023

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Scarica DOMANDE E RISPOSTE VERIFICA Francesco Petrarca, vita, opere, confronto con Dante Alighieri e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! FRANCESCO PETRARCA nome reale: Francesco Petracci nome d'arte: Francesco Petrarca (scelse questo nome per il suffisso "arca" che significa il salvatore di qualcosa o di qualcuno. Voleva dare una chiara idea ai posteri di ciò che era. Tema principale: l'amore Nel caso di Petrarca l'amore dell'uomo non è corrisposto dalla donna: Petrarca ama Laura, ma Laura non corrisponde a questo amore. PUNTI DI RIFERIMENTO: DOVE NASCE PETRARCA? Petrarca nasce in esilio ad Arezzo nel 1304 da una famiglia fiorentini guelfa bianca in esilio (come Dante). Nel 1309 per motivi di lavoro del padre (Petracco) si trasferiscono ad Avignone. Il padre, appartenente alla borghesia, vuole che Francesco segua gli studi giuridici all'Università di Montpellier in Francia. In realtà Petrarca si indirizza subito verso gli studi letterari, in particolare verso la poesia e soprattutto verso i classici, da qui comincia a concepire la sua passione verso la letteratura classica, la filologia e a raccogliere i libri, infatti sarà anche un bibliofilo. Legge avidamente Virgilio e Cicerone. Dal 1320 al 1326 frequenta l'Università di Bologna per i corsi di giurisprudenza, ma in realtà è affascinato dalla poesia toscana contemporanea, in particolare dello Stilnovismo, di Dante, da cui cerca sempre di prendere le distanze, anche se se non ci fosse stato un Dante non ci sarebbe stato un Petrarca, perché la poesia d'amore di Dante o di Guido Cavalcante influenza indubbiamente Petrarca. La morte del padre nel 1326 lo costringe a ritornare ad Avignone dove conduce un po' di vita mondana e nel 1327 il 6 aprile (venerdì santo), nella chiesa di Santa Chiara, incontra Laura e se ne innamora. Questo è considerato un fatto determinante nella vita di Petrarca. Il 6 aprile (venerdì santo) nella simbologia di Petrarca ha un significato piuttosto importante: mentre tutta la cristinità ricorda la morte e il sacrificio di Cristo, lui s'innamora di una donna, da qui scaturisce il senso del peccato. Questo perchè, Petrarca, profondamente cristiano, vive questo innamoramento di Laura come un traviamento, una sorta di perdizione, ance se non poteva fare a meno di questo traviamento. Come consuetudine a quei tempi, Petrarca prende gli ordini minori, per potersi finanziare gli studi. Non gli importa particolarmente del celibato, infatti ha 2 figli: Giovanni, con cui ha un rapporto burrascoso e Francesca, con cui ha un rapporto affettuoso e che si prenderà cura di lui. Per un certo periodo di tempo P. È tornato in Italia, ha viaggiato, è andato a Roma, ha avuto due figli naturali, Giovanni e Francesca che non potevano essere riconosciuti, essendo lui un chierico. Tra il 1337 e il 1343 è stato per molto tempo a Valchiusa, luogo di pace, di tranquillità operosa in cui lui ha potuto inziare a scrivere alcune tra le sue opere più importanti. Ebbe due offerte di incoronazione poetica, una da Parigi, dal re di Francia e una da Roma. Accettò quella di Roma. Viene deposta sul capo di Petrarca una Corona di alloro con una cerimonia pubblica, in cui un signore, un potente, Roberto d'Angiò, il re del regno di Napoli, incorona il poeta e riconosce davanti a tutti la sua grandezza. Le cerimonie pubbliche furono due: una a Napoli con il re Roberto d'Angiò che gli fece delle domande e lui superò questo esame e poi a Roma l'incoronazione ufficiale. Nota: Dante non fu mai incoronato d'alloro. Questi comunque furono anni di inquietudine interiore per Petrarca, una crisi religiosa. Vivrà anche a Parma, presso la famiglia signorile dei Correggio e nella dimora di Selvapiana, una località di campagna dove P. Si sentirà finalmente a casa e ricomincerà a comporre. Giacomo Colonna, grande amico di P, muore nel 1341 Con Giacomo, Petrarca ha un rapporto di amicizia, con Giovanni Colonna invece un rapporto di subalterno, visto che è il cappellano del Cardinale Giovanni Colonna, famosissima famiglia romana. I Colonna gli danno lavoro e sostegno economico e lui può continuare i suoi studi dei classici latini. Nel 1348 si verifica un fatto politico piuttosto importante, un certo Cola di Rienzo cerca di fondare una Repubblica romana, a Roma non c'è il Papa e comandano le famiglie nobiliari come ad esempio i Colonna. Cola di Rienzo cerca di restaurare un regime di Res Pubblica, per far sì che anche Roma sia una sorta di Comune. Petrarca sostiene questo progetto di Cola di Rienzo, che però fallisce e Petrarca è molto deluso, rompe definitivamente con Giovanni Colonna e da quel momento girerà varie corti cercando di vivere del suo lavoro di letteratura, di poeta, anticipando ciò che avverrà durante l'umanesimo e il mecenatismo. Nel 1348 oltre a Giovanni Colonna, il 6 aprile muore anche Laura, di peste e Petrarca è sconvolto da questa cosa. Nel 1350 Petrarca, mentre va a Roma per il Giubileo, incontra Boccaccio e diventa suo grande amico per gli interessi comuni che sono la ricerca e lo scambio di libri, il confronto tra le letterature classiche e la nuova poesia in volgare. Petrarca viaggia spessissimo senza riuscire a fermarsi, passa da una città all'altra a chiedere protezione ai vari signori. Si sposta continuamente anche per una sorta di inquietudine interiore. Dopo Valchiusa in Provenza, Selvapiana sull'appennino parmense, fino al 1360 vive a Milano presso i Visconti. Nel 1361 muore, prima di lui, il figlio Giovanni. Dopo si trasferisce ad Arquà, sui Colli Euganei, dove i Carrara gli regalano una villa. Lì, trova di nuovo la pace e muore il 18 luglio del 1374 LAURA È VERAMENTE ESISTITA O È UN PERSONAGGIO INVENTATO DA PETRARCA? L'80% degli studiosi propende per la reale esistenza di Laura, ma Petrarca l'ha un po' trasfigurata nella sua poesia. sostituisce "Socrate". Questa raccolta rimarrà incompiuta. le Sine nomine: lettere senza destinatario. Le Epystolae metricae (epistole in versi). Extravaganti: lettere mai confluite in nessuna raccolta. QUALI SONO LE TEMATICHE? Divisione= nel medioevo le cose terrene sono segno di Dio; nell'umanesimo le cose non sono più un segno di Dio che ti distraggono dalla vita reale. In questi anni di formazione si forma un nuovo intellettuale. Petrarca è il modello di un nuovo intellettuale che possiamo definire "Pre-umanista", cioè ha già dei caratteri di quelli che saranno gli intellettuali umanisti, che sono quelli che operano una sintesi tra i valori dell'antichità classica (sempre da imitare) e la spiritualità cristiana. Siamo in una fase di equilibrio tra il Medioevo cristiano (Laura è vista da Petrarca, intellettuale cristiano, come un peccato) però già osserva il mondo classico come qualcosa che lo ispira profondamente. In lui c'è la voglia di creare qualcosa di nuovo, ma sulla base della conoscenza della cultura e della letteratura classica. IN COSA CONSISTE IL CONFLITTO PETRARCHESCO? Petrarca era molto religioso, però non concepiva il pensiero medievale di vita = realizzazione di un progetto divino. Ecco perché diciamo che è un pre-umanista: Petrarca inizia a valorizzare quelli che sono gli aspetti più tipicamente umani. Petrarca dava enorme importanza alla dimensione interiore dell'uomo, cioè l'approfondimento della psciche umana, dell'animo umano, dei suoi tormenti, delle sue sofferenze personali Conflitto tra il desiderio di amare e di fama e il richiamo della vita religiosa. Petrarca vede l'amore come un peccato, ma è combattuto tra il desiderio di amare e la vita religiosa. Considera un peccato anche l'orgoglio, la superbia del voler perseguire la gloria, la fama. Una vita piena di dubbi e di insoddisfazione che Petrarca definirà "Accidia" simile alla depressione. Petrarca sostiene di essere preso da un peccato che è quello dell'accidia, nel senso proprio di profonda insoddisfazione. DIFFERENZE TRA DANTE E PETRARCA DANTE PETRARCA Beatrice è una creatura angelicata Laura è una donna affascinante, un essere umano, non un angelo La donna avvicina l'uomo a Dio Per lei P. Prova desiderio e passione L'amore per lei è una sorta di L'amore per lei non lo porta a Dio, elevazione morale e spirituale ma al contrario, lo allontana e gli crea dubbi e drammi spirituali Plurilinguismo: (vari registri stilistici e Monolinguismo: tonalità linguistico- linguistici, dall'osceno al sublime) stilistica sempre uguale dall'inizio alla fine dell'opera Incontra una varietà di tipi umani e morali Incontra sempre se stesso PERCHE' E' IMPORTANTE PETRARCA? È il fondatore della lirica moderna Ha il primato dell'interiorità, è uno scrittore moderno, nelle sue poesie ci sono delle riflessioni che si possono considerare moderne, turbamenti e inquietudini molto profondi. È un nuovo tipo di intellettuale, un intellettuale umanista che cerca protezione dai signori mecenati. Petrarca è il primo artista, modello di poesia, inventore della lingua poetica, elabora uno stile di come si deve fare poesia e sarà emulato da tantissimi poeti. EPISTOLA FAMILIARES L'ASCESA AL MONTE VENTOSO CANZONIERE, 1 VOI CH'ASCOLTATE IN RIME SPARSE IL SUONO CANZONIERE, 61 BENEDETTO SIA 'L GIORNO E 'L MESE ET L'ANNO CANZONIERE, 62 PADRE DEL CIEL, DOPO I PERDUTI GIORNI Confronto ed esercizi di analisi del testo. CANZONIERE, 90 ERANO I CAPEI D'ORO A L'AURA SPARSI EPISTOLA FAMILIARES L'ASCESA AL MONTE VENTOSO In questa epistola viene descritta l'esperienza, vissuta da Petrarca e da suo fratello Gherardo, della salita al monte Ventoso in Provenza. Petrarca affronta la salita con crescente difficoltà, cerca delle strade più lunghe, ma secondo lui meno faticose e alla fine arriva in ritardo e stanco rispetto al fratello. Il comportamento di Francesco alpinista è una metafora della sua vita morale: lui vorrebbe giungere alla perfezione spirituale, ma per vie traverse e contraddittorie che alla fine non lo fanno arrivare da nessuna parte. Gherardo, invece, affronta di buon grado la salita, persiste nel continuare nonostante la difficoltà e arriva a destinazione stanco ma soddisfatto. La sua indole è semplice e coraggiosa, cosa che alla fine lo porterà ad entrare convinto e sicuro in convento. QUALI SONO I MESSAGGI DI QUESTA EPISTOLA? Il primo messaggio consiste nel parallelismo tra l'esperienza fisica della salita al monte e quella spirituale dell'ascesi, dell'innalzamento verso la perfezione interiore. Petrarca, con il suo tergiversare, senza andare dritto alla meta, ma cercando di raggiugere l'obiettivo per vie, secondo lui più comode, mette in evidenza tutte le contraddizioni della sua vita interiore. Il secondo messaggio viene dalla citazione di Sant'Agostino il quale ammonisce Petrarca, dicendo che la verità non sta nell'ammirare i grandiosi paesaggi, ma nel guardarsi dentro, nella propria interiorità. VOI CH'ASCOLTATE IN RIME SPARSE IL SUONO 1349-50 Metro: sonetto con schema ABBA ABBA CDE CDE ARGOMENTO: Petrarca introduce ai lettori la sua raccolta poetica (proemio). Il sonetto rappresenta un consuntivo di tutta l'esperienza amorosa, dall'innamoramento che gli ha fatto perdere la retta via dell'amore divino, alla liberazione dalla passione per diventare un uomo nuovo e libero dall'errore giovanile, anche se non del tutto cambiato perché la conversione è ancora in atto (quand'era in parte altr'uomo da quel ch'i' sono). Per tutto quello che ha vissuto, per gli errori giovanili commessi, Petrarca prova vergogna e chiede perdono. A CHI SI RIVOLGE IL SONETTO? Il sonetto si rivolge ad un pubblico generico, ma in particolare al pubblico degli amanti, dei cuori gentili, come nella poesia stilnovista, anche se qui emerge la vergogna, il pentimento, il perdono, la penitenza e la vanità del tutto ("quanto piace al mondo è breve sogno"). QUAL E' LA FIGURA RETORICA PRESENTE IN QUESTO SONETTO? La figura retorica presente in questo sonetto è l'allitterazione, molto presente. Esempio: Me MedesMo Meco Mi vergogno ricorda il battersi il petto in segno di pentimento: mea culpa mea culpa nella liturgia cristiana. COSA RAPPRESENTANO I SONETTI "BENEDETTO SIA 'L GIORNO E 'L MESE ET L'ANNO E "PADRE DEL CIEL, DOPO I PERDUTI GIORNI"? Questi due sonetti rappresentano in pieno il tormento e l'indecisione di Petrarca, il quale nel primo sonetto benedice il giorno in cui ha incontrato Laura e celebra il suo amore per lei, nel secondo sonetto invoca l'aiuto di Dio per essere liberato dal sentimento, dalla passione per Laura e si pente del tempo trascorso ad amarla. BENEDETTO SIA 'L GIORNO E 'L MESE ET L'ANNO PARAFRASI Sia benedetto il giorno, il mese, l'anno, la stagione, il tempo, l'ora, il momento, il paese bello, il luogo dove io fui raggiunto dai due occhi belli a cui mi sono legato; e sia benedetto il primo dolce affanno che provai nell'innamorarmi, e l'arco e le saette dalle quali fui colpito, e le ferite che mi furono inflitte al cuore. Siano benedette tutte le volte in cui ho avuto occasione di chiamare il nome della mia donna, e i sospiri, le lacrime e la sofferenza per la lontananza di lei; e benedetti siano tutti i versi con i quali io le procuro fama, e il mio pensiero, che è tutto rivolto a lei, così che nessun'altra donna vi trova posto. post 1341 metro: sonetto con schema ABBA ABBA CDC DCD ARGOMENTO: Petrarca benedice il giorno in cui ha incontrato Laura Libro I: in questo libro sant'Agostino affronta con Francesco il tema della sua cronica infelicità e cerca di fargli capire che dipende solo da Francesco decidere di uscire dalla sua inconcludente insoddisfazione. Libro II: in questo libro sant'Agostino diventa il confessore dei peccati di Francesco, in particolare i peccati di lussuria e specialmete accidia. Accidia= la paralisi della volontà, impotenza ad agire. Libro III: in questo libro sant'Agostino mette a fuoco i due problemi principali di Francesco: l'aspirazione alla gloria e l'amore per Laura. Contrariamente a quanto sostiene Francesco, sant'Agostino considera l'amore per Laura una catena che impedisce al poeta di sviluppare i suoi talenti naturali. Per quanto riguarda il desiderio di gloria, sant'Agostino gli consiglia di abbandonare i propositi di grandi opere per dedicarsi ad un serio esame di sé. CHI SONO I DUE INTERLOCUTORI DEL SECRETUM? I due interlocutori sono Francesco e sant'Agostino. È importante notare che dietro i due interlocutori (sant'Agostino e Francesco) c'è sempre Petrarca che ricopre il ruolo di psicoterapeuta e paziente. Le ragioni di sant'Agostino rappresentano quelle di Petrarca quando riesce a guardare alla sua vita in modo costruttivo. Le ragioni di Francesco sono quelle che Petrarca riferisce a se stesso per spiegarsi perchè non riesce mai a superare le sue angosce interiori. In tutta l'opera si fa riferimento sempre al dialogo interiore dell'autore, dialogo che si alterna tra volontà e pigrizia, voglia di riscatto e scoraggiamento. QUAL E' IL COMPITO DI SANT'AGOSTINO? Sant'Agostino mette a fuoco i due problemi principali di Francesco: l'aspirazione alla gloria e l'amore per Laura. Contrariamente a quanto sostiene Francesco, sant'Agostino considera l'amore per Laura una catena che impedisce al poeta di sviluppare i suoi talenti naturali. Per quanto riguarda il desiderio di gloria, sant'Agostino gli consiglia di abbandonare i propositi di grandi opere per dedicarsi ad un serio esame di sé. Sant'Agostino cerca di convincere Francesco ad abbandonare il suo amore per Laura, a sconfiggere la sua accidia, ad abbandonare la pretesa di grandi opere per dedicarsi a guardare dentro di sè. QUAL E' IL FINALE DELL'OPERA? Il finale rimane aperto, il dialogo si risolve in un nulla di fatto. La vera malattia di Petrarca che consiste nell'impotenza della volontà, non è stata guarita. Agostino pensa di aver vinto la partita, di aver convinto Francesco ad abbandonare il suo amore per Laura, a sconfiggere la sua accidia, ad abbandonare la pretesa di grandi opere per dedicarsi a guardare dentro di sè. Ma Francesco, nonostante i buoni propositi, comincia a prendere tempo perchè ha ancora altri impegni terreni e sant'Agostino si rende conto che Francesco è tornato al punto di partenza: "chiami impotenza la volontà". PERCHE' IL SECRETUM E IL CANZONIERE SONO IN RELAZIONE FRA DI LORO? COSA HANNNO IN COMUNE? Il Secretum e il Canzoniere condividono la comunanza delle problematiche e l'aspetto autobiografico. Nel Secretum come nel Canzoniere Petrarca cercherà di mettere insieme i frammenti della sua anima. QUAL È LA VERA MALATTIA DI FRANCESCO? Ad un primo esame poter sembrare che i punti deboli di Francesco fossero la lussuria (l’amore per Laura) e la superbia (l’ambizione, il desiderio di gloria). Invece la vera malattia di Francesco è l’accidia, la malattia della volontà e dell’anima. Da non confondere l’accidia con la pigrizia. Il nome latino “aegtritudo” significa malattia, l’insieme di tutte le malattie dello spirito. QUALI SONO I SINTOMI DELL’ACCIDIA? La prima difficoltà è affrontata senza paura Ma pian piano viene meno la sicurezza e arriva la sfiducia e il crollo. COSA S'INTENDE PER "L'ATRA VOLUTTA' DEL MALE"? Per Francesco l'accidia rappresenta una specie di malefico piacere (atra voluttà). Pur stando male, di un male che lo tormenta giorno e notte, Francesco prova un certo "piacere dello star male" e questa contraddizione è proprio ciò che rende difficile la cura. Nella sofferenza di Francesco c'è una sorta di narcisismo, un attaccamento morboso alla sua scontentezza esistenziale. QUALI SONO I SENTIMENTI CHE PROVA FRANCESCO NEL SUO STAR MALE? Francesco prova: noia, disgusto del mondo, sensazione dell'inutilità del vivere, disagio nel vivere senza reali motivazioni. Il suo è un male di vivere, tipico della depressione. QUAL E' IL RIMEDIO SECONDO PETRARCA PER VENIRE FUORI DA QUESTO STATO D'ANIMO? Il suo rimedio consiste principalmente nella liberazione dalla schiavitù del peccato che lo potrebbe portare ad un miglioramento spirituale e non soltanto a risolvere un disagio psicologico.
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