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FRANKENSTEIN AND MARY SHELLEY, Appunti di Letteratura Inglese

Biografia di Mary Shelley Informazioni generali sul romanzo Trama Temi Personaggi Aggiunge alla trama (approfondimenti) Legami con altri romanzi

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 22/01/2024

giada-imbriaco
giada-imbriaco 🇮🇹

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6 documenti

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Scarica FRANKENSTEIN AND MARY SHELLEY e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! FRANKENSTEIN MARY SHELLEY: Mary Shelley nasce nel 1797 a Londra. Era la figlia di William Godwin, filosofo e scrittore politico, e Mary Wollstonecraft, che muore poco dopo la sua nascita. Il padre si risposa, e questo causerà un forte dolore in Mary. La sua sorellastra è stata mandata a scuola, mentre lei non ha ricevuto una vera educazione. Mary è cresciuta in una casa frequentata da figure come Blake, Coleridge e Wordsworth. Mary quindi si auto istruisce, anche grazie alla fornita libreria del padre. Nel 1814 conosce Percy Shelley, al tempo lui era ancora sposato alla prima moglie ma questo non li ha fermati dal viaggiare l’Inghilterra insieme. Queste azioni di Mary portarono il padre a non parlarle per un po di tempo. Mary e Percy viaggiarono anche per l’Europa. In poco tempo Mary soffri a causa del suicidio della sorellastra e poi della moglie di Percy. I due però grazie a questo riuscirono a sposarsi nel 1816. Nel 1822 Percy viene a mancare, Mary è sola con il suo unico figlio sopravvissuto. Lavorò per promuovere la poesia del marito e preservare il suo posto nella storia della letteratura. Muore nel 1851 a causa di un tumore al cervello. LE OPERE: Valpelga Frankenstein, the Modern Prometheus, 1818 The Last Man, 1826 INFORMAZIONI GENERALI Pubblicazione: 1818, in anonimo Sottotitolo: vuole riferirsi ai limiti della conoscenza, cosa andare oltre questi limiti vuol dire per noi e perché dovremmo accontentarci di rimanere dove siamo Genere: romanzo gotico ma con molte eccezioni, perché del genere troviamo solamente la presenza del mostro. Mary Shelley utilizza nuovi scenari e situazioni per esplorare i temi della maternità e della creazione. Si potrebbe anche parlare di science fiction poiché Victor è completamente affascinato da questo mondo. Ispirazione: Nell’estate 1816 si trovavano in Svizzera con lord Byron e altri amici. In una giornata di pioggia, per intrattenetesi, leggevano storie di fantasmi. Byron propose di fare una competizione a chi scriveva la storia più horror. Mary vinse, con il primo abbozzo del Frankenstein. L’idea di un uomo che rinasce le appare in sogno. Nel 1818 pubblica il romanzo come anonimo. Molti pensarono fosse opera di Percy siccome c’era il suo nome nell’introduzione. Stile: romanzo di citazioni. The Rime of the Ancient Mariner e Paradise Lost. Struttura: inizia come romanzo epistolare con le 4 lettere che Walton scrive a sua sorella Margaret dove parla dell’incontro con Frankenstein. Dopodiché abbiamo un enorme flashback, che comprende il vero corpo del romanzo, ci racconta della vita di Viktor e di cosa lo ha portato ad arrivare al polo nord. L’opera si conclude nuovamente con le lettere di Walton TRAMA: La storia è introdotta da una serie di lettere scritte da Robert Walton, il capitano di una nave diretta al Polo Nord, per sua sorella in Inghilterra. Intrappolato nel ghiaccio, Walton trova un uomo morente, Victor Frankenstein. Walton lo fa salire sulla sua nave dove Frankenstein gli racconta la sua strana storia. Dr Frankenstein ha studiato scienze all’università di Ingolstadt, in Germania. Ha scoperto il segreto del dare vita a soggetti inanimati. Usa parti di corpo dei cadaveri, mettendoli insieme e dando vita a una creatura mostruosa. L’orribile apparenza del mostro creava paura e disgusto in chiunque incontrasse, ma dotato anche di sentimenti umani diventò miserabile e si sentiva solo. Come reazione al rifiuto che incontra, incomincia a provare odio verso gli uomini. Uccide il fratello di Frankenstein, William, e riesce ad incastrare Justine, una ragazza che lavorava per la famiglia Frankenstein, la quale viene giustiziata per omicidio. Frankenstein incontra il mostro in un ghiacciaio in Svizzera, il quale lo convince a creare una compagna per lui. Frankenstein quasi completa il suo secondo lavoro ma ne rimane terrorizzato e lo distrugge. Il mostro per vendetta uccide un amico del dottore, Henry Clerval e uccide Elizabeth, la donna che Frankenstein stava per sposare. Il dottore, anche lui per vendetta, lo segue fino all’Artico. A questo punto ritorniamo all’inizio del romanzo, quando Walton salva Frankenstein. L’opera termina con una serie di lettere di Walton che raccontano la morte di Frankenstein sulla nave. Qualche giorno dopo Walton trova il mostro piangere sul corpo del dottore pieno di dispiacere e rimorso. Il suo desiderio ora è quello di mettere fine alla sua infelice e solitaria esistenza e si dirige verso i ghiacciai polari, dove morirà. Il mostro, come l’autrice stessa, viene abbandonato dal suo creatore. Il mostro lo maledice per avergli dato la vita e non amore e per averlo lasciato vivere da solo in un mondo non caritatevole nei suoi confronti. Paragone con Milton. Il mostro è simile ad Adamo ed Eva, perché è stato cacciato dall’eden e responsabile del peccato originale siccome è stato abbandonato dal suo creatore. La sete di conoscenza di Viktor inizia con la morte di sua madre. Sappiamo dalle lettere di Walton che suo padre abbandonò gli studi. La mamma di Viktor muore e inseguito a ciò il padre cade in depressione. Il mostro si ritrova in una situazione identica. Saranno proprio i suoi studi a portarlo alla rovina. E comunque Frankenstein raggiunge un nuovo livello tra gli sfidanti di Dio, a differenza di Faust e Satana che volevano solo la conoscenza posseduta da Dio, lui prende direttamente il suo posto creando la vita dalla morte, diventando ‘padre’ ma di una progenie mostruosa. Una volta creato il mostro, Viktor scappa dalla sua casa, incontra uno dei suoi amici, Henry. Henry si prenderà cura di Viktor nel periodo della sua malattia, in contrasto con ciò che vive il mostro. Queste due strade opposte riprendono le teorie di David Hume, un filosofo di fine 700 che credeva che gli umani dovessero partecipare in attività sociali, frequentare persone giornalmente. Viktor infatti ha sofferto e si è ammalato ma grazie alla compagnia e all’aiuto del suo amico, e di tutte le altre persone a lui care è guarito. Tutto ciò spiega anche il perché il mostro si comporta così. È rifiutato dal suo stesso creatore. È costretto a scappare nei boschi e a educare se stesso ad essere amorevole, gentile, presentabile e rispettoso nonostante il suo aspetto. Difatti prova in tutti i modi di essere accettato da una famiglia sconosciuta, comportandosi quasi come la fata dei boschi, procurando loro cibo e aiutandoli a spalare la neve d’inverno. Ma anche loro lo rifiuteranno basandosi sul suo aspetto e non sulle sue azioni. Ciò che ha portato il mostro a sentire questo sentimento di vendetta è la solitudine e l’alienazione dalla società. Vedremo di nuovo il mostro dopo qualche mese a Ginevra, dove si trova Viktor a causa della morte del suo fratellino. Rivela che è stato lui ad uccidere il fratello per paura di ciò che avrebbe detto alle persone, ed ha capito che non verrà mai compreso dall’umanità. Per questo chiede a Viktor di creare una compagna come lui, con la quale può condividere una vita miserabile lontana da quella umana. Viktor inizialmente accetta, commosso dal racconto del mostro, ma in corso d’opera rifiuta realizzando i pericoli nel creare un altro mostro. Decide di prendere quel poco che aveva messo insieme e lo butta nel lago. Quest’azione scaturisce la rabbia del mostro, che ora si trova nuovamente privo di possibilità d’amore. Da questo punto fino alla fine del romanzo i due avranno una relazione di odio, di caccia che porterà alla scomparsa di entrambi. Viktor non sopravvive a lungo da uccidere il mostro, morirà per mancanza di forza e calore sulla nave di Walton. Il mostro sarà avvolto da una tristezza tale, causata dal modo in cui le cose sono andate, che piangerà sul corpo morto del creatore (simbolo della grande tristezza della nascita, dell’essere genitore e del rapporto tra padre e figlio) e si suiciderà tra i ghiacciai del Polo Nord. Walton non continua il suo viaggio e decide di tornare indietro, seguendo il consiglio del suo amico. Il mostro non viene mai mostrato realmente o descritto dopo la sua nascita. Appare come un’ombra o una figura, probabilmente per creare paura nel lettore. Tuttavia, sapendo che questo è un racconto di Viktor e che per sentirlo dobbiamo arrivare al punto in cui si trova nell’Artico, sappiamo che comunque il mostro non causerà un dolore diretto al protagonista. Viktor non ha neanche veri motivi per odiare il mostro. Dice che sentiva disgusto per la sua apparenza, e come lui tutti gli altri avrebbero sentito lo stesso. Ma Viktor sapeva già come sarebbe stato, è stato lui a cercare e trovare i suoi pezzi. Da qui capiamo che Shelley aveva un forte desiderio di scrivere una storia su un figlio abbandonato, anche se il padre non avesse un vero motivo per farlo. Riguardo il racconto del mostro, ci sono diversi punti fondamentali. Il modo i cui apre gli occhi al mattino e sente il sole sulla pelle, l’affetto che sviluppa verso la famiglia e il modo in cui grazie a loro impara a parlare. Tutto questo ci porta a capire che il suo è stato un percorso di crescita dall’infanzia fino all’età adulta, l’ultima tappa del mini-bildungsroman. PARADISE LOST Frankenstein potrebbe essere visto come una reinterpretazione del Paradise Lost di Milton, in particolare per quanto riguarda i protagonisti. D una parte abbiamo Adamo ed Eva che vivono nel giardino dell’Eden, vengono tentati da Satana a mangiare la mela della conoscenza e vengono poi scacciati dal giardino come punizione per aver sfidato Dio. Dall’altra parte abbiamo Dr. Frankenstein che vive una vita tranquilla ma tormentata dall’idea della perfezione e questo lo spinge a sfidare Dio nel creare un mostro che poi abbandona, e questo porterà ad una fine misera per entrambi. Sia Frankenstein che il mostro hanno tratti in comune con Satana, uno abbandonato dal suo creatore e l’altro che mette in discussione il suo ruolo. Di fatti, il mostro assomiglia ad Adamo ed Eva più di Viktor. Questo ha a che fare con la percezione che le persone avevano del Satana miltoniano. L’obiettivo di Milton era quello di criticare la cultura degli eroi e delle grandi gesta per elevare la vita più semplice. Ma i suoi contemporanei vedevano Satana come un eroe e qualcuno di giusto nello sfidare Dio a causa delle sue somiglianze con i protagonisti del teatro del 1600. Questo porta all’idea degli eroi romantici come figure che vogliono ottenere l’impossibile anche se significa essere immorale, non etico. L’immagine del mostro che si sveglia solo nella foresta (ripreso dalla parte di racconto sua) è un altro parallelo. Per il mostro la natura è un’alternativa disperata per nascondersi, mentre Adamo nel giardino dell’Eden di riunisce. DRACULA Dracula e il mostro di Frankenstein apparentemente sembrano condividere alcuni elementi ma in realtà sono diversi. Il conte Dracula è un senza cuore, non prova emozioni. Non è cristiano, vive in un’era rurale di un paese povero. Abita in un castello antico, dove pratica riti oscuri. Vive senza l’uso delle tecnologie moderne. Potrebbe diventare una minaccia a chiunque si trovi sul suo cammino. Ha una sua storia. Il mostro di Frankenstein, invece, è sensibile, prova delle emozioni, può ragionare e capire. Ha una personalità. Ha vissuto poco, è nato da poco. Abbiamo anche delle differenze tra Viktor e Harker. Viktor nasce in Italia, all’interno della storia ha anche lui delle colpe. Harker è nato in Inghilterra ed è una vittima del conte. THE RIME OF THE ANCIENT MARINER Come Viktor anche il marinaio di Coleridge è colpevole, punito con la necessità di raccontare la sua storia a chiunque incontri. Viktor fa la stessa cosa con Walton DR JEKYLL AND MR HYDE Due approcci del sovrannaturale. Uno razionale anche se strano è plausibile, dr Jekyll. L’altro è qualcosa che non si può neanche capire, non ha niente di scientifico, Dracula. NATURA
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