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frankenstein di Mary Shelley, Schemi e mappe concettuali di Inglese

letteratura inglese, anno 2022\23

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 02/07/2024

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

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Scarica frankenstein di Mary Shelley e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Inglese solo su Docsity! FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY - Sbobina del 11 novembre https://www.unambiguautopia.it/2021/09/27/fu-in-una-tetra-notte-novembrina-frankenstein-di- mary-shelley/ -> articolo che legge a lezione spiegandolo passo dopo passo Nel video della lezione precedente la professoressa Parlati aveva presentato nell’ambito di una iniziativa (di qualche anno fa) nell’università di Padova di celebrare Frankenstein un po’ su tutta la città di Padova e lei lo ha presentato in una maniera molto semplice in modo che potesse interessare a tutti come primo approccio. Nel video la prof. Parlati aveva iniziato ad affrontare vari temi – che chi vuole può sviluppare in maniera più approfondita- Nel suo discorso vi erano vari livelli, ovviamente il rapporto genitoriale. Ma perché? Perché vi ricordate che la stessa prof Parlati ci ha raccontato partendo dalla biografia dell’autrice quindi da Mary Shelley; ella era figlia di due grandi pensatori, i più grandi intellettuali dell’epoca che erano Mary Wollstonecraft e William Godwin, due anarchici e due personaggi molto fuori dalle righe e radicali (fa parte del cosiddetto pensiero radicale) Lei resta orfana della madre molto piccola, una decina di giorno dopo la sua nascita e questo ci ricorda come la sua storia è molto tormentata e un po’ difficile. Questo sicuramente segna la sua vita, poi varie peripezie che potete immaginare nell’ambito di bambini del genere. Successivamente incontra il poeta Percy Shelley con il quale ha una relazione molto tormentata, insieme creano vari incontri in questa villa di Ginevra (villa Diodati) in svizzera insieme anche con Lord Byron (un altro poeta). Nell’ambito di questo circolo molto particolare nascono storie e nella lettura di questo articolo vediamo in che modo. Un altro livello è il rapporto genitoriale, il fatto che Frankenstein sia la creatura di un uomo quindi la nascita di un personaggio che però non ha avuto bisogno di una donna per venire al mondo, indirettamente probabilmente Mary Shelley voleva anche in un certo senso criticare questa condizione e per questo forse è nata una creatura mostruosa; quindi, potrebbe essere un altro importante aspetto. Poi c’è un discorso che potrebbe essere quello dell’alterità ma quello è più ovvio; quindi, il non voler riconoscere che ci sono comunque dimensioni di vita diverse, anche aspetti non solo fisici ma che rispecchiano anche le interiorità diverse e quindi questo vedere il mondo da visioni diverse crea il mostro che prima mostro poi non era e che poi invece con il rifiuto genera il mostro, genera la violenza. È un po’ come un gatto che si morde la coda, è un circolo vizioso In questo articolo che io trovo molto interessante proprio per introdurre la figura di Frankenstein, io direi proprio di cominciare a vederlo e poi magari andare proprio alla citazione presa da un audiolibro (scena del cap.5 quando il creatore vede per la prima volta ciò che ha creato, quindi il disgusto e il rifiuto della sua stessa creazione) mentre dalla settimana prossima studieremo dal testo. Questo è un dipinto di Mary Shelley non datato ma è anteriore al 1863. L’articolo inizia con l’incipit del capitolo 5: “Fu in una tetra notte novembrina”. In inglese “it was on a dreary night of november” e ci ricorda un po’ l’inizio classico nei boschi narrativi (che anche Umberto Eco ha ripreso in un suo testo delle sei passeggiate). L’inizio che più attira l’attenzione in una storia gotica è naturalmente “è una notte buia e tempestosa”. Infatti, anche qui in Frankenstein troviamo proprio l’inizio, perché probabilmente questa notte buia e tempestosa, questa notte minacciosa di novembre -non a caso novembre perché è il mese legato alla commemorazione dei defunti, ai morti, ai morti viventi come le figure dei vampiri- In questo cenacolo dove si riunivano a Ginevra c’era anche un autore amico di famiglia che pubblica un romanzo che si chiama “the vampire” quindi è tutta collegata come atmosfera. Frankenstein è un romanzo epistolare ma non ha nulla a che vedere con il romanzo epistolare di Samuel Richardson anche se la struttura è quella. È importante vedere come una struttura risulta moderna, abbiamo sempre detto che in Richardson è una prova di verità ma anche in Frankenstein la funzione è quella. Viene anche chiamato come romanzo gotico ma Frankenstein è proprio un caso a sé, nel senso prende la tradizione di quel tempo però è originale, perché è gotico ma è stato detto che non vi sono presenti fantasmi ma c’è un mostro in carne ed ossa, anzi la sua fisicità supera anche qualsiasi immaginazione. L' articolo inizia con “Fu in una tetra notte novembrina che potei vedere il compimento delle mie fatiche. Oppresso da un’ansia che sfiorava il tormento, mi detti a radunare intorno a me gli strumenti della vita, in modo da poter infondere la scintilla dell’essere nella cosa inanimata che mi giaceva ai piedi. Era già l’una del mattino. La pioggia tamburellava assillante contro le impannate, e la mia candela s’era ormai ridotta a un moccolo quando, al fioco lucore di quella fiammella prossima a estinguersi, vidi la creatura schiudere gli occhi, smorti e giallognoli; poi inspirò faticosamente, e uno spasmo convulso le percorse le membra”. Questo esperimento che fa Frankenstein si ispira anche agli esperimenti relativi all’uso dell’elettricità (verso la fine del ‘700 Galvani nell’università di bologna cominciò a fare i suoi esperimenti sulle gambe delle rane morte e quindi faceva attraversare sugli arti di queste gambe degli impulsi elettrici e si scoprì che anche l’essere morto poteva muoversi) e anche qui potrebbe esserci una riflessione critica nei confronti di questa eccessivo accanirsi sulle “cavie” morte. Possiamo dire su quanto ci dice l’articolo che Frankenstein viene considerato uno dei romanzi che ha dato vita al genere del “science-fiction” ovvero la cosiddetta fantascienza perché è uno scienziato che elabora questi esperimenti però i risultati -fino ad ora rispetto a quello che era l’ottimismo della scienza- sono inquietanti. “Frankenstein di Mary Shelley costituisce l’atto di nascita della Science Fiction, ma non solo: è anche un romanzo psicologico, oltre che familiare e sociale (Nadia Fusini -esperta di Virginia Woolf-ha approfondito l’analisi di vari romanzi dal punto di vista femminista), proto-femminista (tra le altre, Eleonora Federici e Nicoletta Vallorani), filosofico e prometeico (Giulio Giorello).” -> I nomi tra le parentesi sono vari critici letterali che hanno studiato Frankenstein dai vari punti di vista. Quello che è importante è il fatto che è veramente difficile classificarlo, è un romanzo che attraversa tutti i generi, c’è una contaminazione - Questo concetto della contaminazione è importante, vuol dire che le opere non le possiamo catalogare in maniera rassicurante, sono sempre punti di fuga che ci portano verso altro Quello che è importante è il tema della solitudine di Frankenstein, la solitudine del mostro che non riesce ad avere rapporti con nessuno, ma anche lo scienziato (il padre della creatura). La solitudine è proprio la caratteristica della vita di Mary Shelley che esce fuori dopo l’esperienza della morte dei suoi cari. La solitudine è anche la dimensione in cui opera Victor Frankenstein, giovane appassionato di filosofia naturale prima, studioso di chimica moderna poi; e quindi cosa dice “chi vuole superare certi confini, certi orizzonti nel campo scientifico o nel campo della conoscenza è un po’ destinato alla solitudine”. La solitudine è anche la condizione condannata alla creatura cui lo scienziato da nuova vita pur ricorrendo alla morte ovvero alla frequentazione delle sale anatomiche, ovviamente perché Frankenstein nasce da corpi morti. Quindi è la morte - l’assemblamenti di corpi morti- così in maniera disordinata che ritornano alla vita creando un mostro, non un essere restituito alla luce dalle tenebri attraverso la magia, si vuole dare legittimità a questa creatura perché la si fa nascere all’interno di un laboratorio (sembra una creatura nata da un esperimento scientifico – esperienza sensoriale razionale di uno scienziato). Qui non abbiamo la magia, uno spirito ma un corpo in carne ed ossa, per quanto abnorme ricostruito grazie ad apparecchi elettrici. Perché viene comparato al modern prometheus? Perché ovviamente il personaggio in bilico cerca di andare oltre i limiti della conoscenza ordinaria. Però per Frankenstein è una maledizione, lui viene al mondo però per lui questo mondo è un inferno, quindi è il contrario, e diventa anche un inferno per il padre, il quale rigetta la creatura come proprio figlio, questa è un altro aspetto triste ed interessante allo stesso tempo. (citazione su dante “la visione che ho io di questa creatura davanti a me supera addirittura le visioni infernali dantesche” chp.5 - nemmeno dante avrebbe immaginario un inferno simile) Abbiamo la creatura di statura gigantesca e il padre colto da un disgusto insopprimibile (che non può fare a meno), il figlio generato da un processo di fabbricazione anatomica e animato grazie a questo fluido elettrico e quindi ripudiato dal padre e ancor prima di dargli un nome. Collegamento con Frankenstein e la creatura con Mary Shelley e la figlia persa: è una sorta di processo inverso in quanto lei perde la figlia in maniera inaspettata, c’è l’inatteso come l’orrore della creatura però lei vive l’orrore della perdita – anche questa è una situazione mentale sconvolgente perdere il figlio-. Questa situazione inaspettata non le aveva dato nemmeno il tempo di dare un nome a questa bambina. Questa situazione mostruosa di una madre che perde la figlia, e questa maternità mancata la trasferisce invece poi nella storia con questo padre che ha invece il figlio ma è così disgustato da esso che non gli dà un nome (non è una certezza ma potrebbe aver influito alla storia) Nella genesi di questo mostro non c’è una donna, è come se criticasse l’onnipotenza maschile e il potere scientifico sotto al potere maschile; quindi, attacca un po’ questa innaturalità degli esperimenti scientifici e li fa ricadere nell’ambito della famiglia di Frankenstein. E quindi andando un po’ avanti, dicevamo quindi, ecco c’è questa CRITICA probabile di questo leviglio di ONNIPONTENZA soprattutto maschile dello scienziato. (Domanda) Ma proprio questa critica dell’onnipotenza maschile dello scienziato potrebbe anche essere, diciamo, simbolo o comunque sfogo di quel sentimento che provava nei confronti del marito? Quel sentimento verso l’abbandono? -> Probabilmente lei comunque era circondata da uomini, anche il cenacolo a cui apparteneva; quindi, sicuramente voleva anche una sorta di RIVALSA, anche perché non dimentichiamo che lei era FIGLIA DI MARY WOLLSTONECRAFT, anche se non aveva mai conosciuto la madre, però sicuramente il passato di famiglia aveva influito. Poi a questo punto, lei lega al mostro, allo scienziato, LA MADRE, ecco c’è anche questa ASSENZA DELLA MADRE in Frankenstein, come se lei volesse anche, probabilmente sottolineare che senza una madre (siccome lei ha vissuto senza una madre) è difficile che poi ci possa essere appropriazione di un essere ‘’equilibrato’’, quindi probabilmente c’è anche questa sua proiezione. E quindi non c'è una madre naturalmente, però lui poi si lega naturalmente anche come padre con un mostro, e poi andando un po' avanti però ci si ritrova nel momento in cui questo povero mostro insegue, va alla ricerca del padre (Domanda della prof) lei penso abbia già letto il romanzo, le è piaciuto? Che cosa ne pensa? (Risposta) Mi è piaciuto il momento della creazione, però dal punto di vista di Frankenstein che viene messo al mondo in quel mondo e poi ripudiato appena nato sì, appena nato, infatti, tanto è vero che poi alla fine si incontrano in un girovagare, in un inseguimento e poi questa scena sui ghiacci molto particolare, e poi Frankenstein, nonostante tutto, nonostante il rifiuto, perché comunque il LEGAME C’È CON IL GENITORE, alla fine decide che NON PUO’ Più CONTINUARE A VIVERE, quando viene a sapere che il padre lo ha abbandonato, e alla fine sparisce dicendo di non voler più vivere; quindi, magari poi questa ultima scena la rivediamo. (La prof dice che chi vorrebbe integrare con versioni personali, letture e comunicarlo anche brevemente, magari da un’analisi personale, si potrebbe dare un feedback, si potrebbe tenerne in conto anche in sede d’esame). (continua a leggere dal sito https://www.unambiguautopia.it/2021/09/27/fu-in-una-tetra-notte- novembrina-frankenstein-di-mary-shelley/) Andando avanti, abbiamo il MOSTRO SCIAGURATO, LA SOLITUDINE, LA BRUTTEZZA, quindi andiamo avanti con questi elementi, anche IL DOLORE e essendo comunque letterature e culture comparate, possiamo dialogare anche con altre opere che sono più o meno sulla stessa lunghezza d’onda, basti pensare a Goethe, al Paradiso perduto, o ad un tomo delle Vite parallele di Plutarco. ‘’Implacabile come un angelo (o un demone) vendicatore sono due facce della stessa medaglia, la Creatura insegue Frankenstein nel mondo civile, ovvero nei luoghi abitati dagli umani, trovando rifugio nella natura selvaggia, tra boschi e crepacci, attraversando lande e brughiere, patendo la fame e il freddo ’’ à ovvero i luoghi dove gli umani non ci sono. C’è poi il GIACCIO, che poi era una cosa importante perché il ghiaccio può essere una metafora di tante cose, a parte che è un’ALTRA FORMA DI DESERTO à UN DESERTO FREDDO; quindi, potrebbe essere anche un deserto di tutto, dei sentimenti, della mancanza di vita, anche perché è difficile trovare la vita nel ghiaccio (a parte che nel mare), perché il ghiaccio in genere è IL FREDDO IL FREDDO DELLA MORTE, il freddo del rigor mortis per i cadaveri, dunque possono anche esserci queste idee. Victor ormai è SCONVOLTO dal mostro, dalla creatura, quindi va di luogo in luogo, si vede con vere e proprie escursioni solitarie. E per esempio è interessante che il figlio gli dica, gli rimproveri il fatto che ‘’anche tu che mi hai creato ora mi rifiuti’’ e gli dice ‘’dovevo essere il tuo Adamo, ma sono piuttosto l’angelo caduto che tu hai scacciato dalla gioia pur senza potermi imputare alcuna colpa. Ovunque io scorgo letizia da cui io solo sono escluso irrimediabilmente. Io ero benevolo e buono; la disgrazia mi ha reso un diavolo». Quindi qui veramente abbiamo la spiegazione anche proprio di come una persona possa cambiare; quindi, NON abbiamo più un ROMANZO REALISTA alla riforma, qui abbiamo veramente L’ANALISI DELL’ANIMA, di come l’esperienza possa cambiare la realtà dell’anima umana. Questo discorso che poi vedremo anche in inglese la prossima volta, altri paesaggi gotici veduta de ‘’Le Mer de Glace’’ (il mare di ghiaccio c’è questa contrapposizione, tra una casa, una vita e poi come una finestra sull’ignoto) un altro scenario, un altro setting di Frankenstein che può sembrare PASTORALE, però naturalmente qui, tra il verde e il bianco NON c’è NULLA, c’è il DESERTO. E Frankenstein, quindi, come abbiamo detto, affronta temi MODERNISSIMI, perché Frankenstein resta universale, un romanzo letto ancora oggi e noi non avvertiamo che sia passato tanto tempo da quando è stato scritto, perché noi NON badiamo all’ambientazione, noi LEGGIAMO UN’ANIMA, UNO SPIRITO, L’ANGOSCIA, IL DOLORE della creatura e anche del padre, e quindi è davvero un romanzo senza tempo. Tanto è vero che Frankenstein è forse il romanzo più rappresentato al cinema, non ne sono sicura, ma sicuramente è stato ampiamente rappresentato dalla cinematografia; vedremo poi delle scene con Kenneth Branagh. àE allora, QUALI SONO QUESTI TEMI che noi consideriamo così moderni? ‘’La Creatura – non umana, ma forse più umana dell’umano – affronta i temi, modernissimi, dell’indissolubilità del rapporto tra creatore e creatura, che porta a un solo destino di vita o di morte; della sfrontatezza prometeica dello scienziato che, in nome del progresso, supera i confini del lecito; della diversità e del rifiuto dell’universo che portano alla volontà di distruzione e al male.’’ (Infatti, questo sito, ‘’unambiguautopia’’, utopia perché l’utopia non è altro che l’IDEA DI UN MONDO IDEALE, di un futuro che si spera bello, però allo stesso tempo è ambigua, perché alla fine anche questa speranza che abbiamo nella scienza deve venire analizzata, si deve riflettere su quale tipo poi potrà essere la chiave. Possiamo dire che IL TEMA di questo sito è quello di voler analizzare con un senso critico.) Poi, naturalmente, altro tema = lui come frutto dell’universo e quindi il MUSCOSO, ci sono tanti volumi di ricerca di università, tra cui l’Orientale. In passato, abbiamo pubblicato molti volumi, proprio sulla POETICA DEL MUSCOSO, perché il MUSCOSO NON è semplicemente il MOSTRO, MA sono gli OCCHI DI CHI GUARDA IL MUSCOSO. Il vero mostro non è la creatura, MA è CHI GUARDA e chi gli attribuisce aspetti diabolici. ‘’il rifiuto dell’universo che porta alla volontà di distruzione e al male.’’ abbiamo sempre questi paragoni, abbiamo visto con altri autori come Leopardi, ad esempio, addirittura c’è questo bellissimo confronto con la SCIENCE FICTION MODERNA, qualcuno di voi ha mai visto Blade Runner? È un classico di un cinema di scienza, che presenta i temi classici della cinematografia di fantascienza. (Domanda su come fosse esteticamente la creatura) La creatura fisicamente è disgustosa, perché naturalmente viene descritta così come la vede il creatore/lo scienziato/il padre. Ma d’altro canto c’è anche il discorso della creatura che poi intenerisce il lettore e quindi in quel momento uno non vede più il mostro ma l’anima, vede che oltre le apparenze c’è una persona, ma di questo poi parleremo meglio nelle prossime lezioni).
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