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Frankenstein (riassunto e analisi), Appunti di Letteratura Inglese

Riassunto dettagliato del romanzo "Frankenstein", con analisi di temi, personaggi e luoghi

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 07/10/2022

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Elis_0 🇮🇹

4.4

(5)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Frankenstein (riassunto e analisi) e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Frankenstein (Il Moderno Prometeo) Il romanzo è ambientato nel '700 ed è un romanzo epistolare: l'opera è composta, infatti, da una serie di lettere che l'esploratore Robert Walton scrive alla sorella Margaret in Inghilterra, mentre lui si trova in Russia, su una nave, diretto al Polo Nord per compiere la sua impresa, cioè "calpestare una terra mai calcata dal piede umano". In una di queste lettere Walton rivela alla sorella di aver vissuto uno strado episodio: aveva intravisto in lontananza, tra i ghiacci, una slitta con un "essere deforme e gigantesco" a bordo (che poi alla fine del romanzo si rivelerà essere il mostro creato da Frankenstein). Il mattino dopo nota che i suoi marinai stanno parlando con un uomo quasi assiderato dal freddo: era Victor Frankenstein, giovane scienziato. Lo accolgono sulla loro nave per farlo riprendere e curarlo. Walton gli chiede cosa ci facesse in quelle zone e lui rispose che stava cercando uno che fuggiva da lui, e da qui inizia a raccontargli tutta la sua storia (quindi narratore cambia: Walton ---> Frankenstein). Gli racconta di essere nato a Napoli da una famiglia facoltosa, ma di aver vissuto a Ginevra, città d'origine della sua famiglia. I suoi genitori avevano una grande differenza d'età, dato che la madre, Caroline, era la figlia di un buon amico di suo padre. Pochi anni dopo il matrimonio la madre si ammala, e insieme a suo padre decide di cercare un po’ di conforto in Italia, dove appunto nasce Victor, in Germania e in Francia, per poi ritornare a Ginevra. Altro membro della loro famiglia era Elisabeth Lavenza, bambina affidata a dei contadini nei pressi del Lago di Como, che i genitori di Victor decisero di adottare. I due si amano molto sin da piccoli, tanto che poi, verso la fine del romanzo si sposeranno. Frankenstein aveva anche un fratello più piccolo di lui di 7 anni, William, e un migliore amico, Henry Clerval, che saranno dei personaggi molto importanti nel romanzo. Prima di partire per andare a studiare all'Università di Ingolstadt, sua madre si ammala e muore. Lui decide quindi di dedicarsi allo studio della fisiologia e di tutto ciò che riguarda il corpo umano, in particolare la morte. Dopo aver passato numerosi giorni e numerose notti tra cripte, ossari e cimiteri, si dedica alla creazione di un essere umano. La sua opera si compie in una notte di novembre, quando vede "l'occhio giallo della creatura aprirsi". La sua pelle era gialla, i capelli neri e fluenti, le labbra nere e diritte. Ma una volta terminata la sua opera lo stato d'animo di Frankenstein cambia: era inorridito da ciò che aveva creato e scappa dal suo laboratorio. La creatura lo insegue e cerca di parlare, ma non ne è capace. Lui si rifugia nel cortile per tutta la notte, in preda al panico. Il giorno dopo il suo migliore amico Clerval arriva a Ingolstadt per fargli visita. Victor è contento di vederlo, ma, nonostante ciò, è ancora impaurito e inorridito dalla scorsa notte, perciò ad un certo punto sviene a causa di quello che potremmo definire un attacco di panico ("tremolio, battiti del cuore veloci, risata inspiegabile"). Si ammala per diversi mesi e Henry Clerval lo accudisce tutto il tempo, fino a quando poi si rimette quasi completamente. Un giorno riceve una lettera da parte del padre nella quale lo avvisa di una tragedia che ha sconvolto la loro famiglia: suo fratello William è stato assassinato, ed era stato trovato strangolato in un bosco. Subito pensa che l’assassino sia il mostro che aveva creato, non aveva dubbi, ma quando ritorna a Ginevra dalla sua famiglia scopre che la persona accusata è un'altra: Justine Moritz, la loro giovane e amatissima domestica, poiché nella tasca del suo vestito avevano trovato un oggetto della madre di William, che il bambino portava con sé. Successivamente Justine confessa di aver ucciso il bambino anche se non è vero, lo fa solo per cercare di ottenere l'assoluzione, cosa che non accade e quindi verrà giustiziata. Frankenstein si sente quindi come se avesse due morti innocenti sulle spalle, perché è sempre più convinto che l'assassino sia stata la sua creatura ("frutto delle mie stramaledette mani"). Spesso pensa anche al suicidio ma si trattiene pensando al resto della sua famiglia. A questo punto del romanzo si ha l'incontro tra la creatura e Frankenstein. Durante un'escursione sul Monte Bianco, Victor scorge una figura che "balzava oltre i crepacci di ghiaccio", dalla statura superiore a quella di un uomo, il cui volto esprimeva malvagità. Victor si rivolse a lui urlandogli "Demonio! Come osi avvicinarti a me? Non temi che la feroce vendetta del mio braccio si sfoghi sulla tua miserabile testa? Vattene!" e il mostro gli risponde: "Se accetterai le mie condizioni, io lascerò in pace te e loro, ma se tu rifiuti, nutrirò le fauci della morte finché non sarà sazia del sangue degli amici che ti restano". Prima di esporre le sue condizioni, però, la creatura decide di raccontare al suo creatore la sua storia, cioè quello che aveva vissuto negli scorsi due anni dalla sua "nascita" (qui il narratore cambia di nuovo: Frankenstein ---> Creatura). Il mostro racconta che nella notte in cui fu creato e poi rinnegato, cercò rifugio nella foresta vicino Ingolstadt. Si sentiva spaventato e solo, si sedette a terra e pianse. Era confuso da ciò che lo circondava e da ciò che sentiva: percepiva fame, sete, luce, buio, vari suoni e odori. "Ogni giorno la mia mente riceveva nuove idee", capì a mano a mano come funzionavano le cose, imparò ad accendere il fuoco ad esempio, il quale donava calore, luce ed era anche utile a cuocere alcuni cibi. Decise di lasciare il posto dov'era perché il cibo scarseggiava, quindi si diresse nei pressi di un villaggio, dove un vecchio quando lo vide urlò e scappò nei campi. Stessa cosa successe quando fu avvistato da alcuni bambini. Trovò rifugio in una piccola baracca di legno in campagna. All'interno della capanna notò che c'era una piccola fessura attraverso la quale poteva osservare una piccola stanza, appartenente all'abitazione a fianco alla sua. All'interno di questa casa vivevano: un vecchio, una ragazza e un ragazzo (il padre, De Lacey, la sorella, Agatha, e il fratello, Felix). Osservando tutti i giorni questa famiglia scopriva sempre cose nuove. Ad esempio, una volta nota che il ragazzo "emette suoni monotoni" e scoprì che stava leggendo. Dalle loro espressioni capì che non erano felici, a volte piangevano e la causa era che erano poveri. Quando scoprì ciò, smise di rubare cibo dal loro orto, com'era solito fare e decise di aiutarli in qualche modo. Di notte, quindi, quando tutti dormivano la creatura andava a raccogliere la legna per il loro camino e gliela lasciava davanti alla porta. Nel frattempo, ascoltando gli abitanti della casa parlare, imparò la loro lingua. Si impegnava tantissimo ad imparare a parlare per prepararsi al meglio al giorno in cui avrebbe incontrato quelle persone. Un giorno bussò alla porta una donna straniera (Safie) che chiese di Felix, il quale, felicissimo di vederla la baciò e la chiamò "dolce araba", in quanto poi si scopre che la donna proviene dalla Turchia. Safie si fermò a vivere con la famiglia, e le venivano insegnate molte cose della loro cultura, soprattutto la lingua e la scrittura, che ascoltandoli, insieme a lei imparava anche la Creatura. Imparò anche molte cose riguardanti la società umana, sentì parlare di divisione delle proprietà, di ricchezza e di povertà. Apprese anche la storia di quella famiglia: erano una famiglia francese, originariamente ricca, ma la loro rovina fu il padre di Safie, un mercante turco. In passato l'uomo fu processato e condannato a FRANKENSTEIN Analisi Mary Shelley, nel comporre il suo romanzo, tenne conto degli esperimenti condotti nel XVIII secolo da Erasmus Darwin – nonno di Charles Darwin – il quale arrivò ad affermare di essere riuscito a rianimare la materia morta assemblando pezzi di cadaveri. Prese ispirazione inoltre da altri testi, tra cui "Paradise Lost" di Milton, in cui Satana, l’angelo Lucifero che si è ribellato a Dio, è un evidente richiamo al mostro che si è ribellato al suo creatore e "Faust", lo scienziato tedesco dell’omonimo poema di Goethe, che in cambio della conoscenza stringe un patto col diavolo, a cui promette l’anima. Si ispira anche alla mitologia, cioè il famoso Prometeo (presente nel sottotitolo dell’autrice), che si ribella agli dèi per donare il fuoco agli uomini, mentre Frankenstein, allo stesso modo, tenta di donare agli uomini la possibilità di sfuggire alla morte. E poi dalle Metamorfosi di Ovidio: così come Prometeo plasmò gli uomini dalla creta, Victor Frankenstein plasmò la sua “creatura” assemblando cadaveri. Il romanzo è una densa rappresentazione dei terrori profondi di quel tempo, immediatamente dopo il primo impatto con la Prima Rivoluzione Industriale, avvenuta in Inghilterra a partire dai primi decenni dell'Ottocento. Il romanzo esprime la paura per le macchine e la paura del rischio della ribellione all’uomo, così come aveva fatto la creatura mostruosa in Frankenstein. Le scoperte scientifiche avevano distrutto tutto il mondo del passato, generando smarrimento, miseria materiale e sofferenza. La Rivoluzione Industriale, infatti, ha determinato sconvolgimenti nella vita dell’uomo, modificando la sua vita materiale e spirituale. Questo romanzo, quindi, rispecchia la crisi di un’epoca di fronte a profondi cambiamenti. Shelley ci ha permesso di osservare la stessa storia da diversi punti di vista, dando voce sia al creatore e sia alla sua creatura. L'autrice non ha dato giudizi, ha lasciato al lettore tutte le riflessioni che scaturiscono naturalmente durante la lettura. L'opera ricorda per certi versi il romanzo "Dracula" di Stocker in quanto entrambi hanno una struttura epistolare e appartengono al genere gotico. Il ritmo della storia è un po’ lento, tipico degli scrittori del passato che, in questo modo, lasciavano spazio alle riflessioni e creavano suspense. Personaggi L'autrice ha puntato più l’attenzione sulle emozioni dei personaggi che sui dettagli macabri. Nel libro non c’è traccia del modo in cui il mostro è stato creato, né si fa diretto riferimento all’assemblaggio di parti di cadaveri. Tutto il procedimento della creazione è affidato più alla deduzione che alla descrizione, il che dà allo scritto una particolare eleganza, nonostante la trama un po’ cruda. Si dà una grande importanza al mondo interiore dei personaggi, sorvolando su tutte le descrizioni fisiche che non fossero strettamente necessarie al racconto. Ad esempio, ci si sofferma molto sui vari stati d'animo che accompagnano il mostro durante le varie fasi del racconto: inizialmente è una creatura dall'animo buono, ma man mano che viene rifiutato dagli uomini il suo stato d'animo cambia e diventa pieno di rabbia e desiderio di vendetta. E qual è la vendetta che il mostro cerca? Uccidere le persone care a Victor, isolandolo. O ancora Victor che è il ritratto di un uomo fortemente ambizioso, che sogna di trasformare la società e portare gloria a se stesso, attraverso le sue scoperte scientifiche, ma accecato da sogni di gloria, non considera le conseguenze delle sue azioni e non se ne assume la responsabilità. Temi Nel romanzo è presente il tema della scienza trasgressiva, che viola i limiti segnati per la conoscenza umana e si configura come colpa “satanica”, che in quanto tale non può che attirare maledizione e sventura. Il romanzo è anche attraversato dal tema del doppio, che lega tra loro i destini di Frankenstein e della sua orrenda creatura. Infatti, il mostro creato dallo scienziato, e che gli sfugge di mano, causa la morte del fratello, dell’amico, della moglie, del padre e quella di Frankenstein stesso; lo scienziato è costantemente ossessionato dal rimorso per tutto ciò, ed asserisce di essere lui il vero responsabile, il vero assassino. La creazione della vita da parte di Frankenstein sarebbe allora una manifestazione mascherata e rovesciata del suo impulso di dare la morte; il mostro, in altri termini, sarebbe il suo “doppio”. In tal senso, il romanzo ricorda un'altra opera: "Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde" di Stevenson, in cui uno scienziato con i suoi esperimenti trova il modo di far emergere l’altra personalità che è in lui, quella malvagia, che prende corpo in un suo “doppio” omicida. Troviamo anche il tema del sublime, l'idea che la natura è un misto di terrore e bellezza. Ad esempio, nel romanzo sono presenti le città di Ingolstadt e di Ginevra, la prima rappresenta il terrore, poiché è il posto dove viene creato il mostro, Ginevra invece rappresenta la bellezza, il luogo dell'infanzia felice del protagonista. Anche il pregiudizio potrebbe essere considerato uno dei temi del romanzo, visto come un difetto che porta alla distruzione delle persone. Gli esseri umani danno per scontato che il mostro deve essere pericoloso basandosi esclusivamente sull'apparenza estetica, ma in realtà il mostro è nato innocente e generoso. Sono proprio i pregiudizi che incontra a convincerlo della barbarie dell'uomo. L'unico uomo che lo tratta umanamente è un cieco, De Lacey, che appunto non può vedere il suo aspetto fisico. Altro tema è l'importanza della famiglia, espresso più chiaramente attraverso la creatura, la cui unica motivazione è cercare la compassione e la compagnia umana. Frankenstein si isola, mette da parte la sua famiglia e alla fine perde i suoi cari, tutto per la sua ambizione scientifica. La creatura, d'altra parte, vuole esattamente ciò che Frankenstein ha rifiutato. In particolare, desidera essere abbracciato dalla famiglia De Lacey, ma il suo fisico mostruoso gli impedisce di essere accettato. Affronta Frankenstein per chiedere una compagna, ma viene tradito e scacciato. Luoghi Gli ambienti e i luoghi richiamano molto lo stile gotico del romanzo, in quanto spesso si parla di tempeste, forti venti e piogge, fredde nevi e montagne ghiacciate, fulmini che bruciano alberi, ecc. Molte scene avvengono di notte, come la creazione della creatura stessa, la quale viene illuminata dalla luce della luna, o anche i vari omicidi che avvengono di notte in luoghi caratteristici del gotico: foreste, ville sul lago Personaggi Victor Frankenstein: è il protagonista, insieme alla creatura, del romanzo. Molto appassionato di scienza, vuole conoscere i segreti del mondo trasformandosi in un uomo ossessivo, egoista, che perde persino i contatti con la famiglia. Quando riesce nel suo intento e crea la creatura, però, si ravvede e viene preso dal rimorso. Creatura: nato dalle mani di Victor Frankenstein assemblando pezzi di cadaveri, il mostro è spaventoso, ma ha la mente di un bambino. Cerca di integrarsi nella società, ma viene rifiutato per il suo aspetto troppo brutto che spaventa chiunque lo incontri. Dopo continui rifiuti e sbeffeggiamenti nella creatura nasce un sentimento di rabbia e vendetta, ma non è l'unica emozione che sorge in lui. Così la creatura, come racconta Victor, è dilaniata tra compassione e rabbia e nemmeno la morte del suo creatore, tanto agognata, lo rende felice perché alla fine era l'unica relazione umana che aveva. William: fratello minore di Victor; prima vittima del mostro Henry Clerval: dà sostegno a Victor nel momento del bisogno, ignaro della sua creazione. Il mostro lo ucciderà per vendetta (seconda vittima) Elizabeth Lavenza: è la sorellastra di Victor, adottata dai suoi genitori da piccola; tra i due c'è un sentimento sincero, ma la giovane verrà uccisa dal mostro durante la loro luna di miele (terza vittima)
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