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Frase semplice e complessa, Dispense di Lingua Italiana

Da "Grammatica Italiana di base" di P.Trifone e M.Palermo

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 02/02/2018

peter-abrami
peter-abrami 🇮🇹

4.5

(2)

4 documenti

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Scarica Frase semplice e complessa e più Dispense in PDF di Lingua Italiana solo su Docsity! Da “Grammatica italiana di base” di P. Trifone e M. Palermo Cap. 12 – La frase semplice VALENZA DEL VERBO: La frase può essere analizzata prendendo come punto di partenza il verbo e la sua capacità di legare a sé i componenti della frase: • verbi a zero argomenti – hanno senso compiuto da soli (es. nevica) • verbi a un argomento – necessitano di soggetto (es. Paolo gioca) • verbi a due argomenti – transitivi (es. Paolo sorseggia una bibita) o intransitivi (es. Paolo telefona a Chiara) • verbi a tre argomenti – richiedono soggetto, oggetto diretto e oggetto indiretto (es. Paolo regala una rosa a Chiara) Verbo + argomenti sono ossatura fondamentale della frase, detta nucleo, al quale si aggiungono altri elementi per fornire altre indicazioni – elementi circostanziali o extranucleari (es. Paolo sorseggia una bibita nel giardino di casa) SOGGETTO Può svolgere diversi ruoli: • agente: Paolo scrive • paziente: Marco soffre di colite • esperiente: Giulia ammira un bel panorama • strumento: Il coltello taglia la torta Di solito è nome o pronome, ma qualunque parte del discorso può fare da soggetto. Anche un’intera proposizione può fare da soggetto (prop. Soggettiva) + soggetto partitivo – sono arrivati dei nuovi ospiti Di solito precede il verbo, ma in certi casi può seguirlo Può essere sottinteso quando risulta chiaro dal contesto (es. lo stavamo aspettando da un’ora, finalmente è arrivato), nella risposta a una frase e in una serie di preposizioni con lo stesso soggetto PREDICATO Indica l’azione o lo stato riferiti al soggetto, può essere nominale o verbale Predicato verbale – costituito da verbo predicativo. Quando non ha senso compiuto viene completato da argomenti → formano gruppo del predicato (es. Marco è andato al cinema) Predicato nominale – verbo essere (“copula”, lega soggetto a parte nominale) + aggettivo o nome (“parte nominale”) !!! Il verbo essere quando significa stare, esistere, accadere, succedere, ha valore di predicato verbale !!!!! COMPLEMENTI Sono determinazioni di varia natura che si aggiungono al soggetto e al predicato verbale per completare il significato della frase. 1) COMPLEMENTI DIRETTI–si legano al verbo direttamente, cioè senza preposizioni • complemento oggetto – solo con verbi transitivi attivi (Mario legge un libro) e con verbi intransitivi che hanno stessa base o significato affine al soggetto (“complemento oggetto interno” - vivere una vita beata) • complementi predicativi (del soggetto o dell’oggetto) – si riferiscono al soggetto o all’oggetto e completano il significato del verbo. es. La tua amica sembra simpatica (s); abbiamo soprannominato Francesca “Chicca” (o) 2) COMPLEMENTI INDIRETTI - Si legano al verbo indirettamente, cioè con una preposizione • di termine – introdotto da preposizione a e indica il destinatario dell’azione • d’agente e di causa efficiente – introdotti da preposizione da, indica chi o cosa compie l’azione espressa con diatesi passiva (es. Giovanni è stato sgridato dal maestro) • di specificazione – introdotto da di, specifica il significato del termine a cui si riferisce • partitivo – specifica il tutto di cui l’elemento introduttivo rappresenta una parte, introdotto da tra, fra, di: non c’è niente di nuovo sui giornali; alcuni tra gli studenti sono scappati • di mezzo • di modo • di causa • di compagnia/unione • di luogo: stato in luogo, moto a luogo, moto da luogo, moto per luogo • di tempo: tempo determinato, tempo continuato ATTRIBUTO – aggettivo che serve a determinare meglio un nome: un maglione rosso; mio fratello; quel ragazzo; alcuni amici Può essere anche participio: un libro entusiasmante, un maglione colorato APPOSIZIONE – nome che serve a determinare meglio un altro nome. Può essere composta da un solo nome es. il fiume Tevere (apposizione semplice) o completata da uno o più aggettivi es. Achille Manzotti, professore ordinario di diritto costituzionale (apposizione complessa) Tra le parole e i testi esistono varie unità intermedie: • i sintagmi sono unità intermedie tra la parola e la frase, costituiti da parole o gruppi di parole che svolgono la stessa funzione (es. Marco ha regalato il libro a sua sorella due sintagmi, sintagma nominale – Marco – e sintagma verbale – ha regalato un libro a sua sorella • le frasi semplici sono sequenze di parole ben formate e dotate di senso comprese tra due pause forti. Una frase semplice è composta solo da sintagmi e non dipendono da altre → frasi indipendenti • le frasi complesse sono composte da più frasi collegate tra loro. Nono sono indipendenti ne dal punto di vista sintattico ne da quello del significato CLASSIFICAZIONE DELLE FRASI INDIPENDENTI Le frasi indipendenti si classificano in base al loro scopo comunicativo: 1. dichiarative: esprimono un’asserzione 2. interrogative: pongono una domanda 3. esclamative: esprimono meraviglia o sorpresa 4. imperative: esprimono un ordine o un comando 5. desiderative: esprimono un desiderio o un augurio 1) DICHIARATIVE Sono le più comuni e non direttamente associabili a una particolare intenzione comunicativa del parlante. Comunicano un’esposizione di fatti, una dichiarazione di intenzioni, la descrizione di uno stato di cose ecc. Si distinguono in: • espressioni impersonali con verbo essere + aggettivo o sostantivo: è ora, è bene, è noto… OGGETTIVE: ESPLICITE Introdotte perlopiù da che + indicativo, congiuntivo, condizionale (MA PUO’ ESSERE OMESSO) Introdotte da come + congiuntivo (POCO COMUNE) IMPLICITE – solo se verbo della reggente e quello della subordinata coincidono Introdotte da di +infinito Alcuni verbi (sentire, guardare, vedere, ascoltare) hanno forma implicita senza di (Vedo giocare i bambini) Può dipendere da: • verbi di significato dichiarativo: affermare, annunciare, comunicare, dire, informare… • verbi che indicano una percezione o un ricordo: ascoltare, dimenticare, percepire, ricordare, sentire, udire, vedere • verbi che esprimono giudizio, opinione, dubbio: pensare, credere, stimare, ritenere, giudicare… • verbi che esprimono volontà, giudizio, desiderio, impedimento, timore: volere, desiderare, sperare, preferire, ordinare, comandare, permettere, concedere… • da un nome o aggettivo – la paura di incontrarla; capace di ascoltare Se esprime avvenimento certo → indicativo: sostengo che è colpa tua Se esprime evento presunto → congiuntivo: penso che sia colpa tua OGGETTIVE OBLIQUE: Introdotte da verbi intransitivi pronominali (accontentarsi, accorgersi, convincersi, congratularsi, degnarsi, persuadersi, rallegrarsi, rammaricarsi, scusarsi, sforzarsi ecc.) o da verbi non pronominali (godere, pensare, dubitare): Mi sono ricordato di telefonare a Paolo; Andrea si è sforzato di apparire allegro Più comunemente forma implicita, introdotta da di +infinito o a + infinito Forma esplicita con che: si è dimenticato che doveva fare la spesa DICHIARATIVE: Simili alle oggettive, ma sono estensioni di un elemento nominale della principale (aggettivo, pronome dimostrativo, indefinito, nome…), di solito in funzione di complemento oggetto: Non ammetto questo: che tu ti comporti così Forma implicita con verbo all’infinito: non posso accettare una tale accusa INTERROGATIVE INDIRETTE Esprimono domanda o dubbio in forma indiretta, dipendendo sintatticamente da una reggente Possono dipendere da: • verbi che esprimono domanda • verbi e locuzioni che esprimono dubbio • verbi di significato affermativo – dichiarativo (dire, sapere, pensare, credere) usati con imperativo o forma negativa: dimmi se ho torto, fammi sapere cosa devo portare, non credo che facciano in tempo • sostantivi (domanda, ricerca, dubbio, problema…) Si dividono in totali, parziali, disgiuntive ESPLICITE: verbo all’indicativo, congiuntivo o condizionale IMPLICITE: verbo all’infinito: non so quale torta scegliere; dimmi dove vuoi andare LE PROPOSIZIONI RELATIVE: non si riferiscono all’intera proposizione reggente, ma a un elemento nominale contenuto in essa, detto antecedente In base a significato, due tipi: • relativa determinativa: limitare o precisare il senso dell’antecedente Adoro i cannoli alla ricotta che fanno alla pasticceria in piazza (quelli, non altri) • relativa appositiva: aggiunta di per sé non indispensabile alla compiutezza dell’antecedente Adoro i cannoli alla ricotta, che sono un dolce tipico della Sicilia ESPLICITA → che, il quale, cui o avverbio relativo dove + indicativo (realtà), congiuntivo (possibilità o desiderio), condizionale (ipotetico) IMPLICITA → 1) da + infinito: Ho portato un libro da leggere in treno 2) preposizione + cui (o quale) + verbo infinito 3) participio passato con valore di relativa implicita: i soldi donati (che sono stati donati) alla comunità saranno usati per opere di bene LE PROPOSIZIONI NON ARGOMENTALI: si aggiungono alla principale per specificare, determinare, mettere in connessione altri argomenti rispetto a quello in essa espresso e svolgono diverse funzioni CAUSALI Indicano la causa di quanto detto nella reggente. Esplicite: introdotte da perché, che, in quanto (seguono), siccome (precede) pioché, giacché, dal momento che (entrambe). Verbo indicativo, congiuntivo per causa fittizia o condizionale Implicite: per + infinito; gerundio (avendo sete, bevvi un’aranciata); participio passato (preso da mille impegni, mi sono dimenticato di chiamarti) FINALI Indicano con quale fine o obbiettivo viene compiuta l’azione espressa nella reggente. Esplicite: introdotte da perché e affinché e hanno il verbo al congiuntivo (Ti ho telefonato perché me ne parlassi) Implicite (più frequenti): preposizione + infinito: lavoro per mantenermi negli studi; locuzioni al fine di, allo scopo di, in modo di + infinito: mi sto preparando al fine di sostenere l’esame Possono dipendere anche da nome o aggettivo: Gli sforzi per risolvere il problema sono stati vani CONSECUTIVE Esprimono la conseguenza di ciò che è stato detto nella reggente. Sono caratterizzate dalla presenza di un elemento introduttivo nella principale (così, tanto, talmente, tale, simile…) !!! PUO MANCARE – E’ bello da morire; Era stanco, sicché è andato a dormire Esplicite: verbo indicativo, congiuntivo quando conseguenza è ipotetica o possibile (E’ stato bendato in modo tale che non possa vedere nulla), condizionale per indicare una conseguenza realizzabile a certe condizioni (Sono così stanco che mi addormenterei) Implicite: per/da + infinito (E’ abbastanza grande per capire il problema). Può essere usata anche con soggetto generico (Emise un suono così sgradevole da fare accapponare la pelle) CONCESSIVE Indicano un rapporto di causalità non rispettato: Nonostante la febbre, uscirò per una passeggiata Esplicite: introdotta da benché, sebbene, quantunque, malgrado, ancorché, per quanto… Verbo al congiuntivo, tranne anche se e con tutto che → indicativo Può precedere o seguire la principale Implicite: pur, pure, anche + gerundio; per + infinito; se reggente è negativa → nemmeno/neppure/ manco a + infinito; a costo di + infinito; per + aggettivo + che + congiuntivo di essere (Per gentile che fosse, nessuno lo aiutava) CONDIZIONALI Anche chiamate pròtasi, esprimono la condizione necessaria per l’avverarsi di quanto è affermato nella reggente (detta apòdosi, insieme ad essa forma il periodo ipotetico) Esplicite: se, qualora, purché, ove, posto che, nel caso che Se + indicativo per fatto reale (Se mi telefoni, fissiamo un appuntamento) Se + congiuntivo per ipotesi possibile o irreale (Se mi telefonassi, fisseremmo un appuntamento) Ipotesi future: congiuntivo presente o futuro semplice Implicite: gerundio (Esercitandoti, potresti migliorare i tuoi tempi) participio passato (Fatte le dovute migliorie, diventerebbe una bellissima casa) a + infinito del verbo (A pensarci bene, quando sono arrivato non c’era) MODALI Indicano il modo in cui si svolge un’azione Esplicite: come, secondo che, nel modo che, quasi che: Giocava a calcio come si faceva una volta Indicativo per fatto reale, congiuntivo per fato ipotetico o irreale Implicite: gerundio; con + infinito Me lo disse facendo finta di niente AVVERSATIVE Indicano situazione in contrasto con quella espressa nella principale Esplicite: introdotte da quando, mentre, laddove + indicativo o condizionale (Disse che avrebbe fatto tutto lui, mentre dovetti pensarci io) Implicite: invece di, in luogo di, anziche. Verbo all’infinito: Invece di aiutare, sta lì a dormire !!!! SONO SIMILI A COORDINATE AVVERSATIVE, ma si differenziano per tipo di congiunzione che le introduce, per il fatto di poter avere la forma implicita e per la possibilità di essere anteposte alla principale !!!!! ESCLUSIVE Esprimono il mancato verificarsi di una circostanza in relazione a quanto detto nella reggente Esplicite: senza + congiuntivo Mi amava senza che me ne accorgessi Implicite: senza + infinito Ha restituito la bici senza protestare ulteriormente ECCETTUATIVE Esprimono una circostanza che condiziona e potrebbe interferire con quanto affermato nella reggente Esplicite: tranne che, eccetto che, salvo che, fuorché, a meno che non + indicativo o congiuntivo Mi aspettavo di tutto, tranne che si comportasse in quel modo Implicite: tranne che, eccetto che, salvo che, fuorché + infinito Sapeva fare tutto, fuorché cucinare
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