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Fu Mattia Pascal appunti, Appunti di Lingue e letterature classiche

Appunti lezioni su Fu Mattia Pascal

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 11/04/2022

martinad_2608
martinad_2608 🇮🇹

4.7

(7)

37 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Fu Mattia Pascal appunti e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! FU MATTIA PASCAL Trama: Miragno=paesino della Liguria l’ha inventato Pirandello; Mattia lavorava in una biblioteca e nei primi 2 capitoli si presenta al lettore e vuole raccontare la sua storia. Romanzo circolare perché parla del presente, poi del passato (flashback) e si conclude ritornando al presente con la storia di Mattia; all’ inizio si chiama solo Mattia Pascal e alla fine si chiama Fu Mattia Pascal Si racconta dell’ infanzia e della giovinezza di Mattia fin quando non si sposa con Romilda è incinta e la deve sposare per forza vita familiare opprimente analogie con la storia di Belluca: Mattia fa un lavoro monotono dentro una biblioteca del suo paese (dentro una chiesa sconsacrata) + vive con moglie e suocera Lui decide di fuggire per rifarsi una vita interviene il caso che fa succedere 2 cose importanti: - si mette a giocare e diventa ricco viaggia e si crea una nuova vita - dopo che di lui non si hanno più notizie la moglie e la suocera si preoccupano viene ritrovato un cadavere e lui legge sui giornali (mentre vuole tornare a casa) che è morto la moglie riconosce in questo cadavere il marito: ne ha approfittato per liberarsi di lui Mattia approfitta di questo e non torna più, si mette a viaggiare si ferma a Roma e va in una pensione (di Anselmo Paleari ha una figlia Adriana + si dovevano sposare) + nel frattempo Mattia cambia nome (perché “era morto”) e si fa chiamare Adriano Meis + cambia modo di vestire + aspetto esteriore e si inventa una storia della sua vita va nella pensione però lui non ha documenti come Adriano costretto ad abbandonare anche 2° identità finge il suicidio e cerca di tornare a casa sua perché vuole tornare ad essere Mattia Pascal Quando torna nel paese scopre che la moglie si è risposata con il suo migliore amico + ha una figlia lui non può tornare ad essere Mattia, non può essere nessun altro e si autodefinisce “fu Mattia Pascal” la storia finisce da dove inizia lui lavora nella biblioteca e racconta la sua storia SPIEGAZIONE ● trappola sociale M era un piccolo borghese vittima di una trappola (famiglia e lavoro) che si manifesta come vita opprimente e statica non c’è vita che fluisce per Pirandello la trappola è una condizione di tutti gli uomini. Le trappole ti rendono immobile e ti soffocano lui tenta di fuggire (ribellione che cerca per fuggire alla vita monotona) nella fuga è importante il caso. Lui fuggendo ha commesso un errore: quello di non voler rinunciare alle forme voleva fuggire dalla sua identità ma ne voleva un’ altra, si crea nuova identità ma poi ha sentito la nostalgia della trappola (famiglia + vita sociale) perché non si poteva fare un altra vita in quanto in teoria non esisteva il suo errore: cercare altra identità invece che immergersi nella vera libertà= abbandonarsi alle libertà della vita senza farsi vincolare da nessuna forma Le forme= costruzione che ti impone la società Mattia non ha il coraggio di vivere come i forestieri della vita (colui che si distacca dalla società ed è veramente libero lascia scorrere le cose intorno a se senza essere legato a nulla), è ancora attaccato ad una identità La conseguenza: si rende conte che non esiste la sua identità non esiste più ecco perché quest’opera testimonia il concetto della dissoluzione dell’ io si rende cono che è come un fantasma che non ha contorni ne sostanza Ritornando al paese è costretto a tornare ad una vita intrappolata e riprende per metà la sua vecchia identità torna a chiamarsi Mattia ma non può tornare ad esserlo perché il Mattia di un tempo aveva una casa e una moglie ma ora non può più essere marito di Romilda diventa Fu Mattia Pascal che è forestiere della vita a metà è per metà dentro una forma e per metà distaccato ed escluso dalla società La fine è un dialogo con un sacerdote in cui lui afferma di non sapere più chi è. Il romanzo sembra concludersi in modo negativo (non c’è soluzione al problema di Mattia), in realtà Pirandello inserisce nel romanzo degli aneddoti che sono raccontati da Anselmo Paleari era filosofo e spesso parlava di filosofia e di problemi psicologici con Adriano 2 aneddoti importanti che Anselmo racconta ad Adriano per spiegarli la sua concezione della vita: ● “lo strappo nel cielo di carta” Anselmo gli dice di immaginare un teatro di burattini e che il burattinaio stia facendo recitare a questi una tragedia di Sofocle (“L’Elettra”) una di queste marionette è Oreste (figlio di Agamennone) e lui immagina che si crei uno strappo nel foglio di carta che simula il cielo (tipo presepe) e che Oreste (immaginando che abbia una coscienza) vede che quello che credeva che fosse cielo è un pezzo di carta capisce che quello che pensava fosse vero è una sua costruzione mentale Cielo di carta che si rompe= ideali, valori e certezze che entrano in crisi e si rompono quando la persona si rende conto che sono cose fittizie la conseguenza (Anselmo nell’ aneddoto racconta che Oreste diventa come Amleto (rappresenta uomo indeciso che non sa cosa sceglier e non ha certezze) Oreste rappresenta l’eroe che ha le certezze prima era sicuro di se con delle certezze e quando si rende conto che si era sbagliato diventa come Amleto—non ha più certezze)quando diventa come Amleto è come se rimane paralizzato questo corrisponde al forestiere della vita Pirandello vuole dire che è meglio renderci conto che tutto quello che ci circonda è finto ed è meglio rimanere paralizzati=non agire più in una realtà che è finta; lui parla delle marionette perché lui crede che la vita è una recita che non ha significato Questo aneddoto rappresenta il modo di vedere la vita che ha Pirandello ciò che dice Anselmo è quello che pensa Pirandello ● “lanternino Sofia”= sapienza del lanternino; qui Anselmo dice che ogni uomo vive dentro un cerchio di luce (la sua coscienza) oltre il quale c’è il buio la luce nella sua coscienza e ogni uomo ha la propria diversa dall’ altra; il buio rappresenta quello che sta fuori la nostra coscienza e che non conosciamo e quando moriamo la luce si spegne. Significa che ognuno di noi crede che il proprio lanternino rappresenti la verità oggettiva delle cose non è così perché è la sua coscienza (non di tutti) è una cosa soggettiva che conferma il relativismo cognitivo di Pirandello. Il buio intorno non deve fa paura perché rappresenta la vita e quando moriamo andiamo lì. Parla anche di lanternoni certezze di tutti i popoli che possono tronare e se si spengono c’è una crisi di conoscenze e certezze a livello collettivo periodi di crisi= crisi del lanternone (ideologie) IMPOSTAZIONE IDEOLOGICA È un esempio del concetto di relativismo proprio di Pirandello alla base della storia c’è il fatto che non esiste una verità oggettiva perché ognuno ha la sua verità (teoria del lanternino) Ogni essere ha la sua verità e non è possibile un punto di riferimento certo ma anche il narratore ha il suo lanternino e nemmeno lui è affidabile non è più il narratore onnisciente dell’800 e quindi nemmeno Mattia (narratore) ha una certezza sicura
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