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futurismo e marinetti, Appunti di Storia dell'arte contemporanea

cosa è il futurismo, dove nasce, chi sono i maggiori esponenti

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 20/02/2023

ludovica-lanzani
ludovica-lanzani 🇮🇹

10 documenti

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Scarica futurismo e marinetti e più Appunti in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! Futurismo   Il futurismo diventa la sintesi di tutte quelle innovazioni che abbiamo visto fin ora.   Prima avanguardia artistica che ha inciso sulla prima parte del 900. Inizia nel 1909 con la pubblicazione del manifesto del futurismo su uno dei maggiori giornali internazionali che era “le figarò”.   Il futurismo è legato all’esperienza impressionista, simbolista ed espressionista francese.   In questo periodo il panorama culturale del periodo fa dell’Italia la sorgente di riflessioni che invadono il piano internazionale. È un momento unico che fa dell’Italia il centro de mondo. Dal punto di vista pittorico la maggior parte degli artisti sono di matrice divisionista. Il tipo di pennellata riprende il puntinismo ma invece di rappresentare le figure tramite i puntini utilizzano dei piccoli segmenti. I futuristi si misureranno con le nuove innovazioni del tempo come la radio, il cinema, la televisione. Questi aspetti contribuiranno alla nascita di una nuova idea di fare arte.   Importante di questo periodo è Balla, che opera in una fase non completamente futurista ma ancora divisionista.   È un’esperienza artistica che si misura su tutti i piani (rapporto con la realtà, con il colore, con la prospettiva…). Si misura anche con l’idea di costruzione di una nuova geometria, si misura con l’idea di portare l’osservatore al centro del quadro e di porre l’attenzione su quel movimento. per cui l’arte incarnata dall’opera fino a quel momento, si spinge fuori dalla cornice per invadere tutti i campi della vita contemporanea. È un momento in cui l’artista diventa una figura integrale che prova a riscrivere il mondo stesso a partire dall’arte. Provano a misurarsi con tutto quello che li circonda. Fanno tabula rasa con tutto ciò che è precedente al loro avvento e costruiscono un mondo autenticamente nuovo, un mondo che non ha paura di spazzare via con violenza tutto ciò che è ancora legato alla tradizione passata e di farlo in una maniera radicale provando a riscrivere non solo la pittura, la scultura, e così poi la fotografia, il cinema (linguaggi legati ad una dimensione creativa), ma anche di riscrivere tutto ciò che ha a che fare con la vita quotidiana delle persone.   Questo gruppo sono i futuristi.   La maggior parte di questi artisti nasce si forma in un ambiente che è già animato da una serie di esperienze. Si misurano con le regole di accostamento dei colori, con l’idea di impressione ed espressine, con l’idea di scomposizione della realtà, con i moti dell’animo.   I futuristi elogiano un nuovo dio, l’irrazionalità, la forza della follia che consente di tagliarne i ponti con il passato e di porsi in una linea che punta esclusivamente con la rottura di tutto ciò che c’era prima. Era necessario fare i conti con una rottura assoluta.   Al centro del loro ragionamento pongono dei simboli della modernità: l’automobile era un punto di riferimento.   Il futurismo nasce in Italia. In Italia in questo periodo storico, all’inizio del 900, si trova in una situazione di grande retroguardia, è un paese ancora agricolo, non c’è stata una vera rivoluzione industriale. I futuristi è come se aspirassero, con forza, a combattere questa situazione, voler ristabilire un ordine che sembra più possibile altrove. La forza degli intellettuali in Italia di fronte ad una forte arretratezza, decidono di imporre un nuovo credo, un credo nel futuro. Riescono ad avere una grande carica profetica. Sono capaci di intuire il nuovo mondo che capiscono che al centro c’è un linguaggio fondamentale: linguaggio della comunicazione. La pubblicità, la comunicazione sono la chiave per raggiungere il cambiamento. Non rivolgersi più alle élite alle quali si erano rivolti fino ad allora gli artisti che esponevano solo negli atelier o presso le accademie he erano ristrette ad un pubblico ben certificato.   In questo caso, invece, i futuristi da subito decidono di rivolgersi al panorama più ampio possibile. I futuristi italiani decidono di utilizzare uno strumento internazionale per comunicare: il manifesto che è un insieme di principi che raccoglie una determinata poetica, è un elenco di principi ai quali bisogna attenersi per risultare, per potersi fare accettare nel circolo dei futuristi. Arrivano ad influenzare correnti in Russia, raggiungeranno latitudini molto più ampie rispetto a quello che era il circolo più ristretto.   I futuristi sono un gruppo inizialmente abbastanza ristretto che ha addirittura un capo: Filippo Tommaso Marinetti. Si strutturano inizialmente come un partito politico del quale bisogna vere la “tessera”. Si comportano così perché vogliono dare un messaggio chiaro, di indicare, condividere alcune regole comuni e condivisibili e di fatto se non stai a quelle regole vieni cacciato dal gruppo. È un modo per dare un messaggio forte, chiaro, per portare avanti una tesi che sia netta. Per parlare al mondo Marinetti sceglie di pubblicare il primo manifesto, il manifesto di fondazione (20.2.1909) su “le figarò” che è il quotidiano più conosciuto, diffuso all’epoca non solo in Francia ma in tutto il mondo contemporaneo. Il manifesto è in due parti:
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