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G. Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Sintesi del corso di Storia Medievale

Sintesi completa G. Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 26/04/2021

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Scarica G. Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina e più Sintesi del corso in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Cap. 1 “La storia di Bisanzio” Nozione di storia bizantina Avvenimenti della parte orientale dell’Impero Romano capitale Bisanzio, chiamata Costantinopoli. Le persone chiamati Bizantini, i sudditi continuarono a chiamarsi romani anche dopo la caduta di Costantinopoli. Periodizzazione. L'inizio si confonde con la storia romana, ma alcune date che sono indicative: • 324-330= Costantino I primo sovrano, costruzione e inaugurazione di Costantinopoli; • 395= dopo la morte di Teodosio I l’impero viene diviso in due; • 476= caduta dell'impero d'Occidente; • 565= morte di Giustiniano e fine della fase romana del diritto, Corpus Iuris Civilis, fine della produzione legislativa classica; • 610= regno di Eraclio, inizio di cambiamenti della struttura dell'impero, espansione dell’Islam. Si passa dalla fase romana a quella bizantina cambiamento territoriale e modifica dello stato; • 717= avvio dell'epoca iconoclastica e delle trasformazioni: - bizantino tutto ciò che appartiene al mondo romano dal IV secolo; - l'impero bizantino, l'evoluzione del dominio romano in Oriente; - la fisionomia di Bisanzio: 1) la struttura statale romana 2) la cultura greca 3) la religione cristiana. Premesse. L'assetto politico-amministrativo dell'impero bizantino del primo dalle riforme di Diocleziano (284-305): 1) potere assoluto del sovrano, l'imperatore considerato come “eletto da Dio”. 2) centralizzazione e burocratizzazione dell'apparato amministrativo: s’istituirono le diocesi, l'impero fu diviso in prefetture dove ognuna conteneva più diocesi. Verso la fine del IV secolo se ne formando due: la prefettura d'Oriente e quella di Illirico. A capo un prefetto del pretorio. Le diocesi erano rette da vicari. Il governo delle città dipendeva dalle curie, facevano parte i cittadini più benestanti. 3) riforma del sistema di tassazione: l'introduzione dell'annona. Basato sul meccanismo della capitatio-iugatio: corrispondenza persona e terreno. Tendenza dello stato a legare i contadini alla terra per assicurare il pagamento del tributo. L'economia monetaria riprese dall’introduzione del solido ad opera di Costantino. 4) riforma dell'esercito: separazione tra autorità militare e civile. L'esercito fu diviso in unità più piccole, anche la suddivisione fra esercito di frontiera ed esercito di profondità. Nel VII secolo fu superata dalla creazione dei temi. 5) riforma della successione al trono: introducendo la tetrarchia, ai due imperatori anziani, gli augusti, dovevano subentrare i due cesari scelti da loro, ma fu presto abbandonato. In condizioni di legalità il nuovo sovrano saliva con delle elezioni ma si fece strada la successione diretta cooptazione, il sovrano in carica si associava da cui si originarono numerose dinastie. Cap. 2 “Da Roma a Bisanzio” 1-Costantino I Costantino I (324-337) proclamato cesare nel 306, nel 312 vinse nella battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio. Nel 324 sconfisse Licinio. A Costantino si deve la costruzione di Costantinopoli inaugurata l'11 maggio 330. Costantinopoli come capitale in Oriente, grazie a delle favorevoli circostanze: posizione strategica, centro di scambi commerciali. Costantino favorì lo sviluppo della città inaugurando nel 332 regolari distribuzioni di cibo. Dal punto di vista istituzionale non fu subito assimilata a Roma ma tra il IV e V secolo ebbe le stesse caratteristiche. Costantinopoli ebbe un senato, un prefetto come primo magistrato civico e sede ecclesiastica. Costanzo II trasferì i senatori romani residenti in Oriente. Costanzo II istituì un prefetto cittadino. Nel 451, il concilio di Calcedonia stabilisce l'eguaglianza tra le due sedi episcopali. La libertà dei cristiani condusse all’affermazione della nuova religione. Costantino proibì alcune manifestazioni pagane ed emise leggi a favore dei cristiani. La novità del cristianesimo già dal primo concilio ecumenico, fu condannata la teoria del prete alessandrino Ario. L'arianesimo, sebbene bandito, riscosse consenso, e Costanzo II assunse un ruolo ufficiale. L’arianesimo divenne religione tra i Goti, convertiti sotto Costanzo II. Il concilio di Nicea pone le basi dell’ortodossia religiosa e l‘inizio del legame tra stato e chiesa. Il secondo concilio ecumenico a Costantinopoli nel 381 ribadì l’ortodossia nicena. 2-Da Costanzo II a Valente Costantino lasciò l'impero ai tre figli Costante, Costanzo e Costantino, Costanzo II (337-361) fu l’unico titolare dell'impero dopo la morte dei fratelli. Giuliano divenne imperatore dal 361 al 363. Nel 355, Costanzo II lo nominò cesare in Occidente dove respinse i barbari e nel 360 fu acclamato augusto. Costanzo non accettò il fatto compiuto e scoppiò una guerra civile che terminò con l’ascesa di Giuliano. Arrivato a Costantinopoli, Giuliano avviò un’opera di moralizzazione e restaurazione degli antichi culti pagani. Morì in battaglia contro i Persiani. Dopo la sua morte i generali scelsero Gioviano (363-364), un ufficiale. Morì e l'esercito elesse Valentiniano I, divise l'impero con il fratello Valente (364-378) governatore della parte orientale. Per Valente fu importante l'insediamento dei Visigoti, chiesero di potersi stabilire all'interno dell'impero. Valente accordò il permesso ma i Visigoti saccheggiarono la regione. Valente volle affrontarli nei pressi di Adrianopoli nel 378, morendo. Il trono di Costantinopoli restò vacante finché Graziano, successore di Valentiniano I, si associò con Teodosio, governare la parte orientale. 3-Teodosio I Teodosio I (379-395), non portento sottomettere i Visigoti, stabiliva che essi si sarebbero stanziati nella Tracia in autonomia e alleati. Nel V secolo le incursioni barbariche ripresero fino al crollo della metà occidentale. L'Occidente romano cadde con l'uccisione di Graziano per opera di Magno Massimo. Teodosio I intervenne sconfiggendo Magno Massimo e facendo salire al trono Valentiniano II. Nel 391 fu costretto a ritornare a Roma a causa dell’uccisione di Valentiniano, nominando imperatore Eugenio. Con la vittoria della battaglia di Frigido, Teodosio riunificò per l’ultima volta lo stato romano. Teodosio I fu un cristiano e sotto il suo regno il cristianesimo crebbe. Nel 385 la chiusura dei templi. Nel 392 il divieto del culto pagano. 4-La dinastia di Teodosio Teodosio I inaugurò l'usanza di associarsi al trono i propri figli. Ma alla sua morte, il trono fu diviso tra i figli Arcadio e Onorio, la personalità di Arcadio fu oscurata dalla moglie Eudossia responsabile anche di aver esiliato il vescovo di Costantinopoli, Giovanni Crisostomo, a causa della sua posizione contro il lusso a corte nonostante l’intervento di papa Innocenzo I e di Onorio. I Visigoti, violando i patti, presero le armi guidati da re Alarico. Stilicone andò ad affrontarli ma fu costretto a ritirarsi richiamato da Arcadio. Arcadio volle risolvere la questione in modo diplomatico. Alarico si mosse verso l'Italia. Dopo l’uccisione di Stilicone, Alarico saccheggiò Roma nel 410. Successivamente i Visigoti si trasferirono in Spagna. Arcadio lasciò il trono a Teodosio II (408- 450). Teodosio II fu influenzato dalla moglie Eudocia, si convertì al cristianesimo. Grazie a lei venne ristrutturata l'università di Costantinopoli. Teodosio II promulgò il Codex Theodosianus insieme al collega occidentale Valentiniano III riaffermando un’unità formale più che reale. Il ripristino dei rapporti portò Costantinopoli ad intervenire in occidente. Furono inviate truppe per portare sul trono Valentiniano III, figlio della sorella di Onorio, Galla Placidia. Il problema più importante fu l'invasione degli Unni. Attila saccheggiò Illirico e Tracia giungendo a Costantinopoli. I Bizantini furono costretti nel 443 a una pace onerosa. Attila la infranse nel 447 ottenendo una striscia di territorio lungo la sponda del Danubio. Attaccò la Gallia dove fu sconfitto ai Campi Catalunici nel 451 da Ezio e fu costretto a ritirarsi. Dopo la sua morte l'impero unno. Con Teodosio II aumentarono le controversie all'interno della chiesa. Accanto ad una tolleranza apparente si ebbero violenze date dalla distruzione dei templi. Le controversie per la definizione del dogma cristiano suscitarono dissidi. La prima eresia il nestorianesimo, in Cristo due nature distinte e Maria madre di Cristo, non ribellione, chiese aiuto a Maurizio in cambio della pace. Alla morte di Maurizio ripresero le ostilità. Cosroe II, invase l’Armenia e la Mesopotamia. Cap. 3 “Da Eraclio agli iconoclasti” 1-Mutamenti sociali e riforme dello stato. Eraclio inizia una nuova fase della storia bizantina. Furono avviate riforme all'amministrazione, una decadenza culturale, diffusione di costumi e mentalità orientali. Le riforme furono attraverso un processo a causa della riduzione del territorio. Le magistrature dell’epoca tardo romana finirono per scomparire. Nel VII secolo si dissolse e le attribuzioni finanziarie furono ripartite, iniziarono a venir meno della figura dell’esarca e dei magistri militum. L'introduzione del regime dei temi retti da uno stratego, capo dell’autorità militare e civile. Si associò la creazione di un nuovo tipo di esercito, quello dei soldati-coloni (stratioti) era assegnato un fondo da coltivare in cambio della prestazione militare. Questa prassi si rivelò vantaggiosa: liberò l'impero dal mantenimento di un esercito e creava un'armata di soldati motivati alla difesa del territorio. Le trasformazioni della società per peso della religione nella vita pubblica, l'adozione del greco come lingua ufficiale e l'imperatore assumeva il titolo di basileus. 2-Il regno di Eraclio. Eraclio, esarca di Cartagine, si rivoltò all'imperatore, raggiunse Costantinopoli uccidendo Foca. Eraclio (610-641) Dopo l'ascesa al trono, si trovò a dover fronteggiare i Persiani e altri popoli, le invasioni avaro-slave nei Balcani. Eraclio diede la preminenza al fronte persiano, contenendo gli Avari pagando tributi. Gli Avari i persiani tentarono di assediare Costantinopoli nel 626, ma la superiorità navale e le mura di Costantinopoli resistettero. La guerra persiana andò male all’inizio. I Persiani occuparono l’Armenia, l’Asia Minore e nel 614 Gerusalemme impossessandosi della reliquia della Santa Croce e portandola a Ctesifonte. L’impero passò alla controffensiva. Eraclio, condusse i suoi attaccando i nemici nel loro territorio. Nel 622 assalì l’Armenia, la Persia nel 627 a Ninive, concludendo un trattato di pace con il re Sherore. Questa vittoria fu causa dell'espansione dell'Islam. Gli Arabi trovarono una coesione, aggredirono sia la Persia sia Bisanzio. L’attacco a Bisanzio iniziò nel 633 in Palestina. Nel 634 la battaglia di Agnadain con la sconfitta bizantina. A seguito della battaglia sullo Yarmuk nel 636, gli arabi ebbero il controllo di Siria e Palestina. L’avanzata islamica si in Mesopotamia, Armenia, Egitto. La vittoria Arabia fu dovuta all’esaurimento delle forze e all’ostilità delle forze monofisite contro il governo centrale. Eraclio cercò di risolvere il dissidio con i monofisiti. Furono elaborate 2 dottrine: il monoenergismo (alle due nature del cristo corrisponde un’unica forza agente); e il monotelismo (esistono due nature in Cristo ma un’unica volontà). Reso ufficiale da un editto di Ekthesis. L’Ekthesis suscitò l’ostilità degli ortodossi e dei monofisiti. Il governo bizantino reagì usando il malcontento dei soldati in Italia per l’abbassamento della paga, contro l’amministrazione pontificia. Il palazzo papale fu assediato e il tesoro fu preso. L’esarca di Ravenna, Isacio, a Roma bandì i dignitari della chiesa romana confiscando i loro beni. 3-Costante II Eraclio lasciò il trono a Costantino III, che morì dopo poco mesi ed Eracleona, impopolare, nel 641 fu deposto e mutilato. Il senato elesse Costante II (641-668). Per alcuni anni governò il senato. Gli Arabi si espandevano e sconfissero molte volte l'impero. Ciro, patriarca dell’Egitto, aprì un trattato di pace con gli Arabi con cui la provincia gli veniva attribuita con l’impegno di far uscire i soldati imperiali dalla città. Ma le forze imperiali salparono ad Alessandria e gli Arabi occuparono la città nel 642. L’Egitto accolse i conquistatori a causa delle divergenze religiose. Gli invasori continuarono ad espandersi. Nel 644, gli Arabi sconfissero a Licia la flotta imperiale di Costante II. Con l’assassinio di Othman, ci fu una guerra civile tra i successori, Ali e Muawiya. Le battaglie contro gli Slavi, l’impero vinse riconquistando alcuni territori. Costante II affrontò il problema delle controversie religiose. Nel 647 papa Teodoro I scomunicò il patriarca Paolo, difensore del monotelismo, in Africa ci furono delle rivolte contro Massimo il Confessore. Le controversie religiose finirono per essere sfruttate sul piano politico. Nel 648 Costante II pubblicò nuovo editto, il Typos. Nel 649 il papa Martino I convocò un sinodo concluso con la condanna del monotelismo. Costante II aveva mandato l’esarca Olimpo per stroncare l’opposizione al Typos e arrestare il papa. Olimpo si schierò dalla parte del papa. Bisanzio inviò a Ravenna il nuovo esarca Teodoro Calliopa che arrestò il papa Martino I e lo portò a Costantinopoli e il papa fu esiliato. Costante II si trasferirì in Italia per fronteggiare i Longobardi e degli Arabi. Nel 663 sbarcò a Taranto, andò Napoli. Da Napoli a Roma accolto dal papa Vitaliano. Spostò la capitale a Siracusa. Qui fu assassinato nel 668. 4-Costantino IV Dopo l'assassinio di Costante II, salì sul trono Costantino IV (668-685). >Gli Arabi ripresero l'offensiva e nel 674 assediarono Costantinopoli. Gli arabi furono sconfitti con l’uso del “fuoco greco”. Nel frattempo, si venne formando l'impero bulgaro. Si veniva a formare in territorio bizantino un impero indipendente che Costantino IV non riuscì a sconfiggere e fu costretto a riconoscere. Le controversie religiose finirono con il sesto concilio ecumenico a Costantinopoli tra il 680 e il 681, fu sconfessato il monotelismo e i sostenitori scomunicati. 5-Giustiniano II e la fine della dinastia eracliana. Giustiniano II (685-695 e 705-711), figlio di Costantino IV. Egli rinnovò la pace con gli Arabi. A seguito di una rivolta fu deposto nel 695, fu mutilato e mandato in esilio a Cheron. S’insediò Leonzio (695-698) sotto il quale gli arabi conquistarono Cartagine. In conseguenza della sconfitta, la flotta proclamò imperatore Tiberio II (698-705). La sua instabilità al potere diede la possibilità a Giustiniano di risalire al trono. Nel 705 Giustiniano giunse a Costantinopoli con un esercito catturando Tiberio II e Leonzio e facendoli mutilare. Giustiniano II diede vita a un regime di terrore che portò alla nomina di un antimperatore, Filippo Bardane, nel 711 uccise Giustiniano II. Con Giustiniano II i rapporti con Roma freddi. Nel 692 si tenne Quinisextum, si adottarono decisioni contrarie al culto romano relativamente al matrimonio del clero e al digiuno del sabato. Il papa Sergio I si oppose e Giustiniano II spedì il protospatario Zaccaria per arrestarlo. Gli eserciti romani insorsero e Zaccaria dovette fuggire. Nel 701 giunse a Roma l’esarca Teofilatto contro cui gli eserciti romani insorsero. Teofilatto fu salvato da papa Giovanni VI. Della situazione se ne approfittarono i Longobardi che assalirono i possedimenti bizantini in Campania. Durante il secondo regno di Giustiniano i rapporti con il papa si fecero cordiali. Giustiniano intervenne nelle questioni tra Roma e Ravenna, il vescovo Felice che voleva essere indipendente dal papa. Giustiniano mostrava l’autorità papale per Bisanzio e rivendicava l’uccisione dell’esarca Giovanni Rizocopo a Ravenna nel 710. Lo stratego siciliano Teodoro, a Ravenna mise a sacco la città. I prigionieri furono condotti a Costantinopoli e uccisi. Il successore di Giustiniano II instaurò buoni rapporti con Roma dove potè insediarsi il nuovo esarca Eutichio. Filippo Bardane si oppose in nome del monotelismo e provocò una nuova crisi con Roma. Fu deposto e salì al trono Anastasio II il quale ristabilì i rapporti con Roma e adottò misure per contrastare gli arabi. Iniziò una guerra con l'avvento di Teodosio III contro il quale si ribellò Leone e salì al trono nel 717. Cap. 4 “L'iconoclastia” 1-Leone III Isaurico. Il regno di Leone III Isaurico (717-741) è dominato dallo sviluppo dell’iconoclastia, le vittorie sugli Arabi e un nuovo manuale di diritto. Gli Arabi assediarono Costantinopoli nel 717 guidati da Malsam, gli arabi furono decimati dalle malattie e dal fuoco greco. La vittoria bizantina determinò la fine della minaccia. Gli Arabi continuarono ad attaccare l’Asia Minore ma nel 740 furono sconfitti ad Akroinos. Il nuovo manuale di diritto fu pubblicato nel 726 il nome di Ekloghé. Di rilievo le innovazioni del diritto penale. L'aspetto del regno di Leone III è la controversia iconoclastica (distruzione delle immagini). Il dibattito ebbe inizio nel 726, Leone III si pronunciò contro la venerazione delle immagini ed emise un editto per vietarla. Leone III ordinò la rimozione dell'immagine di Cristo sopra la porta del palazzo imperiale, ma la folla non accolse questo gesto. I Greci nominarono un antimperatore e inviarono una flotta, che però fu distrutta. In Italia, già in fermento per l’aumento delle tasse, le milizie insorsero eleggendo propri capi. Gli insorti pensarono di nominare un nuovo imperatore ma furono fermati dal papa Gregorio II che voleva evitare una rottura con. Nel 728 fu ucciso a Ravenna l’esarca Paolo. Il nuovo esarca Eutichio riuscì a raggiungere Ravenna e a imporre la propria autorità. Leone III avviò trattative con il papa e con Germano, patriarca di Costantinopoli, per accettare l'iconoclastia. Il papa rispose che l'imperatore non aveva diritto di decidere in materia di fede e di conseguenza il sovrano emanò un editto iconoclasta nel 730. Germano si rifiutò e fu sostituito da Anastasio. L'iconoclastia diventava dottrina dello stato. Papa Gregorio III, riunì a Roma un concilio che condannò la nuova dottrina, l'imperatore confiscò le proprietà del Papa in Calabria e in Sicilia. 2-Costantino V Successore di Leone III, Costantino V (741-775), accentuò la controversia sulle immagini ma ottenne successi contro Arabi e Bulgari. Le guerre andarono bene. Nel 743 Costantino dovette reprimere la rivolta che si opponeva in nome del culto delle immagini. Successivamente vinse contro gli Arabi e altri successi in Armenia, Mesopotamia e Cipro. Le vittorie furono determinate dalla crisi interna del califfato. Contro i Bulgari, Costantino ottenne vittorie nel 772 e 775. Ravenna insieme al nord Italia cadde in mano longobarda tranne Venezia. Restarono la Sicilia, Napoli, Amalfi, Gaeta e Sorrento che successivamente si resero autonomi. Il ducato romano passò al papato. L'imperatore proseguì la politica religiosa, nel 754 convocò il concilio di Hieria, per far legittimare l'iconoclastia. Questo concilio non fu riconosciuto come ecumenico non parteciparono né i delegati del papa, né quelli dei patriarchi orientali. L’imperatore prese parte al dibattito. Dal 765, si passò a una violenza contro gli oppositori. L'iconoclasmo divenne lotta contro i monaci che furono perseguitati e uccisi. I monasteri furono chiusi. 3-La restaurazione iconodula Dopo Costantino V passò Leone IV (775-780). La brevità del suo regno impedì l'emergere di una politica forte, il governo passò a Costantino VI (780-797), ancora piccolo assunse la reggenza la madre Irene. Si adoperò per restaurare il culto delle immagini. Nel 786 convocò un concilio per ripristinare il culto delle immagini ma i soldati iconoclasti dispersero l’assemblea. La regina sostituì i militari ribelli con altri a lei fedeli e nel 787 a Nicea il settimo concilio ecumenico venne condannata l'iconoclastia e restaurato il culto delle immagini (iconodulia). Al concilio parteciparono rappresentanti di Roma e patriarchi orientali. Il monachesimo tornò alla potenza prima dell’iconoclastia. Irene prese il potere nel 797 facendo deporre il figlio, accecandolo. Irene divenne unica sovrana. Irene (797-802) condusse una politica finanziaria rovinosa e non seppe opporsi alle incursioni arabe. Durante il suo regno un'ambasceria franca proponeva un matrimonio fra Irene e Carlo Magno ma, nell'802 Irene venne deposta e portò al potere Niceforo. Niceforo I (802-811) pose rimedio agli sperperi attirando le ire del monachesimo. Nell'805 mise fine alla ribellione degli Slavi e affrontò il problema dei Bulgari con a capo Krum. Niceforo rifiutò la pace da parte di Krum ma l'armata bizantina venne sconfitta e morì Niceforo. I bulgari non riuscirono a distruggere le mura di Costantinopoli. A Niceforo succedette con un colpo di stato il cognato Michele. Michele I (811-813) concluse un trattato di pace ad Aquisgrana cui riconosceva anche il titolo di imperatore a Carlo Magno, il dominio su Istria, Dalmazia e Venezia veniva assegnata all’orbita bizantina. I Bulgari attaccarono nuovamente l’impero bizantino sconfiggendo l’imperatore Michele nel 813 a seguito del tradimento di Leone l’Armeno che lo depose. 4-Il secondo periodo iconoclasta Leone V (813-820) dovette fronteggiare l'avanzata bulgara. Le truppe bizantine furono sconfitte e Krum offrì la pace ma Leone V tentò di farlo assassinare. Krum tornò a Costantinopoli ma Krum morì improvvisamente (814) e fu conclusa una pace. Il nuovo sovrano si occupò di politica religiosa. Cercò di sottomettere la Chiesa esiliando i monaci, sostituendo il patriarca con Teodoto Melisseno. Leone V fece svolgere un sinodo nell’815 che 972 sle nozze tra Ottone II e Teofano, un’omonima. In cambio, Ottone I rinunciò all’Italia meridionale bizantina. Giovanni Zimisce, lasciò il trono ai figli. Basilio II (976-1025) divenne il titolare del trono ma il potere fu esercitato da Basilio l'eunuco. I nuovi sovrani dovettero affrontare una guerra civile comandata da Barda Sclero. Basilio ricorse all'aiuto di Barda Foca, che mise in fuga il nemico nel 979 e fu catturato dagli arabi. Nel 985 Basilio l'eunuco fu mandato in esilio. Basilio II condusse una campagna nei Balcani contro lo zar Samuele. Le forze imperiali vennero sconfitte. Barda Sclero, liberatosi dagli arabi, andò di nuovo contro l'imperatore il quale richiamò Barda Foca, si ribellò al sovrano. I due Barda si scontrarono per chi doveva impadronirsi del trono. Vinse Barda Foca che si scontrò contro l'imperatore. Nel 988 Basilio II fu messo alle strette. Il sovrano chiese aiuto al principe di Kiev, Vladimiro che sconfisse nel 989 i ribelli. Nella battaglia Barda Foca morì. Tornato in libertà, Barda Sclero si fece incoronare imperatore per la terza volta ma Basilio II lo convinse ad arrendersi. La vittoria di Basilio II contro gli usurpatori ebbe grandi conseguenze. Il principe di Kiev ottenne il matrimonio con la sorella di Basilio II, Anna. La Russia fu cristianizzata. Sul piano agricolo-legislativo Basilio II seguì la politica di Romano I ed emise una legge che tutti i terreni acquistati dai potenti dal 922 dovessero essere restituiti ai poveri senza indennizzo. Egli rinunciò a ogni piacere vivendo quasi da asceta. Avvenimento importante è la sconfitta della Bulgaria, nel 1018, che faceva recuperare il dominio su tutta la penisola balcanica. Sotto di lui l’impero aveva raggiunto la massima estensione dopo Giustiniano. Cap. 6 “La crisi dell'XI secolo 1-I “principi consorti” Dopo Basilio II l'imperò bizantino andò incontro ad una decadenza. L’autorità centrale si indebolì. I sovrani dal 1028 al 1081 furono esponenti dell’aristocrazia civile e trascurarono l’esercito provocandone la disgregazione. La crisi dell’esercito portò a disfatte. Dopo Basilio II il trono passò a imperatori per matrimonio o l'adozione. Costantino VIII preferiva i divertimenti allo stato. Costantino VIII, pensò di combinare un matrimonio con una delle figlie. Romano Argiro gli fu chiesto di scegliere tra il matrimonio con Zoe e l'essere accecato. Romano nel 1028 sposò Zoe e divenne imperatore. Romano III Argiro (1028-1034) Si affermò aristocrazia burocratica. Le leggi agrarie furono mantenute ma non si faceva nulla per farle rispettare. Il sovrano diede concessioni alla chiesa e aumentò le spese. Teodora fu scoperta mentre tramava e fu costretta ad entrare in un monastero. La corte divenne corrotta, Giovanni Orfanotrofo conquistò la fiducia dell'imperatore ma agì per portare al trono la sua famiglia servendosi del fratello Michele. Romano fu ucciso e Michele sposò Zoe. Michele IV (1034-1041) confinò Zoe in un’ala del palazzo e governò con equità ma morì presto, il suo posto fu occupato dal nipote adottato da Zoe. Michele V Calafato (1041-1042) decise di liberarsi di Giovanni Orfanotrofo, e imprigionò l’imperatrice, violando il principio di legittimità. Il popolo si ribellò perché si sentiva legato all’imperatrice. Michele V con lo zio Costantino e decisero di richiamare l'imperatrice che fu mostrata in abiti monacali. Indignati, i rivoltosi decisero di prendere la sorella di Zoe, Teodora che fu incoronata dal patriarca. Michele V si rifugiò con lo zio Costantino nel monastero di Studio nel 1042, ma Teodora ordinò di accecarli. Zoe invitò a palazzo la sorella e per un periodo regnarono assieme. Emersero rivalità tra le due sorelle e decisero di sposarsi per portare un uomo al potere. Teodora rifiutò, ma Zoe decise di sposarsi con Costantino Monomaco. Zoe morì nel 1042. Costantino IX Monomaco (1042-1055), sotto il suo regno si ebbero eventi rilevanti. Ci fu una fioritura culturale, a Costantinopoli venne fondata l’università di filosofia e di diritto. Direttore fu Michele Psello. La facoltà di diritto fu insegnata da Giovanni Xilifino. Approdò a una sorta di umanesimo. Una crisi militare portò alla scomparsa dell'esercito nazionale sostituito dai mercenari, il latifondo e lo scisma tra le due Chiese. Non mancarono successi militari come la riconquista di Edessa nel 1032, la riacquisizione della Sicilia orientale da parte di Giorgio Maniace nel 1038 fino al 1042. Sotto Costantino IX fecero la comparsa i Turchi, i Normanni e popoli delle steppe. Un altro avvenimento lo scisma tra la chiesa romana e quella di Costantinopoli (1054) per i contrasti tra papa Leone IX e il patriarca Michele Cerulario. La contesa per i punti tradizionali come il digiuno del sabato, la dottrina della duplice processione dello Spirito Santo, il matrimonio dei preti o l’uso di diversi tipi di pane nella comunione. Nel 1054 arrivò a Costantinopoli un’ambasceria romana guidata da Umberto di Silvacandida che scomunicò il patriarca. Cerulario convocò un sinodo che ne sconfessò l’operato. Il potere patriarcale scavalcò quello imperiale. 2-Crisi e arretramento territoriale. Alla morte di Costantino IX tornò Teodora (1055-1056). Fu attiva anche se il potere fu nelle mani degli eunuchi di corte. Alla morte di Teodora venne eletto Michele VI (1056-1057) però una rivolta condusse al trono Isacco I Comneno (1057-1059), a sua volta fu costretto a lasciare il trono grazie a Michele Psello per Costantino X Ducas (1059-1067), nel timore di rivolte da parte dei soldati, ridusse. In Italia meridionale avanzarono i Normanni, nei Balcani gli invasori da nord e in Oriente i Turchi. I Normanni guidati da Melo sconfissero le forze imperiali, ottenendo nel 1030, dal duca di Napoli la contea di Anversa. Emerse la famiglia degli Altavilla. I Normanni si insediarono a Melfi e nel 1040 sconfissero le forze imperiali. Roberto il Guiscardo, nel 1059 arrivò a un accordo con la Chiesa Romana e attaccò i possedimenti bizantini, impossessandosi della Calabria e altri territori. I Balcani subirono gli Ungari. I Turchi devastarono l’impero. Il potere passò al sultano, annettendo nel 1065 l’Armenia. Nel 1068 l'imperatore Romano IV Diogene (1068- 1071), portato dalla vedova imperiale Eudocia, si mosse nel 1071 ma venne sconfitto a Mantzikert. L'imperatore fu imprigionato e, dopo essersi liberato, accecato da Michele VII (1071-1078) che salì al trono. Bari cadde ai Normanni e finì la dominazione bizantina in Italia. Le lotte interne agitavano l'impero e Michele VII fu travolto da una rivolta, salì al trono Niceforo III Botoniate (1078-1081), il quale non riuscì ad arrestare il disfacimento e salì al trono Alessio Comneno. Cap. 7 “Dai Comneni agli Angeli” 1-La trasformazione dell'impero. I Comneni diedero vita a una rinascita della potenza imperiale. I risultati non furono duraturi, sino al 1204, la capitolazione dell’impero. Sotto Alessio I sviluppo feudale determinato dalla pronoia. Si ricostruì un esercito indigeno, che si affiancò al reclutamento di mercenari. La pronoia è un possedimento inalienabile e non ereditario e i contadini sono servi del “soldato” e devono pagare a lui le tasse. Fattore negativo fu la svalutazione della moneta. La novità è il rapporto con l'Occidente, dovuto alle crociate ma la penetrazione commerciale delle repubbliche marinare indebolì l'economia bizantina. Ci fu fioritura culturale. Nel campo storiografico emerse Anna Comnena, nell’Alessiade raccontò la vita del padre Alessio I; Niceta Coniate raccontò gli avvenimenti dall’età di Giovanni Comneno fino al 1206. 2-Alessio I Comneno Alessio I Comneno (1081-1118) la situazione era disperata. Il pericolo maggiore era Roberto il Guiscardo aggredì Bisanzio nel 1081. Si organizzò una campagna diplomatica ma dopo varie battaglie si ebbe la morte di Roberto nel 1085. Questa vittoria fu possibile grazie a Venezia. In cambio, Alessio I fece importanti concessioni alla città nel 1082. Il sovrano emise la crisobolla con la quale concedeva ampi privilegi e titoli nobiliari, elargizioni in denaro, beni immobili e vantaggi nel commercio. I dogi ottennero la protosevastos, ai patriarchi di Grado ypertimos. Il titolo di protosevastos poneva il doge sullo stesso piano della famiglia imperiale. Un versamento annuale a Venezia che poteva essere distribuito nelle chiese veneziane. Le concessioni immobiliari riguardavano a Costantinopoli il porto della città e a Durazzo la chiesa di S. Andrea. I privilegi economici riguardavano la facoltà di vendere o acquistare senza pagare tasse e senza essere sottoposti alla giurisdizione. Dopo il pericolo normanno, Alessio I dovette intervenire contro i Peceneghi. L'alleanza fra Peceneghi e l’emiro di Smirne che assediarono Costantinopoli nel 1090- 1091. Alessio contrappose ai Peceneghi i Cumani. I Peceneghi furono sconfitti dai Cumani e Bizantini nella battaglia di Leuvunion nel 1091. Alessio suscitò una rivolta contro l’emiro di Smirne costretto ad abbandonare l’assedio. L'imperatore si preparava ad attaccare i Turchi ma arrivò della prima crociata nel 1095. La spedizione ufficiale fu accompagnata dalla crociata “popolare” guidata da Pietro l’Eremita. Dalla spedizione si staccarono i francesi guidati da Gualtieri di Sans-Avoir. Questi devastarono i dintorni dell’impero e si scontrarono con le truppe imperiali. Alla fine, li scortarono a Costantinopoli dove furono alloggiati. La gente di Pietro l’Eremita, devastarono i dintorni di Costantinopoli e l’imperatore fu costretto a traghettarli al di là del Bosforo. La crociata popolare avanzò e fu annientata dai Turchi. La crociata ufficiale affluì a Costantinopoli in diverse ondate nel 1096. Man mano che arrivarono a Costantinopoli, i nobili dovevano prestare giuramento di fedeltà al sovrano con l'obbligo di restituire le città imperiali dopo le riconquiste. Le truppe erano traghettate al di là del Bosforo per evitare di ammassarli sotto le mura. In cambio, Alessio I fornì aiuto logistico e militare. Nel 1097 le crociate si addentrarono in Asia Minore, l’imperatore appoggiò i cattolici ottenendo Nicea e l’Anatolia occidentale, però, si formò la contea di Edessa, che non fu consegnata, e Antiochia, si ebbe la rottura. Edessa passò a Boemondo di Taranto. Alessio non poteva accettare la presenza di un principato Normanno, così si giunse ad una guerra dove Boemondo fu sconfitto a Durazzo nel 1108; il principato di Antiochia restò a Tancredi che si rifiutò la consegna all’imperatore. 3-Giovanni II Comneno Giovanni II Comneno (1118-1143) proseguì la restaurazione. Nel 1119 iniziò contro i Selgiuchidi, ma la interruppe a causa dei Peceneghi nel 1122, li sconfisse liberando l’impero dalla loro minaccia. Entrò in Serbia e ottene la sottomissione dello zar di Rascia. Il rafforzamento nei Balcani scatenò una guerra contro l’Ungheria nel 1128 con la vittoria dei bizantini. In Asia Minore fu sottomesso l’emirato di Melitene e della Cilicia, fu attaccata Antiochia e nel 1137 e conquistata. Morì nel 1143. Durante il suo regno Giovanni II non volle rinnovare il trattato con i Veneziani, ma si ribellarono nel 1122. La flotta bizantina non venne sopraffatta da quella veneziana e Giovanni decise di rinnovare il trattato nel 1126. 4-Manuele I Comneno Manuele I Comneno (1143-1180) ebbe vivo il senso di universalità dell'impero ma i suoi progetti espansionistici furono resi vani. Nel 1146 entrò in guerra contro il sultanato di Rum costringendo il sultano ad abbandonare la capitale, ma arrivò di una nuova crociata guidata da Corrado III e Luigi VII. Corrado giurò fedeltà al sovrano ottenendo supporto logistico. Manuele ordinò di non raggiungere Costantinopoli, ma Corrado III arrivò sino alla capitale e si rischiò ad uno scontro, ma si passò ad un accordo per oltrepassare il Bosforo. I Francesi passarono il Bosforo dopo il giuramento. La crociata fallì e i Normanni guidati da re Ruggero II si impossessarono di Corfù nel 1147, Tebe e Corinto. Manuele Comneno fu costretto all'aiuto veneziano e riuscirono a riconquistare l'isola nel 1149. Manuele volle trasferire le operazioni contro i Normanni in Italia e si alleò con Corrado III. Il progetto non fu messo in pratica, Venezia non voleva accettare insediamento dell'impero nell’Adriatico. Corrado III morì prima di poter concludere questo progetto e Federico I Barbarossa. Federico si trovava in Italia, Manuele non trovò un accordo e decise di attaccare la Puglia. Si unì papa Adriano IV, ma nel 1156, il re di Sicilia Guglielmo I riconquistò il territorio e nel 1158 fu concluso un trattato cui i bizantini si impegnavano a lasciare la penisola. Venezia aveva stipulato un trattato con Guglielmo I nel 1154 e restò neutrale. Manuele consolidò la supremazia di Bisanzio sugli stati crociati, sottomettendo Antiochia nel 1159. Nel 1167 Manuele sottomise Dalmazia, Croazia, Bosnia e Sirmio. L'armata imperiale venne annientata dai Turchi nel 1176. La politica di Manuele I nei confronti di Venezia fu rovinosa. L’imperatore avanzava pretese sulla costa adriatica. L’esercito veneziano mostrò disappunto rifiutando nel 1167 di prestare aiuto a Bisanzio. La rottura dei rapporti nel 1171 quando Manuele arrestò i Veneziani nell'impero e confiscò i loro beni. I Veneziani iniziarono un conflitto ma le trattative andarono per le lunghe e le epidemie spinsero la flotta a ritirarsi. Il doge Sebastiano Ziani strinse accordi con il re di Sicilia. Ciò convinse Manuele I a ritrattare e liberare i prigionieri, le trattative furono interrotte dalla sua morte nel 1180. 2-Andronico II Andronico II ripudiò l’unione con Roma e avviò un programma di risanamento economico. Andronico cercò di risolvere diplomaticamente i conflitti, inutilmente. Il sovrano cercò di ristabilire rapporti con Venezia. L’incapacità contrattuale nei confronti di Genova e Venezia fece sì che Andronico fosse coinvolto nella guerra veneto-genovese. Bisanzio era dipendente delle città marinare italiane. La campagna condotta in Asia Minore per contenere i Turchi fu disastrosa. L’Asia Minore era sottomessa dai Turchi e nel 1303 Andronico ricorse all’aiuto della compagnia catalana. I Catalani guidati dal capo Ruggero di Flor, i Turchi furono sconfitti. Il ritardo del pagamento causò una rivolta dei Catalani, anche per la loro intenzione di voler un principato. Il co-imperatore, Michele IX, fece assassinare Ruggero di Flor. I catalani entrarono in guerra con Bisanzio e sconfissero le truppe di Michele IX e costituirono il loro principato di Atene. Andronico dovette fronteggiare anche una guerra civile contro il nipote Andronico III. Andronico II aveva privato il nipote dei diritti di successione e perciò ricorse alle armi con l’appoggio di Giovanni Cantacuzeno. Vinse Andronico III 3-Andronico III e Giovanni VI Cantacuzeno. Sotto Andronico III si ebbe un rafforzamento. Dopo la perdita di Nicea, il sovrano fu costretto ad un trattato con i Turchi. Andronico III mantenne rapporti con Venezia e adottò una politica ostile verso i Genova. Venne riconquistata la Tessaglia e l’Epiro. Ad Andronico III succedette Giovanni V e scoppiò una guerra civile per la reggenza da un latovCantacuzeno e l’altro Alessio Apocauco, sostenuta da Anna di Savoia e Giovanni Caleca, patriarca di Costantinopoli. Nella contesa s’inserirono contrasti religiosi. Si sviluppò l’esicasmo una forma di preghiera in cui si pregava assumendo una particolare posizione e trattenendo il respiro. Gli esicasti si schierarono con Cantacuzeno. Egli si fece proclamare imperatore ed iniziò a comabbere. Apocauco morì ma la guerra proseguì contro Anna di Savoia che fece intervenire i Turchi. Infine, dovette arrendersi e Cantacuzeno salì al trono. Giovanni VI Cantacuzeno seguì una politica antigenovese. I Genovesi attaccarono i cantieri di Costantinopoli e Giovanni VI si trovò oinvolto nella guerra veneto-genovese per il controllo mar Nero. L’imperatore si alleò con Venezia e Pietro IV d’Aragona ma i Veneziani abbandonarono e Giovanni dovette concludere la pace con Genova. Venezia si alleò con Giovanni V, tra i 2 imperatori si era aperta una guerra civile. Giovanni V fece una congiura e Giovanni VI Cantacuzeno fu deposto. 4-Giovanni V e l’espansione dei Turchi. Giovanni V Paleologo. Egli non era in grado di risollevare l’impero. Gli Ottomani iniziarono a minacciare Costantinopoli. L’atteggiamento occidentale si passò alla consapevolezza di frontiera cristiana. Giovanni V riprese il progetto di unificazione religiosa con Roma. Fece proposte a papa Innocenzo VI ma il suo appello fu raccolto da papa Urbano V che promosse una crociata, ma questa crociata si diresse in Egitto. Giovanni V chiese aiuto al re Luigi d’Angiò, senza esiti positivi. Di successo le operazioni condotte da Amodeo VI. Questi successi non risolsero il problema turco, Giovanni Paleologo nel riavvicinamento a Roma. Nel 1369 lasciò Costantinopoli per andare a Roma dove rinunciò alla religione ortodossa. Andò anche a Venezia, diede l’isola di Tenedo in cambio di aiuto, ma senza esiti favorevoli. Nel 1387 cadde Tessalonica. L’impero si trovò alle prese di una crisi dinastica. Andronico IV organizzò una congiura. Andronico fu imprigionato ma fuggì, fece prigionieri il padre ed il fratello e ordinando l’arresto dei Veneziani. Cedette l’isola di Tenedo ai Genovesi. I genovesi non riuscirono ad impadronirsene e la lotta veneto- genovese finì con la pace di Torino nel 1381. Andronico Paleologo non fu duraturo e Giovanni V, insieme a Manuele, riuscirono a deporlo. 5-La caduta dell’impero. L’espansione ottomana proseguì anche sotto Manuele II Paleologo ad opera del sultano Bayadiz. Il territorio di Bisanzio fu accerchiato dagli ottomani. Davanti all’espansione turca, l’Occidente si mosse organizzando la crociata di Nicopoli, ma fallì. Manuele II chiese aiuto all’Occidente senza ottenere risposte. Le sue richieste furono ascoltate dal re di Francia, Carlo VI, inviò a Costantinopoli una flotta comandata da Jean le Meingre che, riuscì a rompere il blocco turco. Manuele II, andò in Italia per chiedere aiuto personalmente. Nel 1402 l’esercito ottomano fu annientato da Tamerlano. La potenza ottomana tornò con il sultano Murad II che assediò Costantinopoli e nel 1424 l’imperatore fu costretto ad una pace. Giovanni VIII Paleologo, raggiunse l’Italia con il proposito di convertirsi alla fede romana. L’imperatore portò il patriarca Giuseppe II e con il concilio di Ferrara la proclamazione dell’unione religiosa, ma non fu accolta dalla chiesa e popolazione bizantina. L’unica conseguenza fu la crociata di Varna, promossa da papa Eugenio IV ma fu un fallimento. Alla morte di Giovanni VIII salì Costantino IX. L’epilogo dell’impero si ebbe con il sultano Maometto II il Conquistatore il quale accerchiò Costantinopoli facendo costruire una fortezza sul Bosforo per impedire e la navigazione, schierò un’armata e artiglieria la città venne difesa da Giovanni Giustiniani Longo e dalle poche forze presenti in città. L’Occidente non accorse in difesa così il 29 maggio 1453 cadde Costantinopoli e l’impero bizantino. BIZANTINI IN SICILIA - 535-536 Belisario la conquista - 549 Totila a capo dei goti cerca di conquistare l’isola - 551 I goti sconfitti da Artabane a Siracusa - 584 Diventa esarcato sotto Maurizio - 652 Olimpio difende gli attacchi degli arabi a Siracusa - 663 Costante II capitale Siracusa - 669 Gli arabi sconfitti a Siracusa - 668 si disgrega il Thema d Sicilia - 780 Teodoro recupera la Sicilia - 827 I musulmani sbarcano a Mazara del vallo - 830 Conquista di Agrigento - 831 Conquista di Palermo e Messina - 845 conquista di Ragusa, modica ed Enna - 859 Noto - 878 Cade Siracusa - 880 Basilio I vince gli arabi a Milazzo - 902 Sotto Ibrahim II viene presa Taormina - 963 cade Rometta fine conquista - 1038 Maniace la riconquista - 1040 Scaccia i musulmani da Siracusa - 1042 Conquista normanna Dinastia Costantiniana Costantino I il Grande (306) 324 – 337/325: I Concilio di Nicea 330: fondazione di Costantinopoli Costanzo II 337 – 361 Giuliano 361 – 363 Valente 364 – 378 Dinastia Teodosiana Teodosio I il Grande 379 – 395/381: I Concilio di Costantinopoli 395: divisione ufficiale dell'impero in Impero Romano d’Oriente (Arcadio) e Impero Romano d’Occidente (Onorio) Arcadio 395 – 408 Teodosio II 408 – 450/431: I Concilio di Efeso 449: II Concilio di Efeso Marciano 450 – 457/451: I Concilio di Calcedonia Leone I 457 – 474 Zenone 474 – 491/476: "caduta" dell'Impero Romano d’Occidente Anastasio I 491 – 518 Dinastia Giustinianea Giustino I 518 – 527 Giustiniano I 527 – 565/528 – 534: Corpus Iuris Civilis 553: II Concilio di Costantinopoli Giustino II 565 – 578 Tiberio II 578 – 582 Maurizio 582 – 602 Foca 602 – 610 primo imperatore bizantino ad assumere il potere non per via legale ma con la violenza Dinastia Eracliana Eraclio I 610 – 641 Costante II 641 – 668 Costantino IV 668 – 685/680: III Concilio di Costantinopoli Giustiniano II 685 – 695 Leonzio II 695 – 698 Tiberio III 698 – 705 Giustiniano II (ritorno) 705 – 711 Filippico 711 – 713 Anastasio II 713 – 715 Dinastia Isaurica Leone III Isaurico 717 – 741 Costantino V 741 – 775 Leone IV 775 – 780 Costantino VI 780 – 797 & Irene 780 – 802 co-reggenza/787: II Concilio di Nicea Niceforo I 802 – 811 Michele I Rangabè 811 – 813 Leone V l’Armeno 813 – 820 Dinastia Amoriana Michele II l’Amoriano 820 – 829 Teofilo 829 – 842 Michele III l’Ubriacone 842 – 867 & Teodora 842 – 856 co-reggenza Dinastia Macedone Basilio I 867 – 886 Leone VI 886 – 912 Costantino VII Porfirogenito 913 – 959 & Romano I Lecapeno 920 – 944 co-reggenza Romano II 959 – 963 Niceforo II Foca 963 – 969 Giovanni Zimisce 969 – 976 Basilio II Bulgaroctono 976 – 1025 Costantino VIII Porfirogenito 1025 – 1028 Romano III Argiro (1° marito di Zoe) 1028 – 1034
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