Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Gabriele D'Annunzio: vita e operer, Appunti di Italiano

Riassunti del libro "I classici nostri contemporanei" integrati con appunti presi in classe e approfondimenti personali, utili per lo studio e per il ripasso pre interrogazione e pre esame

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 09/06/2023

mariella-barbato-1
mariella-barbato-1 🇮🇹

5

(1)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Gabriele D'Annunzio: vita e operer e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! D'Annunzio Nacque a Pescara nel 1863, da una famiglia borghese. Studiò a Cicognini ed esordì nel 1879 con un libretto di versi, Primo Vere. A 18 anni si trasferì a Roma, esercitò la professione di giornalista presso "la Tribuna" di Roma e "il Mattino" a Napoli. Visse una vita scandalosa, fatta di avventure galanti, lusso e duelli: rispondeva al bisogno di fare della vita «un'opera d'arte». Puntava a creare l'immagine della vita eccezionale: colpiva la villa della Cappuccina, dove conduceva una vita da principe rinascimentale. Con la crisi della fase estetizzante cercò nuove soluzioni, trovandole nel mito del superuomo, fatto di energia eroica. Nonostante la sua ricerca dell'eccezionale, era legato alle esigenze del sistema economico di quel tempo: voleva mettersi in primo piano nell'attenzione pubblica, gli editori gli pagavano alte somme. Nel 1897 tentò l'avventura parlamentare come deputato dell'estrema destra→ disprezzava i princìpi democratici ed egualitari. Nel 1900 passò allo schieramento di sinistra. Cercando di agire sulle folle con il suo verbo di «vate» si rivolse al teatro: Città morta. Nonostante si stesse diffondendo il dannunzianesimo, nel 1910 fu costretto a fuggire dall'Italia e a rifugiarsi in Francia, a causa dei creditori inferociti. Allo scoppio della 1 guerra mondiale tornò in Italia e iniziò un'intensa campagna interventista (assieme a nazionalisti, socialisti, rivoluzionari, futuristi). Imprese: la "beffa di Buccari", il volo su Vienna (con lancio di volantini, riduzione di Ugo Ojetti). Nel dopoguerra si fece interprete dei rancori per la «vittoria mutilata»→ marcia di volontari su Fiume. Il fascismo lo confinò in una villa di Gardone (il "Vittoriale degli Italiani"), dove morì nel 1938. le fasi L'estetismo -artistico→ la poesia è arte, l'arte è una creazione di bellezza. D'annunzio vuole reagire al Verismo, all'arte intesa come realismo, perché la realtà è brutta; -pratico→ ha vissuto una vita all'insegna della bellezza, ha cercato di vivere l'estetismo in 1 persona: anche la vita, come l'arte, può essere libera. Il vitalismo sfrenato cela sempre di sé il fascino della morte Il vitalismo→ analisi delle sensazioni più rare. La vita deve essere vissuta all'insegna di una libertà che è affermazione, ricerca del prezioso, immersione negli aspetti più belli. La vita non riguarda tutti, ma i pochi che sanno elevarsi e imporsi sulle masse. Il panismo→ atteggiamento di immersione nella natura (da "pan", tutto), per gustarla, capirne gli aspetti più accesi, vivendola dal di dentro. È un'osmosi tra uomo e natura. Nella natura si percepisce la stessa anima dell'uomo. Canto Novo (1882)→ ricava da Carducci la metrica barbara e il senso tutto "pagano" delle cose sane e forti: questi temi sono portati al limite estremo e toccano i vertici di una fusione ebbra tra io e natura. Terra Vergine (1882)→ il modello è il Verga di Vita dei campi: anche d'Annunzio presenta figure e paesaggi della sua terra, ma il suo mondo è sostanzialmente idillico, non problematico. Inoltre c'è una continua intromissione della soggettività del narratore. Novelle della Pescara (1902)→ ambiguo compiacimento per un mondo magico, superstizioso e sanguinario→ si ricollega alla matrice irrazionalistica del Decadentismo. Intermezzo di rime, Isaotta Guttadauro, Chimera→ queste opere sono frutto dell'estetismo dannunziano («Il Verso è tutto»). La vita si sottopone alla legge del bello, ricerca di eleganze estenuate (es. in Francia si diffonde il Dandy). Il personaggio dell'esteta è una risposta ideologica ai processi sociali in atto nell'Italia postunitaria, che tendevano a declassare l'artista. D'Annunzio vuole però il successo e la fama, perciò si preoccupa di vendere libri di successo.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved