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Gabrielle “Coco” Chanel (1883-1971), Appunti di Costume E Moda

Appunti su Gabrielle Chanel: la vita, il percorso lavorativo, lo stile e le creazioni di una delle personalità più importanti della storia della moda (con immagini).

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 24/03/2020

Lily31
Lily31 🇮🇹

4.3

(18)

31 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Gabrielle “Coco” Chanel (1883-1971) e più Appunti in PDF di Costume E Moda solo su Docsity! Gabrielle “Coco” Chanel (1883-1971) -Era nata il 19 agosto 1883 a Saumur, seconda di cinque fratelli. II padre era un venditore ambulante occasionale che trascinò moglie e figli in una vita miserabile ed errabonda. -Nel 1895 la madre morì. Albert Chanel abbandonò i figli e sparì. I due maschi furono mandati a lavorare e le tre femmine affidate all’orfanotrofio di Aubazine. -A diciotto anni, nel 1901, Gabrielle lasciò l’orfanotrofio e fu trasferita al pensionato di Nôtre-Dame a Moulins. -Terminato l’internato da orfana, a Gabrielle e alla coetanea zia Adrienne fu trovato lavoro alla Maison Grampayre, un negozio di biancheria e maglieria di Moulins. Moulins era una cittadina con caffè, caffè concerti e il luogo di stanza di diversi reggimenti militari. -A Moulins conobbe Étienne Balsan. Proveniva da una solida famiglia borghese di industriali. Era sposato con Suzanne Bouchard, da cui aveva avuto una figlia. Vivevano separati. Lui Nel 1904 aveva acquistato Royallieu, un antico monastero dove allevava cavalli da corsa. -Nel 1906 Coco andò a vivere con lui a Royallieu. -A Royallieu, nel 1908, Coco conobbe Arthur Edward “Boy” Capel. -1909: finanziata da Balsan e Capel, Chanel aprì una modisteria a Parigi nella garçonniere di Étienne Balsan in boulevard Malesherbes. Gabrielle non era una vera modista, per questo fu assunta Lucienne Rabaté. -Nel 1910, con l’aiuto finanziario di Boy Capel, si trasferì al 21, rue Cambon. -Nel 1912, Chanel realizzò i cappelli indossati da Gabrielle Dorziat in Bel Ami, messo in scena al Theatre du Vaudeville il 24 febbraio. Gli abiti erano di Doucet. -Nell’estate 1913 Gabrielle e Boy andarono in vacanza a Deauville, in Normandia, meta da alcuni decenni di parigini e londinesi. -Finanziata da Balsan, aprì una boutique -“Nel 1914 non c’erano vestiti sportivi. Le donne assistevano agli sport come le dame dal cappello a cono assistevano ai tornei.” Chanel cominciò a produrre capi da vendere nella boutique: marinare in maglia, pullover sportivi, blazer di flanella. -“Mi domando perché mi sono lanciata in questo mestiere; perché vi figuro come rivoluzionaria? Non fu per creare quello che mi piaceva, ma proprio, dapprima e anzitutto, per far passare di moda quello che non mi piaceva.” La prima guerra mondiale “Molte donne eleganti avevano raggiunto Deauville. Bisognò non soltanto far cappelli per loro, ma presto, in mancanza d’un sarto, vestirle. Non avevo con me che alcune modiste, le trasformai in sarte. Mancava la stoffa. Confezionai per loro dei jersey con maglioni di stallieri, golf d’allenamento come ne portavo io stessa. Alla fine di quella prima estate di guerra, avevo guadagnato 200 mila franchi d’oro ... Finiva un mondo, un altro stava per nascere. Io stavo là; s’offriva un’opportunità, la presi. Avevo l’età di quel secolo nuovo, che si rivolse dunque a me per l’espressione del suo guardaroba. Occorreva semplicità, comodità, nitidezza: gli offrii tutto questo, a sua insaputa. I veri successi sono fatali.” Paul Morand, Chanel, Palermo, Novecento, 1995 “Questo abito di crepe de Chine nero è il modello tipo di Chanel: sobrio, adatto a ogni circostanza e di un’eleganza impeccabile nella sua semplicità”. Vogue Paris”, 1 novembre 1926 “Il Chanel ‘Ford’ – il vestito che tutto il mondo indosserà- è il modello ‘817’ di crepe de Chine nero”. Vogue” USA, 1 ottobre 1926 1929, crisi di Wall Street International Diamond Guild Disegnati da Paul Iribe -1 settembre 1939, la Germania iniziò l’invasione della Polonia -3 settembre 1939, Inghilterra e Francia dichiararono guerra alla Germania -settembre 1939, Chanel chiuse la Maison licenziando circa quattromila persone “Non è tempo da vestiti” -Nel 1945, indagata per i suoi rapporti con il regime nazista, si ritirò in una sorta di esilio volontario in Svizzera -La Società dei profumi non chiuse Chanel ritorna Primavera 1954 -“il tailleur che indossavo alle corse del 1913 si può ancora indossare nel 1946, dato che le nuove condizioni sociali sono ancora quelle che me lo facevano mettere” Paul Morand, Chanel, Palermo, Novecento, 1995 -“il ritorno di Coco Chanel alla attività professionale dopo 14 anni di silenzio ha chiamato una folla eccezionale di giornalisti, amici e bel mondo in via Cambon 31, nei saloni decorati di specchi e di paraventi di lacca. La folla era tale che gli abiti si sono appena intravisti. Ma un giornalista maligno ha scritto: ‘Collezione rococo Chanel’ ed ha aggiunto: ‘En somme cette revolution qu’on s’attendait, n’etait qu’une rétrospective’.” Maria Pezzi, Parigi lancia la donna piccola, coi capelli lisci, vestita di blu tutto il giorno. Collezioni 1954, “L’Europeo”, 14 febbraio 1954 -La collezione rischiava di essere un disastro. -Maggio 1954, la Società Parfumes Chanel (Pierre Wertheimer) acquistò tutto, dalla Chanel Couture agli immobili di rue Cambon. -Gabrielle conservò le royalty sui profumi, il controllo delle collezioni e la scelta dei collaboratori. “Elle”, 28 agosto 1960 “Vogue Paris”, marzo 1963
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