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Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, Sintesi del corso di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 22/06/2019

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Scarica Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? e più Sintesi del corso in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Crisi delle certezze Paul Gauguin: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? L'isolamento affettivo, l'aridità morale, il grave lutto della figlioletta furono tutti fattori che scaraventarono Gauguin in uno stato di spaventosa prostrazione. Sentendosi disperatamente solo, Gauguin nel 1897 si recò sulla sommità di una montagna con una boccetta di arsenico e tentò di suicidarsi ingerendo il veleno letale: la dose assunta, tuttavia, era talmente elevata che Gauguin rigurgitò spontaneamente la tossina e rimase l'intera giornata sulla montagna in preda a dolori strazianti, per poi scendere a farsi curare dal medico del villaggio. L'espressione pittorica più compiuta del torpore esistenziale che avvolgeva Gauguin in questo periodo è la monumentale tela Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, iniziata poco prima del tentativo di suicidio. Poco prima di un tentativo non riuscito di suicidio, Paul Gauguin aveva iniziato a lavorare ad una tela di grandi dimensioni che avrebbe dovuto essere una sorta di testamento spirituale: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, opera che concluse nel 1898. I bordi superiori della tela recano a destra la firma e la data di esecuzione, a sinistra invece il titolo su un fondo giallo. Nelle intenzioni dell’artista, il dipinto doveva suggerire l’effetto di un affresco con gli angoli rovinati, realizzato su una parete d’oro. Il quadro rappresenta una radura nella quale sono presenti dodici persone, sei animali e la statua di una divinità con le braccia sollevate. I personaggi sono disposti secondo uno schema a doppia piramide in sequenza, che stabilisce dei rapporti armoniosi tra le varie componenti. Queste infatti a una prima osservazione potrebbero sembrare parti di episodi separati, individuali e a sé conclusi. L’ambiente circostante è costituito da alberi dai tronchi e dai rami azzurri; una linea blu a sinistra segna l’orizzonte lontano e, allo stesso tempo, il limite di uno specchio d’acqua e l’innalzarsi di montagne. Il verde, il rosso, il giallo e l’azzurro definiscono l’accordo cromatico del dipinto. A destra in basso c’è un bambino addormentato e tre donne sedute. Due figure vestite di porpora si confidano i propri pensieri. Una grande figura accovacciata, che elude volutamente le leggi della prospettiva, leva il braccio e guarda sbalordita le due donne che osano pensare al loro destino. Al centro una figura coglie frutti. Ci sono anche due gatti accanto ad un fanciullo e una capra bianca. Un idolo, con le braccia alzate, sembra additare l’aldilà. Una ragazza seduta sembra ascoltare l’idolo. Infine una vecchia è presa dai suoi pensieri, mentre uno strano uccello bianco, che tiene una lucertola con gli artigli, rappresenta la vanità delle parole. Alcuni significati simbolici risultano evidenti, ad esempio la nascita, la vita e la morte rappresentate rispettivamente da un bambino, da giovani donne e da una vecchia. Altri significati simbolici sono più nascosti e misteriosi. Tuttavia, i pensieri a cui ci induce il dipinto, possono condurci a interpretazioni soggettive: a ciò siamo legittimati dal titolo che Gauguin dà a quest’opera, che ripropone i grandi quesiti della storia dell’umanità. Sono queste forse le riflessioni delle due figure vestite di rosso porpora che si confidano. La figura al centro che coglie i frutti è l’unica maschile di tutto il dipinto, e risulta anche la più luminosa. Egli può rappresentare l’uomo che coglie il frutto prezioso e la parte migliore dell’esistenza. La vecchia stanca e rassegnata sembra riflettere sulla sua vita passata, sui rimorsi e sui rimpianti. Le parole però, come afferma Gauguin, sono inutili: esse non risolvono i problemi né danno risposte alle angosce della vita. Stile: Gli inizi impressionisti Paul Gauguin è stato uno dei maggiori interpreti di quella temperie artistica che oggi si suole definire «post- impressionismo». La formazione artistica di Gauguin, per il quale la pittura da svago piacevole era ben presto divenuta attività vitale, era avvenuta vicino all'esperienza impressionista: nei suoi esordi, infatti,
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