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Gentrification. Tutte le città come Disneyland?, Sintesi del corso di Geografia

Riassunto del libro Gentrification. Tutte le città come Disneyland?

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 27/04/2021

PietroG1
PietroG1 🇮🇹

4.2

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Scarica Gentrification. Tutte le città come Disneyland? e più Sintesi del corso in PDF di Geografia solo su Docsity! Gentrification: tutte le città come Disneyland CAPITOLO 1 Gentrification —> reinvestimento che interessa edifici e quartieri che hanno perso il loro precedente valore Si privilegia il capitale economico e culturale >>> capitale sociale degli abitanti tradizionali (lavoratori, piccoli commercianti, immigrati) Carattere culturale diverso e disgiuntivo // “urbano” Mix di interessi materiali e simbolici —> restauro e adattamento commerciale di forme storico-architettoniche precedenti + restaurazione aree industriali + riconversione distretti culturali Appartamenti, uffici, centri commerciali di lusso La gentrification modifica lo spazio in cui si configura un nuovo senso del luogo e dei valori Cambiamenti strutturali —> liberano lo spazio urbano per nuovi usi e servizi (food: ristoranti, negozi, caffè, mercati; G = insieme di trasformazioni della città tali per cui l’area in cui questo avviene diventa più costosa e quindi più esclusiva - per quelli che credono che “non esista la società” (Thaer), ma solo l’azione individuale e dunque debba prevalere il diritto a favorire l’ingegno, le intuizioni e i capitali dei più svelti La G è uno strumento di potere per rendere progettuale un isolato, un quartiere, una parte di città È un fenomeno legato alle classi sociali: le classi medie si insediano in aree di minor pregio, prima del loro arrivo, rendendole meno accessibili a chi sta peggio di loro. Le città stanno forse perdendo la propria anima distintiva per assumere dei caratteri identici? Omogeneizzazione: città = colossali parchi giochi? Cittadinanza = piena appartenenza a una comunità G —> una delle forme classiche e principali del progetto urbano della modernità Non una semplice riqualificazione urbana, ma l’essenza stessa del mutamento sociale in cui siamo immessi La città è “simultaneamente il meccanismo e l’eroe della modernità” G: modello di trasformazione, tendenza, sineddoche per il mutamento stesso SUBURBANIZZAZIONE diversa da/opposta alla GENTRIFICATION Le città crescono e decrescono, si arricchiscono e si impoveriscono (accrescimento e declino) La G è un segnalatore efficace delle fortune e delle miserie delle società urbane PARIGI, fine ‘800 Ville Lumière Hausmanizzazione parigina = profonda e violenta “distruzione creativa” Vengono rase al suolo parti del centro, il cui scopo è eliminare le aree fatiscenti della città covo di classes dangereuses 1871: costruzione dei grandi e lunghi Boulevard e i Jardins Si delinea la città moderna fatta di: chioschi dei giornali e delle bibite, lampioni, altezze dei palazzi, inclinazione dei tetti // “i contemporanei qualificarono il progetto di abbellimento strategico” (W. Benjamin) > Retorica della riqualificazione urbana con interessi politici ed economici della borghesia parigina e del potere politico che la rappresentava Hausmanizzazione di Parigi indica che la città occidentale viene ridefinita, riedificata al fine di ridurre la densità urbana e “aprire la città” (parchi piazze giardini etc) Questo fenomeno è un prodromo della G perché l’intervento ha un valore che prescinde dalla singola operazione di riqualificazione e si pone come universale, come esempio. NEW YORK, anni ’30 Greenwich Village: ricambio graduale della popolazione poiché le forze di mercato cambiano questa dinamica CHICAGO Ecologia umana Near NorthSide “Gli individui inconsapevolmente occupano lo spazio urbano seguendo un ordine dettato da mezzi di trasporto e mezzi di comunicazione e che tendono alla loro segregazione” La popolazione entra in città seguendo 4 stadi di ingresso Competizione, Conflitto, Compromesso, Assimilazione Ma Disorganizzazione culturale MEANS anonimità dei contatti umani + progressiva frammentazione e ricomposizione spaziale, indice del cambiamento urbano Viene da pensare ad uno spazio urbano come un immenso mosaico le cui tessere si sovrappongono senza mescolarsi Focus on “centro” della città: oggetto di disputa tra poteri; il ricambio della popolazione colpisce la città nella sua interezza Se esiste un centro ALLORA esiste una periferia — la città rivela delle dinamiche Una di queste è la Suburbanizzazione —> decentralizzazione della città Processo di espansione al di fuori dei confini iniziali che produce una crescita urbana nei dintorni della città originaria Si produce un aumento della densità, sovraffollamento che provoca “l’uscita dalla città” verso i territori circostanti Si prediligono mezzi di trasporto pubblici/privati (changes nella mobilità) WIN Suburbanizzazione consente alle classi medie di lasciare la città abbandonando al proprio destino le classi popolari e il sottoproletariato urbano (what happens in USA, anni ’70) Nasce il sobborgo, SUBURB Antiurbanesimo, idillio rurale e comunitario (USA) “Città-giardino” Suburb UK è molto diversa da suburb USA Quale è il rapporto tra suburbanizzazione e gentrification? Fuga verso l’idillio extra-urbano —> fuga di capitali e investimenti dalla città SUNBELT: Los Angeles, Dallas, Houston, Miami, Atlanta, San Francisco, Phoenix “Secolo breve americano”: 1945 - anni ’70 1. Declino delle città industriali 2. Sviluppo suburbanizzazione di massa > La G dunque è una fase di reinvestimento di capitale all’interno di città che hanno sperimentato in precedenza una forma di disinvestimento — Smith “movimento di capitali che ritornano verso la città” < Come fanno questi capitali a sapere quando è il momento di tornare in città? Attraverso la teoria del Rent Gap, il differenziale di rendita Panorama fordista ’60-’70 Per produrlo si sono “fissati nello spazio” ingenti capitali provenienti o dalla tassazione dei cittadini o da istituzioni finanziari (banche) Questa fase poi è interrotta: si passa alla DEINDUSTRIALIZZAZIONE e alla re-industrializzazione verso altri settori e attività Lo spostamento di settore, secondo Lefebvre e Harvey, sintetizza il passaggio dal “circuito primario del capitale” (prod: beni di consumo) al “circuito secondario” (prod. immobiliare) Si assiste alla progressiva produzione di spazio da parte del Capitalismo Finanziario Contemporaneo Segregazione in città durante 60s/70s Si formano aree segregate: perdurare di diseguaglianze sociali e di classe + sviluppo di controculture + dinamiche di violenza strutturale Negli anni ’50-’60 si agisce in questo senso e il panorama cambia (1a ondata gentry) e poi di nuovo nei ’70-80 (sviluppo città ICT ec. conoscenza e cultura) 4 elementi che danno il via alla Gentrification 1. Offerta di aree appropriate da gentrificare 2. Offerta di potenziali gentrificatori 3. Esistenza di ambienti urbani centrali e attrattivi 4. Preferenza culturale ad abitare in centro da parte della classe media superiore I produttori di gentrification si attivano, secondo Smith, quando si AMPLIA il rentgap = differenza di valore tra quanto si potrebbe guadagnare se un’area fosse pienamente riqualificata e il suo valore attuale = differenziale di valore reale di un’area e di valore potenziale se quell’area fosse pienamente riqualificata Capitalized grand rent (CGR) - Affitto realizzato se il proprietario non vive ma cede la locazione - Affitto risparmiato se il proprietario è un residente - Prezzo di vendita dell’immobile Potential grand rent (PGR): più cresce, più si ampia il rent gap La curva del CGR è naturalmente decrescente perché il valore dello spazio tende a diminuire col tempo Lo scenario immobiliare si configura nello sviluppo di - stock abitativi con proprietà diffusa e parcellizzata Vs - stock pubblici o in mano a singoli attori immobiliari La teoria del rent gap non esprime la dinamiche naturale dello sviluppo urbano MA delinea la “distruzione creativa” che macina spazio, risorse e biografie Questa teoria coglie bene la fase di 1a ondata di G perché rimane il problema della sua violenza predittiva L. Lees; “Atlantic gap” Differenza tra capitali anglosassoni e americani 1. Diritto di proprietà relativo a terreni e immobili 2. Frontiere di profittabilità locale 3. Pratiche di conservazione urbana (2) come la capitalizzazione della proprietà opera a seconda dei contesti (3) conservazione = “forma legalmente costituita di produzione di profitto” In ambito di political economy urbana Il prezzo del bene “casa” possiede dei “vantaggi idiosincratici vocazionali” Teoria della Growth Machine (GM) I luoghi sono una continua e reciproca costruzione sociale da parte di abitanti e produttori di spazio — “place enterpreneurs” Logan, Molotch says esistono different kind of imprenditore 1. Per caso 2. Attivo 3. Speculatore strutturale —> imprenditore che produce attivamente scelte per gli altri ottenendo cambiamenti nella destinazione d’uso e modifiche della mobilità (questi psgi sono legati alla politica) GM Theory > Le persone che condividono il controllo dei luoghi cercano di gestirne la crescita. Si associano tra di loro per trasferire i costi interni delle proprie attività verso le aree esterne o verso altri attori nella propria stessa area, catturando così i guadagni di queste attività, focalizzandosi sulle rendite. Questo comportamento implica virtualmente lo sfruttamento di ogni singola istituzione del nostro sistema politico, economico e culturale. < Le macchine della crescita sono costruite per incontrare i benefici della trasformazione urbana: vengono trasformati alcuni luoghi e scaricati i costi sulle aree limitrofe (causing uneven development) GM Theory si adatta bene alla 2a ondata della G, l’ancoraggio In cui le politiche pubbliche accompagnano o assecondano gli attori privati nel “produrre città”. Si forma quindi una Coalizione di crescita = insieme di attori con interessi diversi ma convergenti nella produzione e nello sfruttamento di un luogo specifico della città su cui attivano le proprie competenze, il proprio potere decisionale e di veto, il proprio capitale sociale e le proprie capacità persuasive e clientelari. Bene fiscale che deriva dalla trasformazione di un luogo > Argomento pro-growth: si riqualifica per influenzare il bilancio pubblico — in quell’area avremo un sempre più >> tasso di impiego nell’area e il profilo dei nuovi residenti sarà better than before. Consumo maggiore a livello locale è uno strumento di volano per il territorio che “sembra elimini” la disuguaglianza, questo argomento è volto a sostenere l’economia della cultura Creatività è uno strumento di Policy-Making urbano Eliminazione dei problemi sociali e dei portatori di questi problemi: proletariato e sottoproletariato urbano, immigrati e tutte le categorie di esseri umani che non qualificano maggiormente un territorio Pensare alla città in modo smart — orti urbani, mobilità sostenibili GM Theory, mid-80s Come coniugarla con la Gentrification? Tenderloin hood, San Francisco ’50 - ’80 riqualificazione urbana basata sull’acquisizione delle proprietà delle aree centrali da parte di un’agenzia di sviluppo locale, supportata dall’ufficio di pianificazione locale Vengono acquisiti porzioni di territorio di 5mln mq2: nuovi 40mila abitanti x $800mln generando una maggiore rendita di tassazione di circa +500% Rovescio della medaglia: spostamento massiccio dei vecchi residenti + relativo trasferimento dei “costi interni delle proprie attività verso aree esterne” (secondo la GM Th) Così, la popolazione in parte si trasferì nel quartiere di Tenderloin portandolo ad essere sempre più intasato, povero e dipendente dai servizi sociali (effetto del dominio di G) > crescono le aree riqualificate e - all’aumentare dello scaricamento dei costi sulle aree limitrofe - queste diventano più appetibili da un punto di vista speculativo MA Frontiera politica vs frontiera di profittabilità (per Tenderloin) Lotta contro esposizione al turismo internazionale // inversione Talvolta con la politica si può venire a creare una coalizione alternativa a difesa di una delle poche aree popolari rimaste in città Limiti alla G? Isole di degrado in un mare di riqualificazione Cosa succede se il fronte alternativo non riesce ad emergere, se confrontato ad un regime urbano? C. Stone — Teoria del Regime urbano Riprende la GM Theory MA! > non assume che il governo della città sia risolto nel place-making e ingabbiato dentro una dinamica di crescita totale del territorio + Gli attori si coalizzano per governare la città attraverso una modalità che si chiama regime urbano —> set di accordi o di relazioni (formali, informali) attraverso il quale si governa una città. Gli attori individuali possono avere obiettivi privati, ma associandosi si trovano ad avere responsabilità e opportunità d’azione superiori a quelli che ogni singolo attore avrebbe potuto immaginare. RU: coalizioni che - a differenza della GM - consentono un salto di livello qualitativo in termini di possibilità di intervento sul governo urbano Le preferenze di ciascun attore sociale non sono indipendenti dal RU ma nascono dalle relazioni sociali che si sviluppano al suo interno Il disegno politico nasce e si struttura a partire da chi compone l’alleanza 4 modalità di RU 1. di mantenimento 2. di sviluppo 3. di classe media progressista 4. di espansione delle opportunità per le classi inferiori Alcune città globali oggi si sono specializzate nella produzione di immagini, testi, arte, conoscenza, design, entertainment a scopo di esportazione ma anche di trasformazione locale Ruolo delle urban amenities, servizi locali urbani Natural amenities (clima, ambienti naturali attrattivi)
 Constructural amenities (teatri, bar, eventi sportivi e culturali) Quanto il disporre di questi servizi sul territorio influisce sulla crescita economica? Le città e le regioni hanno perso fiducia nella capacità di generare ricchezza in modo autonomo e hanno iniziato a credere che questa possa venire dall’esterno Cultura per chi? Città per chi? Zukin - “I simboli culturali hanno conseguenze materiali” Nuove forme di disuguaglianza si basano sempre più sui consumi, gusti e repertori simbolici Nell’economia simbolica consumo e produzione sono una cosa sola “Gli stili di vita urbani non sono solo il risultato, ma la materia prima della crescita dell’economia simbolica” Il consumo, per molti classi medie contemporanee, è l’arena in cui illustrare al resto della società la propria piena integrazione e legittimità —> estetizzazione delle pratiche urbane C. Mills “La Gentrification è una soluzione ambientale, a determinati obblighi sociali: rende le cose fattibili. Ciò che è legittimamente fattibile dipende, però, da ciò che è “pensabile” —> può rappresentare in sintesi la MANIFESTAZIONE IMMOBILIARE e COMMERCIALE all’irresistibile avanzata dell’economia politica La città contemporanea si caratterizza per delle autentiche spirali di consumo e produzione Spirali localizzate nei quartieri perché vi è una forte consonanza tra la produzione di distretti del consumo e della cultura e la trasformazione di queste aree residenziali private e di pregio. Incessante produzione di LOCALITÀ —> doppio operare di meccanismi di place-making e pratiche di consumo e stili di vita (vera e propria costruzione delle località) “L’imprenditorialismo urbano si mescola con una ricerca di un’identità locale e, in quanto tale, apre la strada a tutto un’insieme di controllo sociale” Diritto al sonno vs diritto al divertimento; videosorveglianza; illuminazione pubblica // regolamento nell’uso degli spazi pubblici Boutiquing: offerta di un panorama commerciale di strada fatta di negozi Capitale monoimprenditoriale (boutique) Capitale transnazionale (catene/franchising) Capitale locale (tradizionale) —> Gentrification commerciale attraverso la sostituzione della popolazione commerciale precedente Come si spiega la particolare geografia della rivitalizzazione della città? Perché prima un quartiere di un altro? CAP 4 - I protagonisti della gentrification “Le loro azioni sono maturate consapevolmente e si basano sull’interazione tra limiti finanziari e di altro tipo con le preferenze individuali e socialmente costruite. Il compito che dobbiamo affrontare è quello di spiegare questi legami”. Hamnett, 1991 1. Le imprese: costruire materialmente la gentrification Costruttori edili: mescolano capitali e lavoro, sono i produttori materiali della città e dipendono dalla politica locale Relazione tra pubblico e privato, sometimes clientelismo meets mercato, si creano relazioni intime e/o formali (even infiltrazioni mafiose) City builders > speculatori: non sanno prevedere con esattezza come sarà la domanda del bene che producono; agiscono in un settore ciclico non monopolista // ciclicità e oligopolio sono i fattori ambientali in cui operano Durante i periodi di espansione economica la domanda di spazi esplode, ma l’offerta si rivela relativamente poco elastica nel breve periodo per cui affitti e valori delle proprietà crescono molto velocemente > sovrapproduzione di spazi: investitori si aspettano che il maggior valore dei palazzi superi la crescita di altri investimenti, ma a questo punto l’offerta supera la domanda. Cosa succede se l’economia si contrae? Crolla la domanda di spazi ed emerge un’eccedenza Surplus: rischio sistemico dei city builders che causa una vasta distruzione di lavoro, ricchezza e biografie D. Harvey “La connessione tra problemi urbani di sviluppo immobiliare in corso e collassi e transizioni macro-economiche è profonda e duratura” I mercati immobiliari sono interconnessi tra loro, nonostante le imprese costruttrici operino a livello locale Per via della politica Policy maker: incoraggiare lo sviluppo immobiliare “sembra offrire una via altrimenti oscura di gestire i problemi economici e sociali insormontabili” I governi locali giocano un ruolo decisivo nell’innescare dinamiche di rigenerazione urbana per “città più belle” escludendo le popolazioni più povere dalle localizzazioni centrali, promuovendo la gentrification Forte differenza tra le varie realtà urbane, diverso è il radicamento dei contesti nazionali e internazionali // fasi di sviluppo dove ci sono tradizioni imprenditoriali nel settore edile 1.1 new-build gentrification Non interviene attraverso ristrutturazione di edifici già esistenti Se per Glass la G si limita alla ristrutturazione di edifici già esistenti, nella realtà dei fatti: Se le città costruiscono nuovi quartieri per classi medie e superiori e riducono sempre di più l’offerta di housing pubblico ALLORA —> le città stanno producendo new-build gentrification “Nuovi e ampi condomini e complessi residenziali di lusso di nuova edificazioni in cui la gentrification è stata portata avanti da un costruttore” cfr. Davidson & Lee Contestazione: non è davvero gentrification perché, trattandosi di nuovi edifici, non si può dire che abbiamo causato un allontanamento della popolazione residente MA “Allontanamento indiretto, preventivo, escludente” di popolazioni “laddove gruppi dai redditi inferiori non riescono ad accedere alle proprietà a causa della gentrification del quartiere” I.E. Londra Southwork, Elephant & Castle Costruzione di nuovi complessi residenziali lungo il Tamigi, nelle zone precedentemente industriali e. Portuali di Brentford, Wandsworth e Thamesmead —> arrivano nuove popolazioni più ricche che, anziché integrarsi nel tessuto sociali, ereggono di fatto barricate più sofisticate, creando un tessuto commerciale non inclusivo - NO MORE botteghe di prossimità - NO MORE pub (istituzione sociale anglosassone) I vecchi abitanti assistono a un generale innalzamento dei prezzi + scomparsa dei servizi a cui erano abituati —> si crea un senso di marginalità Nuovi e vecchi abitanti si dispongono lungo faglie che non comunicano — tettoniche sociali, Butter & Robson (2003) Il ruolo dei costruttori ha un effetto escludente, un effetto classista e omogeneizzante dell’estetica architettonica — produrre panorami per classi medie cosmopolite e metropolitane NB - Gentrification ha un lato ideologico che si esprime attraverso la forma e non solo attraverso i nuovi residenti Diversamente dalla 1a ondata di G — in cui politici, costruttori e gentrificatori sono attenti a modellare la città centrale, con riferimenti al passato e valorizzando alcune forme di autenticità e facendo attenzione al patrimonio architettonico locale — la 3a ondata di G opera una tabula rasa spaziale che permette alle nuove città di crescere di volume senza troppi compromessi con il passato e con i suoi abitanti 2. I professionisti dell’intermediazione: gli agenti immobiliari Intermediario tra domanda e offerta // figura sociale che sappia connettere e stimare, che eserciti una funzione latente di potere e controllo sociale Agente immobiliare è contemporaneamente Gatekeeper e Broker Gatekeeper perché fa dialogare mondi sociali diversi; Broker perché col tempo acquisisce skills, informazioni, capitale sociale che gli permette di avere potere all’interno della relazione Lavoro di traduzione culturale: ruolo importante dell’agente immobiliare nella G L’agente immobiliare deve sapere che “Il gentrificatore si trova a metà strada tra un’etica di piccola nobiltà, in cui la rappresentanza sociale è un fine in sé, e un’etica piccolo-borghese più tradizionale, fatta di valorizzazione economica — restaurare edifici vittoriani ha successo nella misura in cui si riesce a prendere le distanze dal passato più recente (quello dei quartieri operai e degradati)” L’agente immobiliare sviluppa una vera e propria competenza relazionale e culturale: spetta spesso a lui stabilire quale sia il prezzo dell’immobile ed è grazie alla sua capacità di comunicazione che questo diventa reale - sia per il venditore che per l’acquirente G. Bridge “Considerare la G come un CAMPO, uno spazio dove le specifiche mescolanze di capitali economici e culturali vengono impiegate dalle diverse classi sociali per distinguersi reciprocamente” —> lavoro di ridefinizione delle frontiere estetiche tra classi sociali Nella ricostruzione di questi confini gli agenti immobiliare ne hanno tracciato i contorni indicando cosa rimane dentro e cosa deve stare al di fuori I nuovi arrivati continuano nella ridefinizione del senso del “bello” e classificano persone e gruppi sociali precedenti, arrivati prima di loro, a partire dal proprio posizionamento nel campo estetico Gusto, sensibilità estetica L’agente immobiliare è elemento di trasmissione nel processo di trasformazione urbana, “attore che utilizza il proprio capitale sociale per legittimare il campo in cui opera e lo fa attraverso l’uso della violenza simbolica” (Bordieu) Vedono nello sdoganamento commerciale e mainstream delle culture non-eterosessuali una “ristrutturazione sessuale della città, componente importante della nuova omonormatività” — progetto ideologico collegato alla logica di cittadinanza sessuale assimilazionista Nuova omonormatività —> tesi della massificazione degli stili di vita attraverso un consumo universalizzato e più accessibile dal marketing // mcdonaldizzazione (Ritzer, 1993) MA Check dimensione di classe e politica Lauria & Knopp, 1985 “I gay di classe media trovano dei vantaggi dal punto di vista del luogo in cui lavorare e della prossimità rispetto alle istituzioni culturali gay. Per gli uomini gay vanno aggiunte le dimensioni della fuga e dello sviluppo di una comunità”. I quartieri gay assumono un crescente doppio ruolo di - luoghi in cui giovani gay che vengono da fuori scappano per fare coming out o per venire a patti con la propria sessualità - Basi di sviluppo economico e politico di comunità Castro, San Francisco Marigny, New Orleans Quartieri che si sviluppano grazie a imprenditori omosessuali che si comportano da attori economici (gentr—> frontiera di profittabilità) sia da attivisti gay che vedono nello sviluppo di territori marcatamente gay una delle possibili risposte ai bisogni di ristrutturazione di una comunità politica omosessuale, visibile e attiva —> si fa leva sul fatto che la città è da sempre caratterizzata come un luogo di fuga e di rifugio per ogni minoranza // normalizzazione di un lungo trend di affinità elettiva tra spazio urbano e alterità Marais, 1978 Apre il primo locale gay, Le Village: inizia una progressiva colonizzazione commerciale che ha trasformato un’area nota per i suoi atelier, le piccole manifatture e i commerci, e per l’identità ebraica e popolare, in una delle zone più chic di Parigi. 6. Serate Erasmus e locali alla moda: la gentrification si vede di notte La vita notturna è un campo di analisi sociologica importante se si assume che “la notte costituisce una frontiera temporale che viene raggiunta e conquistata dal bisogno di consumo e produzione” — M. Melbinn, 1987 Bar e locali: nuovi spazi d’uso della città Settimana + weekend di stampo fordista VS lavoratori autonomi di seconda generazione, giovani lavoratori, studenti, neet etc. Il protrarsi della vita giovanile/il ritardo nell’ingresso nella vita adulta ha avuto un impatto forte sulla città e sulla vita urbana La Gentrification commerciale offre una gamma molto vasta di offerta, in particolare in quella notturna “I bar intrattengono con la gentrification una relazione di rinforzo reciproco: nuove attività di questo tipo soddisfano il bisogno degli abitanti di classe media, e nel frattempo attirandone altri. Si tratta sia di segnalatori sia di catalizzatori del processo di gentrification di quartiere” — Ocejo, 2014 La mutata composizione degli abitanti e frequentatori + spirale progressiva di apertura di nuovi locali sono il segnale che il quartiere sta cambiando e può essere preso in considerazione come meta di svago, di consumo, di investimento Il mutuo rinforzo tra clientela e personale di servizio è uno degli elementi di forza nella declinazione della coolness di un luogo & veicolo di trasformazione sociale —> si basa sull’esibizione quasi standardizzata dell’informità e della creatività Studentification Trama alla base della futura gentrification Studenti: generazioni di potenziali stili di vita di ceto medio Producono un doppio effetto 1. Nel periodo attuale nelle città universitarie diventano una fonte di squilibrio esogeno sulle condizioni economiche, sociali e fisiche della città 2. Eserciteranno nel futuro e in altre città un secondo effetto, in quanto replicanti (portatori sani) dei valori del ceto medio urbano Anche se si sottace l’effetto di liberazione e contaminazione che la vita urbana può avere sugli studenti globali La città non è necessariamente e unicamente un “patto fiscale per classi medie” poiché presenza di quartieri affollati, serate Erasmus e posti letto in condivisione testimoniano l’ambiguità di questa popolazione ==> la G non è solo questione di capitali economici e di prezzi ma mostra la relazione che intercorre tra questi, le scelte di politica urbana e i mutamenti della struttura delle società contemporanee — comparsa di nuovi attori sociali di massa CAP. 5 - Il caso italiano Specificità del caso italiano in relazione alla gentrification Focus on: Genova Milano Roma Torino Aspetti generali che riguardano le città, le famiglie e le classi sociali italiane Si assiste ad alcune trasformazioni nelle gerarchie scalari dagli anni ’70 >>> europeizzazione >>> rinascita delle città in quanto società locali, per via di una cessione di poteri e autonomie degli stati centrali + effetti localizzativi dovuti alle politiche europee Processo che si avvia negli anni ’90 Le città italiane affrontano problemi e dilemmi come “la de-industrializzazione, la progressiva terziarizzazione delle economie urbane, la perdita di popolazione dei comuni centrali e, in parallelo, il loro invecchiamento, l’obsolescenza infrastrutturale (risalente ai ’60)” — vuoti urbani: aree industriali delle città abbandonate + centri storici spopolati per via del mutamento della loro destinazione d’uso —> terziaria, legata all’economia del turismo e del tempo libero Gentrification all’italiana riconducibile a - decisioni politiche - capacità di alcuni gruppi sociali di far fronte al cambiamento, trarne vantaggi materiali e ridurne gli effetti non graditi Dentro e fuori le mura: il declino dei mondi operai e l’irresistibile ascesa della classe media Dai ’70 perdita della popolazione nelle parti centrali del tessuto urbano + Diverse ondate di deindustrializzazione pesano sull’arresto dell’attrazione di nuovi abitanti da parte di città che si rivolgevano di più verso economie terziarie Barbagli, Pisati 2012 Doppio processo in atto nelle città italiane 1. Progressivo assottigliamento delle classi popolari all’interno dei confini amministrativi del comune centrale 2. Consolidamento e crescita delle famiglie riconducibili alla borghesia e alla classe media impiegatizia, soprattutto nei centri storici NO TESI POLARIZZAZIONE & CITTÀ DUALE perché il polo degli operai non è in crescita ma scompare gradualmente dalla città culturale Classe operaia, 1961: 55% della popolazione occupata nelle grandi città Classe operaia, 2001: 20% della popolazione occupata nelle grandi città Vs Classe borghese, classe media e piccola borghesia da 41,8% (1961) a 79,1% (2001) Crescita vertiginosa di questo insieme di posizioni occupazionali è spiegata dall’incremento esponenziale della borghesia 6,5% (1971) —> 27,1% (2001) Centri città di Genova, Milano, Roma e Torino si rivelano più misti del passato MA con un amalgama fatto di classi sociali medie e superiori La Trasformazione maggiore riguarda “Il grado di concentrazione e di isolamento residenziale della borghesia è progressivamente diminuito. Esito delle grandi trasformazioni generazionali: una parte di professionisti, dirigenti e imprenditori entrati nel mercato del lavoro nell’ultimo trentennio del ‘900 si sono allontanati dai modelli residenziali delle famiglie della classe agiata del passato, abbandonando le zone dove si erano concentrati, disperdendosi maggiormente nello spazio urbano”. Habitus urbano —> no suburbanizzazione I centri storici delle città italiane costituiscono il palcoscenico eletto di queste classi sociali per incrociarsi e distinguersi mentre assaporano sushi, fanno spesa bio e spingono passeggini di ultima generazione // tutto avviene in un quadro complessivo di progressiva scomparsa delle classi popolari dai panorami urbani Muta la composizione interna degli abitanti in seguito a dinamiche generazionali, lavorative e di classe: chi rimane all’interno delle città è figlio di classi medie e superiori con titoli di studio più elevati, beneficiano di occupazioni all’interno dell’economia terziaria In Italia questo fenomeno si somma alla continuità storica della presenza di queste classi, al loro persistente e duraturo habitus urbano Come questi abitanti si appropriano delle città? Quali sono le pratiche di accesso alla casa? Trasformazione che procede dagli anni ’30: tendenza alla proprietà della casa da parte di tutti le classi sociali Corsa al mattone mostra il passaggio massiccio al secondo stadio del capitale Dagli anni 70: la quota di capitali impiegata in fattori di produzione manifatturiera è stata convertita in maniera spettacolare in prodotti finanziari e attività immobiliari Crisi 2007-08: manifestazione globale della sovrapproduzione e sovraindebitamento nei confronti dell’immobiliare globale Approccio regimi di welfare (Espirg-Andersen) Esiste un regime di welfare mediterranea (IT, SPA, GRE) caratterizzati da una larghissima quota di popolazione proprietaria del bene in cui risiede (80-90%) Ma modello diverso da quello social-democratico — all’interno delle grandi città la % di proprietari di case diminuisce TUTTAVIA Focus on confine Isola - Garibaldi Serie di progetti di ricucitura spaziale: complici i vuoti industriali nell’area sud dell’Isola già da Piano Regolatore del 1953 e in una circolare del 1972 si prevedeva di creare, grazie a degli sventramenti, un centro direzionale —> molte proteste che — bloccano il progetto MA non impediscono comunque la demolizione a Nord e a Sud del confine + Ultimo edificio della Tecnomasio viene occupato da un gruppo di artigiani dell’Isola che tramutano questo edificio nella Stecca degli Artigiani (’80-’90) Attività di falegnameria, cottoneria, tappezzeria + associazioni, partiti e varie attività occupano questo edificio // nelle aree adiacenti ci sono due parcheggi che, dapprima campo rom, diventano poi dei giardini Anni ’00 Comune opera una svolta decisiva a favore della crescita Partnership pubblico-privato che si attiva per sviluppare il progetto Città della Moda La Stecca viene occupata definitivamente da associazioni e abitanti mentre il progetto di ricostruzione delle aree circostanti avanzano tramite 2 processi 1. Blockbusting: pratica di degradazione selettiva del quadro residenziale —> far filtrare minoranze razziali in aree di classe media per far diminuire i valori immobiliari, deprimere l’area e successivamente ricostruirla per incamerare il rent gap Blockbusting “all’italiana”: controllo minore e addensamento di popolazioni problematiche intorno alla Stecca 2. Offerta da parte di Himes — promozione progetto Porta Nuova — di risarcire la demolizione della Stecca con la costruzione di un Community Center e di un edificio destinato ad ospitare gli artigiani e gli artisti rimasti Campagna stampa aggressiva vs Stecca + temi di degrado urbano e sociale Esito: 25.04.2007 — abbattimento dell’ultimo edificio che testimoniava il passato industriale dell’Isola —> chiusura della stagione in opposizione alle speculazioni immobiliari e al place economy milanese (ruolo di CL — Maurizio Lupi, Antonio Ligresti) // Stecca da centro culturale e artigianale a problema sociale Diversi tipi di forze in campo e modalità con cui le growth machines si servono di “giocatori ausiliari” per produrre luoghi Porta Nuova 290.000 mq di area a Sud-Est dell’Isola Coinvolgimento di archistar — consolida gli investimenti finanziari attraverso il richiamo al disegno architettonico — comunica alla cittadinanza l’innovazione, la rilevanza e l’innarrivabilità del processo in corso Boeri — Bosco Verticale (forma estetico funzionale del progetto) B è figura chiave / stakeholder P. Nuova ha avuto origine nei vuoti urbani // uneven development 3. ROMA E. Flaiano, 1970 “Scoperta” delle aree centrali della città da parte degli intellettuali (Via V. Veneto, piazza del Popolo) Nel 1931 a Roma centro abitano: 425mila pax circa Nel 2007 147mila —> fuga dal centro della città è un fenomeno che accade già tra i ’50 e i ’70 — espulsione/evasione della Roma popolare e popolana 1. Fisiologica: degrado abitativo del dopoguerra e sovraffollamenti fanno sì che le classi popolari si disperdano verso la periferia 2. Espansione e forte crescita del settore direzionale e terziario // - case + uffici 3. Seconda ondata di Terziarizzazione dovuta al turismo // edifici —> alloggi ricettivi 4. Vendita patrimonio edilizio degli enti previdenziali (terziario + residenziale/privato) Meanwhile Cresce la popolazione studentesca: 250mila studenti di cui il 62% vive in città (150mila) + fuorisede/fuori regione +50mila Si modifica il mercato delle locazioni private + si assiste a mutamenti nella vita culturale e dei servizi Il turismo gioca la sua parte — raddoppia gli abitanti Vanno tenuti da conto anche figure che a Roma hanno un ruolo particolare: palazzina + attori pubblici (ambasciate, consolati, roma città globale/europeo link w/ global actors + stato della chiesa) Come Milano, anche a Roma la borghesia è centripeta ma con 3 differenze 1. Mescolanza tra borghesia e piccola borghesia 2. Straordinaria presenza di ceto medio impiegatizio di Stato che abita fuori città (borghese ma che vive nei quartieri popolari di nuova edificazione) 3. Parioli, Roma Nord, EUR (residenziali) // borghesia popolare 4. Restano quartieri a forte tradizione popolare —> Monti, Testaccio, Trastevere Rioni storici diversi da quartieri post-unitari diversi da periferie operaie Monti Quartiere operaio e artigiano — Suburra Riconversione in senso positivo tramite valorizzazione economica: meccanismi di produzione + nuove pratiche di consumo —> spazio pubblico privatizzato Pigneto VI Municipio Costituzione recente // sorge in una zona meno centrale della città // periferia operaia assorbita 2 tipi di movimenti di popolazione legati agli sfaldamenti — urbanizzazione postunitaria è sporadica fino agli anni ’20 - ’30 // iniziano i primi baraccamenti abusivi + borgate di edificazione fascista per ospitare gli sfollati dal centro storico Sfollati dal centro di Roma + inurbamento di immigrati dal meridione e stranieri Post 1945 — boom edilizio speculativo: al Pigneto nascono + edifici e ++ baraccamenti abusivi 1976 — il comune opera il secondo sfollamento massiccio: dalle baracche verso nuovi insediamenti popolati fuori dal GRA Anni ’90: approdano 2 gruppi: 1. Giovani gentrificatori; 2. Popolazioni straniere Si insediano in modo differente e si sovrappongono ai superstiti del Pigneto operaio e popolare Processi di invasione e secessione (cfr I Scuola di Chicago) + Approdo dei primi gentrificatori —> attratti dalla presenza di componenti proletarie e immigrate che contribuiscono a creare quell’atmosfera multiculturale Recupero mondiale tra il ’95 e il ’00 del concetto di Pigneto Village (diverso da H. Gans, ’60) “Aree di primo o secondo insediamento per migranti urbani che cercano di adattare le proprie culture e istituzioni non urbane al contesto della città” Village di Roma, Torino, Madrid i.e. fa riferimento alla visione idealizzata di J. Jacobs nel glorificare West e Greenwich Village di New York Via commerciale, spazi di consumo, loisir e glorificazione della natura popolare e multietnica Dialettica progetto — mutamento spontaneo La storia urbana mostra forti connessioni tra ricambio della popolazione — valorizzazione economica del territorio — interesse mediatico Pasolini viene usato come leva sulla gentrification, usato per oliare gli ingranaggi, se è vero che era una presenza importante nel Pigneto delle baracche e del degrado (che denuncia e per cui lotta), il suo recente recupero culturale è veicolo di valorizzazione simbolica e commerciale Immagini pasoliniane legate alla città informale si trasformano in simulacri, mentre si opera una rigenerazione urbana tutt’intorno. Glorificazione dei quartieri popolari avviene quando la popolazione operaia è residuale o in netto calo 4. TORINO Ristrutturazione obbligata dell’economia locale Mutamento urbano dovuto a politiche di sviluppo e di intervento nei luoghi Inizio mutamento 14.10.1980, Marcia dei 40.000 richiesta interruzione scioperi e blocco della produzione per oltre un mese ==> rottura classe operaia // ceto media (e superiore) Censimento 1971 denota una prima inflessione della popolazione operaia in città Inversione dei pesi delle classi sociali residenti > crescita della borghesia, della classe media impiegatizia, professionisti operanti nel turismo 1993 Castellani fino a Fassino + Chiamparino Politica consente il costituirsi di un regime urbano —> costellazione ampia di attori politici, economici e culturali + clima politico stabile per governare la città lungo le 3 linee 1. Torino policentrica 2. Torino politecnica 3. Torino pirotecnica 1. Policentrica: 1995 — ridefinizione sistema PGR, infrastrutture, trasporti e sviluppo urbanistico Passante, metropolitana, riqualificazione aree degradate ex-industriali 15 mld di € x 110 milioni di mq3 di spazio urbano 2. Politecnica — adeguamento di strutture accademiche e di ricerca, sviluppo e innovazione Università di Torino + Politecnico 3. Pirotecnica: maggiormente visibili e in vista grazie al marketing urbano Transizione: da città del lavoro —> a città degli eventi, dell’intrattenimento e della cultura Torino Olimpiadi invernali 2006 + costellazione di festival Eredità: - 3.500€ pro capite di debito pubblico Gentrification torinese esempio di uneven development Quadrilatero romano // San Salvario Nascita del quadrilatero romano negli anni ’80 Cultura dell’aperitivo, città del Vermouth — al “Pastis” 2a e 3a ondata di gentrification per Hackworth e Smith sono caratterizzate da un maggiore intervento dell’attore pubblico — che sostiene costi massicci atti alla valorizzazione delle aree consegnate poi a privati affinché questi ne estraggano delle rendite 3a gentrification nelle aree non centrali della città L’esempio del quadrilatero romano si pone tra le due ondate: ha elementi della 2a perché avviene tra ’80 e fine ’90, ma porta con sé anche elementi della 3aa poiché si incontrano scarse resistenze della cittadinanza che viene espulsa per via della G Articolo La Stampa 1988 “Centro, si rinvia da 30 anni. Torino invisibile: viaggio nel degrado del suo cuore antico”
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