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Geocartografia. Guida alla lettura delle carte geotopografiche, Sintesi del corso di Geografia

Riassunto completo del manuale di Geocartografia di Elvio Lavagna e Guido Lucarno

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019
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Scarica Geocartografia. Guida alla lettura delle carte geotopografiche e più Sintesi del corso in PDF di Geografia solo su Docsity! 1 GEOCARTOGRAFIA 1. LA TERRA E LA SUA RAPPRESENTAZIONE Tre caratteristiche delle carte geografiche Carta geografica = rappresentazione grafica ridotta, simbolica e approssimata della superficie terrestre su una superficie piana 1) Ridotta = occorre un rimpicciolimento delle dimensioni reali secondo un rapporto determinato, detto scala, che consente di disegnare l’intera superficie di una regione, Stato, ecc. all’interno del foglio; 2) Simbolica = tutti gli elementi fisici presenti sulla superficie terrestre sono descritti da segni convenzionali, che spesso possono non riprodurre l’esatta forma e dimensione in scala; 3) Approssimata = la superficie sferica non sarà mai riproducibile con esattezza su un piano senza dare luogo a deformazioni. Forma e dimensione della Terra Oggetto delle rappresentazioni cartografiche è la descrizione della superficie terrestre. La Terra, in prima approssimazione, è una sfera, come sappiamo a partire dal 1600 in poi, grazie ai grandi viaggi oceanici che portarono alla circumnavigazione del globo. Eratostene di Cirene, bibliotecario in Alessandria, nel III sec. A.C. stabilì la misura della circonferenza terrestre in 39000 km, avvicinandosi alla realtà (inutilmente, poiché ancora si pensava che la terra fosse piatta). Accurate misurazioni compiute successivamente hanno dimostrato che la terra non è una sfera perfetta, ma risulta schiacciata in corrispondenza dei poli e rigonfia all’equatore (ellissoide di rotazione), a causa dell’effetto centrifugo indotto sulla sua massa dalla velocità di rotazione, che tende in parte a compensar la forza di attrazione gravitazionale sui punti più distanti dall’asse. Di conseguenza, il diametro equatoriale è poco maggiore a quello polare. In realtà, però, la terra non ha neppure la forma di un ellissoide di rotazione a causa delle varie irregolarità presenti sulla sua superficie dipendenti dalla varia natura dei materiali costitutivi, la cui massa fa variare localmente l’intensità e la rotazione della forza di attrazione gravitazionale. Si parla quindi di un geoide, un po’ rigonfio in corrispondenza dei continenti e leggermente depresso in corrispondenza degli oceani. Le coordinate geografiche il concetto di biunivocità fra i due insiemi di punti, quelli sul terreno e quelli sulla carta, è di fondamentale importanza: ad ogni punto sul terreno deve corrispondere uno ed un solo punto sulla carta, e viceversa. Il sistema più utilizzato nelle carte di media e piccola scala è quello delle coordinate angolari, per la cui descrizione è necessario premettere qualche fondamentale definizione sulla geometria della sfera: 2 1) Circolo massimo = si ottiene intersecando una sfera con un piano passante per il centro; 2) Circoli minori = determinati dai piani non passanti per il centro; 3) Poli = inserzione dell’asse di rotazione con la superficie della sfera; 4) Ogni circolo massimo passante per i poli determina due semicerchi detti meridiani; tutti partono da un polo e arrivano al polo opposto seguendo la direzione nord-sud. Procedendo dal polo verso l’equatore due meridiani tendono quindi a distanziarsi. ➢ Ogni punto della superficie sferica diverso dai poli è attraversato da uno e un solo meridiano 5) Paralleli = sono circoli minori perpendicolari ai meridiani ottenuti intersecando la superficie sferica con piani perpendicolari all’asse di rotazione; 6) Equatore = passa per il centro della sfera e determina un parallelo, equidistante dai poli, ed unico circolo massimo fra tutti i paralleli. È il parallelo fondamentale) 7) Latitudine = il valore angolare dell’arco di meridiano compreso fra il punto e l’equatore. Tutti i punti dell’equatore hanno latitudine zero, la massima latitudine è 90° e corrisponde ai poli. Da essa dipende la quantità di energia - luce e calore - che ci giunge dal Sole, pur con qualche variazione legate alla posizione della terra che assume durante la sua rivoluzione attorno ad esso, ovvero le stagioni. L’asse terrestre, infatti, è inclinato di 66° 33’ rispetto al piano dell’orbita sicché solo 2 giorni l’anno (21 marzo e 23 settembre) il sole culmina a 90° sull’equatore. Negli altri giorni ciò avviene in una fascia compresa tra due paralleli, uno a nord e l’altro a sud, sui quali culmina rispettivamente il 21 giugno e il 21 o 22 dicembre (sono i tropici del Cancro e del Capricorno). ➢ I circoli polari artico e antartico sono appunto i due paralleli dove rispettivamente il 21 giugno (solstizio d’estate) e il 21-22 dicembre (solstizio d’inverno) il Sole a mezzanotte sfiora l’orizzonte senza tramontare. 8) Longitudine = il valore angolare dell’arco di parallelo compreso fra quel punto e un meridiano di riferimento. Non ha effetto sul clima della località, ma sul tempo in senso cronologico: la sua determinazione ha richiesto l’impiego di un cronometro regolato sull’ora del meridiano di Greenwich, oltre che la strumentazione per accertare l’ora locale (fusi orari). Chi attraversa l’antimeridiano di G, la linea detta del cambiamento di data, deve togliere un giorno se si muove verso est e aggiungerlo verso ovest. → poiché una coppia di meridiani e paralleli si interseca in un solo punto, è possibile dare le coordinate di quel punto indicando la longitudine e latitudine relativi a quella coppia di meridiani e paralleli. 9) Quota = l’altitudine rispetto a un livello di riferimento, quello medio del mare, nei cui confronti può assumere valori positivi e negativi. 5 4. TIPI DI CARTE Classificazione in base alla scala ✓ Scala = rapporto tra la distanza grafica e quella reale Essendo il rapporto di due lunghezze, la scala è espressa da un numero “puro”, che non deve pertanto essere preceduto da unità di misura. La scala indicata sulle carte può essere 1. Numerica = rappresentata con una frazione che indica il rapporto di riduzione, il numeratore è sempre l’unità, mentre il denominatore è espresso da un numero che indica di quanto deve essere moltiplicata la distanza grafica per ottenere il valore della distanza reale sul terreno 2. Grafica = rappresentata con segmenti rettilinei, divisi in parti uguali, sui quali è indicato, a ogni suddivisione il valore della corrispondente distanza reale sul terreno. Essa permette un immediato apprezzamento visivo delle distanze reali rappresentate sulla carta. La sua presenza è infine utile quando si procede, con l’uso di fotocopie, alla riduzione o all’ingrandimento di carte o di spezzoni di esse. La scelta di una carta dovrebbe sempre tenere conto delle dimensioni del territorio rappresentato, delle finalità di studio o di consultazione, della accuratezza nella descrizione dei particolari e infine della propria capacità di utilizzarne tutte le informazioni in maniera corretta. Possiamo distinguere le rappresentazioni cartografiche in: - Mappamondi o planisferi (scala da 1:100000000 a 1:5000000), rappresentano l’intera superficie terrestre, sono utili per fini didattici, danno una buona idea dell’ordine di grandezza delle distanze fra i continenti e della loro posizione. - Carte generali (scala da 1:5000000 a 1:1000000), rappresentano al massimo un continente o parti di esso, in esse sono visibili i maggiori particolari fisici e grandi vie di comunicazione. - Carte corografiche (scala da 1:1000000 a 1:200000), rappresentano parti estese di uno stato o di una regione con maggiore ricchezza di particolari. - Carte topografiche (scala da 1:200000 a 1:10000), molto ricche di particolari e sono indicate per scopi militari e escursionistici. - Mappe catastali (scala da 1:10000 a 1:1000), rappresentano una parte molto limitata di territorio e vengono usate soprattutto per fini fiscali e nel censimento delle unità immobiliari. - Piante, talora in scala maggiore di 1:100, descrivono la distribuzione degli edifici nei centri abitati e loro particolari interni. Classificazione in base al contenuto e alla funzione: La cartografia tematica si occupa di carte con finalità specifiche, studiando i criteri con cui si ottiene la migliore rappresentazione di un fenomeno che si evolve o si distribuisce sulla superfice terrestre. I tipi più importanti: 1) Fisiche: evidenziano principalmente le caratteristiche del territorio; 2) Idrografiche, marine e nautiche: rappresentano le superficie marine; 3) Geologiche: rilevano la natura geologica del terreno; 4) Geomorfologiche: studiano la conformazione attuale della superfice terrestre e i fenomeni dinamici responsabili del suo continuo modellamento; 5) Antropiche: trattano fenomeni legati alla presenza dell’uomo e alle sue attività; 6) Stradali e ferroviarie: si specializzano nella rappresentazione delle vie di comunicazione terrestri; 6 7) Storiche: rappresentano un territorio nelle condizioni in cui si trovava nel passato; 8) Climatiche; 9) Metereologiche; 10) Industriali e minerarie; 11) Dell’utilizzazione del suolo: indicano le trasformazioni indotte in un territorio da agricoltura, allevamento e sfruttamento forestale. Carte geologiche e geomorfologiche Alcune tra le numerose tipologie di carte sopra elencate sono particolarmente utili non solo negli studi geografici, ma anche agli escursionisti; rientrano tra queste le carte geologiche e geomorfologiche. Una carta geologica è rappresentata solitamente da una base geografica o topografica tradizionale di base appropriata, su cui viene riportata la distribuzione delle formazioni rocciose, sia che esse affiorino alla superficie del terreno, sia che si trovino coperte dal suolo e della vegetazione. Il suo scopo è quello di precisare la natura e l’età delle rocce e la loro disposizione e giacitura, per mezzo di una particolare simbologia. Le carte geomorfologiche sono state prodotte, a uso degli studiosi di scienze della terra, al fine di avere rappresentazioni più complete e di facile lettura, per alcune zone, nelle carte geologiche a grande scala, come la carta geologica d’Italia. Altre carte tematiche e cartogrammi Cartogramma = rappresentazione in cui a una carta, solitamente semplificata, si abbinano precisi dati statistici quantitativi, riferiti a singole località o aree, variamente elaborati per evidenziarne la distribuzione spaziale e talora anche l’evoluzione del tempo. Rappresentazioni spazio-temporali e metacarte: Per disegnare l’evoluzione di un fenomeno nel tempo si fa ricorso a un diagramma cartesiano. Grafici di diverse forme che assumono il tempo come variabile, sono da anni associati alle rappresentazioni cartografiche, dando luogo a particolari cartogrammi. Alcuni cartogrammi sono la rappresentazione su un piano di un fenomeno o di un elemento che si distribuisce in modo differenziato nello spazio, ma anche che si evolve nel tempo. ES: ➢ Grafici dell’andamento del reddito della popolazione di vari stati in un determinato periodo di tempo, descritto a mezzo di un diagramma cartesiano applicato a una carta del territorio preso in esame. Gli esempi di rappresentazioni cartografiche non tradizionali, però, sono innumerevoli, data l’enorme gamma di variabili di cui è possibile studiare l’evoluzione e la distribuzione sul territorio. Tra i più interessanti per i geografi vi sono quelli che descrivono i processi spazio-temporali, come, ad esempio, la diffusione della Rivoluzione industriale, in Europa e nel mondo intero. Le onde di diffusione sono rappresentate con curve isoplete (a parità di tempo di arrivo) che si irradiano da un centro di diffusione (p. 48 – 4.12). Ci sono inoltre le metacarte, cioè immagini cartografiche derivanti da carte geografiche di tipo tradizionale, semplificate ed elaborate rappresentando i territori non in scala, ma tenendo conto delle dimensioni del fenomeno descritto; sono molto importanti per descrizioni a carattere divulgativo dei fenomeni geo- economici e geo-politici, che non esigono un particolare rigore nella trattazione scientifica dei fenomeni descritti (p. 59 – 4.14) 7 Globi, plastici, profili e altre rappresentazioni paracartografiche 1) Globi = rappresentazioni di tipo paracartografico, derivate da carte e che le integrano nella rappresentazione di una porzione della superficie terrestre; 2) Plastici o profili altimetrici = utilizzati per le regioni di montagna con rilievo accidentato, per stratificazione degli ambienti, o il variare della vegetazione; 3) 3D = pittografie panoramiche e il blocco-diagramma, utili per rappresentazione panoramica delle piste da sci. Le carte mentali La geografia ha avuto alle sue origini nel mondo greco un forte contatto con la cosmologia e l’astronomia, nel medioevo con la teologia, alla sua moderna evoluzione con le scienze naturali e in seguito con la storia, la politica e l’economia. La nuova geografia umanistica coltiva relazioni con le scienze umane e in particolare con la psicologia, avendo interesse per le modalità attraverso le quali lo spazio geografico nei suoi vari aspetti è percepito e vissuto dai singoli individui e dai gruppi sociali. Questi studi hanno portato alla realizzazione di nuove rappresentazioni cartografiche, le carte mentali, espressione con cui si designa una realtà diversa, e un prodotto grafico diverso. Con esse si intende la rappresentazione\percezione che ognuno di noi ha del mondo che lo circonda e che gli permette di orientarsi anche se non dispone di una carta. Si intende, con carta mentale, anche il disegno che ciascuno di noi è in grado di produrre cercando di tracciare su un foglio la carta che ha in mente. 5. L’ITALIA NELLE CARTE TOPOGRAFICHE Fogli e tavolette Già dalla seconda metà del 1700 quasi tutti gli stati italiani, seguendo la Francia, avevano affidato ad un’istituzione statale la realizzazione del rilievo topografico del proprio territorio e la produzione delle relative carte. Il Regno d’Italia ereditò i risultati dei lavori topografici eseguiti per conto dei governi preunitari. Ne 1864 gli uffici topografici già esistenti vennero fusi nell’Ufficio Tecnico del Capo di S.M. dell’esercito italiano; fu poi trasformato in Istituto Topografico Militare, divenuto Istituto Geografico Militare con regio Decreto del 1872 con sede a Firenze (IGM). Per la successiva levata topografica si utilizzava la tavoletta pretoriana, consistente in un ripiano sostenuto da un treppiede attrezzato con bussola topografica (per misurare gli angoli) e da tacheometro (per misurare le distanze). Dalla prima edizione della carta sono stati realizzati numerosi aggiornamenti che hanno riguardato contenuti e criteri del rilevamento e proiezione utilizzata. Successivamente anche la cartografia nazionale venne inserita nella rete mondiale realizzata in proiezione traversa di Gauss-Mercatore (Sistema UTM). I due fusi nei quali è compresa l’Italia, numerati a partire dall’antimeridiano di G, sono il 32 e 33; ogni fuso è poi diviso in fasce ampie 8 gradi in latitudine, 10 a nord e 10 a sud dell’equatore, distinte da una lettera dell’alfabeto. Si può affermare che nel secolo intercorso fra il 1875 e gli anni ’70 del secolo scorso la produzione cartografica dell’IGM ha attraversato 3 diverse fasi con differenti produzioni: - Le carte in proiezione naturale presentavano solo le coordinate geografiche con base per calcolo di longitudine a Monte Mario; 10 L’idrografia di un territorio è descritta dalle linee di impluvio, che separano falde del rilievo appartenenti a versanti opposti e sono di norma percorse da corsi d’acqua permanenti. La descrizione della rete idrografica è un altro obiettivo della carta, disegnata con colore azzurro. La copertura vegetale La descrizione delle caratteristiche del terreno e della copertura vegetale è fornita solo se esse sono stabili nel tempo (no interventi di bonifica, deforestazione, ecc.). - Per prati si intendono le praterie perenni di pianura; - I boschi sono distinti fra fitti (rappresentato con tre segni raggruppati della medesima essenza) e radi; - Se anche il sottobosco può costituire un ostacolo al movimento, allora deve essere indicato. Gli insediamenti umani e la relativa toponomastica Gli insediamenti umani sono tra gli elementi che più caratterizzano un territorio e nelle carte sono rappresentate con particolare cura. ES: - le case d’abitazione vengono rappresentate in pianta con un triangolo nero. Raggruppamenti di essi determinano un nucleo abitato o una frazione. Le carte descrivono lo stato reale del territorio al momento del rilievo, di cui è necessario conoscere la data e quella dei successivi aggiornamenti per tutti gli elementi soggetti a cambiamento, come edifici, infrastrutture e vegetazione naturale o coltivata. I confini 1) Di Stato = segnato con continuità per tutta la sua estensione: +++++ Gli altri confini possono essere interrotti quando coincido con altri particolari, esempio strade, muri, torrenti, paludi… 2) Di Regione: +-+-+-+ 3) Di Provincia: ..+..+.. 4) Di Comune: ……. Nelle vecchie tavolette possiamo trovare anche altri confini, come quelli dei parchi naturali o regionali. Viabilità e trasporti Fra tutti gli elementi del territorio, quelli relativi alle infrastrutture sono stati fra i più soggetti a cambiamenti - Ferrovie: le carte non riportano quelle a carattere di provvisorietà ma quelle chiuse al traffico o che devono essere smantellate, si; - Strade: sia pubbliche che private sono in piena espansione, a differenza delle ferrovie. Le strade possono far risultare, dopo poco tempo, vecchia una carta. Le carte riportano solo quelle esistenti al momento del rilievo e quelle che, anche se in costruzione, sono già tracciate sul terreno, omettendo quelle allo stato di progetto (valico, pista, traccia, sentieri, autostrade, carreggiabili, carrarecce, rotabili senza manutenzione regolare); - Attraversamenti di corsi d’acqua: ponti e viadotti classificati in base al materiale utilizzato per la costruzione; - Porti e aeroporti; 11 - Installazioni militari e industriali non sono rappresentate per esigenze di sicurezza (In Italia sono fatte dall’Istituto Militare). I segni delle attività produttive Specialmente le carte a scala grande, come le vecchie tavolette e le sezioni, presentano molti simboli relativi alle trasformazioni prodotte dall’uomo alla superficie terrestre per svolgervi diverse attività produttive, es: le colture con maggiore stabilità come le risaie o oliveti; le miniere, gli opifici, gli stabilimenti di energia elettrica o idroelettrica.
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