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GEOCARTOGRAFIA. GUIDA ALLA LETTURA DELLE CARTE GEOTOPOGRAFICHE., Appunti di Geografia

Riassunto completo ed esaustivo dei primi sei capitoli del manuale di geocartografia Lavagna Lucarno

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 11/05/2020

vittoriamidi
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Scarica GEOCARTOGRAFIA. GUIDA ALLA LETTURA DELLE CARTE GEOTOPOGRAFICHE. e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! Lavagna lucarno GEOCARTOGRAFIA. GUIDA ALLA LETTURA DELLE CARTE GEOTOPOGRAFICHE. 1 LA TERRA E LA SUA RAPPRESENTAZIONE Caratteristiche delle carte geografiche la carta geografica è un rappresentazione grafica ridotta, simbolica e approssimata della superficie terrestre su una superficie piana. La rappresentazione è ridotta secondo un rapporto determinato, la scala. La carta è simbolica in quanto tutti gli elementi fisici e antropici sono descritti da segni imitativi o convenzionali che possono non riprodurre l'esatta forma e dimensione in scala. Ogni rappresentazione è approssimata in quanto la superficie sferica della Terra non sarà riproducibile per esattezza su un piano senza essere deformata. Forma e dimensioni della Terra: le rappresentazioni cartografiche hanno come oggetto la descrizione della superficie terrestre. La terra è in approssimazione una sfera, ma furono necessari secoli per dimostrare la sua sfericità. Le prime supposizioni di sfericità furono avanzate da eratostene di cirene che tentò di misurare le dimensioni con procedimenti geometrici e stabilì la lamisura della circonferenza terrestre in 39000 km, avvicinandosi notevolmente alla realtà. Durante la rivoluzione francese, il metro lineare accettato come unità di misura delle lunghezze venne convenzionalmente definito come la 40 milionesima parte della circonfererza terrestre. Successivamente approfondite misurazioni dimostrarono che La Terra risulta schiacciata in corrispondenza dei poli e rigonfia all’equatore, a causa dell’effetto centrifugo indotto sulla sua massa dalla velocità di rotazione, che tende a compensare in parte la forza di attrazione gravitazionale sui punti più distanti dall’asse. Il diametro polare è di 12714 km mentre quello equatoriale è poco maggiore. Tagliando la terra con un piano passante perl'asse di rotazione non otteniamo un cerchio, ma un elllisse con un indice di eccentricità dato dal rapporto tra la differenza dei due diametri e il diametro equatoriale. L'eccentricità è modesta e non direttamente percepibile. In virtù delle asperità della superficie delle terre emerse e delle irregolarità della forma dipendedenti dalla diversa natura dei materiali costitutivi i geodeti attribuiscono al nostro pianeta una forma particolare, geoide, rigonfio in corrispondenza dei continenti e depresso negli oceani. (geoide= rappresenta fisicamente la superficie terrestre; è un solido teorico che tiene conto dei piccoli sfasamenti della superficie terrestre. Sipò adottare solo per la rappresentazione di piccoli territori. Per le grandi rappresentazioni si ricorre all'ellissoide di rotazione. Si parla di ellissoide internazionale.) Le coordinate geografiche: la maggiorparte delle rappresentazioni cartografiche adottano il principio della biunivocità per cui a ogni punto sul terreno deve corrispondere solo uno e un solo punto sulla carta. Il sistema più utilizzato è quello delle coordinate angolari che permette la definizione inequivocabile della posizione di un punto sulla carta al quale corrisponde un punto sul terreno. -CIRCOLO MASSIMO intersezione del del piano con la superficie circolare. -POLI intersezione dell’asse di rotazione con la superficie della sfera. Ogni circolo massimo passante per i poli determina due semicerchi detti meridiani. Tutti i eridiani partono da un polo e arrivano al polo opposto seguendo la direzione nord sud. Procedendo dal polo verso l’equatore due meridiani tendono a distanziarsi. Ogni punto della superficie sferica diverso dai poli è attraversato da unoe un solo meridiano. I paralleli sono circoli minori perpendicolari ai meridiani ottenuti intersecando la superficie sferica con piani perpendicolari all’asse di rotazione. L’equatore è l’unico circolo massimo tra tutti i paralleli. L'intersezione tra il reticolo di meridiani e quello di paralleli dà origine al reticolato geografico che permette di definire un sistema di coordinate per individuare un punto della superficie terrestre attraverso l'intersezione in un solo punto tra meridiani e paralleli. La latitudine di un punto della superficie si definisce come il valore angolare dell’arco di meridiano compreso fra il punto e l’equatore. Tutti i punti dall’equatore hanno latitudine zero. La longitudine di un punto è il valore angolare dell’arco di parallelo compreso fra quel punto e un meridiano di riferimento ( meridiano di Greenwich sulla scelta del quale, alla fine, hanno concordato tutte le scuole cartografiche)). Il meridiano opposto(antimeridiano) a quello fondamentale è situato a 180°. Una terza coordinata è la quota dal punto, ossia l’altitudine rispetto a quello di riferimento, quello medio del mare. *la distanza metrica tra i paralleli diminuisce progressivamente a causa del restringimento dovuto alla convergenza verso i poli, quindi la curvatura della superficie terrestre è più pronunciata all'eqiuatore, meno ai poli. Più complicato è il calcolo della distanza tra due meridiani massima all'equatore e nulla ai poli. La determinazione astronomica della latitudine e della longitudine: dalla latitudine dipende la quantità di luce che arriva dal sole con alcune variazioni che legate alle posizioni che la terra assume durante la sua rivoluzione attorno ad esso. L’asse terrestre è inclinato a 66° 33’ rispetto al piano dell’orbita, quindi solo in due giorni dell'anno il sole culmina a 90 gradi sull'equatore(equinozi). Negli altri giorni ciò avviene in una fascia compresa tra due paralleli, uno a nord e uno a sud, rispettivamente il 21 giugno ( solstizio d’estate) e 21 dicembre (solstizio d’inverno) tropici del cancro e del capricorno. I circoli polari artico e antartico sono i due paralleli dove rispettivamente il 21 giugno e il 21 22 dicembre il sole a mezzanotte sfiora l'orizzonte senza tramontare. La longitudine ha effetto sul tempo in senso cronologico. La sua determinazione ha richiesto l'impiego di un cronometro regolato sull'ora del meridiano di greenwich. Quando al meridiano di grenwich è mezzogiorno, al'antimeridiano sono contemporaneamente le 0 e le 24 dello stesso giorno. Lo spostemento rispetto al merisiano di greenwich comporta il cambiamento di data( più un giorno verso ovest, meno un giorno verso est). Legati ai meridiani sono i fusi orari, cioè, sezioni longitudinali della superficie terrestre che convergono ai poli, comprese tra due meridiani distanti 15 gradi. Sono 24. i punti compresi nello stesso fuso orario hanno lo stessa ora convenzionale. Tra un fuso orario e l'altro c'è la differnza di un'ora. L'altitudine e la rappresentazione del rilievo L’altitudine= distanza dal livello del mare. Per larappresentazione del rilievo nelle carte a grande scala: -si può usare il tratteggio, disegno di trattini disposti lungo le linee di massima pendenza, più fitto dove il pendio è più rapido. -Per tratto forte si intende il semplice tracciato di linee che indicano la direzione delle catene montuose , più marcate in corrispondenza delle dorsali più elevate. PROIEZIONI VERE Proiezioni prospettiche le proiezioni prospettiche si ottengono proiettandosecondo le regole della geometria proiettiva i punti della superficie del globo su un piano tangente ad esso, a partire da un centro scelto in un punto prefissato. A seconda del punto di tangenza del piano si distinguono: -, la proiezione polare (piano tangente a uno dei due poli), - equatoriale (piano tangente a un punto dell'equatore) od - obliqua(tangente a un altro punto qualsiasi della superficie terrestre). Considerando, invece, la posizione del punto di vista, cioè il punto da cui si immagina che fuoriescano le visuali, le proiezioni possono essere definite centrografiche, stereografiche oppure ortografiche. -Nelle proiezioni centrografiche il punto di vista si trova al centro della Terra; il difetto di una carta costruita con questo metodo è che la proporzionalità fra distanze reali e cartografate diminuisce con l'aumentare della distanza di un punto della superficie terrestre dal punto di tangenza. Non sono né equivalenti, né equidistanti ehanno scarsa utilizzazioni negli atlanti. -Nelle proiezioni stereografiche il punto di vista è situato sulla superficie terrestre e opposto rispetto a quello di tangenza del piano. Le distanze fra i paralleli non sono proporzionali a quelle reali, ma l'errore è meno accentuato rispetto alla proiezione precedente. Le aree periferiche subiscono una dilatazione rispetto a quelle poste al centro della terra. È conforme ma non equivalente. -Nelle proiezioni ortografiche il punto di vista è situato all'infinito e i raggi di proiezione sono paralleli. I paralleli risultano tanto più ravvicinati quanto più ci si allontana dal punto di tangenza. A mano a mano che ci allontana dal centro di tangenza le distanza risultano contratte una caratteristica di queste proiezioni è il fatto che le proprietà di equidistanza, equivalenza e isogonia possono essere considerate accettabili in corrispondenza dei punti di tangenza, ma scadono mano a mano che ci si allontana da essi. Queste proiezioni sono azimutali, nel senso che rispetto al punto di tangenza del piano di proiezione le varie direzioni conservano gli azimut reali. Però possono essere utilizzate per rappresentare non più di un emisfero. Proiezioni di sviluppo: nelle poiezioni di sviluppo si immagina di avvolgere il globo in un cilindro o in un cono, proiettando il reticolo su tali superfici, a partire da un punto prefissato, analogamente a quanto visto per le proiezioni prospettiche. Queste proiezioni, dette cilindriche o coniche, possono essere distinte in tangenti o secanti (a seconda che la superficie cilindrica o conica sia tangente o secante la superficie terrestre), dirette (se l'asse del cilindro o del cono coincide con quello terrestre), inverse (se l'asse del cilindro o del cono coincide con il piano dell'equatore) od oblique (se l'asse del cilindro o del cono è in una posizione diversa dalle precedenti). A titolo di esempio, si descrivono le proiezioni di sviluppo tangenti dirette. Nella proiezione cilindrica le maglie del reticolo risultano rettangolari e la superficie laterale del cilindro è tangente all'equatore. I meridiani sono rappresentati da linee parallele, equidistanti e perpendicolari all'equatore, mentre i paralleli sono rappresentati da rette uguali e parallele all'equatore, che si avvicinano progressivamente in direzione dei poli (a causa della curvatura della Terra). La proiezione, sviluppata sulla superficie ausiliaria, si presenta come un reticolato composto da maglie rettangolari di dimensioni variabili con la latitudine, cioè sempre più piccole via via che ci si avvicina ai poli. Tale proiezione è equivalente ed equidistante solo lungo l'equatore. La deformazione è minima per le regioni equatoriali, lungo la linea di tangenza, e aumenta invece per le regioni polari: i due poli, che sulla Terra sono due punti, sulla carta sono rappresentati da linee lunghe tanto quanto l'equatore. Le proiezioni cilindriche hanno lo svantaggio di dilatare le distanze tra i paralleli a mano a mano che ci si allontana dal punto di tangenza. Nella proiezione conica il cono, all'interno del quale si deve supporre di collocare la sfera terrestre, è tangente lungo un parallelo. I paralleli sono archi di cerchi mentre i meridiani sono rette convergenti verso il vertice del cono. Dopo lo sviluppo in piano, il reticolato è composto da meridiani rettilinei e divergenti a ventaglio dal polo e dai paralleli, rappresentati da archi di circonferenze concentriche.meridiani e paralleli si intersecano perpendicolarmente formando maglie trapezoidali convergenti verso il polo. È la zona a cavallo del parallelo di tangenza a essere rappresentata con maggiore precisione. La proiezione è equidistante solo lungo la linea di tangenza. Una sua varietà oppurtunamente modificata è quella di MERCATORE in cui i gradi di meridiano sono allungati nella stessa misura dei gradi di parallelo, riducendo la deformazione di aree non troppo grandi. La proiezione cilindrica può essere usata per rappresentare tutto il globo, mentre la proiezione conica solo un emisfero alla volta. Proiezioni modificate o convenzionali alcune rappresentazioni cartografiche della superficie terrestre non sono vere e proprie proiezioni, ma applicazioni di formule matematiche per conferire alla carta determinate proprietà. Tra quetse le proiezioni convenzionali sono usate per rappresentare l'intero globo Proiezioni modificate La più nota è la proiezione isogona di Mercatore, nome italianizzato di Gerhardus Kremer (1512-1594), matematico, geografo e cartografo fiammingo, ottenuta da una proiezione cilindrica tangente all'equatore, in modo da ottenere una carta isogonica, equivalente lungo l'equatore e in cui le deformazioni sono elevate alle alte latitudini. I meridiani e i paralleli sono rappresentati da due fasci di rette parallele tra loro ortogonali, ma, mentre i meridiani si mantengono tra loro equidistanti, i paralleli si distanziano sempre più andando dall'equatore verso i poli. Su di essa è possibile tracciare la linea lossodromica (linea congiungente due punti, che taglia tutti i meridiani secondo uno stesso angolo) come una linea retta, mentre nella realtà essa è rappresentata da una linea curva, data la sfericità terrestre. Questa proiezione è utile per la costruzione di carte nautiche, in quanto gli angoli di intersezione tra i meridiani e la linea lossodromica si mantengono costanti per tutta la rotta (fig. 6.4). Proiezioni convenzionali Possono essere suddivise in pseudocilindriche e pseudoconiche, che presentano analogie con le proiezioni cilindriche e coniche, e discontinue, dette anche interrotte, nelle quali si ricorre contemporaneamente a proiezioni diverse per rappresentare varie parti della superficie terrestre. Tra le proiezioni pseudocilindriche, la più nota è la proiezione trasversa di Mercatore ; le proiezioni pseudoconiche comprendono, invece, le policoniche e le policentriche, per la cui realizzazione si utilizzano più superfici di proiezione. Citiamo anche la proiezione pseudo cilindrica di Mollweide (o cilindrica modificata)utilizzata per ottene planisferi in cui le aree sono equivalenti Tra i planisferi ottenuti con proiezioni convenzionali si cita la proiezione interrotta di goode, risultato della fusione tra proiezione omolografica o di mollweide e di una sinusoidale in cui i meridiani sono archi di sinusoide.ha il vantaggio di equivalenza e conformità relativamente alle masse continentali. Si usano per le carte topografiche, cioè, carte a grande scala le proiezioni pseudoconiche -proiezione poliedrica o policentrica detta anche proiezione naturale -proiezione cilindrica trasversa di gauss detta anche trasversa di mercatore La scelta della proiezione nella realizzazione di una carta, si sceglie la caratteristica più adatta all'uso a cui la carta è destinata. Per le carte geografiche comunemente usate si sceglie di norma la proiezione equivalente, nella quale vengono rispettate le proporzioni tra le varie parti della superficie terrestre. Per le carte nautiche si preferisce la proiezione isogonica, che mantiene immutate le forme delle terre e gli angoli formati dall'intersezione delle linee di rotta con i meridiani e i paralleli. Per le carte degli atlanti si usano spesso le proiezioni equidistanti. 4 TIPI DI CARTE classificazione in base alla scala o all'argomento. Classificazione in base alla scala La scala numerica è rappresentata con una frazione che indica il rapporto di riproduzione. Il numeratore è sempre l’unità, mentre il denominatore è espresso da un numero che indica di quanto deve essere moltiplicata la distanza grafica per ottenere il valore della distanza reale sul terreno. La scala grafica viene rappresentata con segmenti rettilinei, divisi in parti uguali, sui quali è indicato il valore della corrispondente distanza reale sul terreno. Quanto più il denominatore del rapporto di scala è grande, tanto più la scala diventa piccola; più la scala è piccola più ridotta è la rappresentazione dei particolari presenti sul terreno. A parità di dimensione di foglio, piccola scala significa grande superficie terrestre rappresentata, ma scarsa qualità di particolari; mentre a grande scala, a fronte di una minore superficie territoriale, la descrizione del terreno sarà più dettagliata. Nel caso di carte a piccola scala, a seconda della proiezione utilizzata, i rapporto di scala possono variare sensibilmente se consideriamo zone lontane dal centro delle proiezioni prospettiche o dai paralleli di tangenza delle proiezioni di sviluppo cilindriche e coniche vere o modificate. In questi casi la scala in dicata vale solo nelle aree in cui l'equidistanza si conserva. La scelta di un acarta dovrebbe tenere conto delledimensioni del territorio rappresentato, delle finalità di studio o di consultazione, della necessità di accuratezza dei particolari. Distinzioni di rappresentazioni cartografiche: -mappamondi o planisferi scala da 1:100000000 a 1:5000000 : rappresentano l’intera superficie terrestre, danno una buona idea delle distanze tra i continenti. I globi sono rappresentazioni su una superficie sferica, privi di errori di approssimazione. -carte generali:scala da 1:5000000 a 1:1000000 rappresentano al massimo un continente, sono visibili i maggiori particolari fisici, grandi vie di comunicazione e grandi città. -carte corografiche scala da 1:1000000 a 1:200000: rappresentano parti estese di uno stato con maggior ricchezza di dettagli. La descrizione dell’orografia e dell’idrografia è più precisa e dettagliata. -carte topografiche scala da 1:200000 a 1:10000: molto ricche di particolari, sono indicate per scopi escursionistici e militari. Permettono un apprezzamento di dettaglio delle caratteristiche orografiche e idrografiche del terreno. -mappe catastali scal da 1:10000 a 1:1000: rappresentano una parte molto limitata del territorio, descrivono i confini poderali, la posizione degli edifici ecc.. -piantescala 1:1000: descrivono la distribuzione degli edifici nei centri abitati e loro particolari interni. Classificazione delle carte in base al contenuto e alla funzione: La cartografia tematica si occupa di carte con finalità specifiche, studiando i criteri con cui si ottiene la migliore rappresentazione di un fenomeno che si evolve o si distribuisce sulla superficie terrestre Tipi di carte: -fisiche, evidenziano caratteristiche fisiche del territorio -idrografiche,marine, nautiche, rappresentano le superfici marine con profondità fondali, andamento costiero, strutture per la navigazione -geologiche,rilevanola natura geologica del terreno -geomorfologiche,studianola conformazione attuale della superficie terrestre e i fenomeni dinamici che lo caratterizzano. -climatiche, -metereologiche, si può affremare che nel secolo intercorso tra il 1875 e gli anni 70 del secolo scorso la produzione cartografica dell' IGM ha attreversato ter diverse fasi con tre diverse produzioni. -Prima le carte in proiezione naturale che presentavano solo coordinate geografiche con base per ilcalcolo delle longitudini a monte mario. -successivamente si è adottata la proiezione di gauss boaga introducendo un reticolato chilometrico e lasciando solo in cornice le tacche per individuare i valori di latitudine e longitudine. -un'ulteriore innovazione si è avuta con lìinserimento nel sistema utm, cioè, la carta nazionale venne inserita nella rete mondiale realizzata in proiezione trasversa di gauss mercatore (sistema utm universale trasversa di mercatore. (I nuovi fogli al 50 000) A partire dal 1970, si sta sviluppano una nuova tipologia di carta composta da 636 fogli al 50 000. Ogni foglio copre una superficie maggiore rispetto a quello precedente (100 000). Una novità fu anche la scelta della scala 1: 50 000 al posto delle tavolette utilizzate per scopi militari e civili. Una carta in tale scala è in corso di realizzazione col nuovo nome di sezione (non dimentichiamo che precedentemente con tale termine indicavamo le carte al 10 000 con scopi territoriali). (L' attuale produzione dell' IGM) La produzione cartografica dell' IGM è varia e articolata e col tempo si sta sviluppando sempre più. Quelle a piccola scala e utilizzate in campo escursionistico e turistico sono: • carta < Il Mondo> serie 1000 ---> carte geografiche dell' Italia a scala 1: 1 000 000 , pubblicata in 6 fogli e stampate in 7 colori; • Carta <Il Mondo> serie 500 ---> carta corografia a scala 1: 500 000, pubblicata in 14 fogli e stampata in 12 colori. • carta <Il Mondo> serie 250 ---> 39 fogli a scala 1: 250 000 a uso aeronautico; • carta d' Italia serie 250 ---> 15 fogli a scala 1:250 000 stampata in 13 colori; • carta topografica d' Italia serie 100/V e 100/L ---> rappresenta l' intero territorio italiano in 178 fogli numerati e completi di toponimi a scala 1: 25 000. • carta topografica d' Italia serie 50 e 50/L ---> in fase di realizzazione, circa 636 fogli e a 6 e 3 colori; • carta topografica d' Italia serie 25/V---> sono 3545 tavolette pubblicate a partire dal 1940 e sono in bianco e nero, 3 e 5 colori; • sezioni al 25 000 ---> ne sono state prodotte meno di mille. • Spaziocarte, serie 50/S---> vengono individuate grazie al satellite e destinate a coprire le aree non ancora dotate di carte al 50 000. (Le nuove tecniche di rilevamento) Esse fanno riferimento proprio alle spaziocarte prodotte dall' IGM, esse permettono un' altissima risoluzione grazie ai satelliti. I satelliti sono tutti diversi ed esistono quelli geostazionari che ruotano alla stessa velocità di rotazione della terra e rimangono apparentemente fermi sulla verticale di una località del pianeta. poi abbiamo i satelliti a orbita eliosincrona che ruotano ad una quota molto più bassa e quasi perpendicolarmente al piano equatoriale, percorrono luoghi diversi. Il primo satellite in grado do fornire un rilevamento della superfice terrestre è stato il Landsat 1, lanciato in California nel 1972, orbitato a 800 Km di altezza compiono 14 rivoluzioni quotidiane attorno alla Terra. L' IGM ha in catalogo, per la vendita a privati o a pubbliche amministrazioni un gran numero di dati georeferenziati sia in formato vettoriale che in formato raster. Qual'è la differenza? Il formato vettoriale cosi detto perché in matematica sono definiti vettori le entità del tipo di quelle usate in tale rappresentazione, descrivibili con un' origine, una direzione e una lunghezza. Il formato raster invece, il suo termine è traducibile in Italia on griglia, è usato in ingegneria elettronica per indicare la formazione delle immagini, come avviene sullo schermo televisivo, attraverso una sequenza di linee tracciate da un "pannello" elettronico. (La produzione cartografica delle regioni) Per alcune parti d' Italia non è assicurata una copertura con i nuovi fogli (al 25 000 e al 50 000). Per questo motivo l' IGM offre un nuove tipo di carte tecniche al 5000 e al 10000, sia con carte tematiche relative alle competenze regionali in materia di agricoltura e ambiente. Offre ben 25 carte tecniche per ogni foglio al 50 000 e in totale le carte sono oltre 600. 6 SIMBOLOGIA E TOPONOMASTICA (Simbologia topografica) Quando una carta viene ultimata su di essa avviene la costruzione del reticolato geografico, inizia il lavoro del topografo che determina la posizione degli elementi presenti sul terreno. Essi non possono essere rappresentate nella loro forma reale, seppur ridotta, e nella loro totalità, per mezzo di simboli. La simbologia è costituita da un insieme di segni convenzionali, utili alla rappresentazione della morfologia del territorio. Requisiti fondamentali della rappresentazione convenzionale sono la chiarezza e la leggibilità, raggiungibili solo a condizione che la qualità dei prodotti non sia eccessiva, indicazioni necessarie e sufficiente a descrivere il territorio. Orografia e idrografia: L’orografia descrive la distribuzione e la conformazione dei rilievi. L’idrografia tratta la configurazione delle reti idriche e degli specchi d’acqua. L’elemento per descrivere l’altimetria è la curva di livello o isoipsa. Una serie di curve di livello equidistanti descrive con precisione tutte le insenature naturali dovute alla conformazione delle montagne e ai solchi erosivi delle acque superficiali indicando dove le stesse si incanalano nella loro discesa al mare. Minore è l’equidistanza maggiore è a precisione con cui viene rappresentato l’andamento del terreno. Le curve di livello si distinguono in curve direttrici, rappresentate con un tratto più spesso, e curve intermedie, con un tratto più fine. La quota viene riportata in corrispondenza delle curve direttrici. Le isoipse consentono di valutare l’altezza sul livello del mare di tutti i punti della carta. La presenza di brusche rotture di pendenza è rappresentata da curve ausiliarie con linee tratteggiate. Curve di livello molto distanziate sono indice di un terreno con modesta pendenza. Curve chiuse concentriche rappresentano la sommità di colline o montagne. Le doline possono fare eccezione, che si distinguono con la presenza del segno “-“, usato anche per i crateri vulcanici. Il tratteggio o lo sfumo integrano le curve di livello solo nei casi in cui esse non siano in grado di dare un’idea immediata del rilievo o in presenza di perturbazioni locali. Sono quotate cime di montagne e di colline, valichi, spuntoni di roccia, case isolate e centri abitati. Le dune sabbiose sono disegnate con un insieme di punti che ne richiamano in modo imitativo le ondulazioni. L’idrografia di un territorio è descritta dalle linee di impluvio; quelle dei ruscelli più piccoli è punteggiata se il letto è quasi sempre asciutto, tratteggiata se l’acqua scorre solo in periodi limitati dell’anno. I fossi sono rappresentati con tratto continuo. I corsi d’acqua con letto di larghezza superiore ai tre metri sono rappresentati con doppia linea. La direzione del flusso è indicata con una freccia posta al centro dell’alveo solo per i corsi d’acqua a lieve pendenza. Le sponde variabili sono quelle in cui l’assenza di una scarpata più o meno ripida non consente la delimitazione precisa del letto del fiume. Le isole variabili sono sabbiose e prive di vegetazione permanente. Un’indicazione utile sono i pozzi, sorgenti, cisterne, fontane ecc… La copertura vegetale: La descrizione delle caratteristiche del terreno e della copertura vegetale è fornita solo se esse sono stabili nel tempo. Le sue caratteristiche sono riportate solo sulle scale maggiori. Per prati si intendono le praterie perenni di pianura. I boschi sono distinti tra fitti e radi. Se il sottobosco è un ostacolo esso viene riportato. Il bosco fitto è rappresentato con tre segni raggruppati dalla medesima essenza. (Gli insediamenti umani e la relativa toponomastica) Gli insediamenti umani sono quelli più rappresentati e per questi vi è una specifica toponomastica. Le abitazioni vengono rappresentate con un quadratino nero, le chiese con la pianta del fabbricato, oppure con una croce, più rettangoli indicano più abitazioni, piccoli paesi. Grandi città, centri abitati vengono indicati con toponimi. Precedentemente la lingua utilizzata per questi toponimi era il dialetto, oggi invece si sta cercando di italianizzare. (I confini) Per quanto riguarda il confine esso viene rappresentato in diversi modi, essi sono: ++++++++++ ---> limite amministrativo di Stato +-+-+-+-+-+-+---> limite amministrativo di Regione +..+..+..+..+..+---> limite amministrativo di Provincia ........................---> limite amministrativo di Comune Viabilità e trasporti: ferrovie, tramvie,filovie-strade-attraversamenti di cosi d'acqua- porti aereoporti canale Per ferrovia si intende quello a scartamento normale, pari a 1435 mm. L’elettrificazione di una ferrovia è indicata con una freccia accanto alla linea del tracciato di binario. Per doppio binario si intendono due binari affiancati appartenenti alla stessa linea. Sono anche riportate le linee chiuse al traffico e non ancora smantellate. Le strade sono ripartite in 5 classi, a seconda della larghezza della carreggiata. 1) con larghezza superiore a 8 m, 2) con larg. Compresa fra 6 e 8 m, 3) con largh. Da 4 a 6 m, 4) carreggiabili, con larg. Superiore a 2,5 m, che consentono il transito di automezzi leggeri 5) carrarecce, non percorribili da automezzi normali. La classificazione delle strade viene fatta valutando, per pochi km, la larghezza minore. Il segno di pendenza viene indicato con almeno tre lineette oblique. Per strade non rotabili si intendono quelle non percorribili da veicoli; la loro classificazione è stabilita in base alla loro importanza. Le mulattiere sono comunicazioni non carrabili in montagna, atte al trasporto regolare di carichi someggianti. I sentieri sono ben tracciati. I sentieri difficili sono tracce pedonali che possono presentare pendenze molto pronunciate. Per tratturo si intende una pista larga qualche decina di metri percorribili da greggi. Per pista o traccia si intendono luoghi di passaggio abituale di carri. Il valico è il punto più basso della linea displuvionale, situato tra due cime, che mette in comunicazione la testata di due valli opposte. I ponti e i viadotti sono classificati in base al materiale. La simbologia distingue i ponti girevoli, coperti, di barche. Con il simbolo del guado si indica solo il passaggio effettivamente utilizzato per l’attraversamento del corso d’acqua. Altre infrastrutture di trasporto: canali navigabili, acquedotti, linee elettriche e ad alta
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