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Geografia delle lingue, Schemi e mappe concettuali di Geografia

Concetti di geografia delle lingue

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 25/09/2023

giovio99
giovio99 🇮🇹

3.5

(2)

37 documenti

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Scarica Geografia delle lingue e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Geografia solo su Docsity! GEOGRAFIA DELLE LINGUE La geografia antropica classica presupponeva un’attenta analisi della geografia fisica, della popolazione e degli insediamenti. Tuttavia, fin dai primi viaggi di esplorazione dell’Ottocento divenne molto importante anche prendere in considerazione le CULTURE dei popoli e i relativi processi di formazione nel tempo. La geografia della cultura presuppone l’esistenza di un gruppo culturale coeso che tramandi nel corso del tempo idee e messaggi culturali che, partendo da un singolo, si propagano all’interno di un gruppo sociale. La comunicazione tra gli esseri umani è fondamentale. Proprio per questo la prima espressione culturale dei popoli è quella linguistica. La prima cosa da valutare quando si parla della cultura di una popolazione nella fase iniziale è l'AMBIENTE, che rappresenta il teatro dell’agire umano, da cui l’uomo si distacca man mano che avanza nel suo processo di sviluppo. Non c’è più dipendenza, quindi, dall’ambiente, ma INTERRELAZIONE: la cultura è un filtro che permette agli esseri umani di dialogare con l’ambiente e, dunque, non è solo formata dall'ambiente fisico ma anche dall'ambiente umano e sociale. In questa prospettiva, la cultura assume valore di INSIEME, che caratterizza il gruppo e contribuisce a dare organicità e specificità al territorio. Di questo insieme fa parte il LINGUAGGIO come elemento essenziale per la trasmissione dei valori che costituiscono la cultura e che rende possibile la comunicazione dei significati e la partecipazione attiva all’interno di un gruppo, rendendolo capace di formare una società stabile, di creare e di trasmettere una propria identità assumendo una funzione sociale. Sul finire dell’Ottocento è stato introdotto il termine ETNIA che, in senso lato, è un gruppo di individui legati da un complesso di caratteri comuni (antropologici, linguistici, politico-storici), la cui associazione costituisce un sistema vero e proprio, una struttura di natura essenzialmente culturale. Si possono individuare quattro aspetti principali sul rapporto tra lingue e società in cui queste sono parlate o scritte: 1. Diversi gruppi umani usano diverse varietà della lingua, a seconda delle classi e dei contesti sociali (la differenziazione in classi sociali ha permesso la variazione di una lingua inizialmente univoca); 2. Gli stessi gruppi umani utilizzano “registri” differenti per esprimere diversi stati d’animo, emozioni o per adattarsi a diversi contesti; 3. La lingua rispecchia la società e la cultura nella quale è usata (se si evolve la cultura, si evolve anche la lingua e viceversa); 4. La lingua forma la società nella quale è usata. Secondo H. Gobard per ogni specifica area culturale si possono individuare quattro tipi di linguaggio, indipendentemente dalla lingua utilizzata: 1. LINGUAGGIO VERNACOLARE, locale, parlato spontaneamente, legato all’esigenza di un gruppo di sentirsi unito; 2. LINGUAGGIO VEICOLARE, nazionale o regionale, imparato per necessità e destinato alla comunicazione a scala urbana; 3. LINGUAGGIO REFERENZIALE, legato alle tradizioni culturali, orali o scritte, espressione di continuità di valori mantenuta viva attraverso la rivitalizzazione della cultura classica; 4. LINGUAGGIO MITICO, magico, apparentemente incomprensibile, espressione di sacralità. Tutte le lingue nascono come lingue vernacolari (lingue locali di piccole comunità) e inizialmente hanno solo una forma orale. Poi c’è una fase di LETTERIZZAZIONE e alcune lingue diventano anche di uso comune per dialogare tra i vari gruppi. Il passaggio dalla lingua vernacolare alla lingua veicolare è motivato dal fatto che finché un gruppo piccolo riesce ad autogestirsi all’interno del proprio territorio e non ha bisogno di interagire con altri gruppi umani, la lingua rimane locale; nel momento in cui una delle comunità comincia a sviluppare una certa mobilità – vie di trasporto e di comunicazione – comincia a far sì che la sua lingua venga conosciuta e usata anche da un’altra comunità (per facilitare la comunicazione tra i vari gruppi). Lo stadio di maggiore sviluppo delle lingue veicolari si ha quando si formano le diverse città perché ci si deve allineare su una forma comune per tutti. A volte alcune delle lingue veicolari non riescono a proseguire a lungo e quindi diventano lingue referenziali, legate a una cultura molto importante nel passato, ma oggi poco usata– eccetto che in alcuni contesti, come il latino che oggi è usato come lingua ufficiale solo dallo Stato del Vaticano. Nelle società tecnologicamente avanzate è probabile che esista una LINGUA STANDARD, la cui qualità è materia di identità culturale e interesse nazionale. In genere, la scelta della lingua standard (passaggio da una lingua veicolare a una lingua standard) di un popolo è legata ai gruppi di potere e a scelte politiche (funzioni direzionali). Normalmente, i DIALETTI si possono concepire come varianti regionali di una lingua standard. Un fenomeno importante riguarda il fatto che i dialetti – che non hanno avuto la stessa espansione della lingua standard – tendono ad essere visti solo come una variazione della lingua standard e considerati come un qualcosa di inferiore e di meno evoluto. In questo caso si parla di DIGLOSSIA: la lingua standard viene utilizzata in contesti sociali più elevati e in contesti formali e la lingua dialettale viene riservata alle classi inferiori ed è un qualcosa di cui ci si vergogna. Esistono lingue che avanzano diffondendosi su vaste aree per poi indietreggiare, lingue che sono parlate da un numero limitato di persone che si mantengo no “stabili” (anche se in effetti non esistono lingue completamente omogenee e stabili nel tempo), altre che perdono sempre più consistenza e significato culturale. Ciò dimostra il fatto che la lingua interagisce fortemente con la cultura e la stabilità di un gruppo territoriale. Alcune si rafforzano sempre di più e altre vanno diminuendo, anche se nel passato sono state importanti. Si possono tracciare carte tematiche riguardanti la diffusione di un certo linguaggio o di una ben determinata parola, che avrà dei confini immaginari, dette linee di ISOGLOSSIA. I GRUPPI ETNO-LINGUISTICI sono oggi circa tremila e sono distribuiti in maniera non uniforme sui diversi continenti, con la frammentazione linguistica che si presenta più forte in Africa, in Asia e in Oceania. Fra questi gruppi, le lingue diffuse in più Paesi sono soltanto un centinaio. In particolare:  INGLESE (lingua ufficiale o in situazione privilegiata in quarantasette Paesi);  FRANCESE (parlato in ventisei Paesi);  ARABO (parlato in ventuno Paesi);  SPAGNOLO (parlato in venti Paesi);
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