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geografia delle lingue, Appunti di Geografia

riassunti di tutte le slide del professore

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 13/05/2023

annalisa-martino
annalisa-martino 🇮🇹

4.5

(23)

18 documenti

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Scarica geografia delle lingue e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! Che cos’è la geografia? Ad Anassimandro viene tradizionalmente attribuita una prima mappa del mondo, perché egli fu il primo a costruire un globo. Piu tardi, Eratostene, filosofo e matematico, grazie al suo ruolo disponeva di tutte le informazioni relative alle conoscenze geografiche, così da indurlo a scrivere la sua opera Geographika , in cui viene utilizzato per la prima volta il termine geografia. Effettuò inoltre la prima misura delle dimensioni della Terra quasi precisa, considerati le tecniche e i mezzi dell’epoca. A partire dal XVI secolo, si registrò una rinnovata rifioritura degli studi geografici, astrologici e cartografici, che permise di riacquistare alla geografia l’importanza che aveva avuto nella scienza greca. Grazie all’invenzione della stampa, ci fu la scoperta di nuove, come l’America da parte di Amerigo Vespucci e Colombo. La sfericità della terra diventò un concetto affermato. La navigazione a stima fu abbandonata e crebbe il bisogno di mezzi strumentali e cartografici sempre più precisi. Il geografo è l’uomo che conferisce alla Terra un significato, un motivo per esistere. Tutti gli aspetti della Terra diventano geografici soltanto nell’incontro con l’uomo. Con la conoscenza geografica comprendiamo il mondo, ma anche noi stessi e il dovere di ciascuno per il beneficio dell’umanità. Relazione tra uomo e ambiente L’uomo è sensibile all’influenza dell’ambiente fisico in cui vive, dato che questo può essere più o meno ostile alla sua vita e alla sua diffusione -> si ha un adattamento all’ambiente. (importanti il clima, idrografia e orografia). I gruppi umani non sono passivi, ma reagiscono modificando l’ambiente in cui vivono, secondo il loro tipo di cultura e organizzazione sociale. L’ambiente deve soddisfare i loro bisogni. La geografia umana: - studia la varia distribuzione degli uomini e la dinamica demografica in rapporto alle risorse disponibili e alle strutture socio-economiche (Geografia della popolazione); - si occupa dei segni che gli uomini imprimono sulla Terra: studia la distribuzione delle dimore , a seconda dei modi di vita, e l’organizzazione economica e sociale (Geografia dell’insediamento). A partire dalla fine dell’Ottocento, in campo linguistico nacque l’interesse per la distribuzione e differenziazione delle varie lingue. L’esigenza di collegare la lingua e il territorio, fece sorgere un nuovo ramo della glottologia che prendeva in esame anche le caratteristiche del territorio in cui i fenomeni linguistici venivano osservati. Questo prese il nome di Geografia linguistica, cioè lo studio della distribuzione dei fenomeni linguistici nello spazio. Il geografo considera la lingua come parte fondamentale della cultura, ne indaga la distribuzione spaziale e i flussi, ne esamina i vettori (individui, libri e mezzi di comunicazione di massa). Con l’avvento di nuove tecnologie, la geografia ha oggi minore importanza che in passato, infatti le informazioni sono accessibili anche a distanza. “The World is Flat” -> mondo senza confini, appiattimento del mondo (la caduta del muro di Berlino, il world wide web). Il mondo sembra piatto perché le distanze economiche e sociali sono diminuite, Grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione. I progressi economici possono causare disparità economiche e sociali, soprattutto tra il centro e le periferie. Le lingue nel mondo Ad oggi al mondo si parlano circa 7000 lingue. Questo numero è in costante mutamento. E Oltre a ciò, le lingue stesse sono in continuo mutamento e in rapida evoluzione, perché cambiano come cambia la società. nonostante ciò, molte lingue sono in pericolo, dato che ci sono pochi parlanti rimasti. al primo posto troviamo l'inglese, poi il cinese, l'indi, lo spagnolo, il francese, e l'italiano lo troviamo al ventinovesimo posto. La geografia culturale La geografia culturale analizza le relazioni fra contesto e cultura, le tracce lasciate sul contesto dalla cultura: le tracce non sono lasciate nel contesto solo dagli esseri umani, ma anche dalla natura, o da altri esseri viventi. il contesto: le cose, le idee, le pratiche, le emozioni che avvengono in uno spazio la cultura: tutte le attività umane che avvengono in un determinato luogo Un sistema culturale include quattro elementi: - conoscenza-> la cultura è un patrimonio di insegnamento, una conoscenza del mondo, una scienza - tecniche -> le forme di conoscenze sono collegate con varie tecniche e strumenti, come le tecniche ricostruzioni, metodi e modi di produzione, e sono i segni di una cultura - credenze -> religioni e specifiche visioni del mondo. Questo livello rappresenta il vero fondamento della cultura. La visione del mondo è espressa attraverso i miti, sia tradizionali che moderni, e un discorso simbolico, che rivela i valori di una società. - Spazio-> la cultura si organizza spazialmente, esse sono unite a un ambiente geografico o I geo-simboli-> in un determinato territorio troviamo dei simboli che includono luoghi simbolici pieni di significato. essi sono portatori di identità Quando una cultura e un territorio sono collegati, si può definire uno spazio culturale. Si distinguono: luoghi culturali, regioni culturali, mondi culturali. Lo spazio esistenziale o di vita è la struttura più interiore dello spazio di un gruppo culturale. Non è passivo, ma viene costantemente creato e ristrutturato dalle attività umane. Per quanto riguarda la definizione del luogo, esso è frutto di una combinazione di tre componenti: - Sito (location) -> riferito a un punto assoluto nello spazio con una attribuzione di coordinate (longitudine e latitudine) e con distanze misurabili - Località (locale) -> la struttura materiale prodotta dalle relazioni sociali, il modo in cui un luogo appare - senso del luogo (sense of place) -> si riferisce ai sentimenti e emozioni con il luogo, che possono essere individuali o condivise con altri Il luogo è un qualcosa creato dall'essere umano, si prende un'area dello spazio e si tracciano intorno dei confini si cerca di controllare cosa succede dentro di esso attraverso l'uso di regole. Le relazioni sociali di un luogo, possono portare a relazioni di potere, che si traducono in norme di comportamento esplicite oppure implicite. Esse portano alla costruzione di luoghi normativi dove gli individui si possono sentire o a proprio agio o spaesati. Ciò che viene etichettato come fuori posto, È come se avesse trasgredito dei confini invisibili che stabiliscono ciò che è appropriato e ciò che non lo è in un determinato luogo. Possiamo parlare di geografia dell'esclusione di alcuni individui che non rispettano la normativa dei luoghi. Le esclusioni possono essere dovute alla classe sociale, alla razza, al genere e alle disabilità. L’ essenza del luogo risiede nell'esperienza di appartenenza (insideness), diversa dalla sensazione di esclusione (outsideness). Si ha dunque la sensazione di appartenere a un luogo e di identificarsi nello stesso. infatti, riusciamo sempre a percepire ciò che è il nostro luogo da ciò che è fuori dal nostro luogo. minime di uniformità, permettendo ad ogni gruppo di gestire le proprie istituzioni politiche, economiche e sociali. - Salad bowl, raimbow, mosaic -> ogni gruppo non si fonde con l’altro, ma hanno libera espressione. Due tipi di strumenti per promuovere la cultura: o Inclusivi -> ogni singolo gruppo diventa parte della cultura principale o Esclusivi -> ogni gruppo rimane distinto dagli altri La cultura è la somma dei comportamenti, delle abilità, delle tecniche accumulati dagli individui nel corso della vita. La cultura genera flussi di informazione che permettono alla società di funzionare e trasformarsi. La cultura e la comunicazione sono collegate. Tipi di comunicazione: - Orale e gestuale - Scrittura - Disegno e arti plastiche - Comunicazione asimmetrica: televisione, media Ognuno fa un’esperienza diversa della cultura. Tuttavia ci sono delle costanti: gli ambienti frequentati, i contatti possibili cambiano con l’età e le fonti di informazione si evolvono. I riti di passaggio fra le diverse tappe della vita sono spesso contrassegnate nelle società. Le generazioni sociali sono gruppi di persone nate nello stesso intervallo di tempo e che condividono esperienze culturali simili. Le generazioni individuate sono: - La generazione perduta (fine ottocento) - La più grande generazione (seconda guerra mondiale) - La generazione silenziosa - Baby boomers (boom economico degli anni ‘60) - Generazione X - Generazione Y (millenials, fino al 1996) - Generazione Z (dal 1997 al 2012) - Generazione alpha (dal 2013 in poi) L’identità individuale L’individuo agisce mosso da forze esterne ed è responsabile delle proprie azioni. Il suo comportamento dipende sia dall’imposizione sociale sia dalle pulsioni individuali. L’individuo sociale nasce con l’interiorizzazione delle norme di comportamento, non ha una realtà autonoma. L’integrazione in un gruppo conferisce all’individuo un’identità sociale, che inizia molto presto e si conferma nell’adolescenza. Le abilità e le conoscenze sono distribuite in modo diseguale tra i membri di una stessa società: ciascuno è richiamato a ricoprire un ruolo diverso secondo il genere, l’età e le capacità tecniche e individuali. Ogni persona è legata a tutte le altre da una rete complessa di relazioni, che assicurano il funzionamento dell’insieme. Ambiente e cultura L’ambiente rappresenta il teatro dell’agire umano, da cui l’uomo si distacca man mano che avanza nel suo processo di sviluppo. Non c’è più dipendenza, ma interrelazione. Di questo insieme fa parte il linguaggio, come elemento essenziale per la trasmissione di quei valori che costituiscono la cultura. Il linguaggio è la più grande conquista dell’uomo, il quale rende possibile la comunicazione e la partecipazione attiva all’interno di un gruppo. Il comportamento linguistico dell’individuo riflette le caratteristiche della personalità, ma anche gli elementi specifici di un dato ambiente. L’influenza dell’ambiente sulle lingue si manifesta: - Nel lessico (nomi di piante, animali, fenomeni..) - Nella localizzazione e distribuzione della popolazione e nei percorsi di diffusione delle lingue La toponomastica è un campo di indagine che contribuisce a dare una conoscenza a questi rapporti uomo- ambiente. Essa è lo studio dei nomi dei luoghi (topos = luogo; onomia = nome). I nomi dei luoghi forniscono chiavi di lettura per il panorama storico, l’origine e le strutture degli insediamenti, le occupazioni, i cambiamenti. Il processo di creazione di toponimi è di due tipi: - Evoluzione nel corso del tempo - Conferimento -> un individuo o più scelgono il toponimo Diversi tipi di toponimi: geo-toponimi (per il territorio), oppure si possono ricondurre ad azioni degli esseri umani (antroponimi, legati ai nomi di persona). Breton individua tre raggruppamenti: - Pre-struttura -> troviamo la demografia di un gruppo, la lingua e il territorio. Il territorio è visto come il contesto fisico su cui si è stabilito e costituita un’etnia. L’etnia si identifica dall’unità linguistica, che forma una comunità linguistica: un insieme di individui con la stessa lingua madre. - Struttura -> troviamo la cultura non materiale, le strutture sociali e il sistema economico. La cultura non materiale è tutto il patrimonio spirituale ereditario del gruppo: la storia comune, la religione, il folklore, la letteratura. La struttura sociale è la suddivisione in classi, considerata in base alle attività economiche. Lo sviluppo economico può incidere sulla vita di un gruppo. - Post-struttura -> presenza di istituzioni politiche, il ruolo della metropoli e il tipo di rete urbana esistente. Le istituzioni politiche possono ammettere diversi modi di partecipazione al potere, perché in un sistema democratico chi gestisce il potere deve saper interloquire con tutti e deve conoscerne il linguaggio e la cultura. La metropoli è intesa come il principale centro decisionale del territorio. La rete urbana influisce sulla solidità e la coesione del gruppo. Lingua e società Rapporto tra lingue e società: - Diversi gruppi umani usano diverse varietà della lingua, a seconda delle diverse classi e contesti sociali - Vengono utilizzati registri differenti per esprimere stati d’animo, emozioni - La lingua rispecchia la società e la cultura Quattro tipi di linguaggio: - Linguaggio vernacolare -> locale, parlato spontaneamente - Linguaggio veicolare -> nazionale o regionale, imparato per necessità - Linguaggio referenziale -> legato alle tradizioni culturali, orali o scritte - Linguaggio mitico -> magico, espressione di sacralità. Lingua standard -> nelle società tecnologicamente avanzate è probabile che esista una lingua standard, legata ai gruppi di potere e alle scelte politiche. I dialetti si possono concepire come varianti di una lingua standard. Un dialetto è una varietà di una lingua ed è una lingua che si è evoluta da un’altra. Il dialetto : - si parla in un’area geografica di piccole dimensioni - non ha una forma corretta riconosciuta da tutti i parlanti. - Viene impiegato in situazioni sociali informali e viene prevalentemente parlato, non scritto. - Ha un vocabolario limitato alle parole della vita quotidiana L'evoluzione delle lingue esistono lingue che avanzano diffondendosi su vaste aree per poi indietreggiare, lingue che sono parlate dal numero limitato di persone o altre che perdono sempre più importanza. Breton individua 5 stadi: - al primo livello si trovano le lingue prive di scrittura e di tradizione orale - A secondo livello vi sono le lingue locali, entrate in uno stadio di lettererizzazione - al terzo livello vi sono le parlate veicolari - Al quarto livello vi sono le lingue nazionali - Nell'ultimo livello vi sono le lingue internazionali le modalità per cui vi è l'affermazione di una lingua possono essere: - Colonizzazione e decolonizzazione - migrazioni - Religione - Commercio, economia e trasporti le lingue sono sottoposte a continui cambiamenti lessicali e morfologici, attraverso semplificazioni e arricchimenti, dovuti alla comparsa di nuove parole (neologismi) o all'abbandono di termini non più attuali. Le mutazioni delle lingue: - Diglossia -> indica la compresenza, all'interno di una singola comunità di parlanti, di due lingue differenziate funzionalmente, una delle quali è utilizzata solo in ambito formale e l'altra solo in ambito informale. - Fossilizzazione -> processo di apprendimento di una lingua secondaria in cui lo studente ha difficoltà a promuovere la sua padronanza della seconda lingua. - Alloglossia -> la situazione di una comunità (detta alloglotta) che utilizza una lingua diversa all’interno di una maggioranza linguistica diversa Di fronte alla scomparsa di una lingua, altre se ne affacciano: sono la lingua emergenti di gruppi che raggiungono l'indipendenza. Quasi tutti i paesi hanno una politica linguistica, per ridurre le differenze e omogeneizzare la popolazione. Lo studio della distribuzione territoriale delle lingue e dei loro meccanismi di diffusione prende il nome di geografia linguistica. Le regole di Bartoli: - norma dell'area isolata -> se di due forme linguistiche una si trova in un'area isolata e l'altra in un'area più accessibile ai mezzi di comunicazione, la prima è più antica (es. il sardo) - norma dell'area centrale -> se di due forme di una stessa lingua una si trova nelle aree periferiche e l'altra nelle aree centrali, la prima è più antica - norma dell'area vasta -> se di due forme linguistiche una è usata in un'area più ampia dell'altra, la prima è più antica - norma dell'area seriore -> nelle zone in cui la lingua è arrivata più tardi, tende a conservarsi la fase più antica - norma della fase sparita -> se di due lingue, una sta per scomparire, essa rappresenta la fase più antica. - successivamente, con l'avvento dell'era cristiana ci furono numerose migrazioni delle popolazioni germaniche, formando: germanico orientale (gotico), germanico settentrionale, germanico occidentale (inglese e tedesco). Le lingue slave: - le lingue slave si sono probabilmente originate in un'area intorno all'attuale Lituania - tre gruppi: slavo orientale (russo), slavo occidentale (polacco), slavo meridionale (sloveno, serbo- croato) - alfabeti differenti: lo sloveno e il croato utilizzano l'alfabeto latino, mentre il russo l'alfabeto cirillico le lingue baltiche: - tali lingue sono parlate nel Baltico nell'europa settentrionale - contiene sia lingue morte sia lingue viventi le lingue indo iraniche: - maggior numero di parlanti all'interno della famiglia linguistica indoeuropea - nel gruppo iranico vi sono alcune delle lingue di più antica attestazione come il sanscrito - di queste fanno parte l'hindi e il curdo dialetti e idiomi estinti: - la lingua illirica -> era una lingua indoeuropea, le cui testimonianze di tale lingua sono incerte. L’Europa del multilinguismo Per Europa intendiamo il territorio che si estende dall'oceano Atlantico ai Monti urali. L'Europa rappresenta la penisola sud occidentale del super continente eurasia. il confine naturale d'europa è in gran parte costituito da mare, inoltre troviamo anche alcuni grandi apparati di isole e arcipelaghi, come le isole britanniche, l'islanda, la corsica, la sardegna, la sicilia, malta. Vi sono numerose differenze a livello politico, linguistico e culturale (soprattutto tra Europa occidentale ed Europa orientale). Si contano all'incirca 60 lingue statuarie. dal punto di vista geografico linguistico, possiamo affermare che ogni Stato è rappresentato da almeno una propria lingua ufficiale che lo simboleggia, anche se vi sono fenomeni di multilinguismo. il greco e il latino il greco e il latino sono stati i serbatoi iniziali per il processo di acculturazione dell'europa. Anche dopo la conquista romana della Grecia, le popolazioni locali hanno continuato a mantenere la lingua greca, a discapito del latino. Il greco rappresentava la lingua di cultura nel mondo romano: infatti gli uomini di cultura conoscevano sia il greco sia il latino. L'impero romano, sotto le pressioni esterne delle popolazioni germaniche e di altre migrazioni di massa, i cosiddetti barbari, decidono di suddividere l'impero romano d'occidente da quello d'oriente; ma l'impero romano d'occidente cessò di esistere ben presto nel 476 d.C. Le migrazioni nel medioevo: - germaniche -> avvenne nell'era cristiana e contribuì a ridisegnare la carta linguistica dell'europa - slavi -> gli slavi occuparono i territori dell'europa centrale lasciati in parte vuoti dai germani - ungheresi si spostarono a causa dei cambiamenti politici e ambientali nel 1054 avviene il grande scisma d'oriente tra chiesa cattolica romana e quella ortodossa bizantina, il quale provocò la separazione di due aree politico culturali, occidentale ed orientale. Vengono a formarsi tre grandi lingue veicolari: latino, greco e paleoslavo. Dal settimo secolo il greco viene eliminato dalla liturgia cristiana occidentale, il latino diventa la lingua unitaria della cultura europea. Ad Oriente al greco si sovrappone l'afflusso di popolazioni slave, ma nonostante ciò riesce a mantenere una propria identità Il latino era la lingua: - della liturgia e delle gestioni laiche - dell'università - del diritto e della scienza con la formazione delle monarchie assolute, il latino viene sostituito dai diversi volgari. A partire dalla fine del 600 d.C, si ha una progressiva invasione e islamizzazione del Mediterraneo, imponendo la lingua e la cultura araba. nonostante la riconquista progressiva, dal punto di vista linguistico possiamo segnalare alcuni aspetti: algebra, cifra, zero, alchimia. A partire dal 500, il vecchio e il nuovo mondo si incontrano. il motivo principale per cui gli europei stavano cercando una rotta marittima verso l'Asia, era a causa della caduta dell'impero romano d'oriente (1453). con l'impero ottomano che regna nella città di Istanbul, le antiche rotte della sede e le rotte marittime verso l'Asia erano a rischio, e divenne urgente trovare una nuova rotta. Così, Cristoforo Colombo propose di navigare attraverso l'atlantico per trovare una nuova rotta marittima, circumnavigando il capo di buona speranza, ma venne a contatto con il nuovo mondo (l’America). Le lingue più utilizzate in Europa sono: russo, tedesco, francese, inglese, italiano, spagnolo.. L'Ue ha 24 lingue ufficiali (tra cui l'italiano), l'inglese, il francese il tedesco hanno lo status più elevato di lingue procedurali della commissione europea. ma, con l'adesione all'ue di nuovi paesi, il numero di lingue ufficiali è aumentato. la carta dei diritti fondamentali dell'unione europea proibisce le discriminazioni fondate sulla lingua e obbliga l'unione a rispettare le diversità linguistiche. La politica dell'ue in materia linguistica si basa sul rispetto della diversità in tutti gli Stati membri e sulla creazione di un dialogo interculturale in tutta l'unione. al fine di applicare concretamente rispetto reciproco, l'unione incoraggia l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue straniere attraverso programmi dedicati all'istruzione e alla formazione professionale. Il Parlamento ha sottolineato l'importanza dell'apprendimento delle lingue straniere, in particolare dell'inglese. le lingue celtiche: - Prima erano parlate in tutta Europa, mentre oggi solo in Gran Bretagna e nella Bretagna in Francia. - Nel corso dei secoli le lingue celtiche sono scomparse, lasciando alcune tracce - secondo millennio a. c. -> fuga delle popolazioni celtiche dall'europa a causa dell'invasione delle popolazioni germaniche; stanziamento delle popolazioni celtiche nelle attuali isole britanniche - Gaelico scozzese -> subì un processo molto travagliato a causa della dominanza della lingua inglese. in seguito all'unificazione tra Scozia ed Inghilterra, il governo di Londra vietò l'uso della lingua gaelica. - gaelico irlandese -> questo si consolidò nell'attuale zona dell'irlanda. anche qui la dominazione inglese causò estremo disagio per il gaelico irlandese, il quale assunse il ruolo di lingua secondaria. o Nel momento in cui l'Irlanda raggiunse l'indipendenza, l'obiettivo principale era quello di ristabilire l'uso della lingua gaelica: istituzioni scolastiche in cui le lezioni vengono impartite esclusivamente in irlandese - Il gallese -> è ancora diffuso nel suo territorio di origine, ovvero la regione del Galles. numerosi accorgimenti sono stati messi in atto per preservare la lingua come l'istituzione nelle scuole. ma con la rivoluzione industriale, la posizione dominante assunta dalla lingua inglese ha portato alla riduzione dell'uso del gallese. - il cornico -> è considerata una lingua estinta, ci sono stati vari movimenti che hanno cercato di restaurare la lingua cornica, ma tutt'oggi è conosciuta è parlato a livello elementare nella cornovaglia - il bretone -> è la lingua caratterizzante della Bretagna, ma lo stato francese non la riconosce come lingua ufficiale. La lingua romanì: - È una lingua parlata da alcune comunità rom, parlata sin dai tempi del medioevo - è strettamente legata all'indiano, infatti si ritiene che questa relazione linguistica indichi le origini geografiche del popolo rom. le lingue ugro finniche: - sono un gruppo linguistico diffuso nell'europa orientale e settentrionale - non hanno un legame di parentela con la famiglia delle lingue indoeuropee - molte si trovano in pericolo o sono prossime all'estinzione - tra queste troviamo l'ungherese, parlato in Ungheria, Slovacchia e Romania Le lingue altaiche: - Presenti in Asia centrale - troviamo le lingue turche e le lingue mongoliche la lingua maltese: - il maltese è una lingua appartenente alla famiglia ed è l'unica varietà araba minore ad essere riconosciuta come lingua nazionale - è caratterizzata da elementi morfologici e semantici delle lingue romanze, dato che Malta era completamente latinizzata dopo la caduta dell'impero romano d'occidente la lingua basca: - parlata in spagna settentrionale - considerata come una lingua a sé, Le lingue romanze (ppt 8) Le lingue romanze condividono un’origine comune: il latino. Il latino si sviluppò da una forma linguistica parlata originariamente in alcune piccole comunità del Lazio. Nonostante il crollo militare e politico dell'impero d'occidente e la successiva perdita di territorio da parte dei romani, l'uso continuato del romanzo era ancora presente. Grazie alla precedente latinizzazione, il latino era ancora la lingua ufficiale della Chiesa cristiana. A partire dalla prima parte del medioevo, si poteva intravedere una nuova fase dell'evoluzione linguistica, ovvero il progressivo emergere di dialetti che portarono allo sviluppo delle lingue nazionali. La classificazione delle lingue, in generale, è problematica. in particolare le lingue romanze formano un vasto continuum dialettale, attraversato da numerosi fenomeni lessicali. La classificazione di tagliavini è di tipo geografica -> da est verso ovest si hanno: - il balcano romanzo - l'italo romanzo - Il Gallo romanzo - L’ibero romanzo - uno che latino è stato preservato a nord - l'altro che latino è stato perso in questa regione, ma in seguito reintrodotto. Le lingue germaniche (ppt 9) Nel periodo di frammentazione della comunità indoeuropea, un gruppo di tribù si diresse verso l'Europa del nord. Nel corso del tempo il dialetto indoeuropeo dei coloni subì una serie di cambiamenti che ne fecero una nuova lingua, nota come germanica. Non abbiamo prove dettagliate per i primi movimenti delle tribù germaniche né per lo sviluppo della loro lingua. Nella loro nuova patria le tribù indoeuropee immigrazione trovano il territorio già occupato da altri abitanti con una diversa forma di linguaggio. Gli inizi di questa evoluzione sembrano essere rintracciabili nella regione dello jutland (tra la Germania settentrionale e la Danimarca). Incontrando parlanti di origine non indoeuropea, queste tribù cambiarono la loro lingua in proto germanico punto le prime testimonianze dirette sono iscrizioni runiche scandinave. Nel frattempo, le tribù germaniche non erano rimaste ferme nella loro patria scandinava, ma si spostarono verso l'europa. Verso la fine dell'era precristiana, le tribù germaniche, come i Goti, lasciarono la patria germanica comune. I Goti furono gli unici popoli che lasciarono tracce linguistiche significative. Un esempio sono le traduzioni bibliche, attribuite a Wulfila (esempio codex argenteus) Possiamo dividere il germanico comune in: - germanico orientale -> la lingua dei Goti - germanico occidentale - germanico settentrionale i Goti sono divisi in ostrogoti e visigoti. Visigoti furono sconfitti dall'imperatore Costantino, e poi furono accolti all'interno dell'impero romano d’oriente. Dopo la caduta dell’impero romano d’occidente nel 476, alcuni ostrogoti si spostano dalla Crimea, dove si avvicinano alle popolazione degli Unni di Attila, mentre altri si spostano in Italia. I romani stabilirono i Goti in un accampamento temporaneo, e li considerava come loro collaboratori, ma comunque ci furono dei continui conflitti tra romani e Goti che portarono alla guerra gotica. E visigoti, spazientiti perché non riuscirono a trovare un accordo con i romani per quanto riguarda trovare un posto in cui stabilirsi, decisero di saccheggiare Roma nel 410. Successivamente, dopo la caduta dell'impero romano d'occidente gli ostrogoti vennero incaricati di invadere l'Italia e dopo la vittoria, si venne a costituire il Regno ostrogoto d'Italia. Ma le conquiste successive non portarono a dei successi, infatti i bizantini decisero di riconquistare l'Italia, portando alla caduta di questo Regno. Le lingue slave (ppt 10) Le lingue slave sono le principali lingue parlate nella maggior parte dell'europa orientale e centrale. La lingua slava con il maggior numero di parlanti e il russo. altre lingue slave sono il bielorusso, il bulgaro, il cieco, il polacco, il serbo-croato.. il processo di lettererizzazione nelle lingue slave arriva più tardi rispetto agli altri gruppi indoeuropei. I missionari Cirillo e metodio, al fine di evangelizzare le popolazioni slave, inventano un alfabeto: il glagolitico (glagol “verbo”; glagolati “parlare”). Dal glagolitico deriva il cirillico, il quale fu adottato per la prima volta per scrivere testi in antico slavo ecclesiastico, lingua liturgica e letteraria. il Proto slavo era la lingua madre delle comunità di lingua slava. le lingue slave sono divise in tre gruppi: - orientale: russo - occidentale: polacco - meridionale: serbo-croato A differenza del latino, il Proto slavo non è stato registrato alle sue forme devono essere ricostruite tale ricostruzione si realizza confrontando le forme di tutte le lingue slave e delle lingue che costituiscono la grande famiglia di lingue indoeuropee. Vi sono molte somiglianze tra Baltico e slavo, infatti sì penso l'esistenza del balto slavo come autonoma entità linguistica. La patria d'origine degli slavi dovrebbe essere limitata alla regione dall’Oder, dal Baltico, dal Dnepr e dal Danubio, ma questo è ancora oggetto di controversia. Altre proposte collocano la patria d'origine nel territorio tra l'Ucraina e la Bielorussia. Situazione nell’Europa orientale: - Continua contrapposizione da parte di popoli differenti e forte frammentazione linguistica - La situazione linguistica della parte orientale dell’Europa ha risentito molto delle vicende storico politiche che l'hanno caratterizzata - con la costituzione della monarchia austro ungarica, il tedesco diviene la lingua del potere -> Situazione ancora più difficile - Tra il 1912 e il 1913 il territorio era controllato da tre forze principali: l'impero zarista, l'impero asburgico e l'impero ottomano - al momento del crollo degli stessi si creò la condizione ideale per l'insurrezione di movimenti nazionalistici volti all'affermazione delle differenti comunità etniche - periodo nazista e ambivalenza culturale delle comunità slovene croate ed ungheresi il bulgaro È la lingua nazionale Della Repubblica di Bulgaria. Viene registrato per la prima volta nei primi manoscritti slavi, come antico slavo ecclesiastico (antico bulgaro). i documenti scritti del bulgaro moderno sono piuttosto limitati a causa della conquista ottomana, che ridusse gravemente la ricca attività letteraria degli anni precedenti. il macedone attualmente la Macedonia è meglio definita come la regione che comprende la Repubblica di Macedonia del nord l'antico macedone è una lingua incerta, infatti il macedone attuale può essere definito come i dialetti slavi parlati nel territorio. il serbo-croato era una delle lingue ufficiali della Jugoslavia, che comprendeva la serbia, la croazia, La Bosnia Erzegovina Il Montenegro. Ad oggi viene riconosciuta la lingua serba in Serbia, la lingua croata in Croazia, il bosniaco in Bosnia Erzegovina e il montenegrino in Montenegro. queste lingue sono molto simili tra loro, infatti molti linguisti le considera la stessa lingua. Per quanto riguarda l'alfabeto, la lingua della Chiesa e l'ortografia Della Serbia hanno mantenuto l'alfabeto cirillico; mentre i croati, legati alla religione cattolica dei paesi europei, mantennero l'alfabeto latino. I bosniaci non sono riusciti a standardizzare la loro lingua (bosniaco simile a serbo e croato). Lo sloveno Lo sloveno è la lingua ufficiale della Slovenia e co ufficiale in Friuli Venezia Giulia. All'inizio ha condiviso una serie di sviluppi con alcuni dialetti serbo croati. Le terre slovene furono politicamente controllate da parlanti lingue romanze e germaniche: questo controllo ha limitato l'uso dello sloveno e apportato a un fenomeno di bilinguismo. il ceco il ceco è la lingua ufficiale della Repubblica Ceca, facente parte dell'ex Cecoslovacchia. Può essere compreso anche da chi parla lo slovacco. la lingua scritta fini per basarsi sulla variante parlata a Praga, Il cui volgare ha continuato ad evolversi. infatti il ceco standard viene parlato raramente. lo slovacco lo slovacco è la lingua ufficiale della Slovacchia, o Repubblica slovacca appunto la lingua standard è basata principalmente sui dialetti slovacchi. Il polacco il polacco è la lingua della Polonia e di alcuni altri paesi, come gli Stati Uniti, l'Ucraina e Germania. La lingua letteraria polacca ha avuto un continuo sviluppo sin dal suo primo periodo, sebbene abbia dovuto competere con il latino. Durante il periodo delle spartizioni della polonia, i polacchi resistettero ai tentativi di russificazione e germanizzazione. Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale, ha determinato il consolidamento del polacco standard. il russo In russo deriva da una evoluzione estesa e per nulla lineare. inizialmente, la capitale della Russia era Kiev e durante questo periodo, la scrittura era prevalentemente lo slavo ecclesiastico punto nel periodo moscovita si estese dalle funzioni amministrative ad altre funzioni. La koiné moscovita fu responsabile dello sviluppo di norme implicite d'uso e della loro propagazione nazionale, che divennero le norme del russo moderno. Processo di russificazione: - non pianificata -> si riferisce all'adozione della lingua e della cultura russa da parte di non russi, attraverso un processo di assimilazione culturale - amministrativa -> si riferisce alla crescente centralizzazione della burocrazia imperiale russa, durante il Regno di Nicola I - culturale -> si riferisce alla politica che tento di assimilare culturalmente i non russi la sovietizzazione implicava molto più della semplice diffusione della lingua russa. Fu una forma di modernizzazione che include processi come l'industrializzazione, l'urbanizzazione e l'istruzione. Il linguaggio che legava tutto l'urss era il russo. Qualsiasi non rosso che desiderava intraprendere una carriera all'interno del territorio, doveva possedere una conoscenza del russo. L'urss ha avuto molto più successo nel completamento della russificazione. La sovietizzazione richiedeva inoltre che le donne fossero trattate come partner alla pari assoluta; allo stesso tempo, i religiosi, i contadini e i nomadi tendevano a essere denigrati. L’indigenizzazione -> la politica della nazionalità sovietica negli anni 20 era descritta come indigenizzazione. Questa politica aveva due aspetti: - da un lato mirava a rendere il potere sovietico attraente per i non russi - dall'altro ha cercato di accelerare lo sviluppo culturale, economico e politico dei popoli non russi - il proto-afroasiatico potrebbe essere stata la lingua dei primi agricoltori del Levante (origine asiatica). Il semitico consisterebbe nella continuazione afro asiatico, mentre gli altri gruppi principali si sarebbero diffusi in Africa grazie a successive ondate migratorie; (criticata) - L'Africa è considerato da molti linguisti una delle aree geografiche più probabili in cui cercare il centro originario di diffusione dell afroasiatico. Queste convinzioni derivano dal fatto che se l'afro asiatico avesse avuto origine in Asia, ci sarebbero state numerose attestazioni (cosa che non c’è); - È stata proposta la costa occidentale del Mar Rosso come terra di origine. Le Proto lingue dei più importanti gruppi della afro asiatico presentano dei vocaboli che connotano la pastorizia e la coltivazione, mentre per il Proto afro asiatico non si può dire lo stesso. - Sudan come patria originale: Presenta degli aspetti in parte considerati importanti ma dall'altra controversi. - Sahara come terra di origine: questa zona era ancora abbastanza abitabile durante il mesolitico. I parlanti egiziani furono i primi a distaccarsi dagli altri per poi spostarsi in Egitto Le lingue semitiche L’espressione lingue semitiche fu coniata per le lingue utilizzate tra l’eufrate e il mediterraneo con somiglianze fonologiche, lessicali e morfologiche. La parola semitico fa riferimento a Sem, ovvero uno dei tre figli di Noè. Infatti, secondo la Bibbia, da lui discenderebbero gli ebrei, gli arabi e parte degli abitanti della Mesopotamia. Il concetto semitico è solamente linguistico e non è legato ad una particolare cultura. Le prime attestazioni di semitico sono parole e nomi propri che compaiono nei testi sumeri (una delle famiglie linguistiche più antiche). La terra di origine del semitico ipotesi: il semitico sembrerebbe essere una diramazione di una famiglia settentrionale di lingue afroasiatiche; successivamente, il semitico sarebbe entrato nel Levante e probabilmente si sarebbe diffuso grazie al fenomeno della pastorizia nomade nell'area intorno alla mezzaluna fertile. Si dividono in: orientali (estinte), occidentali e centrali. Le lingue semitiche arabiche: è costituito dall’arabo e dal nord-arabico. Queste due lingue si attestano nella penisola araba, la quale è stata un’area in cui si sono succedute diverse società urbane, nomadi e semi-nomadi. Una conoscenza precisa di queste due forme linguistiche era problematica, ma le varietà erano considerate molto simili. L’ebraico Alcuni ricercatori mettono in dubbio la natura semitica dell’ebraico, a causa della presenza di tratti non semitici. L’influenza straniera sull’ebraico moderno è presente attraverso termini di prestito, calchi. In effetti l’ebraico ha una storia unica, ed è stato ripreso dopo un lungo letargo. Ciò ha richiesto ai suoi parlanti iniziali di colmare le lacune della lingua con elementi lessicali di lingue straniere. La morfologia dell’ebraico moderno ricorda la morfologia delle fasi precedenti della lingua. Mentre l’ebraico antico aveva dialetti regionali, l’ebraico moderno è più omogeno. L’arabo Nella penisola araba, prima dell’avvento dell’Islam, erano presenti popolazioni che parlavano differenti varietà di arabo. In base alla documentazione attualmente disponibile, so può affermare che le testimonianze scritte attestanti la presenza di un arabo antico, sono molto scarse. La maggior parte delle iscrizioni sono povere di elementi linguistici. Prima dell’avvento dell’islam, la situazione linguistica in Medio Oriente e nord africa era piuttosto complessa. Si parlava l’aramaico, il medio persiano, il greco e il copto, un idioma che era anche usato dai cristiani ortodossi. Un evento fondamentale per la storia della lingua e della cultura araba è il processo di rimescolamento linguistico, etnico e culturale, a partire dalle conquiste islamiche, e quello di islamizzazione e arabizzazione. Le conquiste islamiche avvengono grazie alla nascita dell’Islam e con la trascrizione del Corano, che portò all’espansione della lingua araba. Tuttavia, l’operazione di trascrizione del corano fu complessa, perché ci furono dei problemi riguardanti la grafia, e soprattutto la sintassi e la grammatica araba. Da ciò, tutti coloro che fornirono una forma scritta al corano, diedero vita alla grammatica araba che è utilizzata ancora tutt’oggi. Successivamente, la nascita e l’espansione dell’impero arabo-islamico furono fondamentali per l’espansione dell’islam e dell’arabo al di fuori della penisola. L’islamizzazione e l’arabizzazione proseguì verso nord, in cui si trovavano l’attuale siria, iran e iraq. In iran l’islamizzazione della popolazione giunse a termine senza problemi, mentre l’arabizzazione diminuì sempre di più, poiché l’arabo non riuscì mai a sostituirsi al persiano. Infatti, l’Iran attualmente è considerato un paese musulmano ma non arabo. L’unica regione che fu islamizzata e arabizzata in maniera più rapida fu l’Egitto. L’arabo fu dapprima appreso nelle città dagli intellettuali d’epoca come lingua straniera, e successivamente, con l’affermazione dell’islam come religione più praticata, l’arabizzazione si poté concludere. Secondo gli studiosi, mentre l’islamizzazione proseguì senza problemi, l’arabizzazione avvenne in diverse fasi: in una prima fase, le campagne militari degli arabi portarono gli abitanti delle città ad adottare l’arabo, mentre nelle campagne e zone desertiche le popolazioni parlavano altre lingue. Successivamente, con l’arrivo delle tribù beduine, ci furono saccheggiamenti e conquiste nel nord africa, ma poi finirono per assimilarsi alle popolazioni locali, portando ad una mescolanza etnica, culturale e linguistica. Gli arabi giunsero anche in spagna, dove ci rimasero fino alla reconquista cristiana, per poi venire espulsi. La lingua araba è diventata una delle sei lingue ufficiali dell’ ONU, aggiungendosi all’inglese, cinese, al russo, spagnolo e francese. L’arabo si estende in due continenti: asia e africa. Tuttavia, quando si utilizza il termine “Paesi Arabi”, ci si riferisce a tutti quegli stati facenti parte do un’organizzazione politica internazionale, ovvero la lega araba. Quest’organismo politico prevede che qualsiasi paese arabo ha il diritto di diventarne membro, a condizione che la lingua ufficiale sia appunto l’arabo. Ne fanno parte algeria, marocco, tunisia, egitto. Le lingue sino-tibetane (ppt 13) Le lingue sino tibetane sono una delle principali famiglie linguistiche dell'area asiatica da cui derivano alcune tra le più importanti lingue parlate nel continente asiatico e nel mondo, come il cinese, il cantonese, il tibetano e il birmano. Ancora oggi rimangono irrisolte alcune questioni fondamentali per ricostruire la storia antica della famiglia linguistica sino tibetana. La prima questione riguarda la classificazione delle lingue sino tibetane virgola in particolare la posizione delle lingue sinitiche. Si pensa che le lingue sinitiche formino un ramo primario di questa famiglia. Inoltre c'è il modello delle foglie cadute virgola che suggerisce come non ci siano relazioni interne tra i gruppi della famiglia linguistica sino tibetana. Altre questioni controverse includono i tempi e l'area di origine. - Un'ipotesi fu che l'area di origine fosse vicino al bacino del fiume giallo in Cina. Inoltre c'era una grande divisione iniziale tra le lingue sinitica e Tibeto birmana. Ma questa teoria non ha restituito risultati soddisfacenti - un'altra è quella che è la patria fosse nel bacino del sichuan, con delle migrazioni. Inoltre l'agricoltura non può essere usata per ricostruire il proto sino tibetano, perché la popolazione non era formata da agricoltori ma da raccoglitori. Le lingue Tibeto birmane la Tibeto birmana è una grande famiglia linguistica che si estende su una vasta area geografica dell'asia. La lingua ancestrale sarebbe stata parlata nell'altopiano tibetano, forse nella valle del fiume giallo. Da lì le migrazioni portarono quelle che sarebbero diventate le lingue tibetane in Tibet, mentre un'altra ondata di migrazione dalla patria produsse gli altri rami della famiglia. Alcuni rami sono stati influenzati dal cinese o da l’indo Ariano, o da entrambi. Sono parlate in Tibet ma anche in Cina. Molte di esse sono in pericolo, perché sono parlate da pochissime persone e molte non hanno nemmeno la forma scritta. La lingua birmana il birmano ha il maggior numero di parlanti tra le lingue Tibeto birmane. I birmani si stabilirono nelle pianure della Birmania prosciugate e caddero sotto la cultura indiana e del buddismo virgola che lasciò una profonda impronta nel lessico birmano e furono la fonte della sua scrittura. Il birmano è parlato in Myanmar, che è un paese multilingue dove le minoranze etniche parlano fino a 100 lingue. Il birmano ha uno stile colloquiale usato in contesti informali, è uno stile letterario usato in contesti formali. Le lingue in Cina Ci sono diverse centinaia di lingue in Cina, la lingua predominante è il cinese standard, che si basa sul mandarino centrale. Il cinese standard è basato sul dialetto mandarino di Pechino virgola e della lingua ufficiale e funge da lingua Franca all'interno delle regioni di lingua mandarino La linea hu -> è un'isoglossa che divide la Cina in due parti: - a est vi è il 94% della popolazione del paese; le aree sono più pianeggianti e umide, qui è diffusa la coltivazione. A più autostrade, università e ospedali - a ovest vi è il 6%; le aree sono semi aride, fredde e montuose. Qui è diffuso il pascolo. È diffusa la povertà e vi sono molti ostacoli all'accesso della salute pubblica istruzione la lingua cinese il cinese non è un alfabeto, ma viene scritto con dei caratteri detti sinogrammi o caratteri cinesi. Sono abbassati su un sistema di unità minime, i radicali, di cui esistono due versioni. La pronuncia viene oggi indicata con un sistema di romanizzazione, il pinyin, che però non è un alfabeto. Le lingue sinitiche sono spesso chiamate dialetti del cinese. Ma non sono dialetti, sono varietà, quindi dovrebbero essere considerate come lingue separate. Il cinese antico si riferisce al cinese parlato dalla dinastia shang. L'antico cinese era la lingua parlata quando furono scritte opere classiche come i dialoghi di Confucio ed era la lingua ufficiale dell'impero. Questo idioma successivamente diventa poi cinese classico, uno stile di cinese scritto che imita la grammatica e il vocabolario dell'antico cinese. Dopo la divisione della Cina il nord e sud, si sviluppa il cinese medio, che prende anche il nome di cinese rinascimentale. Con l'arrivo dei mongoli, si va verso il cinese moderno. Molti cinesi che vivono nel nord della Cina, usano vari dialetti del mandarino come loro lingua. La prevalenza del mandarino nella Cina del nord in gran parte il risultato della geografia, cioè le pianure della Cina settentrionale che hanno favorito un'ampia diffusione di questa lingua. Mentre, le montagne e i fiumi della Cina del Sud hanno promosso la diversità linguistica punto il primo mandarino ha iniziato a svilupparsi con la fine del cinese medio. A partire dal ventesimo secolo, con il termine di lingua cinese ci si riferisce al cosiddetto mandarino standard, la lingua ufficiale è basata sul dialetto di pechino. i non mandarini della cina del sud, invece, continuavano a parlare i loro dialetti regionali nella vita quotidiana. Questa situazione però cambio con la creazione di un sistema educativo obbligatorio che prevedeva l'insegnamento del mandarino standard (pg 40) Il mandarino La parola mandarina originariamente significava funzionario dell'impero cinese. Siccome le varietà di dialetti non erano spesso reciprocamente comprensibile, questi funzionari comunicavano usando una lingua Basata sulle varietà settentrionali. Quando i missionari gesuiti impararono questa lingua, la chiamarono mandarino o lingua dei funzionari il mandarino è un gruppo di lingue e dialetti sinici parlati nella maggior parte della Cina. Il gruppo comprende il dialetto di Pechino, base del cinese standard, la - La teoria clovis per prima si riferisce all'ipotesi che la cultura di clovis rappresenti la prima presenza umana nelle Americhe. La teoria è che questi primi migranti siano spostati quando il livello del mare era notevolmente basso. Un'altro itinerario proposto e che, a piedi o utilizzando barche, siano migrati lungo la costa del Pacifico in Sud America fino al Cile. - Teoria di greenberg -> Egli afferma che tutte le lingue indigene si riconducono sotto una grande famiglia detta meriggio, ma le relazioni da lui proposte tra queste lingue sono state rifiutate. - Il denè- ieniseiano è una famiglia linguistica composta dalle lingue ieniseiane della Siberia e dalle lingue na-denè, le quali potrebbero essere imparentate per la loro morfologia e per le ricostruzioni delle proto-lingue. Quando gli europei arrivarono nel Nord America, c'erano più di un centinaio di lingue parlate dai nativi. A causa di continue guerre, malattie e sfollamenti, solo la metà delle lingue indigene sopravvisse. La maggior parte di questi sono in pericolo e molti hanno solo pochi parlanti rimasti. Le lingue native non sembrano condividere un'origine comune. Si ritiene che il Nord America fosse popolato da persone che emigrarono dall'asia. L'estinzione di così tante lingue rende difficile una classificazione accurata. Possiamo distinguere: - Le lingue eschimo aleutine -> l'eschimese è stata la prima lingua dei nativi americani ad avere contatti con una lingua europea. I gruppi eschimesi ebbero contatti anche durante le prime esplorazioni europee e la colonizzazione dell'america. La patria originaria sembra essere stata la Alaska. Le affermazioni secondo cui l'eschimese aleutino potrebbe essere correlato all’uralico o all'indoeuropeo non sono state dimostrate. È stato come un evento ritenuto che però è molto diverso dagli altri gruppi linguistici dei nativi americani - Le lingue na-dene -> si estendono dall'alaska al Messico, ma è difficile stabilire il suo albero genealogico a causa del fatto che esse sono il risultato di una diffusione di innovazioni separate - le lingue uto azteche -> è uno dei più grandi gruppi linguistici in termini di numero di lingue, parlanti ed estensione geografica. È anche una delle famiglie più antiche, anche se oggi giorno sono praticamente estinte la situazione in Canada -> viene usato il termine popolo delle prime nazioni virgola che include indiani registrati e indiani non di Stato. In Canada possiamo trovare molte comunità di popoli indigeni; gli indiani non di Stato vivono quasi esclusivamente fuori riserva. La situazione negli Stati Uniti -> Tu indiane sono riconosciute a livello federale etnicamente, culturalmente e linguisticamente. Gli Stati Uniti hanno assunto una responsabilità di fiducia unica per proteggere e sostenere le tribù e i loro membri attraverso trattati e statuti. La commissione per i diritti civili degli Stati Uniti ha riferito che, a causa delle politiche discriminatorie, gli indiani d'america si classificano tra gli ultimi di tutti gli americani in termini di salute, istruzione e lavoro. Una riserva indiana negli Stati Uniti e una porzione di terra gestita da una tribù nativa americana riconosciuta dal governo federale punto non tutte le tribù hanno una riserva: alcune tribù hanno più di una riserva, alcune le condividono, mentre altre non ne hanno. Questo miscuglio di proprietà pubbliche e private crea difficoltà amministrative, politiche e legali. Venne perseguita una politica di pace, come tentativo di evitare la violenza: la politica includeva una riorganizzazione del servizio indiano, con l'obiettivo di ricollocare le varie tribù in particelle di terre specifiche, e vennero delineati nuovi diritti per i nativi americani. Il centro america- > L'America centrale è un'area che comprende il Messico, il Guatemala, il Salvador, parti dell'honduras e del Nicaragua. Riferirono diverse civiltà come gli olmechi e i Maya. Quando gli spagnoli conquistarono il Messico, la popolazione indigena diminuì a causa di guerre, malattie, lavori forzati e fame e molte lingue si sono estinte. - La famiglia otomangue -> è molto numerosa in termini geografici di estensione, numero di parlanti e di lingue. Queste lingue sono state a volte considerate diverse dalle altre lingue degli indiani d'america punto i nomi di piante animali nel vocabolario ricostruito corrispondevano ai resti vegetali animali scoperti in questa fase - la famiglia Maya -> Ehi è quella che ha ricevuto più attenzione dai linguisti. Di conseguenza le lingue sono abbastanza ben documentate le loro relazioni storiche sono ben comprese. Le lingue nel Messico Lo spagnolo la lingua ufficiale del Messico, anche se non c'è un riconoscimento nella costituzione. Il Congresso dell'unione ha approvato la legge dei diritti linguistici dei popoli indigeni virgola in base alla quale lingue indigene hanno la stessa valenza dello spagnolo. In base a tale legge è possibile utilizzare la propria lingua per comunicare, e i documenti possono essere messi in tali lingue. L'inno nazionale e la costituzione sono state tradotte in alcune lingue. Le lingue nei Caraibi le lingue parlate ai Caraibi riflettono la ricca storia e cultura della regione. Troviamo: l'inglese, lo spagnolo, il francese, il creolo haitiano e il Papiamento (un creolo basato sul portoghese e sullo spagnolo). Si trovano numerosi creoli, che sono usati in modo informale tra la popolazione. Le lingue indigene sono diffuse ma sono minoritarie L'America meridionale le lingue indigene sono parlate oggi in Sud America, rendendola una delle aree linguistiche più complesse del pianeta. Ancor di più furono parlati prima della conquista europea, ma a causa di malattie introdotte da spagnoli e portoghesi, lavori forzati, massacri, molte comunità indigene furono spazzate via. Le lingue sudamericane sono molto diverse a livello fonologico, grammaticale e lessicale virgola e il loro studio è ancora incompleto. Le famiglie più importanti: - chibcha -> è il più grande tra i gruppi di lingue indigene, ma il numero esatto è sconosciuto. È spesso vista come un ponte linguistico e culturale tra il Sud America e l'America centrale. - Arawak -> e numerosa e ha una notevole ramificazione interna. Le lingue rappresentanti di questa famiglia sono parlati in tutti i paesi sudamericani, d'eccezione dell'uruguay e del Cile - Caribe -> Ehi sono parlate nel nord del Sud America. Molte delle lingue parlate al momento del primo contatto con gli europei si sono estinte, un numero imprecisato non ha lasciato tracce - Tupì -> e molto diffuso e fortemente differenziato. I popoli che parlano queste lingue sono tipicamente dell'amazzonia, dove vivono ancora oggi i loro discendenti Le lingue quechua e aymara -> hanno occupato una posizione dominante. Il quechua è costituito da varietà denominate dialetti; l’aymara è costituito da due lingue distinte che non sono dialetti. L'assenza di una relazione tra le famiglie linguistiche, suggerisce lungo periodo di sviluppo indipendente. Si pensa che la patria del quechua fosse in Perù, mentre quella dell’aymara doveva trovarsi nelle vicinanze per spiegare la storia di contatti. La lingua spagnola in America Latina fin dai tempi della conquista e colonizzazione dei territori americani, lo spagnolo, oltre ad essere la lingua ufficiale nei contesti pubblici, ha rappresentato la lingua della classe sociale. Però, il castigliano ha sempre dovuto convivere con le altre lingue presenti. Discendenti dai colonizzatori si sentono psicologicamente molto distanti dalla ex madrepatria, però il loro castigliano ha ormai assunto caratteristiche proprie. Quindi, lo spagnolo è la lingua di comunicazione più diffusa, E rappresenta lo strumento di conoscenza interculturale e di arricchimento reciproco. Tuttavia virgola non va dimenticato che nell'america coloniale lo spagnolo spesso è stato imposto, attraverso campagne forzate. Negli ultimi anni, malgrado si siano ridotte, le lingue indigene hanno recuperato presenza politica, anche se non completamente. Le lingue austronesiane e dell’Oceania (ppt 16) Con Oceania si intende il continente che comprende Polinesia, melanesia, micronesia, Australia e Nuova Zelanda. Un sinonimo di Oceania e continente nuovissimo, perché fu l'ultimo ad essere scoperto dagli europei. L'austronesiana è la seconda più grande famiglia linguistica al mondo dopo quella Niger Congo. Si pensa che le lingue austronesiane discendono da un singolo antenato. Esse hanno avuto origine da una migrazione marittima preistorica, nota come espansione austronesiana. Gli austronesiani raggiunsero le Filippine usando le vele. Si mescolarono con le altre popolazioni preesistenti e con le successive popolazioni migranti tra le isole in cui si stabilirono. Ci sono state proposte che collegano gli austronesiani con altre famiglie linguistiche, come ad esempio gli austro asiatici, ma non sono ancora ampiamente accettati. L'espansione austronesiana prende il nome di fuori da Taiwan, perché la migrazione avvenne appunto da Taiwan, a causa della crescita della popolazione. Gli austronesiani colonizzarono le isole Marianne settentrionali e successivamente raggiunsero l'oceania. Un'altra ipotesi è quella di out of sundland, In cui si propose che le terre d'origine si trovasse nel continente del sundaland, il quale fu sommerso a causa dell'innalzamento del livello del mare. Ma questa teoria non fu accettata da tutti. Le lingue austronesiane si suddividono in: - Formosano -> comprende diverse lingue estinte e alcune viventi di Taiwan. Prima dell'arrivo dei cinesi a Taiwan, le lingue formosane prevalevano in tutta l'isola, ma ora sono tutte in via d'estinzione negli ultimi decenni, il governo di Taiwan avviato un programma per la reintroduzione delle prime lingue formosane nelle scuole taiwanesi, per conservare le lingue degli indigeni di Taiwan - maleo polinesiano -> parlato nelle Filippine virgola in Malesia e nella maggior parte dell’Indonesia. Tutte le lingue austronesiane principale ufficiali appartengono a questo gruppo, come: l'indonesiano, il malese, il sundanese. le lingue sono costituite dal malese in tutta la sua varietà regionale ed è parlata nella penisola malese virgola in Thailandia nelle Filippine e a Singapore le lingue in Indonesia L'indonesiano è la lingua ufficiale nazionale dell'indonesia. È una varietà standardizzata di malese. L'indonesia è il quarto stato più popoloso al mondo, di cui la maggioranza parla indonesiano, il che la rende una delle lingue più parlate al mondo. La maggior parte degli indonesiani, oltre a parlare la lingua nazionale, parla correttamente le lingue locali indigene. Tuttavia, la maggior parte dell'istruzione form e quasi tutti i mass media nazionali parlano indonesiano. L'indonesiano standard è confinato principalmente a situazioni formali, mentre le varietà Malesi e le lingue regionali sono usate per la comunicazione quotidiana. - pidgin esteso: le lingue pidgin che hanno sviluppato un ruolo più formale. Possono anche avere lo status ufficiale come lingue franche la parola creolo deriva dalla parola portoghese crioulo, usate in origine per designare gli schiavi africani oppure gli europei nati nel nuovo mondo. Le lingue creole sono da considerarsi native per alcuni gruppi di popolazione. Le lingue creole sviluppano un vocabolario molto più ricco rispetto alle lingue pidgin. Quando si comincia a imparare da bambini una lingua pidgin come madrelingua, nel giro di una o due generazioni l'uso del linguaggio diviene consolidato e diffuso. Il risultato è lo sviluppo di una lingua creola. Iper creolizzazione -> è una reazione aggressiva contro il linguaggio standard da parte dei locutori creoli che esaltano la superiorità del creolo e la necessità di riconoscere l'identità etnica del loro modo di comunicare Ricreolizzazione -> è un elemento di identità etnica in cui locutori migranti possono decidere di rivitalizzare la lingua creola non più usata l'origine delle lingue creole nell'età moderna, dopo la scoperta dell'america e dell'australia, le grandi migrazioni avvennero per via mare e inizio, con l'estendersi dello sfruttamento coloniale, anche la migrazione della popolazione africana, ossia la tratta degli schiavi. Essa fa avviata dai portoghesi fin dalla metà del 400, per fornire manodopera alla madrepatria, trasferendo nelle colonie americane prevalentemente giovani uomini da adibire nelle piantagioni. Si sviluppano due tipi di lingue creole in questo caso: - crealo dei forti-> In Africa, dove le forze europee detenevano gli schiavi fino all'arrivo delle navi - creolo delle piantagioni -> sviluppato nelle piantagioni delle colonie del nuovo mondo sotto la dominazione dei differenti linguaggi europei la necessità di avere scambi commerciali fra popolazioni con lingue non mutualmente comprensibili ha creato inizialmente la formazione di un pidgin, che poi si sono evolute in lingue creole. A seguito delle guerre dell'occupazione temporanea di uno stato sconfitto da parte di truppe provenienti dai paesi vincitori, si può generare una lingua di interscambio, di solito però temporanea e instabile. Nei paesi colonizzati, è accaduto spesso che persone appartenenti a differenti etnie e linguaggi si siano trovati a lavorare insieme senza essere forzati, generando un nuovo linguaggio. Il contesto socio storico in cui sono emerse le lingue pidgin e creole subsahariane è descritto dalle società di piantagioni, società di forte e società maroon.: - Società di piantaggioni -> In Africa, furono fondate dai portoghesi. - Società maroon -> sono società indipendenti e anticoloniali formate da schiavi in fuga - società dei forti -> erano stazioni commerciali. Un piccolo numero di commercianti amministratori coloniali europei era in contatto con le popolazioni locali lingue creole: - il papiamento -> è una lingua creola basata su spagnolo portoghese e olandese, con influenze da lingua africana. La lingua diffusa nei Caraibi e nacque come forma di pidgin portoghese quando arrivarono gli ebrei portoghesi: questi erano perlopiù commercianti di schiavi, chiamati dalla Spagna per importare manodopera da impiegare nelle piantagioni. Con la dominazione spagnola si arricchì di un super strato spagnolo; infine, con il dominio dei Paesi Bassi, si ebbe la formazione di un nuovo superstato e l'arricchimento con termini olandesi - il creolo haitiano -> composta da un superstato francese con influenze africane, ed è una delle lingue ufficiali di Haiti (l'altra è il francese). Si pensa che si sia sviluppato quando i colonizzatori francesi e spagnoli producevano sull'isola tabacco cotone e canna da zucchero. L'economia poi passò alla produzione di zucchero, i cui raccolti avevano bisogno di una forza lavoro molto più ampia, il che portò a un aumento dell'importazione di schiavi. Con l'aumento delle popolazioni di schiavi, le interazioni tra coloni di lingua francese e gli schiavi sono diminuite - L'Afrikaans -> è una lingua germanica occidentale ed è maggiormente diffusa in Sud Africa. Si sviluppò fra i coloni Boeri e i lavoratori portati nella colonia del capo dalla compagnia olandese delle indie orientali. I Boeri erano originari degli odierni Paesi Bassi e i lavoratori importati erano di origine malese. L'africaans e quindi una figlia dell'olandese con prestiti di lingua africane e non. Il termine afrikaans deriva dall'olandese “afrikaans- hollands” che significa olandese africano - Il krio -> è basata sull'inglese, che è lingua Franca e nazionale parlate in tutto lo stato della Sierra Leone. È la principale lingua di comunicazione tra i Sierra leonesi in patria e all'estero. La lingua originaria del popolo creolo della Sierra Leone, una comunità dei discendenti degli schiavi liberati dalle indie occidentali, dal canada, dagli stati uniti e dall'impero britannico, ed è parlata come seconda lingua. Durante la tratta degli schiavi sorse come lingua vigin basata sull'inglese per facilitare il commercio costiero tra europei e africani le lingue franche una lingua Franca è un linguaggio che viene usato come mezzo di comunicazione fra persone che non hanno un linguaggio nativo in comune. Nel passato, l'arabo è diventato la lingua Franca nel mondo islamico, sviluppandosi anche in cina, in india e in Asia. Attualmente, l'inglese è considerata come una lingua Franca a livello mondiale. Il termine lingua Franca si riferiva a un linguaggio misto composto perlopiù da dialetti italiani. Il linguaggio veniva usato nel Mediterraneo per il commercio e diplomazia fino al Rinascimento. La parola Franca deriva dal popolo dei franchi, indicando tutti i popoli dell'europa con cui si veniva a contatto. Nel Mediterraneo si sono avute diverse evoluzioni di lingua Franca: - Sabir -> è la più importante. I turchi inventarono una lingua mista composta da turco, arabo e lingua europee, soprattutto veneziano. Era la lingua usata dai pirati e corsari musulmani per farsi capire dai franchi - lo swahili -> significa “costiero”, è diffuso anche al di fuori dei paesi in cui è lingua ufficiale, considerato che spesso è usato come lingua di business in vari altri Stati africani. Si sviluppò come lingua di interscambio sulle rotte commerciali che univano l'Africa e l'Asia. Globalizzazione e lingue (ppt 18) La globalizzazione non è un concetto né e un processo che può essere definito e spiegato con certezza. La globalizzazione implica l'integrazione economica, il trasferimento delle politiche attraverso le frontiere, la trasmissione della conoscenza, la stabilità culturale. Cause della globalizzazione; miglioramenti tecnologici nelle comunicazioni, nei trasporti e nei viaggi, il potere delle tecnologie informatiche, l'espansione degli scambi commerciali. Si osserva che la globalizzazione comporta nuovi livelli di complessità alla vita sociale. Molte relazioni attualmente si svolgono al di fuori dei confini nazionali, spesso aiutate dalle nuove tecnologie di comunicazione. Spesso queste relazioni si muovono molto velocemente mutano spesso e possono sorgere nuove tensioni. “Tutto il mondo sembra essere in movimento”, infatti lo sviluppo di Internet è cresciuto più velocemente di ogni altra tecnologia, connettendo in modo nuovo le persone nel mondo. Ehi questa è stata una svolta della mobilità: - movimento fisico ovvero dei corpi con tutti i mezzi disponibili - immagini ed informazioni su scala locale, nazionale e globale La globalizzazione divide quanto unisce punto la globalizzazione opera sulle risorse quali sovranità, potere, libertà d'azione e di movimento. La globalizzazione dà origine a una nuova gerarchia sociale virgola che crea due gruppi distinti: - globalizzati-> possiedono libertà di movimento, fisico e virtuale. Partecipano alle reti di potere - i localizzati -> sono condannati a una stanzialità forzata. Restano legati al territorio, segno di inferiorità degradazione sociale 7 ere della globalizzazione: l'era digitale -> nel ventunesimo secolo il mondo è arrivato alla connettività, grazie ai progressi nella copertura e nelle capacità di internet, come il 5G. Quindi possiamo dire che ci troviamo nella settima era della globalizzazione. Questa nuova era creerà nuovi modelli di attività economica globale, posti di lavoro, stili di vita. Arriva insieme però ha una crisi ecologica, causata dall'uomo che colpisce il pianeta. I drammatici successi dell'app globalizzazione hanno portato a questa crisi, poiché l'attività umane hanno causato il cambiamento climatico, la distruzione delle biodiversità e l'inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua. Così come ci sono stati cambiamenti demografici, come la continua crescita in cina e in india. Linguaggi mondiali: - linguaggi periferici -> sempre più marginalizzati - linguaggi centrali -> lingue nazionali o ufficiali - linguaggi super centrali -> sono 13: arabo cinese, inglese, francese, tedesco, russo, spagnolo.. - Lingua ipercentrale o globale -> l'inglese, che connette tra loro le lingue e permette l'accesso alla conoscenza, all'occupazione e all'istruzione l'inglese come lingua globale il primo evento della diffusione dell’inglese fu l’insediamento dei coloni sul Mayflower, stabilendo una colonia a Plymouth, nel Massachussetts. La diffusione dell’inglese era legata all’espansione e dominio dell’impero britannico. Oggi l’inglese è la lingua principale in molti paesi e continua a diffondersi, soprattutto come seconda lingua. Modello per documentare l’espansione dell’inglese: - Inner circle -> il cuore della lingua inglese: usa, canada, regno unito, australia e nuova zelanda - Outer circle -> paesi non nativi in cui l’inglese è la seconda lingua ufficiale, - Expanding circle -> tutti i paesi in cui l’inglese è riconosciuto a livello internazionale, utilizzato negli affari e commercio. Alcune fasi rilevanti delle ondate della lingua inglese: - l'ondata interna, nel momento in cui gradualmente il Regno Unito ha perso la centralità della lingua in favore degli Stati Uniti - l'ondata esterna e l'occidentalizzazione, avvenuta soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, con la costituzione di organismi che hanno adottato come prima lingua inglese l'inglese come lingua Franca In un'economia sempre più integrata a livello globale, l'obiettivo di disporre di una lingua comune sarebbe oggetto di un consenso universale e l'inglese si adatterebbe perfettamente al modello strumentale. È vista come un mezzo acquisibile facilmente da qualunque individuo. Però questo viene criticato, perché si pensa che la diffusione dell'inglese porterà ad un impoverimento delle altre lingue, A causa del fatto che viene imposta come mezzo di comunicazione educazione, negli scambi economici, nelle pubblicità, a causa soprattutto della predominanza statunitense.
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