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La Rivoluzione Industriale e l'Evoluzione Economica: Europa e Stati Uniti dal 1800 al 1970, Sintesi del corso di Geografia Economico Politica

La seconda rivoluzione industriale, caratterizzata dall'avvento di nuove tecnologie e innovazioni, e il suo impatto sulla economia mondiale. Dal 1800 al 1970, l'europa e gli stati uniti dominarono il panorama economico, con la diffusione dell'energia elettrica, del motore a scoppio, e della prima catena di montaggio. La prima guerra mondiale e la grande depressione portarono a nuovi equilibri commerciali e alla crescita delle industrie meccaniche. La seconda guerra mondiale segnò la ripresa economica di alcuni paesi, mentre altri rimasero distrutti. Nel periodo del boom economico, l'europa occidentale e gli stati uniti investirono in nuove strutture economiche, mentre altri paesi subirono un calo di crescita. Il fenomeno dell'indebitamento si sviluppò nel sud del mondo a causa di prestiti da parte dei paesi ricchi.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 09/04/2019

gordon9517
gordon9517 🇮🇹

4.2

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Scarica La Rivoluzione Industriale e l'Evoluzione Economica: Europa e Stati Uniti dal 1800 al 1970 e più Sintesi del corso in PDF di Geografia Economico Politica solo su Docsity! Capitolo 1 1)Dalla fine dell’ottocento alla prima guerra mondiale All’inizio del ventesimo secolo il panorama economico era dominato da due grandi potenze: L’Europa del Nord e gli Stati uniti, dove vi era una base produttiva più solida rispetto ad altri paesi in cui l’industrializzazione era agli inizi; questa loro ricchezza nasceva dalla diffusione di importanti innovazioni tecnologiche tanto importanti da far parlare gia allora di una <<seconda rivoluzione industriale>>. Tra queste abbiamo l’avvento dell’energia elettrica,del motore a scoppio e di strumenti per la produzione(tornio), ma anche la diffusione di nuovi mezzi di comunicazione che favorirono una notevole espansione del commercio a favore dei paesi del Nord. Con l’introduzione dell’energia elettrica fù alterato il primato di Inghilterra e Belgio, favorendo Gran Bretagna e Stati uniti, due potenze ricche di carbone da impiegare nelle industrie, e fu diffusa l’energia anche nei paesi meno industrializzati. Nacque successivamente la prima <catena di montaggio> nata dall’impresa americana FORD; questa seconda rivoluzione industriale portò le potenze dominanti e quindi industrializzate a dominare quelle meno forti ma ricche di materie prime per poterle ottenere. Nacquero poi le multinazionali e tra le imprese più importanti americane abbiamo La ford, la general motors e la General Eletric. Tra gli effetti della prima guerra mondiale vi fù il blocco del commercio tra i paesi europei; questa guerra favorì però il Giappone e gli Stati Uniti i quali ne rimasero fuori, per cui le potenze coinvolte in guerra si rivolgevano loro per la richiesta di materie prime. L’America passò così da una situazione di debito a una di credito nei confronti dei paesi europei; mentre in Giappone aumentarono sia le esportazioni di materie prime,sia di prodotti dell’industria pesante 2) Dalla grande depressione alla seconda guerra mondiale L’inizio degli anni trenta fu segnato da un fenomeno chiamato “LA GRANDE DEPRESSIONE”, il quale portò ad un crollo dei redditi, tassi di disoccupazione e al fallimento di numerosi istituti finanziari; tra i fattori che scatenarono tale fenomeno,abbiamo i prezzi troppo bassi attribuiti alle materie prime,che suscitavano una forte domanda di queste ultime,riducendo così i redditi della popolazione. La risposta dei governi alla crisi commerciale non fu particolarmente utile, anzi ostacolò ancora di più il commercio; la crisi si diffuse velocemente in tutto il mondo. L’uscita da quest’ultima nel Nord del mondo fu data dalla crescita delle industrie meccaniche e da politiche di sostegno, oltre che dal riarmo per la Germania, ma anche grazie a nuovi equilibri commerciali, diventati ormai multilaterali e che coinvolgevano diversi gruppi economici, tra cui quello di Oslo(Belgio,Lussemburgo,paesi bassi), e l’accordo di Roma(Italia,Austria e Ungheria). Nelle colonie africane la ripresa fu lenta,ad eccezione dei territori sotto dominio Giapponese i quali beneficiarono dello sviluppo economico di quest’ultimo. 3) Dalla ricostruzione post bellica ai nuovi sistemi economici Dalla seconda guerra mondiale ne uscirono rafforzati a livello economico gli Stati Uniti,anche se vi fu una forte crescita anche per l’Europa e il Giappone; al contrario,ne uscirono economicamente distrutte la Polonia e la Jugoslavia. Per via dei rapporti tesi tra Stati Uniti ed Unione Sovietica nacque la Guerra Fredda; Gli Stati Uniti cercano di isolare l’Unione Sovietica e di impedire la diffusione del comunismo attraverso la NATO e il piano Marshall che dava un aiuto economico ai paesi non comunisti. Per rispondere a queste iniziative l’unione sovietica istituì COMECON, un organismo che fece crescere il commercio all’interno del blocco comunista. In questo periodo sorsero inoltre gli istituti sovranazionali del : - Fondo monetario internazionale; - organizzazione intern. Per il commercio; -banca mondiale; questi istituti erano supportati dagli USA. Per quanto riguarda il sud del mondo,nel dopoguerra si liberò dalle colonizzazioni e acquisì indipendenza, a partire dall’India che si liberò del Regno Unito. A causa però dell’assenza di strutture democratiche,finirono spesso sotto dittature; chi in parte si sviluppò furono India,Cina ed Egitto. 1.4)Gli anni del boom economico Tra gli anni 60-70 il periodo di crescita si estese,ma non in modo uniforme, vi erano infatti paesi molto ricchi e altri che non lo erano per niente; in questo periodo vi fu il boom economico, che investì principalmente l’Europa occidentale e gli Stati Uniti, i quali diedero spazio a nuove strutture economiche quali ad esempio l’industria e i servizi, accantonando un po’ l’agricoltura,mentre altri paesi lo vissero in modo meno positivo,come ad esempio l’Unione Sovietica, la quale ne trasse vantaggio in un primo momento, ma poi subì un calo di crescita dovuto all’incapacità di utilizzare le nuove tecnologie e dunque al disgregarsi dei rapporti tra le varie componenti dell’Unione Sovietica. La Cina in questo periodo nonostante l’aiuto dell’ Unione Sovietica ebbe difficoltà a sfruttare il boom economico a causa della forte presenza rurale che la costrinse ad operare su due fronti: quello dell’industria e quello dell’agricoltura, ma con scarso successo a causa delle condizioni climatiche che non favorivano l’agricoltura e del distacco dal urs(unione sovietica) per avvicinarsi ad USA,Europa e Giappone. Il Giappone invece grazie alle politiche manageriali e una buona predisposizione alla cooperazione,all’innovazione e al lavoro riuscì ad avere un forte progresso industriale durante il boom economico. Il sud America invece,a causa della tendenza ad esportare un solo prodotto per paese e per via di un mercato interno molto limitato e soprattutto della dipendenza dagli USA, ebbe scarso sviluppo. Infine,ebbe origine il fenomeno dell’indebitamento nel Sud del Mondo, a causa di prestiti da parte dei paesi ricchi, che i paesi poveri non potevano restituire. Tra i paesi maggiormente debitori troviamo L’Africa, la quale dipendeva dal nord ma a differenza dell’America latina(che anch’essa dipendeva dai paesi del Nord) non possedeva nemmeno un minimo di produzione. 1.5)Gli anni Settanta Nel 1960 i maggiori esportatori di petrolio si riunirono in un unico organismo, chiamato OPEC (Iran,Iraq,Venezuela Arabia Saudita); lo scopo di questa unione era quella di mantenere alti i prezzi del petrolio, per contrastare l’azione delle SETTE SORELLE, un gruppo che comprendeva le maggiori compagnie petrolifere mondiali. I tentativi furono molti da parte dell’OPEC ma senza successo. Nel 1973 il prezzo del petrolio aumentò causando problemi sia ai paesi ricchi che a quelli del Sud del mondo; iniziò così la ricerca di valide alternative al petrolio. Chi non seppe inserirsi in questo contesto fu l’Unione Sovietica, per via dei rapporti contrastanti con i paesi occidentali, pur essendo molto forte a livello di esportazione petrolifera. L’urs vendeva petrolio ai propri stati alleati a prezzi molto bassi,e questo divenne un problema a livello mondiale; si arrivò poi dopo una serie di eventi ad uno sgretolamento dell’URS(le prime ad uscire furono polonia e ungheria) e del COMECON. Il successo dell’OPEC fù d’esempio per altri paesi del Sud del mondo esportatori di materie prime, i quali crearono un gruppo chiamato ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DELLA BAUXITE(Giamaica,Guinea). 1.6)L’immaginario della globalizzazione Da questo quadro possiamo notare come vi sia una forte connessione economica,politica e finanziaria tra i vari paesi del mondo; non possiamo però ancora parlare di GLOBALIZZAZIONE,bensì si parla di INTERNAZIONALIZZAZIONE. La globalizzazione si affermerà solo nel XXI secolo con la nascita delle multinazionali, con la diffusione di azioni e capitali e in ultimo la diffusione di stili di vita,culture,tecnologie,conoscenze e consumi. La globalizzazione stessa pone le basi per nuovi sistemi politici al di sopra degli stati nazionali , come per esempio l’Unione Europea, un sistema politico che raggruppa e rappresenta tutti le nazioni all’interno di essa. Il fenomeno della globalizzazione non dev’essere inteso però come un fenomeno che omologa tutte le nazioni(che le rende uguali), ma come un fenomeno di diffusione e connessione tra i vari paesi, i quali mantengono comunque pur essendo in contatto con altri le
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