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Geografia fisica e geografia umana di fronte ai concetti di valore - Lucio Gambi, Appunti di Geografia Storica

Gambi L. (1964), Geografia fisica e geografia umana di fronte ai concetti di valore, in Id., Questioni di geografia, Edizioni scientifiche Italiane, Napoli, pp. 15-50

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 16/04/2024

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Scarica Geografia fisica e geografia umana di fronte ai concetti di valore - Lucio Gambi e più Appunti in PDF di Geografia Storica solo su Docsity! Geografia fisica e geografia umana di fronte ai concetti di valore - Lucio Gambi Gambi L. (1964), Geografia fisica e geografia umana di fronte ai concetti di valore, in Id., Questioni di geografia, Edizioni scientifiche Italiane, Napoli, pp. 15-50 Da quando l’uomo esiste sulla terra deve fare i conti con l’ambiente naturale, cioè quello che gli sta attorno.questi fenomeni e forze sono venuti a stimolare nell’uomo una catena dei problemi.quindi indagare i modi con cui l’uomo si è comportato dinanzi a ciò è un’esigenza che ha un’origine antichissima nella storia della cultura. La storia della cultura negli ultimi cent’anni ha segnato due fasi antitetiche: 1. Fase= positivismo 1850 2. Fase= neoidealismo 1900 La geografia ufficiale si è formata in Italia dopo l’unificazione nazionale in un clima di positivismo. Il positivismo e il neoidealismo hanno due modi differenti di vedere la natura: - Positivismo= natura è realmente conoscibile, possiamo conoscere gli ordini che la governano. La conoscenza della natura quindi ha un valore di probabile verità. I fenomeni e le cose li possiamo descrivere, raggruppare in famiglie secondo le loro configurazioni e composizioni. Il complesso delle scienze naturali aderisce con i moderni orientamenti relativistici ; ma la polemica con il neoidealismo lo ha arricchito dopo il 1910 della dottrina dell’organismo= dice che la natura è oggettivamente conoscibile è conosciuta ma le sue entità assumono un valore diverso a seconda degli organismi dove agiscono. Le creature e forze della natura sono organismi completi, cosi che la struttura della totalità dell’organismo influenza e condiziona le caratteristiche delle singole parti elementari. Whitehead (=uno dei principali formulatori) pensa che un atomo può comportarsi in modo diverso quando fa parte es. del corpo umano. Nel corpo umano le suo condizioni sono influenzate dalla natura dell’uomo in quanto organismo. Nella struttura totale dell’uomo entra la psiche variando il portamento delle singole parti che costituiscono il corpo. - Neoidealismo= questa visione nasce come esperienza storica dell’uomo e nega valore di realtà storica alla cognizione obbiettiva (da parte di egli uomini) di ciò che fu creato fuori dall’uomo. Ma questa visione da valore empirico a ciascuna ricostruzione del mondo naturale, cioè la vede solo in funzione dell’uomo. La geografia non ho avuto in Italia un riflesso della crisi positivismo-idealismo. In Italia la geografia doveva formarsi, farsi le ossa e per farle si resta in famiglia (quando questa è buona) cioè la geografia fu in seno alle discipline naturali che sentì il fermento creato dalla crisi delle posizioni positivistiche (1850-1900). Da questa crisi era scaturita in ambiente culturale inglese e americano una più larga visione el mondo degli o organismo —> in questi ambienti (1916) la geografia era stata interpretata come “scienza del paesaggio” = viene intesa come qualcosa di simile a un organismo dove ogni elemento legato ad un mondo di altri e da essi condizionato. In questo vediamo un riflesso della nuova teoria che interpretava la complessità e la dinamica degli organismi. Così facendo la geografia si allinea con il progredire della cultura (fatto più notevole degli ultimi 30 anni). Una scienza vive veramente quando vive assiduamente nel mondo della cultura che gli sta intorno, vi ha parte e lo anima —> la geografia fece questo istituendosi come scienza del paesaggio. La geografia “tradizionale” non studia solo la natura ma anche l’uomo e le sue relazioni. Ma le scienze che studiano l’uomo da un punto di vista non naturale si svolgono su un piano mentale che fu in relazione con il neo idealismo. Solo la geografia fa eccezione. La geografia umana è una scienza che studia certe condizioni e complessi della vita sociale d’economica dell’uomo, vuole avere ragione di essere, si deve per forza innestare nella grande corrente che si muove nello spirito di questo moderno umanesimo Qualunque comunità vive non solo di relazioni interne, am vive per forza in una maglia di relazioni uscenti spazialmente dalla regione che essa abita: relazioni però di cui lei fa parte. Non si è ancora scoperto un sistema diverso per figurare la distribuzione della popolazione ed è stato utile prendere a prestito il sistema dalle scienze naturali. Per un geografo di mentalità naturalistica il contenuto di una simile carta basta a esaurire in sé e per sé il problema della distribuzione della popolazione. Ma per un geografo umanista no. Perché il numero (cioè la quantità degli uomini) e il loro modo di distribuzione, gli importano solo a una condizione: si parla della qualità degli uomini cioè la struttura della loro cultura. La densità di una popolazione è soprattutto in relazione con il valore della sua cultura. Sovrappopolamento= i geografi si rifanno all’idea di optimum di popolazione cioè un equilibrio matematico fra il maggior numero di uomini che è una regione può sostenere quando lo sfruttamento delle risorse eseguito in modo razionale. Eseguito l’equilibrio va tutto bene ma se la popolazione aumenta, le risorse diminuiscono e si deprime la condizione di vita= stato di sovrappopolamento —> questo è modo di vedere naturalista Il positivismo avuto una colpa= A radicato l’abitudine di giudicare gli eventi umani le opere dell’uomo con le regole e questo modo di pensare stato lasciato la geografia. L’uomo è tale perché lo anima uno spirito. La saturazione demografica è una cosa relativa e soggettiva. L’Italia ha riconosciuto molti tipi di insediamenti sia nelle città che nelle zone rurali —> questi tipi li ha descritti, classificati, disegnate in carte e distribuiti. La formazione dei nostri migliori maestri è avvenuta in ambiente positivista e il modo più razionale per indagare il problema dell’insediamento umano era l’individuazione e l’esplicazione delle forme e degli schemi relativi. Mentre per i giovani che si sono formati in un ambiente moderno è diverso: di quei tipi e forme guarda le appariscenze Ester ne e non penetra nella reale natura dell’oggetto. La città è un’unità, ha un’anima, ognuna ha una cultura e la definizione di “culturale” maschera discretamente la radicale diversi tra di spiriti che anima la cultura da cui ciascuna di esse trae ragione e forza. Per esempio Benares, la Mecca e Lourdes sono città uguali a perfezione esteriormente, ma il loro valore è diverso a seconda dei proprietari di ciascuno. Un’altro esempio: Lido di Roma, Fiumicino e Fregene sono marine sul delta del Tevere: - Fregene è un centro signorile e legante - Fiumicino è una domestica stazione di poche pretese, zona tranquilla e famigliare - Lido di Roma ha una mediocre aliquota di villeggianti stabili con 50 grandi stabilimenti privati Questi sono 3 ambienti di valore diverso: ambienti che riflettono classi della società molto disgiunte fra loro e far cui non è pensabili ora alcuna assimilazione. È più indicativa una definizione sociale o economica di una puramente corografica che deriva di frequente da una forma del suolo. In Italia ci sono decine di tipi di insediamenti rurali —> società decisamente diverse, da non assimilare. Esiste una radicale disparità di apprezzamento, di giudizi e di visione nei principali temi di studio della geografia umana, secondo che il valore della conoscenza (= piano mentale sul quale si ragiona) sia dato in termini naturalistici o umanistici. In questa disparità vediamo 2 arti diverse: quello che unifica un’arte: perchè quello che unifica un’arte, non è l’identità dell’oggetto, ma l’identità di spiriti di chi pensa l’oggetto; e nel caso della geografia umana, i piani mentali, gli ordini di idee sono diversi. E non importa se unico è l’oggetto di studio particolare della geografia umana, cioè l’uomo —> l’uomo è unità in quanto popolo la terra
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