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NASCITA DELLA GEOGRAFIA UMANA E I SUOI FONDATORI:
La nascita della Geografia umana si può collocare già durante l’Illuminismo. E’ infatti con la
Geographia generalis di Varenio tti1650) che si attua un tentativo isolato di sintetizzare in un quadro
sistematico le conoscenze geografiche dell’epoca. Con Bloch l’illuminismo intravede i problemi
essenziali della Geografia: il genere di vita, la ripartizione della popolazione, azioni reciproche
dell’uomo e dell'ambiente.
Tutto il fermento di idee e acquisizioni scientifiche è stato raccolto e studiato da due scienziati
tedeschi considerati i PADRI FONDATORI DELLA GEOGRAFIA MODERNA:
®* ALEXANDER VON HUMBOLDT tti1769-1859), naturalista, studioso, viaggiatore. | risultati delle
sue osservazioni sono raccolte nell'opera monumentale KOSMOS. Impiega i risultati dei suoi
studi applicando i PRINCIPI DI:
* ESTESIONE: secondo cui la ricerca geografica ha per compito di determinare l'estensione
delle combinazioni di gruppi di fenomeni. Poiché essi sono eminentemente variabili, in virtù
della diversa natura e posizione dei territori, nonché della storia umana sperimentata, si
tratta di notare ciò che queste stesse associazioni di fenomeni e le loro combinazioni hanno
di peculiare in ogni singola area. Il riconoscimento di quanta parte del territorio essi
interessino, da soli o in combinazione con altri è pertanto inseparabile dalla loro
descrizione.
* CASUALITA': secondo cui la indagine supera lo stadio, pur indispensabile della descrizione,
per arrivare alla fase, più avanzata e altrettanto essenziale, della ricerca delle cause e della
considerazione delle conseguenze di ogni insieme di fenomeni esaminati.
* CORRELAZIONE: lo studio geografico di un insieme di fenomeni presenti in una determinata
area della superficie terrestre deve non solo riconoscere i confini di tale area, ma anche le
altre aree del globo dove si ritrovi analoga manifestazione.
L’opera e le idee di Von Humboldt vengono propagandate in Germania, Francia e Gran Bretagna e i
suoi principi vengono ripresi da Ritter che dà loro maggiore rigore scientifico integrandoli con un
più vivo interesse ai problemi della società e delle storie umane.
L’eredità dei due fondatori della geografia moderna non è stata subito raccolta: infatti è l'insorgere
di scienze speciali della terra e dell’uomo che, minando il campo di una geografia onnicomprensiva
e unitaria, pongono il problema di individuare un oggetto che sia esclusivamente geografico, non
conteso da altre discipline. Tale oggetto è indicato dal tedesco Ferdinand von Richtofen nella
“superficie terrestre e nei fenomeni che stanno con essa in mutue relazioni di casualità.” In tal
modo sono escludi dalla geografia i campi propri dell'astronomia, della geofisica, della geologia e
della meteorologia.
DETERMINISMO E POSSIBILISMO:
Nel 1859, con l’imporsi delle teorie evoluzionistiche di Darwin si accende un vivo
interesse per i rapporti uomo ambiente ttioggetto di studio della g.umana) > si vanno
così a formare le due teorie alla base della geografia: Il determinismo geografico da
Ratzel, fondatore della geografia antropica e primo ideatore dell'espressione SPAZIO
VITALE. —> alla base del determinismo c'è la convinzione che l’ambiente da solo
plasma il comportamento umano. Con Vidal De la Blanche si afferma la teoria
possibilistica, opposta alla prima, in quanto sostiene che l’ambiente propone sì
numerose possibilità all'uomo e questi sceglie liberamente quelli che più gli si
confanno.
CAPITOLO 1
“Introduzione: alcune nozioni di base”
DEFINIZIONE DI GEOGRAFIA: La geografia si definisce come “il sapere che ha come interrogativo di partenza
il motivo per cui i fenomeni differiscono da luogo a luogo sulla superficie terrestre”. Si divide in:
V N
GEOGRAFIA FISICA: GEOGRAFIA UMANA:
Si interessa delle forme fisiche Si occupa del mondo come è e come
della Terra e della loro distribuzione, potrebbe essere. Il suo ambito specifico
di condizioni atmosferiche è quello degli esseri umani: dove si
trovano
e modelli climatici. e in che modo interagiscono nello spazio.
Nella geografia umana confluiscono tutti gli interessi e gli ambiti della geografia che non sono direttamente
connessi con l’ambiente fisico. Il contenuto della geografia umana offre la possibilità di integrare tutte le
scienze sociali, in quanto conferisce a tali scienze il necessario punto di vista spaziale e sistematico di cui
altrimenti sarebbero deficitarie. La geografia umana ci aiuta a capire il mondo in cui viviamo e le vicende
che riguardano paesi e popoli diversi dal nostro. Il metodo di studio è quello olistico sintetico in quanto si
occupa dello studio del funzionamento di un SISTEMA, e ricalca dunque il metodo di studio adottato dalle
scienze storico sociali, mentre il metodo di studio della geog. Fisica è tratto direttamente dall’indagine
naturalistica. La Geografia non si occupa direttamente di studiare gli elementi naturali, ma ne tiene conto
per una descrizione fondata e completa del proprio oggetto di studio ttiinterazione tra fenomeni fisici e
antropici). Pertanto la geografia si avvale dei risultati conseguiti dalle scienze che studiano tali elementi:
GEOLOGIA, MORFOLOGIA, IDROGRAFIA.
Oggetto di studio della geog. Umana: es. AUMENTO DEMOGRAFICO.
La geografia studia le relazioni tra i fenomeni che si svolgono e si distribuiscono in uno Spazio, non studia i
fenomeni in sé.
Il concetto fondamentale su cui si basa la geografia è il concetto di SPAZIO. Quest'ultimo denota
un'estensione della superficie terrestre di dimensioni non definite e può essere:
SPAZIO PRE-EUCLIDEO: è il concetto di spazio a cui si è fatto riferimento dal X al V sec. a.c. E’ una
costruzione gerarchica ed è detto SPAZIO MITICO, in quanto ad esso si fa riferimento nei poemi omerici:
Polifemo non si accorge della fuga di Ulisse in quanto non riesce a vedere al di là del proprio spazio. In
questo senso lo spazio pre euclideo è un spazio gerarchico.
GRAFICISMO: definisce la precisione che ci possiamo aspettare da una carta, ossia il suo contenuto
metrico ttiprecisione) e qualitativo ttidettaglio). > Il graficismo su tutte le carte equivale a O,ti mm
ttidistanza minima percepibile dall'occhio umano). B Il prodotto tra questa misura e il
denominatore della scala ci darà il margine d'errore della carta in termini di metri ttisulla scala al
ti5.000 corrisponde a 5 m).
PAESAGGIO NATURALE: Aspetti naturali del luogo, come il clima e il suolo, presenza o assenza di
fonti idriche o risorse minerarie, le caratteristiche del terreno.
PAESAGGIO CULTURALE: Consiste nella manifestazione dell'attività umana.
Interrelazioni tra luoghi
| luoghi interagiscono continuamente tra di loro. La prima legge della geografia, formulata da
Tobler, afferma che: “Ogni cosa è correlata a ogni altra cosa, ma le cose più vicine sono tra loro più
correlate di quelle lontane”. Ciò significa che l'interazione tra luoghi perde di intensità
all'aumentare della distanza tra di essi. ttiDISTANCE DECAY)
INTERAZIONE SPAZIALE: processo attraverso il quale un'idea o un elemento si diffondono da un
centro di origine a punti più distanti, con i quali sono direttamente o indirettamente collegati. La
velocità e l'estensione di diffusione sono influenzate dalla distanza che separa il centro di origine di
una nuova idea, o magari di una nuova tecnologia, e altri luoghi in cui essa viene alla fine adottata.
La velocità di diffusione dipende anche dalla densità di popolazione, dai mezzi di comunicazione,
dagli ovvi vantaggi dell'innovazione e dall’importanza o dal prestigio del nodo di origine.
ACCESSIBILITA’: Quanto pesa superare la distanza?
y
CONNETTIVITA’: modi in cui i luoghi sono collegati.
y
GLOBALIZZAZIONE: Processo di interconnessione tra le varie economie del mondo. Comporta
laumento dell’interconnessione fra popoli e società in tutte le parti del mondo, man mano che
l’intera gamma di processi sociali, culturali, politici, economici e ambientali diventa internazionale
per scala ed effetto. La globalizzazione, favorita dai continui progressi in termini di accessibilità e
connettività a livello mondiale, comprende gli altri concetti geografici essenziali di interazione,
accessibilità, connettività e diffusione spaziale.
Contenuto strutturato dei luoghi
DISTRIBUZIONE SPAZIALE: Disposizione degli elementi sulla superficie terrestre e si analizza in
base alla densità, dispersione e modello di distribuzione:
® DENSITA’: Misura del numero o della quantità di qualsivoglia elemento all’interno di una
determinata unità areale. Può essere:
Numerica: Popolazione per chilometro quadrato
Fisiologica: Numero di persone per superficie di terreno coltivabile
® DISPERSIONE: Livello di diffusione di un fenomeno su un’area. Non dà informazioni sul
numero di elementi, ma su quanto distanti essi siano.
e MODELLO DI DISTRIBUZIONE: Disposizione geometrica degli oggetti nello spazio. Può
essere lineare, accentrata o casuale.
La somiglianza tra i luoghi e il concetto di regione
Sulla superficie terrestre non possono esistere due luoghi esattamente identici. Ciò potrebbe
comportare problemi di generalizzazione, ma ciò non si verifica in quanto il contenuto fisico e
culturale di un’area geografica e le interconnessioni evidenziano somiglianze spaziali. Da tale
considerazione è possibile definire il concetto di regione
vy
REGIONE: zona della Terra che mostra elementi significativi di uniformità interna e di differenza
esterna rispetto ai territori circostanti. Non sono prestabilite in natura, sono espedienti artificiali,
sintesi spaziali che mettono ordine nell’infinita varietà della superficie terrestre. E’ considerata una
costruzione mentale, una forma di classificazione dei luoghi per raggruppamenti contigui, basata
su fatti esistenti. E’ difficile dare un senso preciso alla parola regione, in quanto i criteri di divisione
regionale sono mutevoli e illimitati ttiregioni culturali, amministrative, politiche).
Pierre George: un concetto irrisolvibile.
Yves La coste: un concetto ostacolo per la comprensione di un territorio.
Es. la REGIONE PADANA è un realtà unitaria a sua volta suddivisibile in Regioni amministrative
(Lombardiati Piemonteti Liguriati Trentinoti Friuliti Veneto ed Emilia Romagna)ti Regioni naturali (il
delta del Po)ti regioni funzionaliti regioni storiche.
Regione: dal latino regere (dominareti governare) definisce dei confini.
Tipi di regioni:
REGIONI FORMALI: È un’area definita in base a una o più caratteristiche fisiche o culturali
omogenee, cioè presenti nella regione e non ttio molto meno) in quella confinante.
Esempi: la provincia di Bolzano (tratto omogeneo: bilinguismo italo-tedesco)ti le Alpi (tratto
omogeneo: rilievi)
REGIONI FUNZIONALI: È un sistema spaziale, relativo all’organizzazione funzionale del territorio
urbanizzato. Esiste “in funzione” di alcuni centri commerciali. Esiste in funzione di un determinato
centro di attrazione. ttisi collega al concetto di spazio funzionale)
Esempi: Zone commerciali di vendita all'ingrosso
Concetto più ampio: denota un’area i cui luoghi sono connessi tra loro da relazioni più intense di
quelle che questi stessi luoghi intrattengono con l’esterno.
* Abbiamo così 4 tipi di regione funzionale:
Ecoregioni: conservazione ecoregionale, approccio condiviso per tutelare la biodiversità del
pianeta.
- Regioni funzionali urbane: formata da una grande città e dai centri minori che gravitano su
di essa per lavoro e per servizi.
- Distretti economici: | distretti economici ttiindustriali, tecnologici, turistici, ecc.) sono
caratterizzati dalle forti relazioni che legano le imprese presenti al loro interno.
Regioni istituzionali
an Meno rigorosamente strutturate rispetto alle prime due e legate alla
soggettività di un individuo.
Esempi: le Gated Community
REGIONI STORICHE: realtà feudale, amministrativa, religiosa._
REGIONE NATURALE: espressione utilizzata per la prima volta da Philippe Buache, con la quale egli
fece riferimento ai bacini fluviali con i quali divide il territorio del suo paese, vedendo nelle forme
concrete del fiume e della sua valle la “sede naturale” di determinate forme di insediamento, di
agricoltura e di allevamento. Nel corso del secolo successivo questo concetto viene sviluppato in
particolare da Hartshorne attraverso la teorizzazione di una nuova e più rigorosa divisione
scientifica della superficie terrestre nelle regioni naturali prodotti dalla configurazione morfologica,
essendo i monti i più solidi e permanenti tra tutti gli oggetti geografici. Vi è dunque una concezione
organica di natura che perdura fino ai primi anni del 900, quando viene posta maggiore enfasi
sull'azione umana:
® Nel 19ti6 Paul Vidal de la Blache propone una regionalizzazione ‘umanizzata’ fondata sul
genre de vie, un concetto che riflette la specificità di ogni forma di organizzazione
territoriale che sia propria di una comunità umana tticaratterizzata, ad esempio, da
specifiche attività quali caccia o agricoltura), un’organizzazione in grado di dare ordine e
senso ad un determinato ambiente e di produrre un particolare tipo di paesaggio
caratterizzato da un certo grado di uniformità.
. In questo modo il geografo francese arriva a descrivere, ad esempio, la ‘regione
mediterranea’ come unità fisica e climatica caratterizzata da pratiche condivise ttiquali la
transumanza) e come espressione di una ‘cultura mediterranea’ comune.
* La regione umanizzata di Vidal de la Blache si differenzia dal concetto di regione naturale
dei suoi predecessori per l’enfasi posta sull'azione umana e la capacità delle civilizzazioni
più progredite ttia capo, quella francese) di modificare la natura e aumentare la
. SOTTOSITEMA IDEOLOGICO: insieme di credenze, idee e conoscenze di una cultura >
PRODOTTI MENTALI
. SOTTOSISTEMA TECNOLOGICO: insieme degli oggetti materiali grazie a cui gli individui
vivono >_MANUFATTI
. SOTTOSISTEMA SOCIOLOGICO: somma dei modelli accettati e attesi di relazioni
interpersonali > PRODOTTI SOCIALI
Questa classificazione risulta essere comunque arbitraria, in quando i vestiti, ad esempio, possono
essere classificati sia come manufatti che come prodotti sociali.
La cultura è in continua trasformazione, e le forme di mutamento sono molteplici:
1. INNOVAZIONE: Nuove idee create all’interno di una cultura
ti. DIFFUSIONE: Le idee vengono trasmesse da un individuo/ gruppo a un altro, o per
spostamento, o per espansione, o, quando l’espansione è quasi uniforme, per contagio o
per diffusione gerarchica. Relativamente alla diffusione furono elaborate due teorie, una è
quella dell’“EVOLUZIONE MULTILINEARE”, sostenuta da ffulian Steward, secondo cui i luoghi
con caratteristiche ecologiche simili tendono a sviluppare gli stessi tratti culturali. L'altra è
quella del DIFFUSIONISMO, secondo la quale le somiglianze culturali si verificano tramite la
propagazione nello spazio da un sito d’origine.
3. ACCULTURAZIONE: Si verifica quando le popolazioni immigranti acquisiscono valori e
tradizioni della società che li ospita, la quale, a sua volta, subisce un cambiamento.
Quando gli scambi bidirezionali tra due popoli sono equi si parla di TRANSCULTURAZIONE. Il
processo di fusione del vecchio con il nuovo si definisce SINCRETISMO.
CAPITOLO 3
“Interazione spaziale e comportamento spaziale”
L'interazione spaziale indica il movimento di popoli, idee e prodotti all’interno delle aree
geografiche e tra di esse.
Quali sono i fattori che determinano l’interazione spaziale?
Furono individuati da Edward Ullmann e sono:
* COMPLEMENTARIETA’: Affinché due luoghi interagiscano un luogo deve poter offrire un
prodotto per il quale c'è una domanda effettiva nell’altro luogo, domanda indicata dal
desiderio di quel prodotto, dal potere di acquisto per assicurarselo e dai mezzi di trasporto
per, appunto, trasportarlo. Ma domanda effettiva, surplus e deficit non bastano a spiegare
l'interazione, ma offerta e mercato devono andare di pari passo. La complementarietà è
talmente importante per avviare l'interazione che anche merci relativamente voluminose di
basso valore tticome il carbone e i fertilizzanti) vengono commercializzate su lunghe distanze.
. TRASFERIBILITÀ:: Lo scambio ha luogo quando i costi di uno scambio risultano accessibili,
cioè quando vengono soddisfatte le condizioni di trasferibilità, che varia in funzione delle
caratteristiche e del valore del prodotto, della distanza, misurata in termini di tempo e
denaro, e la capacità del bene di reggere i costi di trasporto. Se i costi per percorrere una
distanza, in termini di tempo e denaro, sono troppo elevati, lo scambio non ha luogo: la
mobilità è infatti una questione sia fisica che economica. La trasferibilità non è una
condizione costante.
. OPPORTUNITA’ INTERPOSTA: La complementarietà può risultare efficace soltanto se
mancano fonti alternative di offerta e domanda, più attraenti, più vicine e meno costose.
Indica dunque la complementarietà a più breve distanza e riduce le interazioni fra offerta e
domanda che potrebbero verificarsi tra aree complementari distanti.
l’attenzione, per misurare l'interazione, non è posta sul singolo, ma su un comportamento
aggregato.
All’aumentare della distanzatt e quindi dei costi di trasferibilitàtt tra due luoghitt l'interscambio
diminuisce. Tale fenomeno è noto come EFFETTO DECRESCENTE DELLA DISTANZA.
-Concetto di gravità
Di solito, siamo attratti dall’aspettativa dell'opportunità che associamo al luogo più grande,
piuttosto che a quello più piccolo.
Vv
Modello gravitazionale: Carey osservò che le leggi della
gravità e del moto di Newton* potevano essere
applicate alle azioni aggregate degli esseri umani,
sostituendo la massa con le dimensioni della
ttiLegge gravitazionale di Newton:
La capacità di attrazione tra due oggetti è
proporzionale al prodotto delle loro masse e
inversamente proporzionale al quadrato della
loro distanza.
popolazione. Dunque, ne risulterà che l’interazione tra
due luoghi è direttamente proporzionale alle
dimensioni della popolazione e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
Le grandi città esercitano un maggiore potere di attrazione sugli individui rispetto a quelle
piccoleò LEGGE DI GRAVITA’ DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO: Secondo tale legge, elaborata da
Reillytt due città richiameranno commercio da località intermedie in maniera direttamente
proporzionale alla popolazione delle due città e inversamente proporzionale al quadrato della
loro distanza rispetto al luogo intermedio.
MOBILITA”: Utilizzo quotidiano o temporaneo dello spazio.
FATTORI CHE DETERMINANO LA MOBILITA’ DI UN INDIVIDUO:
* Fattore della distanza
* Fattore della direzione
* Fattoredirete
Ciascuno di noi reclama uno SPAZIO PERSONALE, cioè la sua zona di vita privata e di separazione
dagli altri. Per SPAZIO DI CONSAPEVOLEZZA si intende il fatto di conoscere ubicazioni di
opportunità al di là del normale spazio di attività. Per TERRITORIALITÀ” si intende invece
l'attaccamento emotivo alla propria terra.
Gli spostamenti di un individuo dipendono da tre fattori:
1. Età
ti. Mezzi di mobilità a loro disposizione
3. Esigenze e opportunità
Le nostre attività dipendono dal tempo. | nostri limiti spazio-temporali possono essere
rappresentati da un prisma spazio-temporale, cioè il volume di spazio e la durata di tempo in cui
devono rientrare le nostre attività. Tempo: asse verticale. Spazio: asse orizzontale. Lo spazio si
dilata e il tempo si restringe in relazione alla maggiore possibilità di fare più cose
contemporaneamente, avendo più mezzi a disposizione.
DISTANZA CRITICA: la distanza oltre la quale il costo, la fatica e i mezzi di trasporto incidono
fortemente sulla propensione a spostarsi di un individuo. La distanza dal domicilio alla distanza
critica prende il nome di zona senza attrito, dove le considerazioni di tempo e distanza non
rientrano di fatto nella decisione di spostamento.
FLUSSI INFORMATIVI
| flussi informativi possono essere di due tipi:
* SCAMBI INDIVIDUALI: da persona a persona
® COMUNICAZIONE DI MASSA: da una fonte a una massa
Possono essere inoltre:
* FORMALI: l’interscambio prevede la necessità di un canale interposto
® INFORMALI: l'interscambio non necessita di alcun veicolo
Le azioni e le decisioni si basano sulla percezione del luogo, ossia sulla consapevolezza che
abbiamo, in quanto individui, dei luoghi che ci circondano.
Da cosa dipende tale percezione?
Le informazioni fornite da parenti, dai media, dai libri. Dei luoghi più vicini si ha una conoscenza
maggiore di quelli lontani. Un'indagine ha rivelato che il clima, dopo la vicinanza al lavoro e alla
famiglia, è il motivo di numerosi movimenti migratori.
La percezione dei rischi naturali
Perché gli individui scelgono di insediarsi in aree ad alto rischioti nonostante la potenziale minaccia
per le loro vite e le loro proprietà?
Assume particolare rilievo la credenza consolidata che la probabilità di un’altra calamità sia
abbastanza remota, gli individui sono influenzati dal loro innato ottimismo, dalla credenza di poter
prevedere le calamità.
CAPITOLO 4
“La popolazione: modelli mondiali e tendenze regionali”
La popolazione è studiata dalla GEOGRAFIA DELLA POPOLAZIONE, che studia la relazione che
intercorre tra gli individui e l’area che essi abitano. Fornisce gli elementi e i concetti di base per
analizzare l'ampiezza della popolazione, la fecondità, la mortalità, il tasso di crescita, la densità
abitativa. Si distingue dalla DEMOGRAFIA, ossia lo studio statistico della popolazione umana. I
demografi si servono di alcuni indici e tassi per misurare la popolazione.
Alcune definizioni in ambito demografico
TASSO GENERICO DI NATALITÀ’: indica il numero di bambini nati nell’anno considerato, ogni 1000
unità. Generico in quanto si riferisce all'intera popolazione, senza effettuare differenze tra età e
sesso.
Esempio: Popolazione= 2000000ti Nascite= 40000 (in un anno)
Tasso= 40000/2000000 = 20/1000
| tassi di natalità inferiore al 18% per mille sono considerati bassi e caratterizzano i paesi
industrializzati e fortemente urbanizzati. Mentre i tassi di natalità superiori al 30% sono considerati
elevati e caratterizzano i paese meno industrializzati.
TASSO DI FECONDITA’: indica il numero medio di bambini nati vivi per donna in età feconda ttitra
15 e i 50 anni). È più preciso ed esaudiente del tasso di natalità in quanto si riferisce
esclusivamente alle donne in età feconda. Il livello di sostituzione, cioè il numero di bambini che
ogni donna dovrebbe partorire per ottenere un rimpiazzo generazionale, viene raggiunto se il tasso
di fecondità è pari o supera il ti,1. La cifra decimale serve a compensare la mortalità infantile e le
donne che non hanno bambini. In Cina, per arrestare la crescita demografica, fu adottata la politica
del figlio unico. In Africa Subsahariana si registrano i tassi di fecondità più elevati del mondo.
TASSO DI MORTALITA’: indica il numero di decessi avvenuti nell’anno preso in esame ogni 1000
individui. Per effettuare un confronto tra più popolazioni, per quanto riguarda il tasso di natalità o
mortalità, occorre che possiedano la stessa struttura demografica. Il tasso di mortalità può essere
calcolato anche in relazione a specifiche fasce d’età, come il TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE, che
indica i bambini deceduti di età pari o inferiore a un anno, ogni 1000 individui.
L’HIV è la quarta causa di mortalità planetaria e rappresenta un ostacolo al miglioramento delle
speranze di vita. Il 95% degli infetti vive nei paesi a economia meno avanzata; il 70% risiede
nell’Africa subsahariana e il 60% dei casi colpisce le donne. L'AIDS in Africa ha ridotto le speranze di
vita da 66 a 47 anni. Il parto e l’aborto sono le principali cause di mortalità femminile nei paesi in
via di sviluppo. In Africa si ha una morte ogni ti0 gravidanze, mentre in Angola una morte ogni 7.
La piramide demografica
Per visualizzare le caratteristiche della struttura per età e per sesso di una popolazione, i demografi
ricorrono alla PIRAMIDE DEMOGRAFICA. Si tratta di un digramma a barre orizzontali, più
precisamente un istogramma, costruito specularmente rispetto all'asse delle ordinate, sulle quali
vengono rappresentate le classi di età della popolazione distribuita per singolo anno. Sulle ascisse
si rappresenta la consistenza della popolazione per ciascuna classe. Il dato è espresso in valore
assoluto o percentuale.
Le popolazioni con elevati tassi di
natalità e mortalità saranno
rappresentati da una piramide a base
larga e a punta stretta, mentre quelle
con tassi bassi avranno una base
stretta, simile a un rettangolo.
Baby boomers: nati tra il 1946 e il 1964, i Baby Boomers fanno parte del periodo successivo alla
Seconda Guerra Mondiale in cui si registrò non solo una crescita economica importante, ma anche
un vero e proprio boom di nascite. La generazione del baby boom contribuì notevolmente
all'aumento di domanda per beni di consumo, stimolando la crescita economica registrata in quel
periodo.
INDICE DI DIPENDENZA: Indica il rapporto tra la popolazione convenzionalmente considerata
produttiva e la popolazione dipendente. La popolazione produttiva è considerata quella di età
compresa tra 15 e 65 anni, quella non attiva di età inferiore a 15 anni e superiore a 65. In Italia tale
indice è superiore al 50%. Un elevata percentuale di giovani al di sotto dei 15 anni provoca un
aumento dell'indice di dipendenza.
TASSO DI INCREMENTO NATURALE: Un paese con un'elevata percentuale di giovani registrerà un
elevato tasso di incremento naturale, a meno che esso non sia bilanciato da un elevato tasso di
mortalità tra i giovani e i bambini. Tale tasso è uguale alla differenza tra il tasso di natalità e il tasso
di mortalità. Si ottiene sottraendo il tasso di natalità e di mortalità convertendoli in %. Spesso viene
utilizzato per calcolare il tempo di raddoppio della popolazione dividendo il numero 7ti per il tasso
di crescita naturale.
Il tempo di raddoppio: Si definisce “tempo di raddoppio” il tempo necessario affinché una
popolazione che cresce con un dato tasso di incremento raddoppi la propria consistenza.
All’aumentare del tasso di incremento diminuisce il tempo di raddoppio.
INDICE DI MASCOLINITA?: rapporto percentuale tra il numero di maschi e il numero di femmine di
una popolazione. Oggi la media vede 105 ogni 100 donne. Fattori incidenti in negativo: muoiono
più uomini che donne, movimenti migratori ttipartono più uomini che donne), guerra. India e Cina
presentano una popolazione maschile superiore a quella delle donne circa ti0 volte.
La transizione demografica
Si definisce come passaggio di un paese, nel tempo, da tassi di natalità e mortalità elevati, a valori
inferiori. E' iniziato nel 18°secolo e si è concluso nella seconda metà del ‘900, nei paesi in via di
sviluppo è avvenuto in ritardo ed è tutt'oggi ancora in corso. Dall'inizio del 900 ad oggi la
popolazione è passata da 1 miliardo a 7 miliardi. La crescita però è stata tutt'altro che omogenea.
Tale passaggio è caratterizzato da quattro stadi:
1. Primo stadio: tasso di natalità elevato bilanciato da un elevato tasso di mortalità.
ti. Secondo stadio: collegato alla storia della popolazione dell'Europa occidentale, che entrò in
questo stadio con l’industrializzazione. Quest'ultima favorì il calo del tasso di mortalità,
grazie al progresso delle pratiche mediche e sanitarie. Il tasso di natalità non si riduce alla
stessa velocità del tasso di mortalità.
3. Si verifica quando il tasso di natalità si riduce. A differenza delle società agricole, nelle
culture urbanizzate e industrializzate avere molti figli non è un vantaggio. Quando il tasso di
natalità scende e quello di mortalità rimane basso, le dimensioni della popolazione iniziano
a stabilizzarsi.
4. Quarto stadio: tassi di natalità e mortalità molto bassi. Questo stadio prevede solo lievissimi
incrementi demografici e tempi di raddoppio lentissimi.
Il modello della transizione demografica ha però il limite di non prendere in considerazione le
migrazioni: in questo modo non offre una rappresentazione esaustiva, ma solo parziale dei
cambiamenti demografici.
TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA: molte malattie smisero di verificarsi con eccessiva frequenza
grazie ai vaccini e alle norme igieniche e sanitarie innovative. Passaggio dall’età della pestilenza a
quella delle malattie degenerative.
La popolazione dell'Europa sta invecchiando, solo l'immigrazione in molte nazioni con basso tasso
di fertilità, compensa questa tendenza.
Il tasso di natalità non dipende dalla tecnologia e dall'assistenza, quanto dall’accettazione da parte
della società dell'idea di un numero minore di figli e di famiglie meno numerose.
GENDER GAP INDEX: è un misuratore inventato nel ti006 per valutare l'adeguatezza ed efficacia
delle misure adottate in tutto il mondo per ridurre le disuguaglianze di genere. Per calcolare il
gender gap si considerano indicatori quali la percentuale di studentesse nelle scuole e la quota di
lavoratrici di sesso femminile. La Svezia è il paese con la più alta percentuale di gender gap, mentre
il Giappone presenta uno degli indici più bassi ttic'è quindi molta disparità tra uomini e donne).
L’EQUAZIONE DEMOGRAFICA: sintetizza il contributo apportato alla variazione demografica nel
corso del tempo dalla combinazione di cambiamento naturale ttimorti e nascite) e migrazione netta
ttidifferenza tra immigrazione ed emigrazione).
La popolazione è dislocata in modo disomogeneo. ttiICARTOGRAMMA SLIDES) Sebbene le zone
pianeggianti siano i luoghi di insediamento preferiti, non tutte le aree che presentano tali
caratteristiche sono ugualmente favorite. Quasi il 70% della popolazione mondiale vive entro 400
km dalle coste e si concentra in una porzione della superficie terrestre che non supera il 10% del
® | VANTAGGIO: differenze tra le economie che possono essere ricondotte a fattori
meramente culturali ttiSLAM> Credo religioso proibisce il consumo di carne suina, che non
è dunque presente negli allevamenti)
* II VANTAGGIO: il concetto di struttura socio-economica permette di distinguere il differente
significato sociale ed economico che anche l’uso delle medesime tecniche può occultare.
Categorie di attività
L'attività economica appare come distribuita in una scala in cui vanno aumentando sia la
complessità del prodotto o del servizio, sia lo svincolarsi di esso dal prodotto naturale. Le attività
economiche si classificano in:
I ARIVIta primarie: raccolgono o estraggono qualcosa dalla terra o dal mare.
EmARiVita secondarie: aggiungono valore ai materiali, modificandone la forma o
combinandoli, per creare prodotti più utili e dunque di maggiore valore.
3. Attività terziarie: consistono in quelle occupazioni che forniscono servizi ai primi due settori
e beni e servizi alla comunità. Le attività terziarie a loro volta sono divisibili in:
- Settore quaternario: si indicano i servizi resi dai “colletti bianchi”, professionisti
impegnati nell'istruzione, nel governo e nella ricerca.
- Settore quinario! si indicano i servizi resi dai “colletti d'oro”, come scienziati,
ricercatori.
TIPI DI SISTEMA ECONOMICO
- DI SUSSISTENZA: i beni e i servizi vengono creati a uso dei produttori e dei loro nuclei
familiari.
- DI MERCATO: i produttori o i loro agenti commercializzano merci e servizi. La legge della
domanda e dell'offerta determina prezzi e quantità.
- PIANIFICATO: i produttori e i loro controllori disponevano delle merci e dei servizi attraverso
agenzie governative che ne controllavano la quantità offerta, le caratteristiche e il prezzo.
SETTORE PRIMARIO: AGRICOLTURA
l'agricoltura è intesa come coltivazione di piante e allevamento di bestiame, sia per il
sostentamento dei produttori quanto per la vendita o lo scambio. Si pratica in tutte le regioni del
mondo in cui lo permettono le condizioni ambientali. L'agricoltura può essere:
® DI SUSSISTENZA: La produzione è intesa per il sostentamento familiare, con utensili
rudimentali e piante autoctone.
* TRADIZIONALE: La produzione è in parte destinata al consumo domestico e in parte
destinata alla vendita.
* AVANZATA: Tipica delle economie avanzate, ad alto investimento di capitale.
l’Agricoltura di sussistenza può essere:
. ESTENSIVA: coinvolge vaste aree di superficie e minima concentrazione di manodopera per
ettaro, ridotti sia il prodotto per unità di superficie, sia la densità.
. INTENSIVA prevede la coltivazione di piccoli appezzamenti attraverso il ricorso a una
grande mobilitazione di manodopera per ettaro. Sia il raccolto che la densità sono elevati.
L'AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA ESTENSIVA si pratica soprattutto nelle aree desertiche, altipiani e
frange del Sahara. Esempi di sussistenza estensiva sono:
1. NOMADISMO PASTORALE: movimento migratorio controllato di bestiame che si alimenta
solo di vegetazione spontanea. È collegato al fenomeno della TRANSUMANZA, che è una
forma particolare di trasferimento stagionale delle greggi. Implica o il regolare spostamento
in verticale o in orizzontale. E’ un tipo di sistema economico in declino.
ti. AGRICOLTURA ITINERANTE: Si ritrova in tutte le aree caldo-umide. A causa della
deforestazione e dello sfruttamento intensivo, i terreni di queste aree perdono molti
nutrienti e gli agricoltori che li coltivano devono spostarsi altrove. La si pratica nel Borneo,
in Nuova Guinea e a Sumatra.
L'AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA INTENSIVA è praticata da coloro che sono concentrati in grandi
valli e delta fluviali. Questi territori caldi e umidi sono adattissimi alla produzione di riso,
fondamento dell’agricoltura di numerosi paesi come Taiwan, Giappone e Corea.
Non tutta l'agricoltura si colloca in aree rurali. L'agricoltura urbana è in rapido sviluppo, ed ha
conseguenze sull'ambiente sia positive che negative: sul versante positivo, la coltivazione in città
aiuta a trasformare gli sprechi. In Sudan, ad esempio, il ti5% dei rifiuti urbani viene consumato per
l'allevamento animale; sul versante negativo, l’impiego diffuso di materiali inquinanti espone al
rischio di malattie infettive, contaminando anche le condutture di acqua. Anche i rifornimenti di
acqua possono subire un impoverimento, perché sono deviati illegalmente per irrigare gli orti e
abbeverare gli animali. La Tanzania ha imposto severe multe e proibizioni per scoraggiare l'esercizio
dell'agricoltura nei centri abitati.
ESPANSIONE DELLA PRODUZIONE AGRICOLA
Per promuovere l'incremento della produzione alimentare appaiono praticabili due sistemi:
* L'estensione delle superfici coltivabili
® L'incremento del raccolto nei campi già esistenti
Il primo metodo non è promettente, in quanto il 70% della superficie terrestre è inadatto
all’agricoltura, mentre il restante 30% viene già coltivato.
Il secondo metodo, ossia quello dell'incremento delle rese, risulta quello più promettente. Quando
la pressione demografica impone l’utilizzo agricolo del territorio, ne può derivare un grave danno
all'ambiente, come il disposcamento nelle Filippine. Tra il 1974 e il ti004 la produzione mondiale
dei cereali è salita del 68%, ma il rendimento delle colture varia di anno in anno, influenzato dalle
condizioni climatiche o dai danni provocati dagli insetti. | fattori che possono determinare un
incremento della produzione possono essere l’acqua, i fertilizzanti, i pesticidi o la manodopera, per
ottenere raccolti più ricchi. Tale aumento, verificatosi soprattutto nei Paesi in via di sviluppo
ttisudest asiatico primo fra tutti, ha reso possibile diminuire la popolazione mondiale esposta al
rischio di sotto nutrizione. Alla base della Rivoluzione Verde, progetto messicano messo in atto da
Norman Berloug, c'è il miglioramento genetico del riso e del frumento, capaci di resistere alle
malattie delle piante e che tollerano stagioni vegetative più brevi delle varietà indigente.
Quali sono le conseguenze della Rivoluzione Verde?
* L'irrigazione ha distrutto vasti tratti di terreno e ha causato un grave impoverimento delle
falde acquifere.
* | contadini poveri, incapaci di permettersi l'investimento richiesto dalla Rivoluzione, sono
stati soppiantati dalla monocultura di mercato.
* benefici della rivoluzione non sono a disposizione di tutte le aree agricole.
Negli ultimi decenni l’azione chiave per sviluppare la produttività agricola è stata l'incremento delle
rese nei terreni già coltivati, non l’espansione delle aree coltivabili. Tra il 1974 e ti004 la
produzione mondiale di cereali è così salita del 68%. Il rendimento delle colture, però, varia
considerevolmente di anno in anno, influenzato in modo negativo o favorevole dalle condizioni
climatiche, dai danni causati dagli insetti, dalle malattie delle piante e da altri fattori operanti nel
corso della stagione vegetativa. In effetti, negli anni Novanta del XX secolo e nelle prime annate del
XXI secolo, la produzione cerealicola pro capite è rimasta sempre inferiore a quanto non fosse, nel
complesso, negli anni Ottanta. Malgrado ciò, dalla metà degli anni Settanta, l'aumento della
produzione lorda di cereali è stato impressionante, e la stragrande maggioranza di quella crescita
produttiva era dovuta all’incremento dei raccolti, non all'estensione delle terre coltivate.
SISTEMA AGRO-INDUSTRIALE: Agricoltura basata su accordi contrattuali tra il produttore e
l'acquirente. Negli USA circa il 97% dei suini viene venduto tramite accordi contrattuali.
MODELLO DI VON THUNEN
Von Thunen notò che la variabile della rendita in agricoltura non dipende dalla fertilità dei suoli,
ma dalla distanza dal mercato. | terreni sono sviluppati come cerchi concentrici attorno al mercato:
l'anello più vicino al mercato si specializza in prodotti deperibili, costosi da trasportare. Gli anelli
più lontani dal centro erano impiegati per derrate meno deperibili, con costi di trasporto più
contenuti. Man mano che ci si allontana dal mercato, si passa da una produzione intensiva a una
produzione estensiva.
ti. Altri costi di produzione sono spazialmente variabili.
3. Scopo dell'attività economica è la massimizzazione del profitto. Tale scopo può essere
raggiunto se la localizzazione dell'industria è di minor costo totale.
4. La determinante di localizzazione tenderà ad essere quel costo che risulta rilevante tra i
costi complessivi.
5. Le spese di trasporto sono determinanti per la localizzazione.
6. Il collegamento tra aziende può spingere a situare delle manifatture in aree di
agglomerazione industriale in cui si trovino le risorse comuni.
Tutti i manufatti traggono origine dalla lavorazione di materie prime grezze, che solo in poche
industrie sono ottenute direttamente dalle aziende agricole o dalle miniere. L'attività
manifatturiera consiste nell’ulteriore trasformazione di materiali già in qualche modo lavorati
altrove. Per quei settori in cui il processo produttivo si fonda sulla lavorazione di beni grezzi,
qualità, quantità, facilità di scavo o di raccolta di una risorsa possono essere determinanti per la
localizzazione.
Risorse energetiche inamovibili o di limitata trasferibilità possono condizionare la localizzazione di
un'industria più di quanto possano fare le materie prime. È il caso di alcuni impianti in Canada,
collocati lontano dalle fonti di materie prime ma vicini a vaste riserve energetiche a basso costo.
Per la manodopera tre fattori sono determinanti: il prezzo, la specializzazione e la quantità. Oggi è
importante anche la flessibilità, ovvero l’impiego di lavoratori istruiti che possano dedicarsi a
un’ampia varietà di compiti e funzioni.
Le merci vengono prodotte per soddisfare una domanda di mercato e la vicinanza a quest’ultimo è
un fattore determinante per la localizzazione di un'azienda. Quando una fabbrica non rappresenta
che lo stadio di un più vasto processo di lavorazione, la localizzazione accanto alla sede dello stadio
successivo è un ovvio vantaggio, che aumenta se lo stadio conclusivo è vicino al mercato del
consumatore finale.
TRASPORTO L'industria moderna è legata a sistemi di trasporto, che sono molteplici:
®* TRASPORTO SU VIE NAVIGABILI: è il più economico per la lunga distanza
* FERROVIE: permettono di spostare grandi merci su lunghe distanze a costi contenuti di
combustibile e lavoro, ma sono fisse per quanto riguarda il tragitto.
*. CAMION: grande flessibilità, velocità, reagiscono più in fretta delle ferrovie alle nuove
domande di traffico.
* OLEODOTTI E GASDOTTI: trasporto efficiente, adatto allo spostamento di liquidi e di gas.
| costi del trasporto non dipendono semplicemente dalla distanza, ma anche dai tassi di nolo, che
distinguono i beni sulla base della loro capacità di sostenere costi di trasporto. Si distinguono i costi
terminali, che sono legati alle spese di carico e scarico e di imballaggio, i costi fissi, relativi agli
impianti necessari, e i costi di percorso, che variano in base alla modalità di trasporto scelta.
1. Teoria del minor costo
ti. Teoria dell’interdipendenza delle localizzazioni
3. Teoria della massimizzazione del profitto
Teoria del minor costio
Tale teoria si fonda sul lavoro di Alfred Weber, che spiega che la localizzazione ottimale dipende sia
dai costi di trasporto, dai costi di manodopera e sia dai costi di agglomerazione. | costi di trasporto
rappresentavano però l'elemento principale nel determinare la localizzazione. Weber, nella sua
analisi, parte da cinque assunti di controllo:
L'area è completamente uniforme dal punto di vista fisico, politico, culturale e tecnologico.
Le attività riguardano un unico prodotto, da trasportare a un unico mercato.
Gli input concernono materie prime provenienti da più fonti conosciute.
La manodopera è disponibile in maniera illimitata ma immobile sul posto.
| percorsi di trasporto non sono fissi, ma collegano punto d'origine e di destinazione per la
via più breve e i costi di trasporto riflettono direttamente il peso degli articoli trasportati e
la distanza da percorrere> TRIANGOLO DI WEBER> LOCALIZZAZIONE CON IL MINIMO
COSTO DI TRASPORTO
suspawsbr
La localizzazione ottimale corrisponde al punto in cui la somma dei tre vettori ttiformati dal prodotto
delle distanze per i pesi dei tre elementi) risulta la più piccola possibile.
M1 e Mti rappresentano le due fonti
di materie prime, mentre C
rappresenta il mercato.
Massimizzazion | profi
Per alcuni studiosi, la localizzazione perfetta di un'attività produttiva si trova dov'è maggiore il
profitto netto. Il principio proposto è quello di SOSTITUZIONE, ossia diminuzione di un fattore
produttivo tties. manodopera) e aumento di un altro tties. il capitale investito in macchine). Per
alcune aziende, definite libere o delocalizzate, i costi di trasporto sono un fattore trascurabile, e le
aziende non sono orientate né verso il mercato né verso le risorse. Ad esempio, COMPUTER.
Le economie di agglomerazione
Il raggruppamento in una medesima area delle attività industriali può assicurare alle singole
imprese dei vantaggi, come forme di risparmio derivanti dalla condivisione di alcune infrastrutture,
come i trasporti, i servizi sociali, i servizi pubblici, i mezzi di comunicazione. Per un effetto
moltiplicatore, una volta esistenti, le agglomerazioni tenderanno a crescere tties. SILICON VALLEY).
Possono produrre anche svantaggi, come inquinamento, alti prezzi del terreno. Quando gli
svantaggi superano i vantaggi, avviene un processo di DEGLOMERAZIONE, cioè rilocalizzazione in
una sede più isolata.
Produzione flessibile o just-in-time (manifattura snella)
Le manifatture just-in-time, al contrario di quelle che immagazzinano grandi scorte in loco, si
procurano materie prime solo al momento di usarle e producendo manufatti solo al momento di
venderli. Ciò comporta frequenti ordinazioni di merci, con consegne rapide da parte dei fornitori,
incentivati a localizzarsi accanto al compratore. Esempio del passaggio dalla produzione di massa a
sistemi di produzione flessibili, flessibilità possibile grazie alla tecnologia.
Vantaggio comparato
Le singole aree o gli Stati possono migliorare al massimo le proprie economie tramite la
specializzazione o il commercio, concentrandosi su una particolare produzione o importando gli
altri beni necessari. Si ha dunque un utilizzo di risorse in modo da acquisire un volume di
produzione e un prezzo di vendita che permettano lo scambio con un’altra merce necessaria, a un
livello di costo inferiore a quello della produzione interna di entrambi.
Outsourcing
Produzione esterna per il mercato interno. Consiste nell’acquistare prodotti pre-assemblati per
fabbricare poi prodotti finiti. Ad esempio: MAQUILADORAS-MESSICO
Offshoring
Consiste nell’ingaggiare manodopera straniera che, meno retribuita, può rimpiazzare in modo
soddisfacente tecnici, professionisti e impiegati.
Sia l’outsourcing che l’offshoring comportano dei rischi. Nel caso dell’outsourcing, si ha una
dipendenza da terzi e dunque una mancata capacità di svolgere il lavoro in autonomia. Nel caso
dell’offshoring, le differenze linguistiche possono ostacolare la comunicazione.
Le società trasnazionali sono delle aziende private che hanno insediato filiali operative in nazioni
diverse da quelle in cui si trova la casa madre IDE ttiinvestimento diretto estero), motore della
globalizzazione.
Modelli e tendenze mondiali delle manifatture
-Preminenza di un numero relativamente ridotto di concentrazioni industriali all’interno di un
gruppo piuttosto ristretto di nazioni, ma non esclusivamente appartenenti al mondo
industrializzato o sviluppato. La parte orientale degli Stati Uniti, l'Europa e l’Asia incidono per i 3/5
sulla produzione mondiale.
CONURBAZIONE: Si verifica quando importanti complessi metropolitani separati si espandono
lungo le strutture di trasporto e si uniscono in corrispondenza dei rispettivi margini esterni. Un
esempio è il Nord America, con la REGIONE DEI GRANDI LAGHI.
MEGALOPOLI: Designa la principale conurbazione presente in Nord America, una fascia urbana
quasi continua.
CITTA”: insediamenti sviluppatisi attorno a un nucleo centrale di carattere multifunzionale, in cui
l’uso del territorio è distribuito tra residenziale e non residenziale.
CITTADINA: hanno un grado di complessità inferiore rispetto alla città, ma anche in esse le attività
economiche rimangono concentrate attorno a un nucleo.
SOBBORGO: un’area secondaria, specializzata sul piano funzionale e appartenente a un complesso
urbano più ampio. Più sobborghi sono riuniti attorno a una CITTA’ CENTRALE.
AREA URBANIZZATA: città in senso fisico, paesaggio caratterizzato da edificazione continua.
AREA METROPOLITANA: Entità funzionale su larga scala, che può contenere molte aree
urbanizzate, a edificazione continua.
Teoria del ciclo di vitia delle cititià
Tale teoria individua fasi di crescita e di contrazione delle aree metropolitane. Si individuano veri e
propri processi di trasformazione urbana, soprattutto nelle aree metropolitane dei Paesi avanzati,
costituite da una città centrale di più di 150 000 abitanti, circondata da comuni minori legati al
nucleo da un forte pendolarismo. La formazione delle città si articola in quattro fasi:
1. URBANIZZAZIONE: fase di formazione dell’area metropolitana ttiReggio Calabria)
ti. SUBURBANIZZAZIONE: rallentamento della crescita della città centrale a favore dei comuni
limitrofi, che iniziano ad ingrandirsi. ttiTutte le aree metropolitane italiane tranne Napoli,
Palermo e Reggio Calabria)
3. DISURBANIZZAZIONE: decrescita demografica sia del nucleo sia dei comuni circostanti, con
spostamento della popolazione verso le aree più esterne e formazione di città sparse a
bassa densità abitativa ttiNapoli e Palermo)
4. RIURBANIZZAZIONE: il nucleo centrale registra un leggero recupero di abitanti e attività,
mentre prosegue il decremento di popolazione dai comuni circostanti verso le aree più
esterne.
CITTA’ DIFFUSA: urbanizzazione dispersa, a bassa densità abitativa ttiPHOENIX- ARIZONA)
AREE METROPOLITANE
* Metiropolitian stiatistical areas (area metiropolitiana): una o più contee centrale con almeno
un'area urbanizzata con popolazione minima di 50.000 abitanti, con una serie di contee
adiacenti legate a quelle centrali da un elevato grado di integrazione sociale ed economica.
* Micropolitian stiatistical areas (area micropolitiana) : simile alla precedente, ma di
dimensioni inferiori.
Aree metropolitane italiane: TORINO, MILANO, VENEZIA, GENOVA, BOLOGNA, FIRENZE, ROMA,
BARI E NAPOLI.
La natiura delle cititià
Ogni città svolge determinate funzioni da cui ricava il reddito necessario per sostentare se stessa e i
suoi abitanti. Nessuna città esiste nel vuoto, cioè ogni città appartiene a una società e a un sistema
economico più ampi, con cui ha legami reciproci. Ogni unità urbana presenta una disposizione
interna e in esse si trovano alcune funzioni come: commercio al dettaglio, all'ingrosso, servizi,
intrattenimento, amministrazione, istruzione.
MEGALOPOLI: Nome dato a ciascuno dei tre sistemi urbani di enormi dimensioni che si estendono
senza soluzione di continuità. Un esempio è la costa nordorientale degli USA.
Caratitieristiche di una cititià:
® Elevata densità di popolazione
® Dimensione demografica che la distingue dagli insediamenti rurali
e Complessità di funzioni
*e Connessaadaltri luoghi urbani attraverso una fitta rete di relazioni
® Grandi contraddizioni e conflitti
Ubicazione di una cititià dipende da:
* Centralità rispetto all'area servita
® Caratteristiche fisiche del sito in cui si trova
* Il modoin cuiè collegata alle risorse
SITO: Ubicazione assoluta di una città + caratteristiche fisiche
SITUAZIONE: Ubicazione relativa
La base economica di una cititià
® All’interno di una città una parte dei lavoratori si dedica a servizi a favore di aree e individui
residenti all’esterno della città. Ciò determina in ogni caso un afflusso di denaro interno. >
SETTORE DI BASE
* Altri lavoratori sono dediti a servizi per i residenti dell'unità urbana > SETTORE NON DI
BASE
Ci sono due lavoratori non di base per ogni lavoratore di base. Sussiste un effetto moltiplicatore
associato alla crescita economica: dei lavoratori sono assunti da un'industria che vende servizi a
nuove comunità; gli occupati necessitano di beni e servizi che gli sono forniti localmente; a loro
volta i fornitori necessitano di beni e servizi... l’effetto moltiplicatore è ovvio.
Sistiemi di insediamenti urbani
Vv
Nel caso delle città definite “CENTRI
DI TRASPORTO” si ha un allineamento
della popolazione lungo le coste, i
fiumi, i canali o le ferrovie.
Nel caso delle città con “FUNZIONI
SPECIALI”, l'insediamento è legato alle
attività minerarie, dunque alla
presenza di materie prime.
N
Ciò che accumuna tutte le città è il fatto di
essere “LOCALITA’ CENTRALI”, cioè ogni
unità fornisce beni e servizi a un’area
circostante che gravita intorno ad essa.
GERARCHIA URBANA: Classificazione delle città in base a dimensioni e complessità funzionale.
CITTA” MONDIALI: Punti di controllo delle attività internazionali di produzione, marketing e finanza.
LONDRA, NEW YORK, TOKYO.
Legge Rango- Dimensione (collegatia allo spazio funzionale)
Secondo tale legge, la città che occupa il posto n per grandezza all’interno di un sistema nazionale
di città, avrà dimensioni pari a 1/n di quelle della città più grande. Questo modello risulta ben
applicabile alla RUSSIA e agli STATI UNITI, mentre è meno applicabile ai paesi poco sviluppati e a
quelli in cui è presente una CITTA’ PRIMATE, ovvero una città le cui dimensioni sono molto più del
doppio di quelle della città al secondo posto in graduatoria. Un esempio di città primate è PARIGI.
AREA DI INFLUENZA URBANA: Si dicono aree di influenza urbana le zone che si trovano all’esterno
di una città ma gravitano comunque attorno ad esse.
Modello delle localitià centirali
Località centrali: insediamenti che forniscono servizi alle circostanti zone di influenza, definite aree
di mercato.
Christaller tentò di spiegare tratti di regolarità inerenti alle dimensioni, l'ubicazione e
l’interdipendenza degli insediamenti. Le condizioni da verificarsi erano:
e Cittadine che forniscono beni fondamentali alle campagne si sviluppano in una pianura
uniforme
* La popolazione è distribuita in modo uniforme
® Ogni prodotto ha una propria soglia, ossia un numero minimo di consumatori per sostenere
l'offerta
*e consumatori acquistano beni e servizi presso la struttura più vicina
* Le persone hanno caratteristiche omogenee, simili
Se tutte le condizioni si verificano contemporaneamente, ne deriva che:
1. Poiché ogni acquirente è cliente abituale del centro più vicino, la pianura risulta divisa in
aree di mercato non concorrenziali.
ti. Tali aree di mercato assumono la forma di una serie di esagoni. Non ci sono zone non
servite, né alcuna zona può ricevere lo stesso tipo di servizio da due centri in
corrispondenza.
3. È presente una località centrale al centro di ciascuna delle aree esagonali
Subentra una gerarchizzazione delle città. La città capitale è la sede della signoria, il luogo degli
investimenti, dunque beneficia di maggiori interventi di tipo urbanistico. Le città-porto e la città-
fortezza spiccano e ottengono anch'esse investimenti. Si assiste a un progressivo aumento della
popolazione.
DALL'UNITA’ D’ITALIA AL SECONDO DOPOGUERRA
Il periodo si caratterizza per un progressivo incremento demografico, dovuto alla riduzione della
mortalità infantile e al miglioramento delle condizioni di vita. Ci sono i primi provvedimenti formali
di pianificazione urbanistica, si diffondono i condomini.
DAL SECONDO DOPOGUERRA AGLI ANNI SETTANTA DEL XX SECOLO
C'è in questo periodo una massima espansione delle città, i ritmi di crescita sono intensi e c'è una
crescita degli investimenti urbani. Si identificano due macro tendenze opposte ma dinamiche:
- Erosione della presenza di popolazione mista
- Ceti popolari o immigrati
DAGLI ANNI SETTANTA Al GIORNI NOSTRI
Superamento del modello fordista e si assiste a una crescita del terziario. La crescita periferica è
diffusa.
La maggioranza delle città del mondo in via di sviluppo è circondata da vasti insediamenti abusivi,
provvisti di strutture e servizi pubblici scadenti. Solo il ti0% delle nuove abitazioni del Terzo Mondo
appartiene al settore abitativo formale; la quota rimanente viene edificata abusivamente.
CAPITOLO 12
“L’impatto umano sui sistemi naturali”
Alcune trasformazioni operate dall'uomo hanno un impatto modesto sull'ambiente, altre invece si
rivelano devastanti e profondamente modificanti. Anche in assenza dell’uomo, le condizioni
dell'ambiente erano caratterizzate da un costante processo di mutamento, che manteneva
comunque intatta la biosfera ttiaria, acqua e suolo).
Climitt biomi e cambiamento
Il modello relativo ai climi nel mondo rappresenta uno schema relativo ai biomi, che sono grandi
comunità di piante e animali che occupano ampie zone della superficie terrestre, come il deserto,
la foresta pluviale. | biomi contengono a loro volta ecosistemi. A partire dalla seconda rivoluzione
industriale, la biosfera iniziò a risentire dei danni provocati dall'uomo. Si temeva il
SOVRARAFFREDDAMENTO: parte dell'energia solare veniva intercettata dalle nubi ttiaerosol) e
veniva re irradiata nello spazio, dunque, con una riduzione di energia ricevuta dalla superficie
terrestre, si ha un effetto di raffreddamento. Alcuni studiosi ritengono che questo fenomeno sia
dovuto alle eruzioni vulcaniche. Gli aerosol possono essere prodotti anche dall'azione antropica,
dalle ciminiere delle fabbriche o dagli scarichi.
Dagli anni Ottanta ci furono altre preoccupazioni riguardanti l’effetto sera, le piogge acide e la
distruzione dell'ozono.
Il cambiamento climatico globale
Attività dell’uomo > Incremento della concentrazione dei tre gas serra > Cambiamento del clima
| tre gas serra sono:
- ANIDRIDE CARBONICA, prodotta attraverso la combustione di petrolio
- METANO, contenuto negli intestini degli animali e nelle risaie allagate
- PROTOSSIDO D'AZOTO, contenuto nei fertilizzanti
l’agricoltura quindi, paradossalmente, rappresenta una delle cause dell'effetto serra. Una
conseguenza di tale effetto è proprio l'aumento di temperatura, che a sua volta potrebbe causare:
® Scomparsa della glaciazione estiva del mare Artico
* Aumentodel livello del mare
* Leisoleelearee costiere verranno inondate
® Siccità
* Molte nazioni che dovranno affrontare tali conseguenze sono tra le più povere al mondo
* Aumento del numero di ondate di calore
® Probabile estinzione di massa di un quarto delle specie del mondo entro 100 anni
In alcuni paesi, l'aumento di anidride carbonica, fertilizzante, potrebbe incrementare i raccolti.
Protocollo di Kyoto: Ridurre le emissioni di gas dei paesi sviluppati, ma non di quelli in via di
sviluppo.
Inquinamento atmosferico
Un’aria pulita non è mai esistita, in quanto l’inquinamento si può formare, in natura, dalle ceneri
delle eruzioni vulcaniche, dai gas di palude o dalle polveri. Tuttavia, questi inquinanti hanno volumi
modesti, mentre ben più dannosa risulta l’azione antropica.
PIOGGETACIDE: imputabili in parte a provvedimenti adottati nei decenni scorsi 3 per evitare la
dispersione, nei luoghi circostanti, dei gas di scarico emessi dalle fabbriche, furono costruiti camini
più alti, che venivano dunque spinti verso strati più elevati dell'atmosfera. Lì si mescolavano con
l'acqua e altre sostanze chimiche, trasformandosi in acido solforico e nitrico, a cui si aggiungevano
altri gas acidi, che poi ricadevano sotto forma di pioggia acida. Queste piogge causano la
distruzione delle foreste e la scomparsa dei pesci, inquinano l’acqua potabile e le colture.
Il problema dell'ozono
l’ozono è una molecola formata da tre atomi di ossigeno anziché due. Si ottiene dalla reazione
della radiazione solare con l'ossigeno e blocca i raggi ultravioletti dannosi per il DNA. Rischia di
essere distrutto.
Ai livelli inferiori di atmosfera in realtà è rischioso proprio l'accumulo di ozono, dannoso per le
piante che possono arrestarne la crescita. Lo smog ha conseguenze sull'apparato respiratorio.
La foresta pluviale è a rischio perché, per far fronte alla necessità di creare altri terreni agricoli ed
estrarre il legname, tale foresta è stata distrutta. Le foreste svolgono un importante ruolo per
mantenere l'equilibrio di ossigeno e carbonio. La distruzione delle foreste modifica inoltre il clima
dei suoli, le foreste proteggono i baci idrografici e regolano il flusso delle acque.
Desertificazione
Per desertificazione si intende l’espansione o l'ulteriore aggravamento delle condizioni delle aree in
cui il suolo e la copertura vegetale sono degradati o distrutti. Può essere causata anche dalla
natura, ma quando è causata dall'uomo la copertura autoctona è degradata.
Erosione del suolo
Il suolo si forma e si erode in cicli continui, ma, quando la natura compie il suo corso senza
interferenze, il tasso di formazione supera o eguaglia quello di erosione, per cui la fertilità e lo
spessore tendono ad aumentare. A causa della distruzione del suolo, molti contadini praticano
sistemi ingegnosi per ottenere di più dai terreni, come:
. EE”. Piantare più raccolti simultaneamente
. lasciare un campo a riposto per un anno per aumentarne la fertilità
. TERRAZZAMENTO: Sistemare un terreno a forte pendenza creando ripiani adatti alla
coltivazione
Approvvigionamento idrico
l’acqua è indispensabile per la vita sulla Terra, è una risorsa rinnovabile: il ciclo idrologico
garantisce infatti che essa ritorni sempre alla Terra per essere sfruttata. L'inquinamento però ne
altera la qualità. In molte parti del mondo la presenza di quantità insufficienti di acqua da destinare
all’irrigazione causa carestie. La quantità di acqua non è distribuita in maniera uniforme, non c'è
necessariamente una relazione tra popolazione e distribuzione di acqua dolce. C'è un cattivo uso
delle risorse idriche:
* 73% di acqua > Irrigazione
® ti1% di acqua > Industria
* 6%di acqua > Usi domestici
In Cina, India e Usa i pozzi si stanno prosciugando. Nei paesi in via di sviluppo l’acqua non viene
depurata.
Rifiuti
La quantità di residui prodotta è scarsa nei paesi in via di sviluppo, in cui i prodotti alimentari
passano dall’orto alla tavola e gli scarti vengono dati agli animali. Il problema nasce con la
popolazione urbana. | rifiuti vengono smaltiti nelle discariche, le più dannose sono quelle a cielo
aperto. Problematico è lo smaltimento dei rifiuti e-waste, i rifiuti dei prodotti dismessi
dell'elettronica, che, secondo una normativa cinese, dovrebbero essere restituiti al produttore che
può riciclarli.
Incenerimento: pratica che può consentire di valorizzare i rifiuti dal punto di vista energetico, ma
l’incenerimento inquina l’aria, emettendo diossina tossica.