Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Geografia: la Turchia, Appunti di Geografia

Appunti di Geografia sulla Turchia

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 05/09/2019

Andrew8
Andrew8 🇮🇹

4.2

(25)

77 documenti

1 / 18

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica Geografia: la Turchia e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! Turchia Turchia (dettagli) (dettagli) (IT) Pace in patria, pace nel mondo (TR) Yurtta Sulh, cihanda Sulh Dati amministrativi Nome completo Repubblica di Turchia Nome ufficiale Türkiye Cumhuriyeti Lingue ufficiali Turco Altre lingue curdo Capitale Ankara (4.850.779 ab. / 2017) Politica Forma di governo Repubblica presidenziale In precedenza: Repubblica parlamentare (1946-2017) Repubblica parlamentare rivoluzionaria monopartitica (1923-1946) Presidente Recep Tayyip Erdoğan Proclamazione Repubblica di Turchia: 1923 Ingresso nell'ONU 24 ottobre 1945 Superficie Totale 783 562[nota 1] km² (37º) % delle acque 1,3% Popolazione Totale 82 003 882[1] ab. (2018) (18º) Densità 105 ab./km² Tasso di crescita 1,197% (2012)[2] Nome degli abitanti Turchi Geografia Continente Asia, Europa Confini Grecia, Bulgaria, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Iran, Iraq, Siria Fuso orario UTC+3 Economia Valuta Nuova lira turca 2 0B A (TRY) PIL (nominale) 752 510[3] milioni di $ (2018) (19º) PIL pro capite (nominale) 9 346[3] $ (2018) (67º) PIL (PPA) 2 292 511[3] milioni di $ (2018) (16º) PIL pro capite (PPA) 27 956[3] $ (2018) (53º) ISU (2016) 0,767 (alto) (71º) Fecondità 2,14 (2011) Varie Codici ISO 3166 TR, TUR, 792 TLD .tr Prefisso tel. +90 Sigla autom. TR Inno nazionale İstiklâl Marşı (Marcia di Indipendenza) Festa nazionale 29 ottobre È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945. 1. ^ Anatolia: 755 688 km², Tracia 24 888 km² Evoluzione storica Stato precedente Impero ottomano Coordinate: 39°N 36°E (Mappa) La Turchia (nome ufficiale: Repubblica di Turchia; in turco: Türkiye Cumhuriyeti) è uno stato il cui territorio comprende l'estrema parte orientale della Tracia e la penisola dell'Anatolia, cinta a sud dal Mar Mediterraneo, ad ovest dal Mar Egeo, a nord-ovest dal Mar di Marmara e a nord dal Mar Nero, la propaggine più occidentale del continente asiatico. La Turchia confina a nord-ovest con la Grecia e la Bulgaria, a nord-est con la Georgia, ad est con l'Armenia, l'Azerbaigian e l'Iran, a sud- est con l'Iraq e a sud con la Siria. L'attuale territorio turco, specialmente la parte occidentale, ponte naturale tra oriente e occidente, è stato sede di una ricca varietà di popolazioni e civiltà. Fin dal 6500 a.C. si sono succeduti Hatti, Ittiti, Frigi, Urartici, Lici, Lidi, Ioni, Persiani, Macedoni, i regni ellenistici (Regno di Pergamo, il Regno Seleucide, il Regno di Bitinia, il Regno del Ponto, il Regno tolemaico), Romani, Parti, Sasanidi, Bizantini, i crociati e le repubbliche marinare di Venezia e Genova, Selgiuchidi ed Ottomani, i quali hanno assunto un importante posto nella storia della Turchia moderna. Antichi e suggestivi siti archeologici e rovine in tutto il paese attestano che ogni civiltà è stata caratterizzata da elementi diversi. Oltre a quella ottomana, la principale civiltà fiorita in Turchia fu quella bizantina, il cui dominio durò per più di mille anni, fino alla conquista della capitale bizantina Costantinopoli (l'attuale Istanbul), ad opera dei turchi nel 1453. Numerosissime sono le testimonianze, i reperti e le costruzioni bizantine sparse in tutta l'Anatolia, e in particolare nell'antica capitale, come la basilica di Santa Sofia. La Turchia si estende su una superficie di 783.562 km², e nell'ultima rilevazione (2017) è risultata avere 80 810 525[1] abitanti, professanti per lo più la religione musulmana; sono presenti piccole minoranze cristiane (soprattutto ortodosse, ma anche cattoliche) ed ebraiche, mentre poco diffuso è l'ateismo. Dal 1923 è una Repubblica. La capitale è Ankara, una delle tre grandi città turche insieme a Smirne e İstanbul; quest'ultima è la più grande metropoli dello stato, nonché il maggior centro industriale e commerciale. La lingua ufficiale è il turco, ma sono presenti numerose minoranze linguistiche. La moneta ufficiale è la lira turca. Il presidente della Repubblica è Recep Tayyip Erdoğan. La Turchia è il sesto stato più visitato al mondo ogni anno[senza fonte]. Indice • 1 Etimologia Il paese ha una estensione di 783.562 km², divisi tra Europa e Asia dallo Stretto del Bosforo, dal Mar di Marmara e dallo Stretto dei Dardanelli. Il territorio della Turchia è quindi vasto oltre due volte e mezza quello dell'Italia. La Turchia è occupata da catene montuose che vanno da est ad ovest: i Monti del Ponto (Karadeniz Sıradağları) a nord e i Monti del Tauro a sud. La massima altitudine è raggiunta dal monte Ararat (5165 m); altre montagne sono l'Elmadağ, il Karabük e il Bozdağlar. La catena montuosa dell'Abant Dağları (altitudine massima 1.794 m) si trova nella parte settentrionale del paese. Tra le vette del paese c'è anche il vulcano Erciyes Dağı, ormai spento. Due sono le formazioni vegetali diffuse: la steppa all'interno e la foresta sulle catene e sul litorale. Le coste del paese sono coperte da foreste dense, soprattutto nella parte orientale della costa del Mar Nero. La foresta che ricopriva l'interno dell'Anatolia ha subito, sin dall'età del bronzo, un'opera sistematica di disboscamento da parte dell'uomo. Solamente in questi anni è stato messo in atto un processo inverso, grazie ad un progetto ecologico-ambientale.[5] I fiumi più importanti sono il Tigri e l'Eufrate, a cui si aggiungono il Kızılırmak, il Meriç, l'Ergene e il Gediz. I bacini idrografici si dirigono verso molti mari, e una parte del territorio è occupata da bacini senza sbocco al mare. Questi ultimi bacini (endoreici) si suddividono in bacini con laghi tettonici, poco profondi, di acqua salata e privi di fauna, e in bacini con laghi carsici, di acqua dolce e pescosi. I monti del Ponto nel nord-est della Turchia. I bacini fluviali verso l'Egeo sono in genere più vasti di quelli verso il Mar Nero e il Mediterraneo. Il territorio si suddivide in tre diverse zone climatiche: La costa della Turchia che si affaccia sul Mar Mediterraneo e il Mar Egeo ha un clima mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti. La costa della Turchia che si affaccia sul Mar Nero ha un clima oceanico, con estati calde e umide e inverni freddi e umidi. Al suo interno il clima è di tipo continentale e, dato che le catene montuose fermano le influenze del mar Mediterraneo e del Mar Nero, comprende estati calde e secche e inverni freddi e nevosi; le precipitazioni sono scarse: nella zona più arida del paese esse superano raramente i 300 mm. Vi è disparità anche nelle precipitazioni: oltre 2500 mm annui nella zona del Mar Nero, 1000 mm annui di pioggia sulle catene montuose mentre ad Ankara scendiamo a 415 mm annui. Veduta panoramica di Alanya, antico insediamento degli Ittiti ed il porto medievale della marina selgiuchida del Sultanato di Rum, famoso per la sua bellezza naturale ed i suoi monumenti storici. Società L'ultimo censimento ufficiale è stato effettuato nel 2011 e ha registrato una popolazione totale della Turchia di 74.724.269 abitanti.[1] Secondo i dati della registrazione delle nascite quasi tre quarti di questi vivono in città. Secondo le stime del 2009, la popolazione è in aumento del 1,5% ogni anno. La Turchia ha una densità media di popolazione di 96 abitanti per km². Le persone all'interno del gruppo di età tra i 15 e i 64 anni rappresentano il 67% della popolazione totale, la fascia di età 0-14 corrisponde al 26%, mentre gli anziani con un'età superiore ai 65 anni il 7%.[6] Nel 1927, quando fu realizzato il primo censimento nella Repubblica di Turchia, la popolazione era 13,6 milioni.[7] İstiklal Caddesi (Grande Rue de Péra) nel distretto Beyoğlu (Péra) a Istanbul. Durante il periodo ottomano, la sede del Bailo della Repubblica di Venezia si trovava a questo distretto. L'aspettativa di vita è di 71 anni per gli uomini e di 75 anni per le donne, con una media complessiva di 73 anni per la popolazione.[8] L'istruzione è obbligatoria e gratuita nell'età compresa tra 6 a 15. Il tasso di alfabetizzazione è del 96% per gli uomini e dell'80,4% per le donne, con una media complessiva dell'88,1%.[9] Le cifre basse relative alla popolazione femminile sono dovute principalmente agli usi tradizionali degli arabi e curdi che vivono nelle province del sud-est del Paese.[10] La cittadella di Galata sulla costa nord del Corno d'Oro a Istanbul (opposta alla penisola storica di Costantinopoli sulla costa sud) fu una colonia della Repubblica di Genova dal 1273 al 1453. L'articolo 66 della Costituzione turca definisce un "Turco" "chiunque sia legato allo Stato turco per mezzo del vincolo della cittadinanza"; pertanto, l'uso legale del termine "turco", come cittadino della Turchia, è diverso dalla definizione etnica. Tuttavia, la maggioranza della popolazione turca è di etnia turca. Essi sono stimati al 70-75% dalla CIA[11] e al 76,0% da un sondaggio del quotidiano Milliyet, compiuto nel 2007.[12] I curdi, un gruppo etnico distinto e concentrato soprattutto nelle province del sud-est del paese, rappresentano la più grande etnia non-turca, stimata in circa il 18% della popolazione, secondo la CIA[11] e al 15,7% secondo un sondaggio condotto dal giornale quotidiano Milliyet.[12] I tre principali gruppi ufficialmente riconosciuti come minoranze etniche (per il trattato di Losanna ) sono: armeni, greci ed ebrei. Un accordo bilaterale, firmato il 30 gennaio 1923, di scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia su base religiosa è entrato in vigore nel 1920, con quasi 1,5 milioni di ortodossi passati dalla Turchia alla Grecia e circa 500.000 musulmani provenienti dalla Grecia verso la Turchia.[13] Altri gruppi etnici includono abcasi, albanesi, arabi, assiri, bosniaci, circassi, georgiani, hemşin, lazi, bulgari, rom.[14] Città principali Lo stesso argomento in dettaglio: Città della Turchia. Carta indicante le città più popolose della Turchia. Area metropolitana di Ankara Secondo una stima del 2010, le aree metropolitane della Turchia con la popolazione più numerosa sono Istanbul (13,1 milioni), Ankara (4,4 milioni), Smirne (in turco İzmir) ( (3,4 milioni), Bursa (1,9 milioni), Adana (1,6 milioni), Gaziantep (1,3 milioni), Konya (1,0 milioni) e Antalya (1,0 milioni).[15] Si stima che circa il 71% della popolazione viva in centri urbani. [16] Città principali della Turchia TurkStat, 2010[17] Pos. Città Provincia Popolazion e Pos . Città Provincia Popolazion e 1 Istanbul Istanbul 14 377 018 11 Kayseri Kayseri 826 523 2 Ankara Ankara 5 150 072 12 Eskişehir Eskişehir 629 609 3 Smirne Smirne 4 113 072 13 Denizli Denizli 498 643 4 Bursa Bursa 2 787 539 14 Şanlıurfa Şanlıurfa 498 111 5 Adana Adana 2 165 595 15 Samsun Samsun 495 145 6 Gaziantep Gaziantep 1 889 466 16 Adapazarı Sakarya 414 537 7 Konya Konya 1 036 027 17 Kahramanmara ş Kahramanmara ş 412 252 8 Antalya Antalya 928 229 18 Malatya Malatya 401 705 9 Diyarbakı r Diyarbakı r 843 460 19 Van Van 367 419 10 Mersin Mersin 843 429 20 Elazığ Elazığ 331 479 Lingue Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua turca. Porta dei leoni a Ḫattuša, capitale dell'Impero ittita in Anatolia. La lingua ittita, una delle antiche lingue anatoliche, è la più antica lingua indoeuropea mai scoperta. La lingua ufficiale è il turco, una lingua asiatica, parlato dall'85% della popolazione e usato perlopiù nella forma standard stabilita negli anni trenta del XX secolo nel corso della riforma linguistica della lingua turca e le forme dialettali da questa derivate; più rare, ma presenti e variamente comprese, le varianti dialettali dell'ottomano. Tra le altre lingue parlate, sempre più come seconde lingue, tra le svariate minoranze presenti nella popolazione turca, ricordiamo l'abcaso, l'arabo, l'armeno, l'azero, il bosniaco, il bulgaro, il circasso, il georgiano, il greco, il giudeo-spagnolo (ladino), il laz, il macedone, il polacco, il russo, il tedesco , e lo zazaki. Discorso diverso per il curdo, parlato da circa 20 milioni di persone, concentrati quasi in tutto il sud-est del paese, lungo il confine con la Siria, che rimane per molti la prima lingua, e per alcuni, specie anziani, l'unica lingua parlata. Il greco pontico è diffuso nell'area di Trebisonda in Ponto (Pontus, abbreviazione di Pontus Euxinus (Ponto Eusino) che indica il Mar Nero in latino. Una versione moderna dell'aramaico è parlata in alcuni villaggi della Turchia centrale e meridionale; un dialetto arabo è diffuso a sud-ovest del Lago di Van. Del gruppo delle lingue caucasiche del sud, il georgiano è ampiamente usate nel nord-est della Turchia come il circasso in alcuni villaggi geograficamente dispersi. Inoltre nel sud-est il kirmanci e lo zazaki sono parlati come dialetti del curdo sebbene siano due dialetti significativamente differenti e spesso considerate due lingue diverse. In aggiunta sono parlati da piccoli gruppi altre lingue del ceppo turco. Una piccola minoranza ebrea di Istanbul parla ladino o giudeo-spagnolo, e discende direttamente dagli ebrei fuggiti dalla Spagna nel 1492 che trovarono rifugio nella zona. Religioni Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo in Turchia. Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Turchia. La Moschea Blu a Istanbul. La Turchia è uno stato laico, senza una religione di Stato; la Costituzione turca prevede la libertà di religione e di coscienza.[18][19] L'Islam è la religione prevalente in Turchia, professata da oltre il 99% della popolazione se si includono anche i musulmani non praticanti.[20][21][22] Società di ricerca suggeriscono che la percentuale reale di musulmani è di circa il 97%[23] o 98%[24] dell'intera popolazione residente. Ci sono circa 120.000 persone di diverse confessioni cristiane, tra cui circa 80.000 di ortodossi (soprattutto greco-ortodossi),[25] 35.000 cattolici,[26] e un numero più piccolo di protestanti. La Chiesa Ortodossa ha avuto sede a Costantinopoli (Istanbul) a partire dal IV secolo. I cristiani rappresentano meno dello 0,2% della popolazione turca, secondo il CIA World Factbook.[27] Ci sono circa 26.000 ebrei, la maggior parte dei quali sono sefarditi.[28] Amasya Samsun Ordu Giresun Erzincan Malatya Gaziantep Kilis Şanlıurfa Adıyaman Gümüşhane Trebisonda Rize Bayburt Erzurum Artvin Ardahan Kars Ağrı Iğdır Tunceli Elâzığ Diyarbakır Mardin Batman Siirt Şırnak Bitlis Bingöl Muş Van Hakkâri La Turchia è divisa amministrativamente in 81 province (Iller plurale, il singolare) a capo di ciascuna delle quali è un governatore (detto vali) nominato dal governo centrale. Le province sono a loro volta suddivise in distretti (plurale ilçeler, singolare ilçe) per un totale di 923. Il distretto centrale (capoluogo della provincia) è amministrato da un "vicegovernatore" designato, mentre gli altri distretti sono amministrati da un "sottogovernatore" (kaymakam). Le province della Turchia sono raggruppate in 7 regioni, che sono state originariamente definite in occasione del Primo Congresso di Geografia tenutosi ad Ankara nel 1941. Il principale elemento della suddivisione in 7 regioni sono state le omogeneità di condizioni climatiche del territorio corrispondente (temperatura, precipitazioni, ecc). Queste regioni hanno solo fini statistici e non si riferiscono ad una divisione amministrativa. Ordinamento scolastico Università Tra le università della Turchia ricordiamo in particolare l'Università di Istanbul, la cui data di fondazione si può far risalire al 30 maggio 1453. Politica Questa voce o sezione deve essere rivista e aggiornata appena possibile. Commento: Con la riforma approvata con il referendum costituzionale del 2017 è cambiato l'assetto globale dello Stato. Sembra infatti che questa voce contenga informazioni superate e/o obsolete. Se puoi, contribuisci ad aggiornarla. Le singole voci sono elencate nella Categoria:Politica della Turchia Barack Obama pronuncia un discorso davanti alla Grande Assemblea Nazionale Turca ad Ankara, nel 2009. La Turchia è una repubblica presidenziale dal 2017 ed è stato uno dei primi paesi a concedere ai suoi cittadini il suffragio elettorale universale, benché fino al 1946 sia stata retta da un sistema a partito unico. L'attuale sistema legislativo unicamerale è entrato in vigore con la costituzione del 1982, che ha assegnato l'esclusiva del potere legislativo alla Grande Assemblea Nazionale Turca (in turco Türkiye Büyük Millet Meclisi, il cui acronimo è TBMM), composta da 550 deputati eletti ogni quattro anni con un sistema proporzionale corretto da uno sbarramento al 10%. Il potere legislativo della TBMM, dalla cui maggioranza viene eletto il primo ministro (in turco Başbakan), viene controbilanciato da quello del Presidente della repubblica (in turco Cumhurbaşkanı), il quale, eletto ogni cinque anni, ha ampi poteri di controllo e supervisione sia dell'esecutivo che del corpo legislativo. Negli ultimi anni la struttura politica e legislativa della Repubblica Turca è stata oggetto di riforme e ristrutturazioni, nell'intento di centrare gli obiettivi richiesti dall'Unione europea nel quadro della strategia di pre-adesione. Del resto, con riferimento al periodo tra le due guerre mondiali, certa storiografia ha definito "modernizzazione" anche riforme che più propriamente andrebbero definite "occidentalizzazione", come la decisione di passare dall'alfabeto arabo a quello latino, o la scelta di costruire un'amministrazione fortemente centralizzata (che in realtà era già una precipua caratteristica dell' Impero ottomano), che si vorrebbe forgiata sul modello di quella francese. Durante gli anni venti e trenta del XX secolo la politica di Atatürk ha svolto un processo di laicizzazione, atta a reprimere il controllo della religione islamica sullo Stato. Il processo di repressione ha permesso una forte occidentalizzazione dei costumi, come la repressione del velo per le donne, e venne istituito a tal fine un organismo di rigido controllo, il direttorato degli affari religiosi, esistente e dotato di moltissimi dipendenti, avente lo scopo di controllare la vita religiosa del paese. Tale processo ha condotto ad una forma di Islam definita talora moderato e moderno. Nello stesso tempo, con un accordo di scambio di popolazioni fra la Grecia e la Turchia dopo la Guerra greco-turca (1919-1922) in Anatolia, i greci ortodossi in Turchia furono trasferiti in Grecia e i turchi musulmani in Grecia furono trasferiti in Turchia. Forze politiche Le singole voci sono elencate nella Categoria:Partiti politici turchi Il sistema elettorale turco prevede una soglia di sbarramento nazionale del 10%. Nel 2015 si sono tenute due volte le elezioni parlamentari, a giugno e a novembre. Nella tornata elettorale di giugno l'AKP ha perso la maggioranza dei seggi. È stato formato un governo a interim, e il 21 agosto il presidente Erdoğan ha annunciato le elezioni anticipate. Alle elezioni del primo novembre invece l'AKP ha riconquistato la maggioranza assoluta dei seggi. Nelle elezioni parlamentari del 2011, tenutesi il 12 giugno, hanno superato la soglia di sbarramento le tre formazioni già presenti nella precedente legislatura: • il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi, AKP), liberale conservatore e islamici moderati (49,8% dei voti e 327 seggi); • il Partito Popolare Repubblicano (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP), nazionalisti laici (25,9% dei voti e 135 seggi); • il Partito di azione nazionale (Millyetçi Hareket Partisi, MHP), emanazione del gruppo di estrema destra nazionalista dei “Lupi Grigi” (13% dei voti e 53 seggi). Sono inoltre presenti anche 35 deputati indipendenti eletti su base provinciale, principalmente dalle province curde dell'est. Pur vedendo crescere i propri consensi e sfiorare il 50%, a causa del complesso meccanismo di riparto demografico il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo ha perso seggi rispetto alle elezioni precedenti, non ottenendo il quorum che gli avrebbe consentito di varare riforme costituzionali (soggette comunque a referendum) senza l'appoggio di altri partiti. Alle elezioni parlamentari del 2007, tenutesi il 22 luglio, i risultati erano stati i seguenti: • il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi, AKP), liberale conservatore e islamici moderati (46,7% dei voti e 341 seggi); • il Partito Popolare Repubblicano (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP), nazionalisti laici (20,9% dei voti e 112 seggi); • il Partito di azione nazionale (Millyetçi Hareket Partisi, MHP), emanazione del gruppo di estrema destra nazionalista dei “Lupi Grigi” (14,3% dei voti e 71 seggi). A questi si aggiungono anche 27 deputati indipendenti eletti su base provinciale; in realtà 24 sono stati eletti dalla comunità curda delle regioni sudorientali e fanno riferimento al • Partito della società democratica (Demokratik Toplum Partisi, DTP), curdi, sciolto perché considerato alleato del PKK. Paradossalmente, l'AKP ha fortemente aumentato il consenso popolare, eppure ha perso seggi (e la maggioranza dei 2/3) perché un terzo partito è entrato in parlamento. Grazie al successo degli islamici e alla presenza di un partito in più, è rappresentato in parlamento l'82% degli elettori, una percentuale simile a quella delle legislature precedenti il 2002. Anche alle elezioni parlamentari del 2002, tenutesi il 3 novembre, gli elettori a sorpresa punirono il frazionismo dei partiti mandandone in parlamento soltanto due (al posto dei 5 tipici degli anni 90): • il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi, AKP), liberale conservatore e islamici moderati (34,4% dei voti e 365 seggi); • il Partito Popolare Repubblicano (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP), nazionalisti laici (19,4% dei voti e 177 seggi). Completavano il parlamento 8 indipendenti. In questo modo, però, non solo in parlamento fu rappresentato meno del 54% degli elettori, ma soprattutto il partito riformista con i 2/3 dei seggi ebbe la possibilità di modificare la costituzione da solo, il che provocò notevoli tensioni con l'establishment nazionalista laico (il presidente della Repubblica, la Corte costituzionale e i militari). Difesa La Turchia è uno dei 9 stati che partecipano al programma di sviluppo e produzione del Lockheed Martin F-35 Lightning II. Le Forze armate turche sono costituite dall'Esercito, dalla Marina e dall'Aeronautica. La Gendarmeria e la Guardia Costiera operano come parte del Ministero degli Affari Interni in tempo di pace anche se sono subordinate rispettivamente all'esercito e alla Marina in tempo di guerra. Le Forze armate turche sono la seconda più grande forza armata permanente nella NATO, dopo le forze armate statunitensi, con una forza combinata di poco più di un milione di persone in uniforme che servono i suoi cinque rami.[34] La Turchia è considerata la più forte potenza militare della regione del Vicino Oriente oltre a Israele. Ogni cittadino maschio turco, non fisicamente impedito, è tenuto a prestare servizio militare per un periodo che va da tre settimane a quindici mesi, in base all'istruzione e alla posizione lavorativa.[35] La Turchia non riconosce l'obiezione di coscienza e non offre un'alternativa civile al servizio militare.[36] Boeing 737 AEW&C dell'Aeronautica militare turca. La Turchia è uno dei cinque stati membri della NATO che fanno parte della politica di condivisione nucleare dell'alleanza, assieme a Belgio, Germania, Italia e Paesi Bassi.[37] Un totale di 90 bombe nucleari B61 sono ospitate presso la base aerea di Adana, di cui 40 sono assegnate per l'uso da parte dell'aviazione turca.[38] Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura turca. Biblioteca di Celso a Efeso, la seconda città più grande[senza fonte] dell'Impero romano (dopo Roma) fra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. Il tempio di Artemide a Efeso fu una delle Sette meraviglie del mondo antico. Le mura di Troia, il luogo della guerra di Troia narrata nell'Iliade di Omero. Il teatro di Mileto. Il tetrapylon di Afrodisia. Il ginnasio di Sardi, capitale della Lidia. Secondo Erodoto, i lidi furono il primo popolo ad introdurre l'uso di monete d'oro e d'argento e il primo a stabilire negozi per la vendita al minuto in località permanenti.[63] L'Acropoli di Pergamo vista dalla Via Tecta all'ingresso dell'Asclepeion. Testa di Medusa sul Tempio di Apollo (Didymaion) a Didyma. La letteratura turca nasce nel medioevo a partire dall'incontro con l'Islam e le sue principali lingue di cultura, ossia l'arabo e il persiano, nonché con le relative floridissime tradizioni letterarie. Tra i primi nomi troviamo non a caso quelli del celeberrimo mistico persiano Gialal al-Din Rumi (m. 1273) e di suo figlio Sultan Valad, che diressero a Konya un famoso convento di dervisci (della confraternita dei Mevlevi, da essi fondata), e i cui non molti versi in turco mescolati alla preponderante produzione in persiano sono annoverati tra i primi monumenti di questa nascente letteratura; peraltro il primo grande nome della letteratura turca è quello di un mistico musulmano, Yunus Emre, celebre poeta e sufi del XIII-XIV secolo. Al XV secolo risale probabilmente la prima redazione scritta di una grande saga epica in prosa il Dede Korkut, che circolava oralmente da almeno due secoli, rivendicata peraltro come epos nazionale anche dagli attuali azeri e dai turkemeni. Comunque è la letteratura persiana, soprattutto, che influenzò profondamente la genesi e lo sviluppo della letteratura colta, in particolare fornendo alla sua poesia i generi e gli stilemi, i temi e i contenuti, sicché scrittori bilingui (persiano-turco) sono comunissimi dagli esordi sino a tutto il periodo ottomano. Spesso poemi persiani classici vennero letteralmente "rifatti" in turco ottomano, venendo imitati temi e motivi, personaggi e persino i titoli delle opere originali. A segnalare la contiguità con la cultura letteraria persiana valga pure ricordare che un turco del XVI secolo e originario della Bosnia ottomana, Sudi, fu il massimo interprete e commentatore di Hafez, il "Petrarca" della lirica persiana classica. Tra gli autori più noti del periodo classico si possono ricordare il poeta Mesihi (m. 1512) originario di Prishtina in Kossovo ma vissuto a Istanbul, autore di un celebrato Divan (Canzoniere) e cantore di maschili bellezze riassunte nella figura del "perturbatore della città" (shahr-ashub); il poeta Fuzuli (m. 1556) autore trilingue, avendo composto poesia oltre che in turco e persiano anche in arabo, ma ricordato anche come matematico e astronomo; il "sultano dei poeti" Bâkî (m. 1600), poeta ufficiale di almeno quattro sultani da Solimano il Magnifico a Mehmet III, considerato il vertice della lirica ottomana; lo storico Sa'deddin (m. 1599) autore di una Corona delle storie che glorifica la dinastia regnante. Appartiene già all'epoca postclassica il prosatore Evliya Çelebi (m. 1690 circa), gran viaggiatore e attento osservatore che fissò i suoi ricordi di 40 anni di viaggi al seguito di principi ottomani, che lo portarono anche in Europa da Vienna alla Svezia, in un memorabile Seyahat-name (Libro di viaggi) la cui prima parte è un'importante descrizione della Costantinopoli del tempo. Alla "età del tulipano", cosiddetta dalla moda di coltivare questi fiori diffusasi all'inizio del XVIII secolo, appartengono due notevoli figure di poeti come Nedim (m. 1730), giudice professore di madrasa e bibliotecario del gran visir Ibrahim Pascià all'epoca del sultano Ahmed III, e il mistico Ghalib Dede (m. 1799), appartenente alla confraternita dei sufi Mevlevi e autore di un celebre poema allegorico (Bellezza e Amore), entrambi ampiamente influenzati dal lascito persiano; da ricordare anche Sunbulzade Vehbi (m. 1809), famoso per una tenzone in 800 versi dai toni spesso osceni tra un pederasta e un donnaiolo che vantano i meriti e vantaggi delle rispettive preferenze. Tra i prosatori sono da ricordare gli storiografi Katip Çelebi (detto Hajji Khalifa, e conosciuto anche in Europa come Kalfa, m. 1657), bibliofilo, geografo, storico di vastissimi interessi e promotore di traduzioni da lingue europee (tra cui l'Atlas Minor di G. Mercator e L. Hondius), cui si deve l'inizio della occidentalizzazione del sapere scientifico; Hezarfenn (m. 1691), autore di una storia universale ma anche di trattati di etica e sulla organizzazione dell'impero e, infine, Na'ima di Aleppo (m. 1716) e Gevdet Pascià (m. 1895), che rivestirono la carica di "cronisti ufficiali" dell'impero. Da ricordare il novelliere Aziz Efendi di Creta (m. 1798) e il multiformne Seyyid Vehbi (m. 1736), poeta, ma ricordato soprattutto per l'opera in prosa Sur-name, una ricca descrizione delle feste di corte che si inserisce in un genere a sé stante. Anche in questa letteratura, come del resto nella persiana, gli ambienti in cui poeti e scrittori poterono trovare ampio patronato, e dispiegare così il loro talento, sono riconducibili essenzialmente a quelli cortigiani, in particolare le corti ottomane, e a quelli delle confraternite mistiche. L'influenza persiana venne progressivamente scemando nel corso dell'Ottocento, man mano che si imponevano correnti filo-occidentali e europeizzanti, per arrestarsi quasi del tutto dopo la fine della prima guerra mondiale con l'avvento della Repubblica e la riforma della lingua (abbandono dell'alfabeto arabo a favore dell'introduzione di un alfabeto latino, ampia "de- persianizzazione" del lessico). Questo evento, che si coniugò con una svolta fortemente laica e marcatamente anticlericale, determinò un autentico trauma non solo nella storia letteraria, ma anche più in generale in quella culturale del paese. Zülfü Livaneli Nel giro di una o due generazioni i turchi furono separati dalla loro ricca e variegata tradizione letteraria di epoca ottomana, semplicemente perché non più capaci di leggere una lingua che si era espressa in un altro alfabeto, quello arabo. La nuova letteratura turca di epoca repubblicana - preparata da un vasto movimento letterario ispirato al nazionalismo, in cui emersero il poeta Ziya Gökalp (m. 1924) e il novelliere Ömer Seyfettin (m. 1920) - ha certamente risentito di questa cesura con un passato che i padri della Repubblica avevano voluto cancellare con un decreto dall'alto. Per contrasto con la tradizione e il passato islamico, essa ha programmaticamente accentuato la rivalutazione del folklore turco preislamico (e panturco) e ha oltremodo enfatizzato il rapporto della Turchia con le correnti letterarie europee, soprattutto francesi. Il problema della conciliazione delle "due anime" della Turchia contemporanea -quella volta all'Europa e alla Modernità e quella che guarda nostalgica al passato islamico e prerepubblicano- latente per decenni, è tornato prepotentemente alla ribalta a partire dagli anni '80 del XX secolo con il revival dell'Islamismo militante. Queste tematiche sono ben presenti in numerosi autori contemporanei, tra cui è d'obbligo citare almeno Yakup Kadri (Terra matrigna, Mondadori, Milano 1941), Yaşar Kemal, İrfan Orga (Una famiglia turca, Passigli, Milano 2007) e soprattutto Orhan Pamuk (Premio Nobel 2006) che è, con il poeta Nazım Hikmet (m. 1963), forse il più famoso e tradotto scrittore turco contemporaneo. Presso Einaudi è uscita quasi tutta l'opera di Pamuk; tra i romanzi più importanti, Il mio nome è rosso, Neve, Il castello bianco, La casa del silenzio, Il libro nero. Orhan Pamuk, vincitore del Premio Nobel 2006. Elif Şafak Altro importante poeta turco affermatosi agli inizi del xx secolo fu Mehmet Akif Ersoy. E ancora tra gli esponenti della poesia repubblicana ricordiamo Orhan Veli Kanık (1914-1950), che ruppe con la tradizione poetica ottomana. Anche le tematiche di genere hanno conosciuto notevole sviluppo negli ultimi decenni, basti citare qui, tra le autrici note anche in traduzioni in lingue europee, Latife Tekin[64], Perihan Magden (Due ragazze, Lain, Roma 2005), Buket Uzuner (Ada d'Ambra, Sellerio, Palermo 2003); pur tra difficoltà e autocensure, cominciano anche a essere tematizzati i delicati problemi interetnici, riconducibili essenzialmente alla questione della tragedia armena del primo Novecento (si veda il romanzo di Fethiye Cetin, Heranush, mia nonna, Alet, Milano 2007, oppure quello di Elif Şafak, (La bastarda di Istanbul, Rizzoli, Milano 2007), e alla più questione dell'irredentismo curdo (per cui si veda Zülfü Livaneli, Felicità, Gremese, Milano 2007). Non va infine dimenticato che, a seguito della forte emigrazione turca sin dagli anni '60 in Europa e segnatamente in Germania (oltre tre milioni di turchi), esiste ormai una notevole leva di scrittori turco-tedeschi, di formazione europea, tra cui ad esempio Feridun Zaimoğlu (Schiuma, Einaudi, Torino 1999) o Yadé Kara (Salam Berlino, Edizioni e/o, Roma 2005) che si esprimono preferibilmente nella lingua di Goethe, trattando nuove tematiche connesse ad esempio con i problemi dell'emigrazione, dell'integrazione, dei rapporti interculturali e interreligiosi. Musica Lo stesso argomento in dettaglio: Musica tradizionale turca. Il più diffuso genere di musica tradizionale e folklorica in Turchia è il türkü, che viene suonato con il saz. Il 24 maggio 2003 la Turchia vinse l'Eurovision Song Contest che si tenne a Riga in Lettonia con la canzone Everyway That I Can di Sertab Erener. Tra le più apprezzate cantanti turche di musica classica possiamo ricordare Müzeyyen Senar (1918-2015), nota come la Diva della Repubblica e Zeki Müren, uno dei cantanti più apprezzati della musica classica turca. Tra i cantautori turchi ricordiamo Barış Manço, che ha composto diverse canzoni, tradotte in varie lingue, tra cui in italiano come per esempio La Casa della Mamma Tulipano. Per la musica pop, jazz, rock alternativo, ecc.. ricordiamo la cantante Göksel. Gastronomia Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina turca. La cucina turca ha risentito della cucina ottomana e di quelle per esempio dell'Asia centrale, del Mediterraneo e del Caucaso. Sport Motociclismo Nella disciplina sportiva del motociclismo la Turchia si è distinta in particolare con Kenan Sofuoğlu , cinque volte campione mondiale, nel Campionato mondiale Supersport Calcio La nazionale di calcio della Turchia ha ottenuto buoni risultati, tra cui un terzo posto nel Campionato del Mondo 2002 e il cui capocannoniere è Hakan Şükür, con 51 reti. Tra i calciatori turchi più affermati spiccano Emre Belözoğlu e Rüştü Reçber, inseriti nella lista FIFA 100. Giochi olimpici Lo stesso argomento in dettaglio: Turchia ai Giochi olimpici. La prima medaglia d'oro olimpica per la Turchia fu conquistata nella lotta, pesi piuma, da Yaşar Erkan, ai Giochi olimpici di Berlino 1936. Festività Data Nome Significato
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved