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Geografia Per insegnare: idee e strumenti per la didattica + appunti, Sbobinature di Geografia

AVVERTENZE PRIMA DI SCARICARE IL RIASSUNTO: 1) INTEGRATO CON GLI APPUNTI 2) STILE SCHEMATICO MA DETTAGLIATO 3) SI RIFA' ALLA PRIMA EDIZIONE STAMPATA

Tipologia: Sbobinature

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Scarica Geografia Per insegnare: idee e strumenti per la didattica + appunti e più Sbobinature in PDF di Geografia solo su Docsity! GEOGRAFIA PER INSEGNARE: IDEE E STRUMENTI PER LA LA DIDATTICA CAP 1. ORIENTAMENTI DEL PENSIERO GEOGRAFICO CONTEMPORANEO 1.1 UNO SGUARDO RETROSPETTIVO LA FONDAZIONE DELLA GEOGRAFIA MODERNA • ambiente scientifico ➔ perché approcci devono essere condivisi • ripresa dell’attenzione della geografia come scienza si arriva a fine 400 inizio 500 ↳ = Con le conoscenze sviluppate nei sec. XV e XVI la geografia si rifonda su basi scientifiche, con forti legami con la matematica e la fisica (Mercatore, Ortelio, Varenio), scienza basata su osservazione ed analisi, Varenio vive nel 1650 scrive “Geografia generalis”➔ la geografia ha compiti ed obbiettivi, precorre i tempi e rimane esperienza isolata, perché bisogna aspettare illuminismo per trovare delle risposte. ➔ geografia basata su osservazione metodica. • Nel ‘700 prevale l’impostazione descrittiva che, con l’influsso dell’Illuminismo, si avvale in seguito anche dei dati statistici ed economici (A.F. Bushing) • Nel sec. XIX la geografia comincia ad assumere un proprio assetto disciplinare - A. von Umbolt-K. Ritter - il primo va sul campo, padre della geografia naturalistica perché puntava all’esperienza diretta, egli non solo registra la morfologia ma registrava anche fattori climatici temperatura, coordinate registrando dalla foglia fino al più piccolo animale per cui i suoi app ti dono una fonte preziosissima, egli era un divulgatore. Per lui la natura è una rete per cui tutto è connesso, fu il primo a spiegare i cambiamenti, il fatto che venissero abbattuti gli alberi aveva intuito che questo avrebbe condizionato il clima. La sua influenza sul mondo scientifico fu determinate in quando condizionò con il suo metodo anche Darwin. - Ritter da vita a bibliografie, importante per approccio didattico della geografia, che si consolida nel corso dell’800 e ‘900 ponendo forte accento sugli aspetti naturalistici. ↳ Esponenti: - E.H. Haeckel (fondatore dell’ecologia) = egli vede la natura nella sua complessità quindi non come fenomeno singolo - E. Reclus =francese, spirito inquieto, impegnato dal punto di vista sociale, fu allievo di Ritter, imposta il suo studio geografico, aggiunse una visione sociale, per cui in questa relazione l’opera dell’uomo è fondamentale - F. Ratzel – fondatore geografia umana e politica, egli porta avanti la novità inserita da reclus, le azioni degli aspetti demografici, aspetti di determinazione delle modifiche portate dall’uomo. 1.2 LA GEOGRAFIA TRA 800-900 • Paradigma di Kunh: gli studiosi riflettono le idee dominanti nell’ambiente scientifico del periodo in cui operano ➔ egli fa parallelo tra impostazione scientifica del momento e impostazione della geografia, è evidente che ogni elemento influenzi l’altro. ↳ contesto storico: sviluppo industriale, quindi cambiamento che modifica l’assetto mondiale, non è un fenomeno sociale, ma fenomeno globale perché dal punto di vista geografico, la nascita della città è di quel periodo, la creazione di industrie e quindi di infrastrutture e una rivoluzione del mondo che era abituati a vivere solo a livello agrario. Si teorizza: - meccanica razionale ➔ concezione determinista (la componente umana e le forme d’uso del territorio sono determinate dall’ambiente naturale in un rapporto di causalità unidirezionale) (Ratzel e Umbolt) - la conformazione natale determina le scelte dell’uomo, come successivamente quando si teorizzò 1.3 VIDAL DE LA BLACHE E IL POSSIBILISMO • il principio della termo-dinamica: concezione possibilista (paradigma geografico possibilista che nega il rapporto causale attribuito alla natura ma l’uomo è visto come soggetto attivo che modifica l’ambiente per i propri bisogni) (Vidal de la Blache / Febvre ) • uomo assume posizione attiva nel rapporto con la natura, in questo senso imposta il suo studio Vidal de la Blache, il determinismo non lascia il posto al possibilismo sono due aspetti che convivio, sono due visioni diverse da un lato natura influenza uomo e dall’altro uomo determina natura. ⬇ 1.4 GENERI DI VITA, PAESAGGIO, REGIONE • Con il possibilismo si sviluppa l’interesse per l’analisi dei paesaggi e per la geografia regionale. • Questa impostazione evolve nella geografia come scienza della differenziazione spaziale di R. Hartshorne (1939 - uscire le due visioni di determinismo e possibilismo), che considera i fenomeni naturali e i fatti umani dal punto di vista spaziale, superando la diatriba tra deterministi e possibilisti. • Ideografica ovvero si osserva il singolo luogo e i fatti uomini delle singole regioni. • regione = porzione di territorio che si distingue proprio per il particolare legame con la sua popolazione e l’ambiente fisico. 1.5 LA GEOGRAFIA NELLE UNIVERSITÀ’ E NELLE SCUOLA FINO AGLI ANNI’60 DEL SECOLO SCORSO • in Italia dopo la terza guerra di indipendenza e l’annessione del veneto viene istituita la prima cattedra di geografia in una università italiana e la fondazione nel 1967 della Società Geografica Italiana • Nella scuola primaria e secondaria convivono in quel periodo due diverse geografie: 1) Una geografia intesa come pure e semplice descrizione di pochi stati attraverso l'accostamento di nozioni diverse ed eterogenee, affidata ad insegnanti di formazione letteraria 2) L'insegnamento di una geografia scientifica per gli studenti della scuola superiore è affidata a docenti di formazione naturalistico matematica 3) Geografia commerciale= una rassegna di notizie di interesse particolare per gli operatori del commercio relativa ai prodotti, vie commerciali, mezzi di trasporto • Della vedova e Marinelli geografi importanti, il primo possibilista e il secondo determinista, tra loro vi è il genero di marinelli, Almagià, che fece una sintesi delle loro visioni, che ebbe però posizione conservatrice, la sua azione parte da osservazione e descrizione della superficie terrestre che chiama paesaggi, che è il risultato di elementi naturali ed antropici, in questo senso fonda le due posizioni. • L’ambiente si è quindi evoluto diventando un ambiente complesso. attratto dalla parte storica. ➔ geografia umana-scrisse di antropogeografia, richiama schemi di marinelli, introduceva aspetti della geografia umana. guarda il risultato e guarda quali sono le componenti andando a descrive aspetti naturalistici ed umani, lo osserva come un contesto quindi senza separa un aspetto dall’altro. relazione causa effetto. • geografia umana comporta anche il fatto che si pensi alla didattica a come vada spiegata e vada insegnata, infatti Almagià fu uno dei divulgaotori, avendo occhio di riguardo anche per la scuola. ↳ Anche Almagià a metà del secolo scorso parla di superamento del dualismo tra la geografia fisica e l’antropica. 1.6 GEOGRAFIA FUNZIONALISTA E QUANTITATIVA • La geografia infatti opera attraverso «la descrizione esplicativa e la classificazione dei vari aspetti della superficie terrestre (o paesaggi geografici), quali risultano dall’opera degli agenti fisici, dalla presenza e differenziazione delle formazioni vegetali e animali, dalla presenza e attività dell’uomo». • quando si parla di geografia possibilista si è sviluppato, negli Anni ’50 e ’60: in campo scientifico si sviluppa lo strutturalismo (realtà = insieme di elementi legati da relazioni reciproche che formano una struttura ➔ richiama il concetto del paesaggio = struttura composta da elementi diversi). • Se si considera questa come struttura meccanica e di forze legate, dobbiamo pensare una legge che governa questa struttura che sia estraente rigido, per cui alcuni parlano di geografia costituita da legami guidata da legge che fissa comportamento della legge. ➔ In geografia la realtà=paesaggio è posta in correlazione con le funzioni che si instaurano sul territorio per effetto della presenza umana e delle attività economiche. - il liceo femminile (3 anni) - l'istituto tecnico, (4+4 anni); - l'istituto magistrale, (4+3 anni); - la scuola complementare di avviamento professionale, (3 anni) ↳ La riforma non tratta in maniera organica l’insegnamento della geografia, ma la condiziona agli indirizzi di studio e ne limita il programma: - nella scuola secondaria inferiore sostituisce alle nozioni di geografia quelle di cartografia per ottenere una adeguata lettura delle carte geografiche; - affida l’insegnamento della geografia ai docenti di lettere nei corsi di grado inferiore e nel ginnasio - affida l’insegnamento di geografia negli Istituti tecnici e nei corsi superiori a docenti di formazione scientifico naturalistica ➔ quindi vista da un lato come economia e dall’altro come astronomia, quindi è l’insegnante di scienze che fa anche geografia, impostazione di una geografia descrittiva, situazione: - geografia fisica ➔ licei = tratta della parte antropica, ovvero densità di poppolazione, cultura ecc.. mentre la geografia fisica era affidata a a professori di scienze naturali e collocata al termine del ciclo di studi naturalistici ➔ spaccatura della materia perché insegnata da insegnati diversi - sparisce la cattedra di storia e geografia nei corsi superiori - negli istituti tecnici invece trova ampio spazio, con un taglio però prettamente commerciale - purtroppo il quarto anno di ginnasio aveva lo stesso programma di quello di 3 media ↳ con l’istituzione della scuola media unica, che sostava il ginnasio inferiore e i corsi inferiori delle scuole magistrali, tecniche e professionali, la riforma gentile produsse un generale riordino dei settori scolastici già dipendenti dal ministero dell’agricoltura industria e commerci. nacque cos’ istituti tecno e professionali di vari indirizzi. 2.2 L’INSEGNAMENTO DELLA GEOGRAFIA DAL SECONDO DOPOGUERRA A OGGI • Nel 1988 la commissione Brocca dopo aver ipotizzato di uniformare il primo biennio di tutti gli istituti secondari, finì per proporre almeno una parziale uniformazione • la geografia avrebbe dovuto essere presente in quasi tutti gli indirizzi liceali e in quelli tecnici a cui si volta attribuire pari dignità. Per la materia fu costituito un gruppo di lavoro • fu elaborato un piano di studi di geografia, probabilmente fino ad allora il più valido e innovativo per la nostra disciplina, una geografia che mira alla soluzione di problemi di coinvolgimento gli alunni in attività di ricerca. • negli anni successivi ne venne attuata una sperimentazione, ma nel 1999 il nuovo ministro Moratti decise di sospenderla in previsione di una riforma di tutta l’istruzione. • Il ministro Gelmini dopo aver sottolineato l’importanza dell’insegnamento della geografia ha approvato una riforma in cui il piano di studi prevede una riduzione delle ora di geografia che viene per di più insegnata insieme a storia nel biennio, ignorata negli istituti tecnici. • Carrozza ha approvato DM 104 del 12 settembre 2014 si è re-inserita un’ora di geografia in uno degli anni del primo biennio di tutti gli istituti tecnici e professionali. LA GEOGRAFIA NEL PROGETTO BROCCA • Significativo, per l’insegnamento della geografia, è stato il progetto Brocca (1988): non più geografia descrittiva regionale, intesa come trasmissione di un modello ripetitivo tra il docente e l’alunno che assimila passivamente, ma una geografia che mira alla soluzione di problemi coinvolgendo gli alunni in attività di ricerca. • Il docente pone un problema e attraverso il lavoro con la classe viene analizza, si pone un problema lo si osserva e si analizzano i dati a disposizione formulando delle ipotesti, es. spopolamento zona montana ➔ perché? - si analizzano dati climatici, morfologici, - eventi storici, - com’è da un punto di vista urbanistico, - quali sono le aree che sono intorno, - se c’è vicinanza di altri paesi montani quando si raccolgono tutti i dati si vede interazione tra di essi e si guarda causa spopolamento. ➔ si arriva ad ipotesi finale che deve essere verificata, importante è fornire voce esterna di esperti, talvolta anche riferire informazioni di persone locali. ↳ che insegna il fenomeno e favorisce l’apertura mentale in chi apprende e studia, favorisce il ragionamento e non lo studio mnemonico. ↳ Ne venne attuata una sperimentazione che fu sospesa nel 1999 in previsione di una riforma di tutta l’istruzione. ⬇ La riforma organica fu presentata dal ministro Gelmini (2008-2010) ma, se teoricamente viene enfatizzata l’importanza formativa della geografia, di fatto ne riduce drasticamente l’orario nelle scuole superiori. • Gli studenti al termine del corso dovevano essere in grado di: - usare un linguaggio geografico, - leggere ed interpretare carte geografiche e tematiche e tematiche a scala diversa, ricercare, - analizzare ed elaborare, - rappresentare carte mentali di un territorio, - analizzare a grandi linee un sistema territoriale individuane gli elementi principali, N.B. ➔ in entrambe le riforme si da importanza ma si riducono le ore. l’elmetto geografico non ha valenza, ma che viene poco considerato. se pur nel 2014 è stata re-inserita bisogna leggere la storia da un punto di vista anche geografico perché la storia ha una motivazione anche di carattere geografico e non solo storico. ➔ accompagnate da indicazioni didattiche CAP 3. QUALE GEOGRAFIA INSEGNARE OGGI? CONTENUTI, OBIETTIVI FORMATIVI, ANALISI CRITICA DELLE METODOLOGIE PER L’INSEGNAMENTO. 3.1 LE RACCOMANDAZIONI DELLE CARTA INTERNAZIONALE SULL’EDUCAZIONE GEOGRAFICA • La Commissione sull’educazione Geografica dell’Unione Geografica Internazionale (UGI-IGU) ha approvato, durante il Congresso di Pechino del 2016, una nuova Carta Internazionale sull’Educazione Geografica rivolta ai decisori responsabili nel settore dell’istruzione per garantire che tutti ricevano un’educazione geografica utile ed efficace. • Lo studio della geografia aiuta a capire: - come si sono formati i luoghi e i paesaggi, - come interagiscono le persone e gli ambienti, quali sono le conseguenze che derivano dalle nostre decisioni quotidiane che riguardano lo spazio e il mosaico delle culture e delle società diverse e interconnesse che esistono sulla Terra. - le domande relative a cosa significhi vivere in maniera sostenibile in questo mondo e comprendere le molte sfide attuali, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, le scelte energetiche, il sovrasfruttamento delle risorse naturali e l’urbanizzazione. - Imparare la geografia, a partire dalle proprie esperienze personali, aiuta le persone a formulare domande, a sviluppare le proprie abilità intellettuali e ad affrontare le questioni che incontrano nel corso delle proprie vite. • La Commissione raccomanda un impulso alla ricerca per definire le conoscenze di ci gli studenti hanno maggiormente bisogno anche per superare pregiudizi, adottare criteri adeguati di valuatazione, rendere i metodi di insegnamento più efficaci • L’UGI propone un piano di azione internazionale che evidenzi importanza del contributo della geografia per le diverse società ➔ su scala globale e locale. 3.2 LE INDICAZIONI PER LA GEOGRAFIA NELLA RIFORMA DELLA SCUOLA ITALIANA • la geografia è attenta al presente che studia nelle varie articolazioni spaziali e nei suoi aspetti demografici • la geografia abituata ad osservare la realtà da punti di vista diversi che consentono di considerare e rispettare visioni plurime, • permette la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dal passato con i suoi segni leggibili sul territorio ➔ ciò consente collegamenti con la storia e le scienze sociali con cui questa disciplina detiene lo scopo di salvaguardia e recupero del patrimonio ↳ temi come riciclaggio, smantellamento rifiuti, studio dei cambiamenti climatici- questo sfocia nell’educazione al territorio come esercizio di cittadinanza attiva e nell’educazione alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. • tutto ciò contribuisce a formare persone critiche ed in grado di riflettere e prendere decisioni responsabili 3.3 LE INDICAZIONI PER LA GEOGRAFIA NELLA RIFORMA DELLA SCUOLA ITALIANA • traguardi per lo sviluppo delle competenze geografiche al termine della scuola primaria e negli obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta • Traguardi scuola primaria e secondaria : - alunno si orienta nello spazio circostante - usa il linguaggio della geografia - ricava informazioni geografiche da cartografiche e satellitari - riconosce e denomina i principali oggetti geografici fisici - individuare i caratteri fisco del linguaggio - cogliere i passaggi mondiali della storia e le progressive trasformazioni • Obiettivi da conseguire nella scuola primaria e secondaria: - Orientamento, utilizzando strumenti e riferimenti - Linguaggio della geograficità; approcciare la geografia come cerniera tra scienze naturali ed umanistiche, ossia tra geografia fisica, storia, geografia economica e politica, geografia umana e acquisire padronanza degli strumenti della geografia (carte geotopografiche, foto aeree, GIS, Internet ecc.) ➔ quindi capire cosa vuol dire geografia, capire che essa si compie di diverse parti (politica, umana, fisica) e la presenza di strumenti usati. - Paesaggio conoscenza degli elementi che lo caratterizzano e loro interpretazione anche in relazione alla loro evoluzione nel tempo. - Regione e sistema territoriale consolidare il concetto di regione geografia (fisica, climatica, storica, economica) e gli strumenti di loro interpretazione • alunni devono cogliere la differenza tra: - geografia= impegnata nello studio della superficie terrestre come sede di vita e di lavoro della società umana - scienze delle terra= sono scienze fisiche di analisi dei processi in atto sulla superficie terreste - immigrazioni: lo spostamento da carogna a città ha determinato il formarsi di quartieri operai e talvolta di quartieri degradati nei centri storici. - valli alpine: l’osservazione del paesaggio è facile e permette una sorta di scomposizione degli elementi che lo caratterizzano: le cime, a volte innevate, i boschi, i pascoli e gli abitanti, costituiti da nuclei sparsi in posizioni particolari, circondati da spazio destinato alle colture. - osservazione del paesaggio nelle zone interne della pianura: 1) con carte geografiche a grande scala 2) carte topografiche - forme paesaggistiche che derivano da sismi e vulcani con le fagliele segnano la collocazione delle rocce D) ambiente E) clima: si tratta di un acquirente usato nei programmi di scienze della terra, con gli insegnante di tale materia sarà opportuno coordinamento della didattica. nel corso di scienze della terra si spiegano fattori del clima quali soleggiamento, le escursioni termiche, la formazione di neve e grandine ➔ ma in geografia occorrerà vedere come il clima condiziona le scelte umane quali gli insediamenti, le culture agricole, il turismo. F) Regione: nelle elezioni su ciascuna regione, bisognerebbe partire da un problema specifico della regione stessa con una sua risorsa o notizie di attualità ➔ prima di avviare lo studio dell'Italia e delle sue regioni dovrà essere spiegato il variegato significato del termine regione come ambito di territorio contraddistinto da uno specifico carattere. L'anno successivo si approfondirà il concetto di regioni economiche di sistema economico aperto o chiuso. • Area alpina: permette l'osservazione diretta delle rilievo, del clima di montagna delle problematiche della vita in questo ambiente, osservazione delle differenze tra centri in cui si è sviluppato il turismo della neve e altri legati ad un'economia agricola • Scuola di città: Studio ed osservazione della agglomerato urbano, I suoi rapporti con l'agricoltura, industria o turismo. 4.2 PIANI DI LAVORO ANNUALI • 2 anno delle medie: - devono conoscere nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli con quelli italiani, gli elementi più significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare. - obbiettivi di apprendimento= richiede di consolidare il concetto di regione geografica applicandolo in Italia Europa, analizzare le interazioni tra gli spazi, - argomenti: a) la posizione dell’Europa nel mondo, la varietà delle regioni climatiche e i caratteri dei rilievi, con riferimento alla storia geologica già accecata nel corso delle scienze delle terra e in particolare alla deriva della massa continentale africana verso quella euroasiatica. si potrà fare il contrasto tra le catene montuose basse e dalle forme morbide del centro e del nord europa e le catene alte b) prima di trattare la geografia europea bisogna trattare le vicende del popolamento, l’influenza della cultura greco-romana su lingua e religione, l’opposizione culturale tra le due sponde a Nord e a Sud del Mar Mediterraneo + bisogna far notare che alcuni stati europei con ala colonizzazione avevano influenzato la cultura di America e Australia c) l’industrializzazione è seguita da gravi problemi sociali e contrasti per il controllo dei mercati oltre che da tentativi di ampliamento e consolidamento degli stati nazionali, questo porterà alla prima guerra mondiale e alla seconda con gravi danni ecc.. ➔ l’unione europea nasce tra gli stati europei con duplice esigenza fermare il nazionalismo e riorganizzare l’economia. • 3 anno delle medie: - il concetto di geo-sistema e quelli di sistema aperto e sistema chiuso. Il mondo, grazie allo straordinario sviluppo dei trasporti e della comunicazioni, forma una sorta di unico sistema economico, con prodotti capitali e migranti che vanno da un capo all’altro del sistema globalizzato. - i sistemi produttivi di tutti gli stati sono aperti, mentre un sistema economico chiuso non esiste più, ➔ anche se il mondo rimane diviso tra Nord e sud, paesi ricchi e sottosviluppati 4.3 L’ELABORAZIONE DI UN CURRICULA DI GEOGRAFIA PER I LICEI • Secondo le indicazioni ministeriali il corso di storia e geografia del biennio dovrebbe consolidare le conoscenze geografiche già acquisite, approcciando la geografia per temi. • L’esiguità del tempo destinato all’insegnamento di geografia può permettere tuttavia solo un’attività limitata, finalizzata a far prendere coscienza della varietà del quadro mondiale. • In alternativa i traguardi formativi indicati dalla riforma dei licei si possono conseguire con un diverso approccio, durante tutti i cinque anni delle superiori, ossia facendo geostoria e analizzando ciascun periodo storico attraverso gli eventi ma anche attraverso il rapporto tra popolazioni, relative culture, territorio e risorse. CAP 5. IL LIBRO DI TESTO 5.1 CRITERI DI SCELTA DEL LIBRO DI TESTO • deve essere leggibile = più grande carattere, carta, stampa di buona qualità, font grandezza relativa a scuola, font grande elementari e medio alle medie ecc.. • grafica= a) libri troppo sottolineati non permettono di sviluppare capacità di sintesi e di elaborazione e quindi si perde il discorso globale, b) box di approfondimento non devono essere eccessivi, bisogna dare linearità al discorso in modo che uno non si debba distrarre, attualmente l’esigenza di predisporre sintesi ha portato all’incapacità redazionale, il colore frasi da semplici a complesse perché ad esso sono frasi sporche, perché la sintesi viene vista come concetto già dato, la sintesi è una capacità che bisogna raggiungere non è qualcosa che bisogna già dare. c) le illustrazioni devo essere coerenti al testo. • testo: a) Quando si utilizza una struttura semplice del linguaggio non vuol dire eliminare termini specifici, perché bisogna mirare a proprietà di linguaggio b) le nozioni devono essere presentate in modo ordinato e secondo una sequenza logica, ne troppi incisi e divagazioni, ogni testo mira ad apprendimento linguaggio specifico ➔ la responsabilità dei libri testi è quella di favorire apprendimento lingua. c) bisogna verificare attendibilità dei dati in geografia, es. quadro 2017, è diverso da dati nel 2018, perché bisogna di dare l’idea di variabilità, bisogna dare idea che dato è circostanziale d) impostazione interdisciplinare = quindi riferimento ad altre materie, cosa di cui i ragazzi devono essere a conoscenza, perché devono essere consapevoli che la geografia richiede il coinvolgimento di più materie es. matematica, economia ecc e) impostazione coerente con il pensiero geografico che ha ispirato le indicazioni per la geografia nei piani di studio della riforma f) uso di rappresentazioni grafiche e fotografiche a spiegazione ed integrazione del testo. ➔ immagine per rendere più efficace della spiegazione, le fotografie devo anche avere una didascalia esplicativa g) bisogna deve dare una visione di tutti gli strumenti usati dalla geografia, quindi carte tematiche e politiche, quindi il corredo di strumenti usati, • Le immagini proposte devono essere fornite di didascalia estesa che offra un’adeguata chiave di lettura e di interpretazione degli elementi del paesaggio + grafici e tabelle Esempio di materiale iconografico. Risaie nei pressi del Ticino allagate in tarda primavera. Al centro della foto è il complesso di una cascina a corte. La didascalia deve fornire gli elementi interpretativi del paesaggio e della storia agricola locale Un confronto tra due diagrammi che trattano gli stessi dati: L’effetto visivo del grafico B è ingannevole, comunicando una percezione più ottimistica dello stato dell’economia italiana • altre caratteristiche: - Aderenza del testo all’oggetto della disciplina - Integrazione di tecnicismi con opportune glosse: es. «la pioggia erode il suolo, ossia porta via lo strato superficiale…» - Ricco corredo cartografico - Ricche rappresentazioni grafiche delle statistiche - Carte prive di simbologia troppo tecnica, almeno nelle scuole medie inferiori - Uso limitato delle abbreviazioni cartografiche - Evitare stereotipi e luoghi comuni - Presenza di proposte di esercitazioni e di materiale atto al loro svolgimento, oppure di esercizi già svolti - Assenza di caratteri tipografici a corpo più piccolo, che inducono a non studiarli (solo della media inferiore) - Immagini significative e non inutili o troppo generiche - Presenza di letture e documenti - Presenza di prove di verifica in ingresso e in uscita - Presenza di guida per l’insegnante • Il libro di testo contemporaneo, oltre a fornire le nozioni necessarie di geografia fisica e politica, deve tener conto e dare evidenza delle interrelazioni tra uomo e ambiente. 5.2 UN ESEMPIO DI TESTO DEL PASSATO CON IDEE ANCORA VALIDE • Nell’accingersi a scrivere un testo di geografia, un autore deve perseguire due obiettivi: • usare un linguaggio adeguato alle capacità di lettura dei suoi lettori • scegliere i contenuti da proporre in modo che siano ordinati in modo graduale e coerente con le indicazioni del curricolo • Italia è oggetto di studio nel primo della scuola secondaria di primo grado, ma spesso nel libro di testo, così come nelle lezioni, si fa precedere da elementi di geografia generale e di cartografia. ➔ seguono elementi di geografia fisica dell’Italia, di geografia umana e politica e informazioni sulle produzioni e gli scambi. • ogni libro di testo viene valutato dall’insegnate i criteri di valutazione sono: giudizio sul linguaggio, giudizio immagini, giudizio coerenza del testo. Esempi: a) L’uomo e il suo regno: tra i più diffusi negli anni ’30 del’900 dopo la riforma Gentile, l’esposizione è semplice, ridotta all’essenziale, con intento strettamente descritto, salvo l’inserimento di qualche intervento moralistico-pedagogico per esempio quando, parlando delle conseguenze dei terremoti b) vivere in montagna, vivere in città, vivere in campagna, e vivere col mare ➔ prima parte dello studio, quindi l’Italia con i tipi di territorio ed un secondo volume dedicata alla geografia e alle sue regioni. Quindi il primo volume permette di approfondire le conoscenze dell’ambiente familiare e l’uso delle - Elva: ha subito spopolamento da 1000 abitanti a poche decine - 1 anno delle medie = studiano geografia fisica ➔ per cui studiano il paesaggio bisogna portare attenzione su montagne, clima, terrazzo glaciale. Il paesaggio è vario perché composto da boschi, campi, pascoli, rocce delle cime più elevate. c) arte: - a Stroppo si può notare il bivio per Elva ➔ questa città presenta un affresco di un pittore fiammingo Clemer - per i licei = sguardo ai beni culturali permette interessamento alunni + uno sguardo sull’economia e sul turismo es. incontrando amministratori e sindaci è possibile capire quanto lo spopolamento ha influenzato in negativo il turismo e proporre idee per il rilancio. - museo della canapa fibra tessile a Prazzo d) Storia; - impronta medievale della chiesa di San pietro con campanile gotico - i piccoli borgo di Ponte Maira, Saretto e Chiappera (centro abitato più alto a 1600 metri di quita, presenta i tetti in pietra detti lose (lastre di scisti), per cui considerati pronti e facenti parte dei beni culturali) - Prazzo paese si chima così da praz dal fondo valle che si allarga dando vita ai prati e) Turismo: - acciglio è un comune diviso in borgate, quella di villa è una sede del comune dotata di alberghi della prima valorizzazione, esistenti grazie al confine con la Francia - turismo estivo è in declino per la concorrenza con quello balneare o quello delle mete lontane ormai raggiungibile con i nuovi mezzi, - escursionismo, arrampicata sportiva • Progettazione partecipata con gli studenti Cartografia: Carta TCI alla scala 1:200.000 e stralci locali a scala maggiore ➔ Carta stradale della Val Maira, stralcio da Atlante stradale d’Italia del TCI alla scala 1 200 000, Vol. I – Nord, foglio 27. La valle è orientata da Est a Ovest, sicché il versante di sinistra della Maira è meglio soleggiato di quello di destra; la percorre una strada ex statale che si interrompe alla testata della valle, per cui si può procedere verso la Francia solo su sentieri o mulattiere. Dalla strada di fondovalle si staccano varie diramazioni laterali, due delle quali la collegano alle due valli parallele adiacenti, la Val Grana e la Val Varaita, superando passi oltre i 2000 metri di quota. L’escursione con un autobus può svolgersi agevolmente tra Dronero e Chiappera, un villaggio sito a oltre 1600 metri sul livello del mare (s.l.m.), oggi abitato quasi esclusivamente d’estate. • Suggerimento di preliminare lettura di guide turistiche • I temi affrontanti possono essere: - Morfologia glaciale e geologia - Depositi morenici e forme di erosione Testimonianze storiche dei centri urbani - Spopolamento: cause e dimensioni - Elementi del paesaggio: naturale, agricolo, industriale, umano (edifici, toponomastica, siti produttivi, beni culturali) - Attività economiche (agricoltura, industria, turismo) 6.3. ESCURSIONE IN UNA CITTÀ DI MARE: SAVONA • Durata: almeno un giorno • Temi principali (geografia urbana, economica, storica, dei beni culturali) a) si tratta di una città con una lunga storia che dall’età predomina a oggi ha lasciato evidenti segni sul suo territorio e presenta motivo di interesse dal punto di vista storico, geografico, artistico ed economico ➔ anche perché passò da un economia industriale e portuale ad una commerciale e dei servizi per poi tornare a quella portuale e turistica. b) Primo esame della carta TCI per valutazione della posizione nel contesto regionale c) Prima conoscenza del centro urbano con l’autobus Visita al Priamar, storico centro amministrativo e di difesa ➔ un isola rocciosa saldata alla costa solo nel quattrino dove sono state trovate testimonianze di inserimenti assai antichi e dove sorgeva il nucleo da cui si è sviluppato l’abitato savonese tra alto e basso Medioevo. Del nucleo storico rimane solo qualche rudere a causa della distruzione decretata dalla Repubblica di Genova al fine di costruire tra il 1542 e il 1544, la fortezza che domina dall’alto i quartieri vicini al porto storico. d) Breve trattazione della storia locale in chiave di sviluppo geografico: - Il tessuto urbano medievale era costituito da case costruite a schiera a delimitare i vicoli che sfociavano per lo più sul porto che era il fulcro della vita economica. - Nelle zone limitrofe al porto, tra il milletrecento ed il millecinquecento, sorgeranno i palazzi dei nobili tra i quali spicca il palazzo dei Della Rovere, splendida opera rinascimentale di Giuliano Sangallo voluta da Giulio II Della Rovere; numerose saranno anche le caratteristiche case-torri medievali. - Le zone dedite alla trasformazione ed al commercio delle merci sono sparse per tutta la città. - Savona in questo periodo è così potente da poter rivaleggiare anche militarmente con Genova ed i suoi alleati, salvo poi capitolare dopo oltre tre secoli di alterne fortune: alla crescita economica dei secoli XII e XIII subentra un periodo di stasi che dura fino quasi alla metà del XV secolo, inoltre dalla metà del XIV secolo ai primi decenni del 1500 si succedono a Savona le dominazioni di principati esterni (come quella dei Visconti) che si alternano ripetutamente a periodi di governo genovese ed a brevi periodi di indipendenza (dal 1512 al 1513 e dal 1525 al 1527). - espansione nel XIX demolite le mura fu edificata a zona ponente del vecchio centro fino alla riva sinistra del Letimbro, fino ad allora occupata da orti, dove venne costruita la stazione ferroviaria. e) Visita al locale museo storico-archeologico ➔ perché la fortezza, del Primar ha subito delle modifiche, da notare che vi sono stati restauri degli edifici in essa presenti tra cui quello nella loggia del Castello Nuovo, che sorgendo su un area di scavi riguardanti capanne di un abitato protostorico e una necropoli medievale, possiede al suo interno un museo in cui i resti sono conservati. ➔ piazza delle armi usata nella stagione estiva per spettacoli all’aperto, mentre le terrazze sono un superbo belvedere su tutta la fortezza, sulla città e sul golfo di Genova. f) Vista panoramica del paesaggio e commento degli elementi salienti (storici, economici, urbanistici) - opere artificiali: realizzate nel XII: un banchinamento tra le prime propaggini orientali del Primar e la base del Monticello, dove sorge ancora oggi la Torre della Quarda, e molo perpendicolare per proteggere l’insenatura dall’insabbiamento conseguente alle alluvioni del Letimbro, che sfociava a ponente del promontorio. Nel XIV si aggiunge il molo Casse - Nel 1815 il Congresso di Vienna stabilì l'annessione della Repubblica Ligure nei territori del Regno di Sardegna, col quale entrò poi a far parte del neo costituito Regno d'Italia dal 1861. - dopoguerra: quando i trasporti vennero sempre più affidati ai mezzi su gomma, emerse in tutta la sua gravità il problema dei collegamenti dell’area portuale con la grande viabilità stradale e autostradale. A causa della sua posizione il porto non può essere raggiunto dagli automezzi se non attraverso le strette e congestionate strade cittadine g) Prospettive attuali di sviluppo - condizione accessibilità porto: onerosi lavori di potenziamento come allungamento della diga foranea con la creazione di una nuova darsena ad alti fondali e alla costruzione di un nuovo impianto di sbarco del carbone - Il fallimento dell’industria metalmeccanica che aveva sostituito l’Ila di cui è stata conservata un’alta ciminiera ha liberato aree preziose tra il porto e il Primar, occupate ora da edifici per residenza di lusso progetto del ben noto architetto Bofil - porto savona: sviluppo traffico delle crociere grazie a navigazione turistica costa ha permesso du superare il milione di passeggeri - traffico commerciale in calo per diminuzione sbarchi carbone e cellulosa • Progettazione partecipata con gli studenti Cartografia: Carta stradale del TCI alla scala 1:200.000 e carte turistiche a grande scala • Preliminare lettura di guide turistiche CAP 7. UN ESEMPIO DI LEZIONE PARTECIPATA 7.1 INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO ATTIVI • Lezioni frontali: momento di formazione del senso critico degli studenti • lezione frontale è quella in docente parla e ragazzi ascoltano, ripetendo quanto detto in classe durante la scuola ➔ il senso critico viene lasciato ad ambienti esterni alla scuola = passività, non comprensione delle varie connessioni, una lezione non partecipata significa che difficilmente i ragazzi possano comprendere le relazioni che intercorrono tra i vari elementi. ↳ di solito: insegnate ha la carta geografica in classe spiega, gli anni prendo appunti e ripetitivo all’interrogazione quanto detto. • nuovi orientamenti pedagogici - anni 70 -80 ➔ partecipazione attiva : - ci deve essere un dialogo con gli studenti che è arrivato anche alla formulazione di un termine che è ricercazione, ovvero rapporto tra docenti e studenti, dove c’è un mutuo scambio, per cui docente ha competenza superiore, senso critico ➔ all’insegnate viene la modalità di acquisizione delle informazioni, avendo un rapporto partecipato e quindi un dialogo vi sono dei riscontri con quello che è stato esposto dal docente in classe, effetto delle proprie parole e delle proprie modalità di sollecitare gli studenti in base alle risposte. - non si sostituisce in modo completo alla lezione frontale, è il momento in cui l’insegnate da le informazioni da usare per approcciare l’argomento. ➔ la lezione frontale viene inserita in un diverso contesto, es. la geografia essendo una disciplina multidisciplinare, — dare una serie di nozioni e quindi condurli verso una ricerca significa dare a tutti gli elementi per partecipare. • esempio: L’aspetto del cambiamento dell’uomo è stato anticipato anni fa, se in una classe si introducesse tale argomento occorre dare informazioni di base per poter discutere. Gli scienziati pensano ad una • le prove oggettive = sono quelle preferite alle interrogazioni, prevedono risposta a precisi quesiti uguali per tutti gli alunni di una classe ↳ la preparazione dei quesiti di una prova sia essa un test d’ingresso per allievi, sia una prova diagnostica per verificare il profitto dopo una lezione o una serie di lezioni, deve essere ben meditata e aderenti alle indicazioni del piano di studi. Contenuto = Deve essere redata in modo tale da accertare il possesso di alcuni contenuti + si deve concentrare sulle nozioni e sulla capacità di servirsi degli studenti di studio geografico tradizionali, quindi delle carte topografiche e geografiche, dei dati statistici e dei modi per elaborarli e devono talvolta coinvolgere le moderne tecnologie digitali. Forma = quesiti vero/falso + domande parte + completamento di un testo con immagine di riferimento + esecuzione di semplici grafici o elaborazione di dati statistici. • Attribuzione di un voto = bisogna evitare la valutazione fortemente negativa, bisognerebbe talvolta porre delle domande facili su quesiti fondamentali, per evitare la consegna di elaborati non sufficienti. • prima di assegnare una verifica deve assicurarsi che l’argomento sia stato opportunamente trattato in classe, e talvolta non deve prevedere calcoli complessi sopratutto se svolta in itinere • correzione= se gli esiti della prova sono per la maggior parte negativi il docente dovrà chiedersi se ha assegnato una prova troppo difficile. • acanti ai test oggettvi, la cui valutazione è più facile e vincolate, si deve ricorrere in particolare per la geografia umana ed economica a saggi brevi ed esercitazioni che comportino qualche ricerca o la soluzione di problemi complessi. 8.2 TEST DI INGRESSO • Servono per calibrare il piano degli studi ➔ può anche non comportare l’assegnazione di un voto, si potrà rivedere il piano di studi in modo da recuperare carenze diffuse nel gruppo classe o prevedere interventi personalizzati per singoli alunni. In quanto devono avere lo scopo di vedere quali sono le competenze e conoscenze delle persone che ci si trova davanti. • Accertano le conoscenze di base e pregresse: poli, equatore, paralleli, meridiani, paesaggio, ambiente altitudine, latitudine, concetto di scala • come si potrebbero fare: - esercitazione con uso della bussola per cintare indicano il nord - È utile la richiesta di compilazione di carte mentali ➔ in geografia per capire abitudine ad uso delle carte ha quindi memorizzato la forme delle terra, una carte mentale serve a corregge errori dell’immaginazione e capire quanta dimestichezza i ragazzi hanno con le carte, farla magari all’inizio e a fine anno per vedere i progressi. 8.3 VERIFICA IN ITINERE • dopo una lezione sull’orientamento e sull’uso delle carte geografiche o topografiche non dovrebbe mancare una verifica sulle competenze acquisite con prove di diversa difficoltà: - prova completamento: in questo caso va completato il testo con le parole: più vicine, lievi, ripide, - prova con risposta breve dovrebbe richiedere come si possa orientare una carta topografica disponendo di una bussola, senza tenne conto della declinazione magnetica, che potrà essere oggetto di studio più avanti nel corso - l’individuazione di alcune località da uno stralcio di cartata cui si possono ricavare i dati di latitudine e di longitudine - il calcola della distanza reale tra due centri distanziati sulla carta di alcun centimetri, data la scala di riduzione ovvero il calcolo della distanza tra due località situate sullo stesso meridiano ma con una differenza di gradi di latitudine ➔ per rispondere bisogna conserve la misura lineare dell’arco del meridiano ampio di un gran o saperla calcolare conoscendo l’equatore - riconoscimento del territorio - Calcolo di distanze: la distanza ra polo ed equatore è pari 10 000 chilometri. Il dato è facile da memorizzare e fu stabilito convenzionalmente quando si trattò di definire il metro lineare cui tempi della Rivoluzione francese, allo scopo di proporre una nuova unità di misura universale che sostituisse le tante unità regionali diffuse nel mondo, riferendosi a un dato - Smontaggio della carta ➔ simbologie della carta, partendo dai ghiacciai, differenze tra strade e ferrovie, - Orientamento - Riconoscimento di punti e coordinate ↳ questi concetti possono essere richiamati nell’ambito in seguito ad escursione esterna (che può anche essere modalità valutativa che però deve rifarsi anche al gusto del divertimento e del voler conoscere, incentivare l’apprendimento — es. discutere su cosa si è visto e su cosa si è registrato per cui far emerge tutto ciò che hanno visto e far partire una discussione, così la gita diventa momento di apprendimento) + Connessioni e catene di rapporti tra elementi del territorio (sistema a rete della natura se percepito) - Dopo un escursione con osservazione del paesaggio: si potrebbe realizzare una prova di verifica distribuendo agli allievi uno schema come quello riportato nella figura richiedendo che vengano precisate le relazioni in esso segnare con riferimento al caso della Val Maria illustrato nel capitolo 6, la verifica dovrebbe accertare alla capacità di cogliere i legami tra gli elementi di un sistema territoriale in crisi: l’agricoltura degli abitanti, mentre i pascoli sono sfruttati da pastori provenenti dalla pianura piemontese per l’allevamento del bestiame. Lo schema che ha al centro l’industria può invece essere proposto ad allievi del secondo o terzo anno per stimolate la riflessione sui legami interni a un sistema economico incentrato sul settore secondario. - Lo schema può applicarsi ad un caso studiato trattando la geografia dello Stato europeo, come ti senti la Germania in quel bacino della Ruhr, che con il suo carbone a favorito lo sviluppo dell'industria pesante, Ha tirato popolazione porta dello sviluppo di una grande conurbazione I quartieri operai incrementano il reddito di quale regione di tutto il paese, ed aumentando il livello di istruzione con esso le competenze in campo tecnologico 8.4 VALUTAZIONE SOMMATIVA • Valutazione di fine anno che somma i risultati di varie prove e ne fa una media ponderata • Può essere integrata da una prova oggettiva finale, preferibilmente un saggio breve da cui emerga la capacità di argomentare con uso di termini appropriati • Deve contenere la richiesta di definizioni di termini del linguaggio geografico e un commento a dei grafici o foto per valutare chiarezza e capacità espositiva. • Evitare il nozionismo fine a se stesso • Evitare la richiesta di dati mnemonici precisi, specie se soggetti a rapidi mutamenti nel tempo (ad esempio la popolazione di una città) • calibrare livello di difficoltà ad ogni grado di istruzione➔ per cui scuola secondaria di primo grado: si potranno proporre questionari con quesiti vero/falso individuazione di affermazioni errate oppure una prova di completamento del tipo quella seguente, tratta da una guida per insegnati per un corso i geografia per il terzo anno, le parole sottolineate sono omesse ed elencate in disordine alla dine del testo da completare 8.5 COSA DOVREBBE ESSERE EVITATO IN CORSO DI VERIFICA • viaggio programma per visitare una città d’arte o per partecipare a un evento culturale può essere efficacemente sfruttato, almeno durante la fase dello spostamento per l’osservazione dell’ambiente, l’identificazione degli elementi del paesaggio, la comprensione dei rapporti tra lamenti spaziali e territoriali, il riconoscimento di tracce della storia e delle attività umane. • nozionismo di per se non è utile ➔ o meglio bisogna sapere le nozioni e le conoscenze di base che sarebbe opportuno discendano dalla comprensione senza forzare una memorizzazione del dati che se ne desume. • la deduzione dal fenomeno dovrebbe indurre la memorizzazione • domande della geografia per comprensione del fenomeno: dove? come? perché? • richiedere in una verifica quanti sono gli abitanti dalla Cina o quale sia la città più popolosa e relativi abitanti non è utile, perché si basa su una conoscenza prettamente nozionistica, avrebbe più senso: - essere consapevoli della sua evoluzione demografica - da collegare ai motivi che l’hanno determinata, - alle scelte governative fatte, - all’organizzazione del territorio che ne è derivata • come identificare le città cinesi con maggiori dimensioni: in base a luogo in cui si sviluppano, le risorse presenti, il tipo di commercio, il clima, CAP. 9 STRUMENTI PER LA DESCRIZIONE DI SPAZI E FENOMENI. IL GLOBO LA CARTOGRAFIA E GLI ATLANTI 9.1 PREMESSA • la geografia non può fare a meno di immagini che affianchino il testo per aiutare a comprendere la distribuzione dei fenomeni sulla superficie terrestre e le dinamiche che sovrintendono alla loro evoluzione. • gli usi e costumi dei popoli e i processi economici che influenzano il grado di sviluppo delle regioni, un buon libro di testo deve essere dotato di un adeguato corredo cartografico ↳ funzione della cartografia: - «dove» avvengono i fenomeni - la distanza spaziale (per confrontarla con quella culturale) - i rapporti di posizione fra aree diverse e i rapporti delle aree con il clima che li caratterizza, essa va letta ed interpretata, è frutto di interpretazione perché la cartografia è una rappresentazione ridotta ed approssimata della realtà - sviluppare dei processi cognitivi - i rapporti di posizione fra aree diverse ed i rapporti delle aree con il clima che li caratterizza, essa va letta ed interpretata, è frutto di interpretazione perché la cartografia è una rappresentazione ridotta ed approssimata della realtà - Orientarsi nello spazio - equidistanza = mantiene le distanze reali - equivalenza = mantiene le aree, se io voglio che ciò che è compreso in quel poligono sia rappresentato nella cartografia sevo fare una carta con questa principio per cui l’area compresa in 4 alti deve essere uguale, - isogonia = gli angoli devono essere rispettati • Classificazione delle carte a seconda: • secondo il punto di vista: - centro grafiche polari = La sorgente luminosa S è al centro della sfera. A differenze angolari uguali fra i paralleli non corrispondono, sulla proiezione, distanze uguali. I paralleli sono cerchi concentrici la cui distanza reciproca aumenta procedendo verso l'equatore. Il punto di tangenza della sfera al piano di proiezione è situato su uno dei poli (quello sud). La proiezione dell'equatore risulta posta all'infinito. I raggi di luce colpiscono i paralleli che sono aderenti alla realtà, la distanza tra un parallelo e l’altro avrà distanza max. - usata da Mercatore - centro stereografica polare= La posizione della sorgente luminosa S (opposta al punto di tangenza) consente una discreta rappresentazione di un emisfero, fino all'equatore compreso. L'equidistanza non viene rispettata in quanto la distanza fra le proiezioni dei paralleli aumenta procedendo verso l'equatore, pur se in misura meno accentuata rispetto alla proiezione centrografica, ma può essere considerata accettabile nelle vicinanze del punto di tangenza. - proiezione ortografica polare= La posizione della sorgente luminosa S è posta all'infinito, i raggi sono paralleli e sono ortogonali al piano di proiezione. provoca una contrazione delle distanze fra le proiezioni dei meridiani procedendo dal polo verso l'equatore. • secondo pozione del punto di carta: - polari = foglio di carta di riferimento sarà tangente al polo, - equatoriali= foglio di carta di riferimento sarà tangente all’equatore, - oblique= foglio di carta di riferimento sarà tangente ad un parallelo intermedio • Proiezioni Di Sviluppo: a) coniche: - Il piano di proiezione è avvolto a cono attorno alla sfera, tangente ad uno dei paralleli. - Il polo P è rappresentato da un punto P' che si trova al vertice del cono, cui convergono tutti i meridiani. - La dilatazione delle aree è molto evidente oltre l'equatore, da parte opposta al vertice del cono. tra 30-60 gradi. - meridiani sono semirette che convergono ai poli, i paralleli sono solo archi di centri concentrici. - con due di esse abbiamo sviluppo di tutto il planisfero, la dilatazione delle are è molto evidente oltre l’equatore perché la proiezione allegra nella parte più alta, questo è il risultato di una doppia proiezione conica, che viene chiamata pseudo cilindrica, e a planisferi equivalenti. b) cilindriche: - Il piano di proiezione avvolge il reticolato sferico ed è tangente all’equatore. // sfera avvolta da cubo - In questo caso la sorgente luminosa S è situata al centro della sfera e provoca una dilatazione delle distanze fra i paralleli procedendo verso i poli, la cui rappresentazione è all'infinito. - I meridiani non convergono verso i poli, mentre i paralleli restano tali, provocando una ulteriore dilatazione delle aree polari nel senso dei paralleli. ➔ va bene per rappresentare Africa in quanto continente a cavallo dell’equatore, la sorgente luminosa è posta ad una distanza infinta e ruota intorno al cilindro. - i raggi luminosi sono orizzontali, verso i poli le rappresentazioni tendono a schiacciarsi c) secanti: - il foglio risulta secante la superficie sferica, in tal modo le due superfici si intersecano lungo le linee, in genere due paralleli • Principio della proiezione di Lambert= Il piano di proiezione avvolge il reticolato sferico ed è tangente all'equatore. In questo caso la sorgente luminosa S è situata all’infinito e provoca una contrazione delle distanze fra i paralleli procedendo verso i poli. E’ equivalente perché le maglie del reticolato, man mano che aumento la latitudine, hanno l’altezza (arco di meridiano) che si accorcia nella stessa misura in cui si allunga rispetto alla misura reale il grafo di parallelo (nelle proiezioni cilindriche sempre uguale dall’equatore al polo, dove in realtà si dovrebbe annullare). • sviluppo carta di mercatore= egli usa una proiezione cilindrica da 1 a 80°, ma nella zona polare ha usati una centro grafica polare che ha unito le due proiezioni in modo che se anche l’Antartide risulta una terra enorme è riuscito a non tradurre questa zona in una terra conclusa con i suoi limiti. - il cono è non tangente ad un meridiano ma al polo • meridiani fatti confluire al centro accentuando l’ellisse della terra e considerando meridiano centrale come punto di partenza Planisfero di Peters: - equivalente, ma con evidentissime deformazioni: allungamenti nel senso della latitudine nelle regioni intertropicali e schiacciamento in quelle a latitudini elevate. - perché secondo lui non si redenta giustizia alle aree inferiori. - la scelta dell’equidistanza ed isogona mi chiama proporzioni tra pesi del mondo, in realtà i paesi del terzo mondo è maggiore. - Si schiacciano le regioni sopra e si allungano quelle sottostanti. - secondo lui le proiezioni cilindriche producono una valutazione distorta delle dimensioni effettive dei vari paesi, ha proposto una rappresentazione modificata in cui la distanza tra i paralleli diminuisce a mano a mano che aumentano le latitudini. Planisfero di Goode: inutilizzabile per navigazione, perché spezzando in corrispondenza degli oceani è riuscito a deformare il meno possibile le terre emerse rendendole più vicino possibile alla realtà ➔ quindi non mira alla resa dell’acqua, i poli sono penalizzati perché divisi nelle sezioni identificate, per cui vuole rappresentare i 5 contenti lasciando i poli e il mare in secondo piano. • Fattori di scelta di una carta: - per raffronto tra superficie es. produzione agricola per cui terre destinate a produzioni agricole = cerco una carta equivalente dove le superfici vengono rispettate nella loro forma, - se invece mi interessa esaminare altri elementi, mi interessa che vengono rispettati i rapporti dei reticoli quindi isogonia tra meridiani e paralleli ➔ studio dei venti, correnti marine ecc.. - latitudine delle regioni rappresentate = dipende con quale obiettivo vado a vedere la carta, se si tratta di proiezione polare, avrò attenzione max su piano di tangenza, che è più consono ai miei obbietivi, - estensione regioni - uso della carta 9.3 USO DELL’ATLANTE SCOLASTICO • determinazione di distanze; • esercizi sulle coordinate; • interpretazione della simbologia; • smontaggio della carta isolando; • Individuazione di elementi in base ai loro simboli; • descrizione della morfologia; • riconoscimento di alcune morfologie studiate nel corso di geografia fisica; • commento della posizione di sedi umane in rapporto alle risorse, alla morfologia, alla reti di comunicazioni; • correlazione tra fenomeni diversi (ad esempio, morfologia, clima e popolazione. 9.4. L’ATLANTE STORICO • permette la comprensione della geografia degli avvenimenti, le cause geopolitiche degli stessi • favorisce la comprensione e la memorizzazione di avvenimenti e fenomeni salienti • definizione del times romano e del suo sviluppo aiuta a memorizzare i toponimi e caomorendere quali fossero le direttrici di colonizzazione delle popolazioni - The Statesman’s year book - Calendario Atlante De Agostini - Images économique du monde - La Nuova Enciclopedia Geografica Garzanti - Altri tipi di pubblicazioni… - verificare attendibilità della fonte Esempio: popolazione di Verbania bisogna sapere il turismo sommerso, perché ha notevole impatto economico, rifiuti e risorse, ➔ es. case in prestito, in affitto, utilizzo seconde case, = utilità da parte di un amministratore perché deve essere preparo a gestire turismo. ➔ uno dei sistemi è relativo alla produzione dei rifiuti, elemento più attendibile perché rapportandolo ai rifiuti medi, si è stabilito il doppio del turismo sommerso rispetto a quello evidente. 11.2 DAGLI INDICATORI ALLE RAPPRESENTAZIONI DEL TERRITORIO • I censimenti sono fonti complete. Esempio di dati rilevabili da un censimento: • Catasto vinicolo (censimento generale dei vigneti): - Numero di aziende - Superficie investita a vite - Tipo di coltura - Numero di Viti per ettaro - Distribuzione dei vitigni per superficie e anno di impianto ↳ Queste fonti, deducibili anche in forma informatizzata, consentono l’attivazione di laboratori didattici, anche su aree di piccola estensione, che forniscono agli allievi la metodologia di indagine con l’applicazione nei campi: - Dell’elaborazione statistica dei dati - Della loro resa in grafici di vario tipo - Della loro trasposizione di carte tematiche e cartogrammi • Gli strumenti statistici sono strumenti di sintesi che, dopo la raccolta grezza dei dati, sono in grado di favorirne l’interpretazione: - Tabelle numeriche - Matrici di dati geografici origine-destinazione - Carte dei flussi - Carte tematiche - Altri tipi di strumenti… • Importanza della conoscenza dell’esatto significato di un indicatore o dei principi che determinano un criterio classificatorio. Esempi: - Popolazione rurale (es. Numero di abitanti che abitano nelle campagn - Popolazione agricola (es. Numero di occupati nel settore primario, indipendentemente dalla loro residenza - Popolazione in rapporto al lavoro: Non attiva, Attiva non occupata, Attiva occupata - I settori produttivi:-Primario (chi è compreso nel primario), Secondario, Terziario, Quaternario (occorre definire preventivamente questo settore) • carte generali: contenuto di tutto • carte tematiche: prediligo una o poche altre tematiche A) qualitative: distinguono le diverse qualità o tipologie che un fenomeno può presentare come per esempio le attrattive del territorio in base alle sue risorse - Areali: la diffusione del fenomeno considerato è graficamente descritta da aree corrispondenti a quelle dove nella realtà esso si verifica o è rilevabile - Quantitative: intensità del fenomeno - Con colori: aree indicate con colorazioni diverse campire monocromatiche di vario tipo - Con simboli: - Con campiture a tratteggio: diverse campiture monocromatiche di vario tipo B) quantitative: danno informazioni sulla quantità o sulla consistenza degli oggetti rappresentati - A punti: con simboli distinti per forma e colore. - A simbolo scalare - Per punti e sfere - A mosaico: territorio diviso in piccole unità di opportuna dimensione, la cui colorazione riflette l’intesità media che viene assunta da un fenomeno all’interno della sub-area - Ad isolinee: un isolinea è il luogo dei punti in cui un determinato fenomeno assume lo stesso valore; in un punto situato tra due isolino contigue, il valore del fenomeno sarà compreso tra quelli assunti dalle isolane stesse. - metacarte: i valori numerici di un fenomeno presente in un determinato territorio sono rappresentati ingrandendo o riducendo graficamente la superficie del territorio stesso in maniera proporzionale al valore rappresentato • Cartogramma= Base cartografica + diagramma o rappresentazione areale di un fenomeno 11.2.1 Carte fisiche e politiche • carte fisiche o fisico politiche che evidenziano i caratteri salienti dell’ortografia, dell’idrografia e i limiti amministrativi, con l’indicazione delle regioni limitrofe • impiegate con le scale più disparate: si tratta di carte generali, inc punto possono trattare tematiche diverse (confini, sedi umane, reti di comunicazione), sono in genere di tipo qualitativo, poiché distinguono oggetti di natura diversa, ma possono avere anche un carattere quantitativo se ad alcuni fenomeni è possibile assegnare un valore più o nei indicativo 11.2.2 Rappresentazioni tematiche: cartogrammi, metacarte, grafici • carte areali, con colori o con campire a tratteggio: area interessata dalla presenza di un determinato fenomeno è delimitata all’interno di una linea chiusa ì, le aree possono essere colorate o campite a tratteggio, ma le diverse rappresentazioni non danno indicazione quantitativa. E’ opportuno che la colorazione o il tratteggio lascino intravedere la base cartografica. ↳ i corsi d’acqua studiati dalla idrografia, così come i confini che sono stufati dalla geografia politica, ma in questo caso sono necessari per dare dimensioni territorio. L’idrografia è stata usata per orientarci attraverso la quale giustifico alcuni tipi di depositi come quelli morenici, che si depositino allo sbocco dei ghiacciai, che prendevano la strada delle valli. • carte con simboli iconici e scalari: i simboli secondo le indicazioni della leggenda, rappresentano ciascuno uno o più oggetti di natura omogenea e sono in genere georeferenziali se la loro posizione grafica corrisponde grossomodo a quella reale. Se gli oggetti da rappresentare sono di natura diversa è possibile utilizzare sulla stessa carte forme diverse di simboli, le dimensioni possono anche esser relazionate alla quantità rappresentata che è valutabile solo con una certa approssimazione. • carte polivalenti: combinazione di tecniche rappresentative diverse, come quelle viste nei due casi precedenti danno luogo a cartogrammi in cui possono essere descritti fenomeno di natura diversa. ↳ carta polivalente areale con tecnica di campitura mista, e per punti creata per rappresentare risorse turistiche rispettivamente di estensione areale e puntuale • carte per punti e cerchi o per punti e sfere: in questo tipo di carte vengono utilizzati cerchi e sfere di diametro diverso per rappresentare qualitativamente le dimensioni di un fenomeno. ➔ il termine punti si riferisce al fatto che il simbolo è geolocalizzato. ↳ Carta quantitativa = si usano quando per esempio vi sono divari importanti tra dato minimo e massimo, se usassi istogramma avrei in questa posizione istogramma gigantesco, per essere rappresentato. Aumentare il cerchio del numero al quadrato contenendo rappresentazioni grafiche senza avere differenze tra dato di minima e di massima. es. carte demografiche centri urbani k = il fattore di ingrandimento del raggio, ➔ rappresentazione per punti o cerchi diventa k2 ➔ rappresentazione per punti e sfere diventa k3 • carte a mosaico: - pregio di evidenziare i fenomeni con grande immediatezza sia quantitativamente sia qualitativamente, a seconda delle tecniche grafiche utilizzate. La base cartografica può essere completamente priva di ogni altro riferimento fisico, limitandosi a riportare i confini politici e amministrativi stavolta possono essere utili come riferimento fiumi, laghi ecc. + magari inserire elementi utili per l’orientamento - i singoli stati vengono colorati con una campitura uniforme che ha lo scopo di distinguere unità o le loro caratteristiche salienti oppure di evidenziare la diversità di intensità di un fenomeno, corrispondente al valore medio dello stesso computato sull’intera parcella territoriale - a seconda della gradazione che deve essere proporzionale al valore del fenomeno rappresentato per cui è raccomandabile l’utilizzo d campire monocromatiche di sfumatura diversa es. più sfumature di rosso - l’utilizzo di più colori è raccomandabile solo per evidenziare le differenze qualitative in una carta politica in cui ogni Stato assume un colore diverso - Grafico a coordinate polari: variante di quello a linea spezzata nella quale l’asse della variabile indipendente è costituito da una circonferenza, mentre su uno dei raggi vengono riportati i valori della variabili dipendente, indicato per descrivere fenomeni che si ripetono ciclicamente. • Cartogrammi: è costruito da una base cartografica su cui vengono riportati uno o più digrammi. La base cartografica è utile per georeferenziare i luoghi in cui avviene il fenomeno rappresentato, mentre il digramma ne evidenzia la distribuzione quantitativa e qualitativa o l’evoluzione del tempo. ↳ possiamo anche definirla come una carta geografica sulla quale vengono rappresentati dei dati statistici, con colori e simboli diversi a seconda dei valori del fenomeno osservato, relativi al territorio che la carta rappresenta. 11.3 UTILITÀ DIDATTICA DEI CARTOGRAMMI: DETERMINAZIONE DEI RAPPORTI SPAZIALI • Tra i compiti della geografia vi sono: - descrizione della distribuzione spaziale dei fenomeni ➔ dove: ↳ compito dell’inscenate in questo caso è affinare il linguaggio sostituendo le espressioni “su”, “giu”, destra, sinistra, cin l’utilizzo corretto dei punti cardinali e delle notazioni relative alle coordinate, e di spingere gli allievi alla familiarizzazione con la toponomastica delle sue varianti. - spiegare il perché ↳ presuppone l’utilizzo di più carte che descrivendo fenomeni diversi a correlativi ne possano evidenziare gli eventuali rapporti di causa effetto - ipotizzare il come ↳ avviene un fenomeno solo l’esperienza e il suggerimento del docente potranno condurre all’elaborazione di ipotesi che dovranno essere in seguito verificate dall’indagine sul campo. • scopo dei cartogrammi è quello di aiutare a leggere correttamente i dati in essi contenuti e compiere correlazioni che sono fondamentali per sviluppare un pensiero critico. Esempio: correlazione tra una carta e un cartogramma a mosaico su base comunale dello stesso territorio che può supportare un’elementare determinazione su base comunale dello stesso territorio, che può supportare un’elementare determinazione di rapporti spaziali tra regione fisica e distribuzione della popolazione per mezzo del parametro “densità demografica”. ↳ le aree più indicate per l’inserimento delle attività produttive e quindi della popolazione sono quelle a fondo valle, favorevoli alla localizzazione di industrie, abitazioni e agricoltura intensiva ➔ tutto questo deve essere associato con alcune basilari nozioni sull’evoluzione della storia economica del territorio, introdotte dall’insegnante, può confermare che il turismo è da circa due secoli un importante fattore di sviluppo locale al pari delle industrie. densità di popolazione messo a confronto con morfologia del territorio = per ragioni economiche. + dato infrastrutture = quindi zone turistiche. • le carte a mosaico sono utili ed efficaci in una fase disk dell’analisi, in quanto consentono di formulare a tavolino ipotesi sulle motivazioni territoriali, ma anche ambientali, demografiche, storiche e ed economiche che hanno determinato particolare distribuzione dei fenomeni. Un indicare elevato o troppo basso in un comune isolato o quelli vicini pone al lettore una serie di domande: - perché proprio in questo contesto territoriale? - perché si scontra un aggregazione di aree a scala coumnelae con un anadmaneto simile? - effetti ombra su aree circostanti? - si possono ipotizzare casi i cui l’andamento di un fenomeno in un’area influenza quello di altre aree limitrofe? - l’aggregazione di più comuni con andamento simile lascia ipotizzare l’esistenza di sub-regioni con particolarità proprie? Evidenzia la riparazione amministrativa dei comuni e le tre fasce altimetriche grossomodo parallele tra loro e parallele sia al corso del Po situato al confine settentrionale. popolazione concentrata nella zona di alta pianura: Densità della popolazione (ab/ kmq) nei 47 comuni della Provincia di Parma (2008) Indice di Defert (posti letto totali/abitanti): max concentrazione di posti letto sul fondo. - Indice basso in pianura perché= turismo alto + offerta posti letto + popolazione numerosa - indice alto collina = a salso maggiore ➔ turismo - indice elevato = modesta dotazione di posti letto si ripartisce su un esigua popolazione ➔ è uno dei valori più elevati. densità turistica= dato percepibile quanto la realtà, emerge l’importanza di alcuni comuni situati tra pianura e collina dove la capacità ricettiva non tiene conto della consistente popolazione residente, ma dello spazio geografico ospitante. I comuni di montagna poco popolati ma piuttosto estesi denunciano una strutturazione più rarefatta che si tradurrà in un minor interesse del grosso pubblico. quindi zona di max densità turistica perché max attrattive, + verso montagna max attività per attrattive. ➔ Indice di densità turistica = posti letto: kmq ➔ Numero delle presenze/anno totali (alberghiere più extralberghiere) su base comunale ➔ valori max nella fascia alta della pianura e in quella bassa della collina. Per cui centri abitati di medie dimensioni che poliziano anche flussi di turismo improprio attorno ai grandi assi infrastrutturali, presenza di città d’arte e di centri termali e di turismo climatico e di villeggiatura. Quasi assente interesse dei turisti verso l’asse del Po, come intuibile dalla limitata dotazione ricettiva in rapporto sia alla popolazione che alla superficie territoriale. L’alunno deve acquisire capacità quali: - è in grado di cercare e acquisire dati statistici georeferenziali - ne comprende il significato e sa operare una scelta delle fonti - è in grado di ricavare indicatori soccidari combinando quelli primari in precedenza ottenuti - sa produrre autonomamente cartografia e ne interpreta i contenuti in chiave spaziale 11.4 LA PRODUZIONE DI CARTE IN CLASSE • importanza della cartografia ➔ favorisce i processi di memorizzazione, si sente arte attiva del processo di apprendimento, ricadute positive sulla fase di memorizzazione dei dati e su quella di comprensione del livello di importanza delle informazioni che riporta sulla carta 11.4.1. Disegno a mano libera: tra carta mentale e riproduzione di documenti cartografici • stampare catte mute ➔ facilmente reperibili in rete, consente di superare questa fase, peraltro non del tutto inutile e di passare direttamente al loro completamento con gli elementi fisici e toponomastici; ↳ vantaggi: - operazione, quest’ultima che stimola efficacemente la memorizzazione dei nomi geografici e la loro georefenziazione - spingere l’allievo a classificare gli elementi topografici che sta inserendo nella carta per ordine di importanza, disegnando dapprima quelli che sta fondamentali per la descrizione sommaria del territorio e poi via vai, anche quelli meno appariscenti, cui conosce una certa importanza dopo averli studiati o appresi a lezione 11.4.2. Dal database al grafico 115 • un ulteriore tipo di esercizio laboratoriste consiste nell’arrochire la dotazione statistica e grafica del testo o dell’atlante con la realizzazione di grafici, che hanno il pregio di autore a comprendere e memorizzare informazioni quantitative fornire in forma tabellare - esprimendo visivamente l’evoluzione diacronica di fenomeno, ↳ un diagramma artesiano in grado di evidenziare meglio le variazioni quantitative di un fenomeno o di entità misurabile nel tempo ed eventualmente di correlarla sullo stesso grafico ad altre entità omologhe o meno - la comparazione tra i dati territoriali di regioni o Stati diversi ↳ gli istogrammi possono essere utili per comparare tra due o più stato una serie di indicatori che ne descrivano il livello dell’economia come per esempio il prodotto interno lordo scorporato nei settori primario, secondario e terziario - la valutazione del peso percentuale di ognuno di essi in un contesto complessivo, continentale o globale ↳ gli aerogrammi sono più indicati quando, per un determinato parametro si vuole evidenziare il peso percentuale di una frazione di un determinato fenomeno in rapporto alla consistenza totale (100%) • Gli alunni potranno impratichirsi nella realizzazione di questi grafici dapprima con i metodi tradizionali che hanno lo scopo di far comprendere i principi costruttivi degli stessi e di non trascurare completamente l’esercito di manualità 11.4.3. Dal database al cartogramma • realizzazione in classe di cartogrammi è un esercizio molto utile per far apprendere ai discenti con l’esperienza diretta la correlazione fra i fenomeni e uno spazio geografico • Esempio: • si dispone di una tabella con i dati della superficie territoriale e della popolazione degli stati europei, è possibile ricavare, da una carta politica muta, un cartogramma a mosaico relativo alla densità media su base statale, rappresentando con campire areali di cromatismo più o meno inteso le diversità intensità del fenomeno. ➔ se la classe non dispone di software GIS o l’insegnate non ha ancora conseguito le competenze per utilizzare occorrerà procedere manualmente 12.2.2. Il laboratorio di geografia nel secondo dopoguerra: ancora un’utopia per la didattica moderna? • UNESCO La nuova geografia curato di Graves, si dedica buon parte di un capitolo sui sussidi didattici proprio all’aula di geografia e al suo arredamento. • alle pareti laterali dovevano essere collocati un armadio per la conservazione delle carte murali, raccolte di carte topografiche e materiali di documentazione e armadietti per la conservazione di campioni di ricce; di fronte agli allievi si trovano la cattedra dell’insegnante, una grande lavagna e un schermo per le proiezioni, un apparecchio televisivo e un supporto su cui poter appendere una carta geografica o un tabellone. • accanto alla cattedra una lavagna luminosa su cui il docente proietta carte, grafici e schemi realizzare anche nel corso delle stesse lezioni, su pellicola trasparente • in altri armadi e in cassettiere laterali si disponeva la cancelleria, raccolte per diapositive • L’aula doveva essere facilmente oscurabile per la proiezione di diapositive e filmini con un normale proiettore e di altre immagini con un epidiascopio, nonché di film con un proiettore cinematografico a passo ridotto. Dalla carta murale all’aula laboratorio di geografia • Nell’insegnamento e l’apprendimento della geografia hanno grandissima importanza le immagini dei luoghi oggetto di studio, la lettura e la produzione di carte geografiche. • Prima del nuovo secolo, prima quindi che le scuole fossero dotate di connessione e di tecnologia (computer, LIM,...) era indispensabile disporre di ampi spazi almeno per l’esposizione delle carte geografiche principali, fisiche e politiche, dell’Italia, dell’Europa e del mondo. • la scuola deve essere dotata in base ai tempi in cui la scuola si muove e in base al periodo storico, es. anni 90 hanno favorito introduzione PC e Web • Negli anni ‘60 si avverte l’esigenza di una vera e propria aula di geografia, in quanto lo studio della materia era inteso come ricerca e si riteneva necessario affiancare alle lezioni esercitazioni e laboratori. L’aula ideale quindi doveva essere dotata almeno di
 • carte murali, raccolte di carte topografiche e materiali di documentazione, armadietti per la conservazione di campioni di rocce,
 • un globo e un sistema solare,
 • una grande lavagna, un sistema di proiezione (proiettore, lavagna luminosa),
 • un apparecchio televisivo,
 • Cancelleria per produrre carte e disegni,
 • materiale documentario (foto, diapositive, libri). ↳ si identifica spazio per laboratorio di Geografia, perché avere carte per tutte le scuole era un costo, quindi si cercava di destinare spazio, significa avere immagini, pietre, er trattare fenomeni ciclo dell’acqua. 12.2.3. Internet e LIM in classe • L’importanza di attrezzare un’aula dedicata a laboratorio di geografia è tutt’oggi attuale, anche se non così indispensabile come nel passato. ↳ Oggi infatti si dispone di strumenti di straordinaria efficacia, il computer e LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) che ne unisce e potenzia i vantaggi didattici e si sta diffondendo rapidamente nella scuola. ➔ sistema in cui si possono confrontare immagini, si può contemporaneamente scrivere su immagini stesse, quindi trattare come se fossero oggetti. N.B. avere digitale non significa che sia sufficiente, perché guardare immagine non aiuta a memorizzazione e a dar vita a rappresentazioni mentali. Quindi se si cita luogo o posto indicare su carta, per favorire rappresentazione. • IL GIS: - Un Geographic Information System (Sistema informativo geografico, acronimo: GIS) è un insieme di strumenti informatici concepito per descrivere ed analizzare elementi, eventi e fenomeni inerenti alla superficie terrestre. - Gestisce dati numerici di varia natura, sotto forma sia di matrici (raster), sia di vettori, sia di tabelle. Può analizzare un’entità geografica sia nella sua natura geometrica sia nel suo contenuto informativo. Ogni tipo di dato in ingresso è caricato su un piano digitale specifico del GIS chiamato strato o livello (layer), cosicché si può immaginare il GIS come un edificio a più piani sovrapposti su ciascuno dei quali si trova un tipo diverso di dati. Questi vengono poi elaborati con adeguati programmi secondo procedure matematiche o logiche. - Fenomeni possibilmente presenti in una carta sono georeferenziati, è come se un territorio venisse diviso in forma orizzontale, diviso in foglio contenente ognuno ad informazioni. es. un foglio contiene idrografia, un altro interventi idrografia antropica (canali, dighe), altro livello vegetazione, urbanizzazione ecc.. - Livelli sovrapponibili per georeferenzializzazione CAP 13. LA SCUOLA DIGITALE • Piano nazionale della scuola digitale (PNSD) Documento programmatico de lMIUR che completa la visione dell’educazione nell’era digitale Ambito di confronto:portalewww.scuola.valore.indire.itcheraccoglieproposteperlaformazionedegliinsegnanti: - Tutorial - Attività e materiali disciplinari(ma non di Geografia!) Il PNSD intende ripensare: - La didattica - Gli ambienti di apprendimento - La formazione dei docenti - La sperimentazione • Ruolo insegnante in queste scuole è l’uso delle tecnologie digitali: Uso critico della applicazioni wiki e di altre fonti in formative Condivisione di ambienti di lavoro Creazione di mappe interattive ➔ interazione di diversi elementi e fattori, nel caso di geo: inseriamo video, dati statistici, oppure mappa concettuale dove si incorniamo diversi informazioni sia in forma visuale che contenuto Creazione di digital story telling= quindi di blog, perché possono essere luogo di dibattito e apprendimento ➔ serve a rendicontare il lavoro o raccontare il lavoro Progettazione, realizzazione e uso di blog sui fenomeni contemporanei • Condizioni necessarie - Condizioni necessarie per la realizzazione della scuola digitale: Scuola collegata in rete Dotazioni tecnologiche adeguate Insegnanti preparati • Ruolo dell’insegnante Selezione delle informazioni(contentcuration) Valutazione della loro attendibilità Ricontestualizzazione nei processi didattici Condivisione dei risultati all’interno della scuola • Risultati attesi: Lo studente si abitua a: - affrontare le tematiche della geografia - Valutare le fonti informative - Usare gli strumenti digitali accanto a quelli tradizionali ➔ gestione informazione in forma diversa, in parallelo serve anche rendere comprensibile uso della biblioteca, quindi usare fonti di tipologie diverse sia cartacea che digitale, bisogna abituare a ricerca bibliografica, perché serve per sviluppo logica e creatività, Acquisisce competenze in scuola digitale: - Nell’informazione - Nella comunicazione: es. uso PPT - Nella creazione di contenuti - Nel problem solving ➔ esso è uno degli obbiettivi della scuola, quindi devo trovare la soluzione ad un problema, per cui lo devi capire, capire i passaggi per risolverlo e poi metterli in atto, è una abilità che si basa su conoscenze acquisite ma anche in base a strumento che mi circondano. - ambienti di programmazione gratuita: Schoolkit, Scratch, CAP 14. PROPOSTE DI LABORATORI 14.1 CAPIRE LO SPAZIO E ORIENTARSI IN ESSO • il campo magnetico ordinato dalla Terra, dovuto alla rotazione del suo nucleo fuso con meccanismi ancora non del tutto chiariti, è presente su ogni punto della superficie del pianeta, nell’atmosfera come nel sottosuolo e nelle profondità della crostata ➔ ciò rende la terra un grande magnete dotato di due poi di attrazione dai quali escono e sui quali convergono tutte le linee di forza del campo • il funzionamento della bussola, si basa sul principio che un piccolo ago calamitato, lasciato libero di ruotare su un piano orizzontale, si dispone parallelamente alla linee di forza, in modo che il suo Pol Sud punti verso il polo Nord magnetico terrestre e viceversa per il polo opposto. • il polo nord magnetico non corrisponde al polo nord geografico e tende spostarsi nel tempo + le linee di forza del campo non si dirigono verso il polo magnetico seguendo il percorso più breve ma possono subire degli scostanti • la direzione dell’angolo della bussola non corrisponde alla direzione del Nord geografico ma a quella delle linee di forza del campo, nella migliore delle ipotesi orienta direttamente verso il Nord Magnetico, la differenza angolare tra Nord geografico e nord magnetico viene chiamata declinazione magnetica che nelle carte topografiche edite dal?istituto Geografico Militare e in quelle da esse derivate è indicato ai margini della carta • es. se l’angolo era di 3° e 20’ verso ovest e l’angolo diminuiva di 8’ ogni anno, dopo 70 anni ➔ 8’ x 70 = 560’ ➔ 560’: 60 = 9° 20’ — per ottenere i gradi ➔ 1° = 60’ quindi se 60’ mi da un grado devo fare diviso, per ottenere i primi devo moltiplicare i gradi per i primi quindi se ho 40° ➔ primi = 40 x 60 = 2 400 ↳ per cui 9°20’ - 3° 20’ = 6° 00’ 14.3.1.Laboratorio 2: attività economiche del quartiere Obiettivo: linguaggio della geograficità; interpretazione delle carte tematiche. Ambito: carte tematiche; progetto didattico volto ad analizzare e rendere, per mezzo di carte tematiche e grafici (carta per punti e istogramma), fenomeni facilmente rilevabili come la quantità, la tipologia e la distribuzione delle attività commerciali in un quartiere familiare agli alunni. Destinatari: alunni delle ultime classi della scuola primaria o della scuola secondaria di primo grado. Risorse richieste: mappa di quartiere con significativa densità di attività commerciali, riproduzione a carta maggiore delle singole vie, in più copie su carta da distribuire agli alunni per rilevamento di dati, schede di rilevamenti, puntine grafiche, matite, uso del foglio elettronico Carattere interdisciplinare: il progetto coinvolge le competenze dei docenti di lettere, di tecnologia e matematica Svolgimento: FASE 1. individuare il quartiere di indagine, lo si riproduce a grande scala e si incolla la mappa su un supporto in forex in mo da poter disporre di una base per la carta con punti da rapprenstare con puntine grafia. Osservando la mappa, e tenuto conto anche della zona di residenza degli alunni, l’insegnante divide insieme a lor il quartiere secondo le vie commerciali e non. Vengono poi stabilite insieme agli alunni le schede di rilevamento dati costituite dalla mappa dell’area affidata, su cui ciascuno segnerà la precisa ubicazione dell’esercizio commerciale e dalla questionario da somministrare all’esercente ↳ indagine limitata alla quantità tipologica e distribuzione degli esercizi commerciali: - ragione sociale - indirizzo - tipologia - anno di apertura Se è possibile fare una ricerca più articolata - giorno e orari di chiusura - orari - nazionalità degli esercenti - tipologia di prodotti e servizi - età del titolare - sesso del titolare FASE 2. inizia la ricerca sul campo in cui l’insegnate deve aver prima preparato gli alunni su come porre le domande FASE 3. le schede raccolte vengono ordinate secondo la localizzazione e a turno degli alunni procedono a caricare i dati su Excel FASE 4. Elaborazione dei dati. ➔ o tramite carta per punti in cui ogni esercizio commerciale è fatto con un colore diverso che permetta di segnare sulla cartina con la puntina corrispondente, e usare magari colore per intervallo di anni ➔ realizzazione di un grafico o realizzato con Excel, anche se prima sarebbe meglio averlo realizzato manualmente, meglio un istogramma realizzato con piano cartesiano perché permette di arricchire il grafico di informazioni. Risultati Attesi: educa ad applicare un metodo ricorso, gli alunni imparato a prosi domande preliminari e a valutare quali sono gli elementi necessari per formulare le risposte complete. Imparano a correlare i dati sillabare dei risultati numerici ottenuti e a porsi le classiche domande della geografia, dove, come perché. Imparano ad esprimersi usando i grafici e a sapersi orientare con la carta a punti, avere famigliarità con il concetto di scala. Riscontro: confronto e discussione in classe, sarebbe meglio con gli operatori della Camera di Commercio. 14.3.2.Laboratorio 3: costruire un flussogramma flussogramma = - è un grafo, applicato a una base cartografica, che evidenzia i percorsi associati a flussi materiali (di persone o beni) o virtuali (di informazioni, energia ecc.) all’interno di uno spazio infrastrutturato. - La rappresentazione cartografica evidenzia, con linee di diverso tratto o colore, la natura dei flussi, come il mezzo di trasporto utilizzato, e la loro intensità in termini di unità di traffico in un determinato lasso di tempo. - è utile per comprendere se vi siano relazioni di causa-effetto tra le condizioni al contorno (il territorio) e i flussi, per valutare eventuali criticità di traffico e individuare possibili soluzioni. - la creazione o l’utilizzo di un grafo presuppongono e stimolano le capacità di orientamento e di lettura di una carta. Obiettivo: linguaggio della geograficità; ci si è posti il fine di identificare i flussi di percorrenza degli alunni tra casa e scuola e di metterli in rapporto alle caratteristiche della viabilità urbana, alle scelte di mobilità, ai servizi di trasporto e alla sicurezza, individuando eventuali criticità e proposte, oggetto di un possibile confronto con l’amministrazione comunale. Ambito: produzione di carte tematiche; realizzazione di un flussogramma sulla mobilità scolastica Destinatari: alunni della scuola secondaria di primo grado, alunni del biennio Risorse richieste: cartografia della città in formato digitale (normalmente reperibile presso gli uffici tecnici comunali); stampe di questionari in numero pari a quello degli allievi della scuola; pannelli in forexo similari di dimensioni pari alla cartografia disponibile, puntine grafiche, matassine di cotone ritorto di colori diversi, aghi da lana, pasta secca di piccolo formato a cilindro cavo (ditalini). Disponibilità di un PC con software Excel e Power Point. Nel caso vi siano sufficienti risorse digitali e un docente in grado di guidare gli studenti nel loro uso, si potrà sostituire il questionario cartaceo con uno digitale, utilizzando applicazioni per creare form(moduli) on line, quali per esempio Google Form, o altre facilmente reperibili sul web; creato il form, questo può essere compilato da tutti gli utenti direttamente on line. L’applicazione elaborerà i dati trasferendoli su fogli molto simili a quelli di Excel, creando statistiche, grafici ecc. Per gli alunni della secondaria di primo grado è importante mantenere anche la fase manuale della costruzione dei flussi (con i fili di cotone) per rendere più efficace l’apprendimento. Per il biennio delle secondarie di secondo grado, sarebbe al contrario auspicabile l’utilizzo di software trasportistici per simulazioni di flussogrammi di carico, come per esempio Visume Tandem e altri. Prerequisiti: acquisizione da parte degli alunni dei concetti di orientamento e di rappresentazione grafica dello spazio, anche per mezzo di sperimentazioni di riduzione in scala; è richiesta la conoscenza delle prime nozioni di cartografia. Sulla base di questi saperi viene impostata una iniziale lezione volta a illustrare e discutere con le classi i tipi di cartografia strumentali alla rappresentazione di fenomeni e di dati, quali per esempio cartogrammi a mosaico, per punti, con grafici a torta o istogrammi, e flussogrammi. Motivazione del laboratorio: L’interpretazione di un flussogrammat rasportistico può risultare complessa, in quanto il processo di estrapolazione dei dati dalla rappresentazione grafica può non essere immediato, seppure intuitivo. Più semplice, soprattutto nel caso di alunni della scuola media, è invece il processo inverso, ossia partire dall’organizzazione di dati concreti, meglio se appartenenti a fenomeni propri della loro sfera di esperienza diretta, e rappresentarli in forma grafica. Uno di questi fenomeni noti e approcciabili dagli alunni è il flusso O/D (origine-destinazione, ossia casa-scuola) quotidiano, rappresentabile con un flussogramma. Svolgimento: FASE 1. raccolta dati (quante persone passano in tragitto, localizzato tra punto di origine e destinazione - casa e scuola) attraverso questionario discusso in classe. ➔ che poi veniva somministrato a tutta la scuola spiegando l’utilità e lo scopo del lavoro in modo da rilevare tragitto significativo. (utilizzo di software condiviso). ↳ composizione test: nome, classe, dato di origine, come vengo a scuola, analisi di provenienza da area più vasta, tempo di percorrenza, più segno su carta percorso ➔ perché si poteva usare anche gli anni successivi. FASE 2. ordinazione dati per segmenti, le schede compilate divise per modalità di trasporto, e quindi ulteriore divisione della banca dati, il campione era di 300 persone. Su allineeranno le tratte uguali sulla stessa colonna, partendo dalla destinazione e procedendo a ritroso verso l’ordine, ogni itinerario viene descritto. FASE 3. Il laboratorio prevede la rappresentazione dei dati in due forme diverse, fisica e digitale. 1. La prima ha uno scopo, oltre che didattico, anche scenografico, ed è destinata alla scuola media inferiore, dove la manualità riveste un ruolo ancora molto importante. I flussi saranno riprodotti con l’uso di fili di cotone e puntine grafiche su mappe della città incollate su forex, di circa 1m2: 1. A scala maggiore, per flusso pedonale 2. A scala maggiore, per flusso biciclette 3. A scala minore, per flusso auto privata 4. A scala minore, per flusso mezzi pubblici 5. A scala minore, per carta a punti tiene insieme le 4 modalità di viaggio desumendo i dati dai tabelloni appena ultimati segnando le origini con le puntine grafiche di dimensioni ridotte ➔ per capire punto di max concentrazione 2. La seconda viene realizzata, per la scuola secondaria, su power point (per il biennio su programmi trasportistici) ➔ in più per loro le mappe dovranno prevedere un’estensione probabilmente provinciale, essendo le motivazioni della sua utenza più giovane. FASE 4. discussione, sul progetto finito e quindi rielaborazione finale, quindi quanti pedoni, il tipo di percorso prediletto, uso della bici in quale luoghi ecc. ➔ poi si sono chiesti il perché della situazione: è emerso la difficoltà, ovvero non vengono in bici perché sono zone non sicure in bici es. mancanza piste ciclabili, traffico non regolato, no volontari che fanno attraversare, soste irregolari sul marciapiede. Risultati Attesi: Nella fase di somministrazione ci si attende che i promotori del progetto (i ragazzi intervistatori) siano di stimolo agli altri compagni e sappiano motivare la loro collaborazione, al fine di raccogliere un consistente numero di risposte che renda sensata la ricerca. La compilazione di un flussogramma presuppone di saper desumere le informazioni da una banca dati (Excel o altro supporto) e di trasporle su una carta, sia essa fisica o digitale, ponendo attenzione all’esatta entità del dato. Nel caso della composizione dei tabelloni, assumono importanza anche la capacità manuale e la comprensione del significato del supporto cartografico (la mappa della città in scale diverse). I maggiori risultati sono attesi dalla fase di valutazione del flussogramma come strumento di lettura della mobilità urbana ed extraurbana, dell’accessibilità dei servizi (in questo caso la scuola) e dell’efficienza ed efficacia del trasporto pubblico, con considerazioni sulla politica dei trasporti attuale e attesa. Riscontro: Comprendere la funzione di questa carta tematica quale strumento di lettura critica di una data realtà porta gli alunni a ricercare i diretti e naturali interlocutori per presentare analisi dei dati, osservazioni e proposte. L’esperienza condotta ha visto infatti concludersi il laboratorio con un incontro tra i ragazzi e i locali assessori alla mobilità e all’istruzione, che volentieri hanno raccolto l’invito degli insegnanti a un confronto con le classi. Il fatto di dover relazionare a terzi un’esperienza ha portato naturalmente gli alunni a dotarsi dei necessari strumenti (appunti, slide, materiale prodotto) e a focalizzare i principali temi scaturiti dall’osservazione dei flussogrammi, nonché le specifiche richieste da rivolgere alle figure istituzionali. 14.4. LINGUAGGIO DELLA GEOGRAFICITÀ • MIUR per la scuola secondaria di primo grado in tema di “linguaggui della geograficità” si chiede di far apprendere ai ragazzi l’utilizzo degli strumenti tradizionali per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali riguardanti fatti italiani, europei e mondiali • bienni superiori = gli studenti si devono concentrare sullo studio del pianete contemporaneo sotto il profilo tematico, per argomenti e problemi e sotto un profilo regionale, volto ad approfondire aspetti dell’Italia, dell?europa, dei continenti e degli Stati FASE 1 - NOZIONI DI BASE: Lezione frontale di geografia fisica interamente supportata da immagini e da video; • premessa metodologica che puntualizza l’ambito di pertinenza della geografia. • È importante, per lo studio del paesaggio, mettere in evidenza che la geografia si occupa: - del perché gli elementi si distribuiscono nello spazio in un certo modo (localizzazione), - del modo in cui l’uomo interagisce con l’ambiente e lo modifica, - del legame anche affettivo che tale interazione produce. • esemplificazione di forme tipiche di pianure alluvionali e del comportamento dei fiumi a meandri, fino a parlare del fiume pensile. • effetti sull’evoluzione del paesaggio dell’erosione e della sedimentazione, condizionate diversamente dalle fasi e fasce climatiche, ma anche da fenomeni endogeni non estranei proprio al territorio italiano; • visione di brevi filmati sulle esondazioni dei fiumi e delle alluvioni FASE 1 - PRATICA: In un contenitore a tenuta si pone della terra ben compattata in modo che copra solo la metà della superficie e crei un piano inclinato, simulando il fianco di una collina. Con la pressione delle dita si scava l’alveo di un fiume, avendo cura di tracciare almeno due meandri di verso opposto; sugli argini si appoggiano dei sassolini, sia nella parte interna che in quella esterna del meandro, e si piantano dei rametti per simulare la vegetazione, lungo il fiume e sulla superficie circostante. ➔ Con lo spruzzino si comincia a bagnare tutta la superficie, simulando la pioggia e l’effetto dell’erosione da impatto, fino a che non si forma nell’alveo un rivolo d’acqua: gli alunni osserveranno che l’acqua scivola verso il basso portando con sé anche del terreno, eroso dall’alveo; ma anche l’acqua che ha bagnato l’intera superficie ha eroso il terreno portandone parte a valle (erosione laminare). Con l’annaffiatoio, al quale è stato tolto il fungo (bocchetta bucherellata), si simula un’onda di piena che, sul terreno già imbibito, scorrerà rapidamente trascinando fino “a valle” un consistente quantitativo di “detriti”; nelle curve dei meandri, in particolare, i ragazzi potranno sperimentare la maggiore erosione della sponda esterna, da cui l’acqua smuoverà anche i sassolini, ma non la vegetazione, se ben infissa nel suolo. ➔ Al processo di erosione corrisponde il fenomeno della sedimentazione, che i ragazzi osserveranno man mano che la terra portata “a valle” si depositerà sul fondo del recipiente. FASE 2. Paleolvei= si definisce un antico tratto di alveo di un corso d'acqua non più collegato al fiume che lo generò a causa di fenomeni naturali o artificiali. Il tratto può essere ancora riconoscibile da terra come canale non collegato o semplice depressione del terreno, o grazie all'aerofotogrammetria che lo identifica con un diverso colore del terreno circostante.Prima che gli uomini fossero ingrato di modificare i fiumi essi costituivano un luogo ottimale per gli insediamenti; anche successivamente, una volta bonificate le terre La storia della pianura e del corso del Po si può tracciare con la lettura di: • Aerofotografia • Cartografia • Microrilievo • Carta geologica Attraverso l’osservazione ed il confronto di queste fonti si potranno riconoscere le tracce dell’antico paesaggio: prendendo a riferimento i corsi fluviali attuali, e individuati alcuni punti fissi su ciascuna carta (i centri urbani principali, come Trecenta, Rovigo, Adria, Porto Tolle, Contarina), si potrà constatare la coincidenza di gran parte del tracciato dei paleoalvei con la viabilità minore e i canali più o meno ampi, come il Canal Bianco. Applicata la cartografia a grande scala su forex, gli studenti più giovani vi potranno rimarcare con la matita i percorsi degli antichi fiumi e osservare quindi che lungo di essi ancora oggi sono distribuiti gli insediamenti, mentre nel biennio il lavoro potrà essere fatto direttamente in digitale, acquisendo i file dal geoportale della Regione Veneto o della Provincia di Rovigo. Con le puntine blu segnano i corsi attuali dei fiumi. Sul tracciato dei paleoalvei principali invece applicano un paraspifferi di gomma tubolare autoadesivo, opportunamente dipinto in azzurro e, con lo stesso sistema, segnano la linea di costa antica, con diverso colore. Un ulteriore passaggio riguarda il confronto con la carta archeologica o, per i ragazzi più giovani, con le pubblicazioni più recenti che riportano la localizzazione dei siti archeologici più significativi che vengono riportati sulla carta con puntine grafiche di diverso colore (in relazione al periodo storico dell’insediamento). Nel biennio si potranno digitalmente applicare simbologie differenziate per tipologia (necropoli, insediamento, viabilità antica ecc.) per un esame più approfondito della distribuzione dei siti e della loro interazione con il territorio. Un ulteriore sviluppo del laboratorio riguarda la flora e la fauna, che costituiscono parte essenziale del paesaggio. Il mito, prima della scienza, ci conferma che i pioppi (o forse sono da interpretare come ontani) erano un’essenza locale già in epoca greca, così come le farnie o i salici bianchi, mentre il pino marittimo è stato portato nel delta dai Romani. Un’interessante ricerca da riservare agli studenti del biennio è dunque quella del raffronto tra le componenti del paesaggio protostorico e quelle del paesaggio odierno, attraverso gli studi di paleobotanica e di paleozoologia. FASE 3. La memoria umana del paesaggio Non ci sono solo tracce oggettive dell’evoluzione del paesaggio, ma anche memoria nell’espressione dell’essere umano. Per il Po si parte da lontano: miti omerici di Oceano e Teti mito di Fetonte, precipitato nell’Eridano (Po). Le sue sorelle, le Eliadi, disperate per la morte del fratello, vennero trasformate in pioppi e le loro lacrime in ambra. ➔ Un mito racconta una realtà protostorica dell’importanza del fiume Eridano, una delle maggiori vie d’acqua conosciute, che nell’età del bronzo segnò la fortuna degli insediamenti qui non casualmente stanziati. Le scoperte in località Frattesinadi Fratta Polesine e nei siti attigui testimoniano una civiltà organizzata, stanziata al centro di rotte commerciali che dal Nord portavano le lacrime delle Eliadi, l’ambra, ma si sviluppavano radialmente per scambiare bronzo, corno, vetro, ceramiche. Esiodo, Ovidio, Plinio, Virgilio e Luciano di Samosata, a diverso titolo, parlano di questo fiume e del suo paesaggio, ma è solo l’inizio di uno stretto rapporto tra territorio e letteratura che costituisce un patrimonio di memoria di luoghi e cultura delle “genti del Po”. Risultati Attesi: - prendano coscienza del significato di paesaggio nel rapporto tra uomo e ambiente e ne colgano i reciproci condizionamenti; - comprendano la necessità della tutela del paesaggio, in quanto parte del nostro patrimonio culturale e presupposto della nostra vita. - acquisiscano familiarità con gli strumenti di indagine del territorio (cartografia tecnica, geologica, aerofotografia, carte archeologiche) e abbiano imparato a individuare anche i referenti per l’acquisizione dei dati (geoportalidella regione e della provincia di riferimento e/o pubblicazioni dei relativi uffici cartografici e tecnici).. 14.5.2. Laboratorio 6: il paesaggio urbano Obiettivo: riconoscere il paesaggio urbano, distinguere le componenti e caprine la trasformazione nel tempo fino ad oggi, elementi di pregio a livello architettonico, progettare un piano di valorizzazione, di queste attrattive sviluppando un approfondimento Ambito: relazione uomo-ambiente , antropizzazione del paesaggio Destinatari: scuola secondaria di primo grado Risorse richieste: creare mappa interattiva, nel caso dotarsi di una mappa della città/paese a grande scala metri di lato colori, puntine, stampante a colori, guide turistiche, urbanisti, ispettori di soprintendenza Carattere interdisciplinare: arte e tecnologia FASE 1. disperazione del concetto di centro urbano, con aiuti fotografici, premessa storica, ampliamenti delle città nel 800-900, e stratificazioni che hanno lasciato il segno. FASE 2. conoscere la propria città ➔ magari raccogliendo testimonianze es. parocchia, segnare magari su carta le testimonianze più significative e riconoscibile nel tessuto urbano e dividendole in epoche storiche, individuazione dei musei, il verde cittadino, luoghi di svago, curiosità come luoghi legati ad aneddoti. FASE 3. in base al materiale decidono cosa vogliono raccontare della città, perché lo voglio raccontare, determinare area esatta, divino in area più piccola, impostazione di una scheda di approfondimento finalizzata agli obiettivi, selezione eventuale delle schede sui siti che devono essere oggetto di approfondimento ➔ per fare ciò i ragazzi fanno ricerche bibliografiche, testimonianze, web ecc FASE 4 Elaborazione dei dati, realizza una prima scheda descrittiva, corredata di foto, corrette in classe costituendo un vero e proprio database. FASE 5. sintesi delle infomrazioni e presentazione del lavoro ➔ sulla mappa che hanno costellato di puntine e colori diversi che fa da punto di partenza, unendo con un filo colorato le puntine dello stesso colore si potranno creare itinerari dei beni culturali della città ecc. ogni punti deve essere collegato ad una scheda di approfondimento in formato cartaceo e corredata da foto. Risultati attesi: acquisiscono famigliarità con la cartografia, oritendaodi su di essa e nello spazio reale.
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