Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Geografia umana, Appunti di Geografia Economica

Una definizione di geografia umana e fisica, il ruolo delle infrastrutture, la globalizzazione, la cultura di massa, l'omogeneizzazione e la periferia del centro. Vengono inoltre descritte le caratteristiche delle infrastrutture e i loro impatti sulla società e sull'economia. Il testo si concentra sulla descrizione di concetti fondamentali della geografia umana e sulle loro implicazioni sociali ed economiche.

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 07/02/2024

marzia-crescentini
marzia-crescentini 🇮🇹

3 documenti

1 / 22

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Geografia umana e più Appunti in PDF di Geografia Economica solo su Docsity! GEOGRAFIA UMANA Il termine geografia proviene da due parole greche “geo” e “graphia” che significano scrittura della terra. La geografia però può essere molto di più della semplice descrizione della terra, bensì è più la descrizione di ciò che possiamo osservare sulla superficie terrestre. Si può distinguere tra geografia fisica, che studia gli ambienti e le componenti naturali, e geografia umana che si occupa degli esseri umani sulla terra. L’una però non esclude l'altra, anzi, sono strettamente connesse, poiché tutte le attività umane hanno qualche rapporto con gli ambienti naturali. varie possibili definizioni di geografia: • scienza del rapporto società-ambiente / scienza di relazioni / scienza della complessità • scienza dei problemi • scienza che forma i cittadini del mondo (Kant) • scienza dei luoghi • scienza della (e per ) l’organizzazione dello spazio lo spazio geografico è quindi un insieme di relazioni tra le comunità umane e le loro relative attività con le diverse caratteristiche dei luoghi Ruolo delle infrastrutture Infrastruttura= struttura o complesso di elementi che costituiscono la base di sostegno di altre strutture. In economia è l’insieme di beni materiali e servizi che non entra direttamente nel processo produttivo (strade, canali, linee ferroviarie, linee elettriche e telefoniche, porti, acquedotti, fognature, opere igienico-sanitarie ecc.), ma costituisce la base organizzativa e dello sviluppo economico-sociale di un territorio. • infrastrutture di base edifici ministeriali e governativi, aeroporti militari, posti di polizia ecc. che non contribuiscono in via diretta allo sviluppo economico del sistema • infrastrutture economiche reti stradali e ferroviarie, i porti, gli oleodotti, i metanodotti, le dighe…, cioè fattori di produzione che si affiancano al capitale direttamente produttivo • infrastrutture sociali e dell’informazione scuole, enti di ricerca, ospedali ecc., che contribuiscono a determinare le condizioni di vita della collettività e, agendo sulla qualità del capitale umano, accrescono la produttività complessiva del sistema le infrastrutture presentano quindi le seguenti caratteristiche: - sono strutture territoriali: la loro distribuzione geografica non è uniforme; i loro vantaggi si riducono con la distanza; inducono chi ne fruisce a localizzarsi nei luoghi meglio serviti - sono beni non escludibili, non possono cioè essere condizionati al pagamento di un prezzo di mercato perché sono ritenuti necessari al funzionamento della società e dell’economia nel suo complesso - sono spesso beni pubblici indivisibili, producono cioè utilità collettive; anche se si volesse far pagare un prezzo di mercato agli utenti, in molti casi ciò sarebbe impossibile perché l’utenza non è individuabile e i vantaggi si ripartiscono variamente tra la collettività - non danno profitti, quindi nessun capitale privato vi viene investito, a meno che non intervenga a sostegno un finanziamento pubblico come nei trasporti pubblici in concessione.   Di fatto le risorse che lo stato spende nelle infrastrutture non danno profitti diretti, ma sono necessarie infatti e l’amministrazione pubblica che decide come distribuire le infrastrutture sul territorio e sono indispensabili non solo per il funzionamento del nostro sistema economico ma anche per la nostra società La Globalizzazione Globalizzazione= insieme dei processi che contribuiscono ad incrementare l’interconnessione e l’interdipendenza tra persone, luoghi e organizzazioni di tutto il mondo. Alcune delle manifestazioni più evidenti della globalizzazione si possono ritrovare nel cibo che mangiamo o nei vestiti che indossiamo. La globalizzazione dell’economia consiste essenzialmente in: 1. elevata integrazione economica a scala planetaria 2. tendenza alla formazione di un unico mercato mondiale 3. eliminazione di tutte le forme di isolamento produttivo i fattori principali sono: • forte intensificazione degli scambi internazionali di merci e servizi • forte intensificazione dei flussi finanziari tra i diversi mercati • impennata degli IDE (Investimenti Diretti Esteri) i diversi impatti della globalizzazione possono essere: CULTURA DI MASSA Può riferirsi a prodotti di grande diffusione come la musica, i videogiochi, i programmi televisivi, le automobili o l’abbigliamento oppure alle abitudini di una parte della popolazione relative al tempo libero, all’intrattenimento e agli svaghi. La cultura di massa è profondamente influenzata dai mass media, in particolare dalla tv, dal cinema, internet e social media, editoria e stampa periodica. Questo ne facilita il continuo e rapido cambiamento, come dimostra la velocità. con la quale le mode si evolvono. OMOGENEIZZAZIONE Secondo la teoria dell’omogeneizzazione, la globalizzazione tende a far convergere i gusti, le convinzioni e le pratiche culturali, rendendole simili in tutto il mondo. I prodotti di alcune aziende (Nike, Microsoft…), alcuni fast food o bibite (Mc Donald’s, Coca Cola…) e perfino certi prodotti mediatici (Netflix…) hanno raggiunto una diffusione globale. Una delle conseguenze dell’omogeneizzazione è la trasformazione dei luoghi in non-luoghi - luogo= porzione di spazio la cui singolarità non è sostituibile (da qui la tesi della glocalizzazione) - nonluogo= spazi locali simili in tutto il mondo, senza storia né identità specifica spesso frequentati da grandi folle, ma dove i soggetti che le compongono non hanno relazioni tra di loro (si tratta per lo più di luoghi urbani come centri commerciali…che hanno perso le caratteristiche che rendevano ciascun luogo unico) - iperluogo= quando si propone un concetto più costruttivo rispetto a quello di nonluogo poiché la destinazione di uno spazio favorisce non solo funzioni specifiche, ma anche interazioni sociali Chi sostiene questa tesi mette in evidenza come essa non riguardi solo la diffusione dei beni materiali, ma sia una forma di colonizzazione culturale, che porta all’affermazione di valori come A)Periferia del centro B)Periferia Regione: L’individuazione di confini regionali non dovrebbe avvenire in base a criteri predeterminati (fisici o politico-amministrativi), bensì adeguarsi a criteri funzionali emergenti negli stadi successivi del processo di sviluppo. I paesaggi e le regioni del mondo attuale non sono più solo il riflesso di realtà storiche più o meno complesse, ma si caricano di una dimensione umanistica, soggettiva e percettiva. La regione diventa così un componente della sfera esistenziale degli individui e contribuisce a dare loro un’identità territoriale. Così la percezione di regione come spazi concreti della relazione uomo-ambiente si arricchisce dei valori che la comunità umana attribuisce al territorio MACROREGIONI EUROPEE: Sono un processo di cooperazione tra Stati membri e paesi extra UE limitrofi. Sono nuove regioni, costituite in base alla logica che problemi comuni non possono essere affrontati con successo. solo attraverso la cooperazione. Macroregione del Baltico (Svezia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia) Macroregione del Danubio (Germania, Austria, Ungheria, Re. Ceca, Rep. Slovacca, Slovenia, Bulgaria, Romania, Croazia) Macroregione Adriatico-Ionica (Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Albania, Montenegro, Grecia) Macroregione Alpina (Austria, Germania, Italia, Svizzera, Francia) Macroregione Mediterranea (European Union Strategy for Mediterranean Region – EUSMED, riguarda tutti i Paesi, membri dell'UE e non UE, e le regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo). Il fenomeno urbano La geografia studia le relazioni uomo-ambiente per organizzare il territorio Le popolazioni hanno infatti la tendenza a concentrarsi: il 3% della. popolazione viveva in città agli inizi del 900, questa percentuale si alza al 30% alla metà del secolo fino ad arrivare al 50% agli inizi del 2000, dato che oggi è stato superato Città= Centro abitato più o meno esteso, fornito di servizi pubblici e di quanto altro sia necessario per offrire condizioni favorevoli alla vita sociale. Il concetto di città è legato a quello di una molteplicità di funzioni di varia origine e natura (economiche, sociali, culturali, sanitarie…) riunite in un solo luogo e, per tale ragione non è condizionato. dal numero degli abitanti. Le città sono una delle componenti fondamentali del mondo contemporaneo e che meglio lo rappresentano. Sono i luoghi principali dell’interazione sociale, dello scambio e della produzione culturale e sono considerati i motori dell’economia globale. Nonostante la loro grande varietà tutte le città condividono queste caratteristiche di base: • un’ elevata densità di popolazione • una certa dimensione demografica che la distingue dagli insediamenti rurali • una complessità di funzioni culturali, sociali ed economiche a cui corrispondono usi del suolo specializzati • l’ essere il centro del potere • l’essere ambienti dinamici • l’essere connesse ad altri luoghi rurali e urbani • essere sede di grandi opportunità e speranze ma anche di povertà e rivolte Nella pratica corrente si ricorre tuttavia alla semplice dimensione ovvero al numero degli abitanti. Su quale sia la soglia demografica al di sopra della quale una municipalità possa considerarsi città, osserviamo una variazione da paese a paese. Quando un’espansione urbana non è più compatta e continua a breve raggio, bensì è discontinua e su un’area molto vasta, si parla di sistemi territoriali urbani, che possono essere aree urbane oppure, se molto grandi, aree metropolitane. Più aree urbane e metropolitane molto vicine tra loro formano una megalopoli Urbano= Spazi limitati i cui la popolazione si concentra Rurale= Tutti gli altri spazi abitati che hanno una bassa densità abitativa Essi corrispondono a ciò che comunemente chiamiamo “campagna”, intesa come una forma di insediamento e di paesaggio distinta dalla città. Per indicare territori un tempo rurali e ora urbanizzati parliamo di rurbano o, se si supera una certa densità di periurbano. Le città possono essere: - Fondate, ossia quando conosciamo il. loro scopo e la data di fondazione - Spontanee, ossia quando non sappiamo come siano sorte Brasilia ad esempio è una città fondata (1956-1960), in quanto prima la capitale del Brasile era Rio. E’ stata fondata con lo scopo di riequilibrare la concentrazione di popolazione. In Europa invece troviamo ad esempio le New Towns alla periferia di Londra. Nel 1915 l’urbanista Howard teorizzò le cosiddette Garden Cities, le quali diventano una politica urbanistica vera e propria dopo la Seconda Guerra Mondiale, con lo scopo di “alleggerire” Londra. Qualche anno dopo questo avviene anche a Parigi con le Villes nouvelles. Telosa: E’ una città di nuova fondazione in fase di progettazione, che verrà costruita su un’area di circa 61 mila ettari nel Gran Deserto Americano (USA Occidentali). Telosa dovrebbe diventare la città più sostenibile del mondo sostenuta da una riforma del capitalismo. Chiunque potrà costruire e vendere case , ma la città manterrà la proprietà dei terreni. Una “spina dorsale” centrale con scuole, negozi ed altre necessità consentirà di raggiungere tutto in 15 minuti a piedi, ciò riduce a zero le emissioni di carbonio. La prospettiva è dar vita a una città per 50 mila perone entro il 2030, per poi raggiungere i 5 milioni nei prossimi 40 anni. Un altro importante esempio è la città di Latina, nata nel 1932 con lo scopo di bonificare. Chiesero infatti alle famiglie di trasferirsi in cambio di casa. Di città di questo tipo ne nasceranno poi anche altre. Modi che una città ha di svilupparsi sul piano topografico: 1. Per propaggini 2. Per gemmazione 3. Per disseminazione *Scalo (sulla carta)= indica uno scalo ferroviario dove nella maggior parte dei casi nasce un altro centro Indici di urbanizzazione= quante persone vivono in città in percentuale al totale degli abitanti Questo indice è in crescita in maniera molto rapida. Come si comporta la città contemporanea? - Dal punto di vista economico: Globalizzazione - Dal punto di vista politico: Regionalizzazione (tendenza degli stati a mettersi insieme) In uno scenario così globalizzato una città subisce moltissima competizione Ad esempio prima una città turistica italiana entrava in competizione con altre della penisola sessa, adesso la competizione si estende a località di tutto il mondo Milieu locale= ambiente prima naturale, ora ambiente sì naturale, ma anche umano, ossia tutto quello che il territorio comprende e che deve essere valorizzato proprio per via di questa, sempre crescente, competizione. Diventa indispensabile quindi la pubblicità, che può trattarsi anche del passaparola tramite la strategia degli eventi sia grandi che piccoli. Questi eventi lasciano alle città ospitanti infrastrutture e una buona immagine di sé= politica della rappresentazione. Eventi come le Olimpiadi, i Mondiali di calcio, le Esposizioni Universali, i G8… sono componenti essenziali di una nuova retorica urbana. I luoghi che li ospitano li vivono come rare occasioni per attuare quesa politica. Un esempio, se non l’esempio più calzante, di infrastrutture lasciate alla città ospitante di un’ Esposizione Universale è sicuramente la Tour Eiffel, realizzata per quella del 1889 a Parigi. Anche quella del 1942 (che poi non si tenne per via della guerra) ha lasciato a Roma un intero quartiere. Quando si parla di questi grandi eventi si parla infatti di: 1. Territorializzazione= la quale si innesca all’interno di un territorio inteso come un insieme codificato di relazioni il cui equilibrio è tuttavia continuamente instabile 2. Deterritorializzazione= ossia l’abbandono del territorio che corrisponde a una crisi 3. Riterritorializzazione= indica la riappropriazione e l’assegnazione di un nuovo valore al territorio Speranza di vita: lunghezza media della vita delle persone in base ai tassi di mortalità correnti nel paese dove vivono. Tasso di natalità/mortalità= Nati/morti in un determinato anno _______________________________ x 1000 Popolazione totale es. Italia nel 2019 TN: nati 435.000 / 60.317.000 ab. (x 1000) = 7,2% TM: morti 647.000 / 60.317.000 ab. (x 1000) = 10,7% Allora perché se i morti sono di più rispetto ai nati la popolazione italiana è cresciuta? => Immigrazione Per ogni popolazione esistono vari regimi: - Regime antico: Caratterizzato da elevati tassi sia di natalità che di mortalità (non esiste più poiché la mortalità si è ridotta più o meno ovunque) - Prima fase della transizione: La società si sviluppa e permette la riduzione della mortalità, ma la natalità è ancora molto alta (in questa fase si collocano i paesi più poveri) - Seconda fase della transizione: I costi crescenti provocano una tendenziale diminuzione della natalità (India e gran parte dell’America latina) - Regime moderno: Tasso di natalità e di mortalità che si equivalgono = crescita zero (paesi industrializzati) La popolazione mondiale è quindi distribuita in maniera tutt’altro che omogenea e cresce in maniera diversa: La densità di popolazione= numero di abitanti / superficie - Aritmetica: semplice rapporto tra la superficie di un area e il numero dei suoi abitanti - Fisiologica: quando nello stesso rapporto si considerano solo le terre produttive La continua crescita della popolazione e il suo rapporto con le risorse del pianeta ha riscontrato molte teorie, tra cui la più famosa è la teoria malthusiana: Questa teoria nasce dall’ economista inglese Thomas Malthus, il quale si chiedeva se fosse possibile migliorare la società al punto da permettere a ciascuno di vivere nel benessere e nella prosperità, giungendo alla conclusione che la causa principale della povertà fosse proprio l’eccessivo aumento della popolazione. All’epoca in cui Malthus scriveva l’Inghilterra si trovava della seconda fase della transizione demografica e assisteva ad un veloce incremento della propria popolazione. Probabilmente fu proprio questo a portare l’economista a sostenere che, mentre le risorse alimentari possono aumentare in modo aritmetico, la popolazione cresce in maniera esponenziale, con il risultato che, di fronte a tale crescita demografica, il numero di persone che vivono in un paese supererà presto la dimensione massima sostenibile dalle risorse alimentari. Malthus afferma che questo favorirebbe ostacoli repressivi, come le carestie o le epidemie e, per evitare questi terribili eventi, secondo lui, che era anche un pastore anglicano, le persone avrebbero dovuto ricorrere ad ostacoli preventivi, come ad esempio i matrimoni tardivi o l’astinenza sessuale. Nonostante le tesi di Malthus siano generalmente ritenute eccessivamente pessimistiche, a distanza di due secoli le sue idee alimentano ancora il dibattito relativo alle dimensioni e ai tassi di crescita della popolazione. Fu proprio il pensiero dei neo-malthusiani tradursi in politiche demografiche e anti-nataliste sopratutto in Paesi in Via di Sviluppo come India e Cina dopo la Seconda Guerra Mondiale: - Politica del figlio unico… - Sterilizzazioni e aborti - Età matrimoniale ritardata… Furono per questi paesi anni drammatici, i quali ebbero conseguenze importanti, anche. distanza di tempo. Ad esempio il Sex-ratio, ossia il rapporto uomini-donne, che in natura tende a bilanciarsi, in Cina è completamente squilibrato, vediamo quindi regioni con circa 130 uomini ogni 100 donne, dato impossibile in natura. Questo perché imponendo la politica del figlio unico entrò in gioco il fattore culturale del preferire il figlio maschio alla figlia femmina (se era femmina si preferiva abortire). Uno dei principali problemi, quindi, legati all’aumento della popolazione è quello dell’insicurezza alimentare, ovvero l’impossibilità di alcune perone di accedere al cibo a causa di fattori come - povertà - sovrappopolazione - guerre - scarsità di risorse - degrado ambientale - disastri naturali… Fame= bisogno fisiologico di mangiare Denutrizione= alimentazione insufficiente Si parla di sottoalimentazione quando una popolazione soffre la fame, ed è ben localizzata in alcune regioni del mondo Malnutrizione= alimentazione carente di alcuni alimenti indispensabili (proteine, vitamine, ferro…) Si può infatti essere malnutriti e non soffrire la fame, ma è piuttosto un fenomeno trasversale che può interessare molti paesi diversi. Di fatti anche l’eccessiva consumazione di cibo provoca malattie (infarti, cancro, diabete…) Se le terre sono sempre uguali e la popolazione cresce il miglioramento delle tecniche agricole diventa l’unico mezzo di sopravvivenza. La resa che si ha oggi in Italia di frumento annuo è di 100 q/ha (quintali/ ettaro) rispetto ai 5 q/ha degli anni ‘50. Ma fra i vari paesi del mondo ci sono molte differenze per quanto riguarda il consumo di Kcal. Questo significa che le risorse ci sono, è una questione di distribuzione. Fame e malnutrizione persistono per 3 motivi: 1. In ambiente rurale molti contadini vivono ancora di sussistenza, ma non producono abbastanza per soddisfare i propri bisogni per via di cause naturali, scarsità di terreni coltivabili o uso di tecniche arretrate 2. In ambiente cittadino vi sono perone troppo povere per acquistare gli alimenti, anche se quest'ultimi sono disponibili 3. Circa il 60% delle persone denutrite (828 mln) vivono in aree caratterizzate da guerre o conflitti Abbiamo visto che il grano però c’è e potrebbe bastare alle popolazioni sottoalimentate, ma un terzo della produzione mondiale serve all’allevamento del bestiame. Il consumo mondiale pro capite di carne nella seconda metà del Novecento è più che raddoppiato e si stima che un manzo che alla nascita pesa circa 50 kg per arrivare al momento in cui sarà macellato, ossia 600 kg, avrà consumato circa 4000-5000 kg di mangime. La produzione, senza considerare il principale problema della fame, ossia la distribuzione di alimenti, è di fatto aumentata. Questo grazie a: • Rivoluzioni verdi (criticata però per perdita di biodiversità, inquinamento del suolo, dipendenza economica dalle multinazionali di OGM…) • Più razionale sfruttamento del mare • Progressi della logistica (trasporto, deposito, conservazione…) Per il futuro? - Alimentazione a base di insetti: da qualche tempo infatti la UE a già annesso la commercializzazione di prodotti derivati da insetti, come ad esempio farine…etc - Quinoa: pianta ma assimilata come cereale poiché ricca di proteine - Carne coltivata: conosciuta anche come come carne in vitro o carne cellulare, è un prodotto realizzato tramite tecniche biotecnologiche avanzate. Il processo prevede la raccolta di cellule animali, generalmente attraverso una biopsia muscolare non invasiva, coltivate poi in un terreno di coltura nutriente che fornisce loro tutte le sostanze necessarie per crescere e moltiplicarsi. • Sostenibilità debole: ammettere che nel corso del tempo l’uomo ha intaccato pesantemente la natura, ma allo stesso tempo si sono ottenuti progressi importanti. Si parla di approcci tecnocentrici. Il capitale umano va quindi a sostituire quel capitale naturale che l’uomo stesso ha intaccato • Sostenibilità forte: altri sostengono che non ci sia sostituibilità tra capitale naturale e capitale umano. Si parla di approcci ecocentrici. In questo tipo di approccio i 3 ambiti devono essere coinvolti Questo secondo tipo invece è la direzione che va intrapresa. Tutti gli ambiti sono all’interno della sfera ambientale poiché qualsiasi attività oggi deve tener conto della sostenibilità Millenium Development Goals 2000-2015: • Sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo • Promuovere la parità dei sessi • Ridurre la mortalità infantile e materna • Garantire la sostenibilità ambientale…etc Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: E’ un programma d’azione sottoscritto nel 2015dai governi dei 193 paesi dell’ONU. Ingloba 17 obbiettivi per lo sviluppo sostenibile ed ha ufficialmente inizio nel 2016 impegnandosi a raggiungerli nel 2030. Sono state investite tante risorse i questo progetto e soprattutto nella sua diffusione in luoghi come le scuole. In attesa di sostenibilità si parla di Resilienza= la capacità d gruppi o comunità di far fronte a sollecitazioni e disturbi esterni derivanti da cambiamenti sociali, politici e ambientali. Non significa quindi resistere in modo passivo, ma è la ver e propria risposta/ capacità di adattamento ad un evento esterno. Gli approcci critici al modo di regolazione capitalistico della società sono molteplici (marxismo, ambientalismo…). Il capitalismo infatti funziona ma va corretto. Serge Latouche parla del tema della decrescita, ossia attuare un radicale cambiamento di tendenza rispetto al modello economico in atto oggi, il quale, secondo lui, non può avere successo. Secondo lui infatti l’idea di sostenibilità finisce con conciliare la “crescita economica a tutti i costi” con un’ idea spesso vaga di “ritorno alla natura”. Egli propone 8 punti le cosiddette 8 “R” di Serge Latouche: 1. Rivalutare= rivedere i valori in base ai quali organizziamo la nostra vita 2. Ricontestualizzare= modificare il punto di vista di una determinata situazione 3. Ristrutturare= sia l strutture economico-politiche che gli stili di vita 4. Rilocalizzare= consumare prodotti locali 5. Ridistribuire= garantire a tutti l’accesso alle risorse naturali e distribuire equamente la ricchezza 6. Ridurre= sia l’impatto di produzione, consumazione, sia gli orari di lavoro 7. Riutilizzare= riparare apparecchi anziché buttarli 8. Riciclare Alcuni di questi 8 punti possono anche essere condivisibili. Si parla oggi di Economia circolare (punti 6, 7 e 8) che si basa su: - Evitare gli sprechi - Ridurre i rifiuti - Riparare il riparabile -> Nascono i Repair cafè, ovvero luoghi dove gli oggetti possono essere riparati evitando sprechi e rifiuti. La decrescita, di fatti, non significa crescita negativa, bensì vuole rompere con gli stereotipi della crescita, del fondamentalismo basato sullo sviluppo e dell’economicismo per mostrare la necessità di uscire da questa religione. • Simbolica: perché utilizza simboli Ciò rende indispensabile l’utilizzo della legenda. Un particolare simbolo è costituito dalla modalità di rappresentazione del rilievo, ovvero le isoipse o curve di livello, le quali collegano punti che si trovano alla medesima quota sul livello del mare (possono indicare altitudine, pendenza…) Salvo diversa indicazione in una carta il nord è in alto, altrimenti quest'ultimo va necessariamente riportato. Tuttavia ciò non significa che quando leggiamo una carta il nord sia realmente nella direzione che essa indica, la carta va bensì orientata. In base alla grandezza della scala utilizzata le carte si classificano in: - Piante e mappe= a grandissima scala, come ad esempio 1:5.000, ma anche maggiori come 1:1.000. Vengono utilizzate per i centri abitati, i centri urbani e rurali. - Carte topografiche= a grande scala, ovvero compresa tra 1:10.000 e 1:150.000. - Carte coreografiche= a scala intermedia, ovvero compresa tra 1:150.000 e 1:1.000.000 Sono utilizzate per superfici piuttosto ampie come stati o regioni. - Carte geografiche= a piccola scala, ovvero maggiore di 1:1.000.000 Descrivono porzioni di terreno molto vaste come possono essere i continenti - Planisferi= raffigurano l’intera superficie terrestre Sono detti mappamondi se nel disegno la terra è divisa in due emisferi (non è quindi quello tridimensionale da tavolo che invece si chiama globo geografico) Una tipologia particolare sono le mappe catastali, che sono solo planimetriche, ovvero non riportano l’altimetria, e raffigurano le particelle, ossia delimitate porzioni continue di terreno appartenenti ad un unico possessore, assoggettate o ad u’unica coltura o riservate ad u’unica destinazione d’uso. Generalmente vengono redatte alla scala 1:2.000. A partire dall’Unità d’Italia l’ente che realizza la cartografia ufficiale italiana è l’Istituto Geografico Militare (IGIM). serie 25 DBSN Automatica= la produzione cartografica più recente, realizzata nel 2022 con i dati del Data Base di Sintesi Nazionale ed è generata in modo completamente automatico, senza interventi di editing manuale. Le carte sono sempre state realizzate da un Istituto Geografico Militare poiché al tempo dell’Unità il loro principale scopo era per l’appunto militare. Ora come ora una carta geografica ha molteplici impieghi possibili: - Militare - Politico-amministrativo - Pianificatorio - Scientifico-culturale - Turistico - Didattico La carta topografica è preziosa per la lettura interpretativa dei paesaggi e per comprendere la loro evoluzione nel tempo. I toponimi vanno infatti considerati con una certa attenzione. Esistono inoltre particolari carte che rappresentano un determinato tema / argomento: le carte tematiche ( ad es. una carta geologica ) oppure possono rappresentare un dato quantitativo, numerico, statistico, astratto ( ad es. la densità di popolazione ). Le carte non sempre sono imparziali, poiché chi le realizza o il committente a volte hanno un certo interesse. Es. Di fatti molte persone sostengono che la proiezione di Mercatore (quella che permette una riproduzione conforme ma non equivalente) sia eurocentrica e quindi tesa a sminuire il Sud del mondo. Nel 1967 Arno Peters ideò una carta “a-centrica” e basata sul rispetto delle superfici dei vari stati del mondo. Questa fu invece accusata di terzomondismo. Dagli anni ‘80 del XX secolo le innovazioni tecnologiche hanno portato la cartografia a subire un radicale cambiamento, in particolar modo i GIS, ovvero sistemi informatici per la raccolta, elaborazione e analisi di dati georeferenziati. Ad esempio Google Earth genera immagini virtuali utilizzando immagini satellitari, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS. Anche con la nascita della geografia attuale, ossia orientata verso il “perché” delle cose e non strettamente a ciò che si può rappresentare sulla carta, il rapporto di quest'ultima con la cartografia non si è mai interrotto. Come intraprendere la lettura di una carta: - Individuare gli elementi cartografici (foglio, quadrante e tavoletta) e relativi termini di riferimento (coordinate geografiche, carte confinanti…) per le posizioni latitudinali - Appurare la scala, l’equidistanza delle isoipse e la data di rilevamento per eventuali aggiornamenti - Aspetti geografico-fisici ( morfologia, idrografia, vegetazione…) - Aspetti antropici ( insediamento, uso del suolo, vie di comunicazione…) 1) Dove: distribuzione 2) Perché: causalità 3) Correlazione: tra elementi fisici e umani 4) Quando: presenza di elementi del passato - Si può identificare un paesaggio sulla base di elementi peculiari? (per es. alpino, glaciale, lagunare ecc.) - Il quadro geografico è omogeneo o l'area è ripartibile in base ad aspetti diversi in zone o sottozone? (es. collina, pianura, montagna, zona costiera e sub-costiera ecc.)
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved