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GEOGRAFIA URBANA APPUNTI, Appunti di Sociologia Urbana E Rurale

ECCO DEI APPUNTI DI GEOGRAFIA URBANA!

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 02/11/2022

Studio_Milano
Studio_Milano 🇮🇹

5

(3)

17 documenti

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Scarica GEOGRAFIA URBANA APPUNTI e più Appunti in PDF di Sociologia Urbana E Rurale solo su Docsity! 1 GEOGRAFIA URBANA LEZIONE 1 9 CFU EMAIL DOCENTE: Eleonora.mastropietro@unimi.it LEZIONI PER 9 CFU : 19/09/2022 – 29/11/2022 LIBRI : 1. MANUALE: LE CITTÀ DEL MONDO. UNA GEOGRAFIA URBANA TORINO, UTET 2014 DEMATTEIS G. 2. CASA DOLCE CASA? ITALIA, UN PAESE DI PROPRIETARI BOLOGNA, IL MULINO, 2020 FILANDRI M. 3. GENTRIFICATION. TUTTE LE CITTÀ COME DISNEYLAND? BOLOGNA, IL MULINO 2015 SEMI G. MODALITA’ D’ESAME: SCRITTO 1. PARTE 1: MANUALE + CONCETTI CHIAVE (30 MINUTI) 2. PARTE 2: LIBRI PERCHE STUDIAMO LE CITTA’? - Spazio urbano & tema dell’urbanizzazione: temi cruciali - È l’emergenza globale del momento (rispetto ai fatti negativi) che espone la popolazione mondiale a dei processi di rischio, le città sono spazi complessi in cui si concentrano le emissioni, il consumo, i rischi legati al cambiamento climatico, la popolazione ecc. - Le città sono dei luoghi interessanti dal punto di vista delle contradizioni. La città non è un luogo omogeneo o unitario, ma che raccoglie al suo interno contradizioni continuamente. - CONTRADIZIONE NUMERO 1: CONTRADIZZIONE ECONOMICHE SOCIALI…Nelle città esistono i massimi velli di ricchezza che si contrappongono ai massimi livelli di povertà, le città sono luoghi con sempre maggior contrasto economico (Esempio: Rio de Janeiro, Brazil.) Il processo di biforcazione economica esiste ad oggi anche nei paesi più ricchi/sviluppati oltre a quelli in via di sviluppo. Questa contradizione in negativo si sta diffondendo sempre di più. - GENTRIFCATION: Termine legato alle contradizioni economiche sociali. È un fenomeno che caratterizza e che ha caratterizzato uno spazio urbano negli ultimi 10/15 anni, è un tema che riassume tante cose. 2 2. CONTRADIZZIONE NUMERO 2: RAPPORTO CON LA DIMENSIONE TERRITORIALE, L’URBAN SPRAWL: Un termine anglosassone per definire consumo di suolo/diffusione urbana (La città non è più compatta ma occupa tutto lo spazio a disposizione). - La città è anche una cosa positiva perché sono per eccellenza i luoghi dell’innovazione, è un luogo in cui l’innovazione lo può condurre a realizzarsi. Possiamo avere, osservando le città, degli indizi su cosa potrà accadere nel mondo negli anni successivi. SPAZIO URBANO: - Lo spazio urbano riguarda maggior parte della popolazione mondiale & superficie terrestre in cui si concentrano tante attività umane - Nel 2050: 68% della popolazione mondiale sarà urbana (world urbanization project, 2018) URBANIZZAZIONE PLANETARIA: - Teoria che ragiona attorno al fatto che l’urbanizzazione sia un fenomeno planetario che tocca il mondo e che definisce il nostro modo di vivere. - È un processo in atto e che ha avuto un’accelerazione. - Con l’aumento globale nel numero di abitanti (a partire dal 1900?) la crescita urbana che parte ad un livello inferiore rispetto alla crescita rurale fino al 2009 dove la popolazione urbana ha sorpassato quella rurale. 5 LEZIONE 3 LA CITTA’ E LE SUE DEFINIZIONI: ‘’Città’’ deriva dalla parola latina ‘’civitas’’ (Ha la stessa etimologia di civiltà) DEFINIZIONE TOPOGRAFICA: raggruppamento di un cospicuo numero di edifici, disposti intorno a delle strade (dizionario) DEFINIZIONE GIURIDICA: insediamento umano che si differenzia da un paese o villaggio per importanza o stato legale. DEFINIZIONE SOCIOLOGICA: è subordinato al verificarsi di un’esigenza/opportunità di vita sociale, al costruirsi di una comunità socialmente coesa. DEFINIZONE COMPLESSA: Ci sono 3 caratteristiche che la definiscono: 1. Numero di abitanti (densità della popolazione) 2. Rete di collegamento esterna 3. Particolare stile di vita. - Nessuno di questi da solo può fare un luogo una città. IMMAGINE CONDIVISA DAL MONDO: La città come una produzione di autocoscienza e informazioni CALCOLO DENSITA’ DELLA POPOLAZIONE: Numero di abitanti x km COSA È LA GEOGRAFIA URBANA? È un vasto campo di studi, anziché’ di una disciplina scientifica dai confini ben definiti, in cui relazioni e scambi con i contigui ambiti di ricerca di discipline diverse dalla geografia urbana sono frequenti È un vasto campo di studi e ricerche relative alla città esaminata come entità individuale, complessa e specifica delle forme più evolute d’insediamento e di occupazione umana dello spazio terrestre. In Italia la geografia urbana è diventata una raca disciplinare autonoma dopo la Seconda guerra mondiale, prima era diffusa una letteratura geografica straniera, soprattutto all’inizio del ‘900 che aveva come oggetto le città ma che non costituiva una disciplina specifica. Guardando quest’ultima si possono ricostruire le tappe principali della sua genesi ed evoluzione. Prima era un approccio molto teorico, tutta la geografia era molto descrittiva e offriva una narrazione di quello che si realizzava sul territorio, non cerano dei modelli interpretativi di quello che accadeva sullo spazio urbano. 6 VISIONE MULTISCALARE DELLA GEOGRAFIA URBANA GEOGRAFIA DELLA CITTÀ GEOGRAFIA DELLE CITTA’ Studio delle caratteristiche interne delle singole città. Considera il fenomeno urbano come un sistema di relazioni che legano più città tra di loro e con un più vasto territorio che può essere anche l’intero pianeta. Segue le reti, su cosa si muove nel territorio. Il territorio ragiona come punto da dove partono reti locali o quelle di grandi distanze come le reti di trasporto aereo. Le reti si muovono a causa delle attività presenti, che siano, per esempio, di natura commerciale. Ci sono anche reti di natura immateriale. (A differenza delle reti fisiche fatte da infrastrutture come gasdotti.) APPORCI DELLO STDUIO DELLA GEOGRAFIA URBANA (SONO TRADIZIONALI): 1. APPORCIO STORICO: Storia della città (Evoluzione dello spazio urbano) 2. APPROCIO MORFOLOGICO: studio la forma della città (forma della città e determinata da dei problemi e con cause che lo formano) 3. APPROCIO FUNZIONALE: funzioni/attività/relazioni (Diventa di ventarle tra anni ’60 e ’70, perché per la prima volta si pone attenzione sul tema delle relazioni) - APPROCIO STROICO & APPROCIO MORFOLOGICO sono quelli più antichi. 1. APPROCIO STROICO: - Ci interessa perché ogni luogo ha un suo percorso evolutivo che compie dei cicli e che prima o poi si esauriscono. - ESEMPIO: CASO BICOCCA (ATTUALE UNIVERSITA’): È uno dei successi della trasformazione urbana più sanicativi realizzato a Milano all’inizio del 2000. PROGETTO BICCOCA: il primo progetto di traforazione su vasta scala a Milano che trasforma un’area industriale a una terziaria. Come in passato, in Bicocca ad oggi rimane uguale… 1. La forma, la forma rea studiata per richiamare quella della fabbrica precedente. - distinzione/approccio suggerito da Umberto Toschi, Torino 1966 7 (Questo mantenimento della forma dello spazio urbano segue delle logiche specifiche). 2. Le residenze nella zona 3. Tutta la parte ferroviaria in quanto prima era al servizio del sistema industriale mentre ad oggi è al servizio degli studenti e lavoratori. APPROCIO MORFOLOGICO: - Questo si basa sull’analisi delle forme attraverso lo studio delle cartografie. APPROCIO FUNZIONALE: - Quello che si interessa agli aspetti relazionali, economici e la presenza di attività nel territorio. 10 PLANIMETRIA: - Le planimetrie o piante urbane sono la rappresentazione dell’organizzazione nello spazio urbano dell’insieme delle vie, edifici e delle strutture presenti in una città. - Hai la visione dall’alto della città. - Nel tempo la città si evolve e si arricchisce in estensione. - L’impulso inziale dell’organizzazione delle città, il progetto di partenza rimane imputabile fino a quando non i stravolge l’organizzazione spaziale. INERZIA URBANA: Esistono delle persistenze nello spazio urbano: effetto della inerzia urbana che si rinviene in maniera molto evidente nella Planimetria. PLANIMETRIE: PIANTA LINEARE: - Sviluppata lungo un asse di indefinita lunghezza, normalmente costituito da un’arteria di trasporto come una ferrovia. - Le città con pianta lineare si snodano lunga una via di comunicazione lungo la linea di costa. ESEMPIO: Pianta lineare progettata da Arturo Soya Y Mata (1882), progetto di città lineare attorno ad una strada lunga 40 metri e traverse max lunghe 200 e larghe 20 ALTRE TIPOLOGIE DI PIANTE: - PALMANOVA - BRASILIA 11 LEZIONE 5 LEZIONE 4 CONTINUATA DIFFERENTE “ANZIAITA’” DELLE CITTA’: vi sono state fasi della storia in cui si manifesta un’intensa attività di fondazione (periodo romani, età comunale, fasi di colonizzazione etc.) una tipologia urbana ben precisa, città derivanti da una decisione politica o amministrativa di creazione di città in un territorio. Molte delle città centrali sono città di fondazione recenti In Europa fra il XII e il XV secolo furono fondate oltre 2,000 città ad opera di imperatori, re, pontefici, feudatari, comuni, privati cittadini, comunità di contadini. CITTÀ COLONIALI: L’America spagnola - Con il Filippo legge delle indie (1542): Legge delle indie nella quale ce un pacchetto normativo legato alle forme organizzative dello spazio. - Organizzava le città di colonizzazione spagnole per dotare gli insediamenti che i coloni andavano a creare di una forma ortogonale (al centro dell’incrocio delle vie principale viene creata una piazza centrale che viene considerata come il luogo simbolico necessario nello spazio, che definivano un possesso dei territori in cui c’erano gli edifici con rappresentazione politica come gli edifici del comune, la chiesa ecc.) Esempio: Buenos Aires - Le città spagnole erano situate lungo la costa per connetterle alla spagna e perché c’era un’importanza del commercio marittimo. Nord America: La terra era organizzata in township quadrate di sei miglia (9,656kmq) per lato. Queste township erano suddivise in 36 sezioni di un miglio quadrato (2,59 km?). All'interno di un quadro di un quadrato della lenta ordinanza sono presenti 36 quadrati di un miglio, chiamati distretti. Il distretto è delimitato nei quattro lati da strade principali definite arterie, al suo interno è diviso ulteriormente in quattro sottomultipli che prendono il nome di neighborhood. LAND ORDINANCE 1785 DIFFERENZE TRA CITTÀ EUROPEE E CITTÀ NORDAMERICANE: - Aldilà delle zone centrali (in nord America si usa la parola downtown, che è diverso dal nostro centro storico). - Il modello ortogonale negli stati uniti è quello prevalente. - La dimensione: negli stati del Midwest fino a quelle della costa pacifica cambiano sia l’organizzazione della città che la dimensione della città perché si trovano città più grandi di quelle europee con una griglia di mobilita automobilistica. Esempio: Los Angeles, città in 12 cui la mobilita interna prevede autostrade a causa dello sviluppo più recente (con l’industrializzazione del 1800 e del 1900) che accelera lo sviluppo delle città che si dotano fin dagli anni 30 del 1900 di un’organizzazione interna basata sul traffico privato. PRIMA DEL 900: Grande sviluppo di città coloniali DOPO IL 900: Sviluppo di nuove città per fini legati per lo sviluppo delle industrie. Molte città vengono anche sviluppate per diventare molto più grandi così da ospitare più persone (Esempio: Milano) 900: FORMAZIONE DI NUOVE CITTÀ - Cina - Arabia saudita (Dubai, Abu Dabi) - Australia (città minerarie) CITTA’ URSS Economia Pianificata Esempio Pushscino: - fondata nel 1959 su un piccolo villaggio per ospitare un centro per l’innovazione biotecnologica - circa 20,000 abitanti ITALIA NEL REGIME FASCISTA: BONIFICHE ESEMPI DI ARCHITTETURA RAZIONALISTA - latina (ex littoria) inaugurata nel 1932. bonifica agro pontino (esperimento architettonico) - Tresigallo (FE): Ricostruita ne; 1930, circa 4000 abitanti - Torviscosa (UD): Riscostruita nel 1930, circa 4000 abitanti - Milano: Nuovo piano urbanistico per raggiungere 3,000,000 di abitanti. CITTA’ DI FONDAZIONE: Su un progetto specifico e con un ruolo specifico, Esempio: quartieri di fondazione INFORMAZIONI NEI CAPITOLI 1 E 5 DEL MANUALE 15 LEZIONE 6 TERRITORIO: - Tante possibili definizioni a seconda della prospettiva di studio. - È lo spazio letto e compreso attraverso interazione tra l’uomo (componente sociale e culturale) e l’ambiente (che è fuori dalla componente antropica). - Si applica a interpretazioni diverse a seconda dei punti di vista. - Ha a sempre a che fare con una lettura dell’ambiente con la dimensione antropica. PAROLE PER DIRE “TERRITORIO”: - Regione (Il territorio definito attraverso alcuni elementi che prendiamo in considerazione) SOCIETA È FATTA DI: - Elementi storici - Elementi economici - Elementi culturali TERRITORIO + PAESAGGIO: - Sono in parallelo, anche il paesaggio è determinato dell’interazione tra componente umana e la componente ambientale. DIFFERENZA: - Il paesaggio è la risultante visibile delle mutazioni territoriali in atto. - Il territorio e una precondizione, non è percepibile con i sensi. Io posso vedere la risultante visiva che è il paesaggio. - Il territorio e la realtà (il modo in cui definisco l’interazione uomo spazio). - Attraverso il paesaggio vedo il riflesso la componente della cultura, la dimensione economico e storico. - Ciò che agisce sul territorio trasforma la componente fisica in un modo che la rende visibile è quello è il paesaggio (che è una cosa soggettiva) PRIMO STRUMENTO DEL GEOGRAFO: - È la capacità di vedere, non la carta che la crea. - Osserva il campo e da lì costruisce la carta geografica. ATTUALITA’: COVID TRADOTTO IN PAESAGGIO 16 DUE APPROCI DEFINITORI DEL PAESAGGIO: 1. SCIENTIFIO E OGGETTIVO: Individua e definisce le “cose” che caratterizzano una città. Le spiega e le classifica in base ai processi e storici che le hanno generate. 2. APPROCIO ESTETICO E SIMBOLICO : Indaga le rappresentazioni soggettive e soprattutto i significati attribuiti agli oggetti percepiti. (MOLTO IMPORTANTE NELLA CITTA’ CONTEMPORANEA). Dentro la componente paesaggistica ce la componente, oltre a quella antropica, fisica nei suoi caratteri naturali: - Morfologia - Idrologia: La componente acqua è diventata oggi, rispetto a passato, una componente essenziale per costruire il paesaggio contemporaneo. Esempio: Water front, Londra. - Clima - Caratteri bio-geografici (flora e fauna) APPROCIO ESTETICO E SIMBOLICO: - Indaga le rappresentazioni soggettive e soprattutto i significati attribuiti agli oggetti percepiti. - Due percezioni: INSIDER: Chi vive la città (legato a degli elementi identitari ed emotivi), e OUTSIDER: Chi è esterno alle città. (legato a degli elementi identificativi) (Denis Cosgrove) Entrambi hanno delle reazioni emotive, legati ad aspetti diversi. DOBBIAMO CONSIDERARE: - Caratteri identitari del paesaggio - Principi estetici che danno reazioni emotive - Elementi per il marketing della città - Elementi politico-ideologici MODIFICARE IL PAESAGGIO E CAMBIARE LA PERCEZIONE DEL PAESAGGIO (DAL DEGRADO): ESEMPI: - MATERA, Capitale della cultura nel 2019: così è passata da essere considerata un paesaggio da abbandonare a diventare un elemento attrattivo. (il paesaggio è diventato un patrimonio) - GUGGENHEIM DI BILBAO: Museo di Bilbao costruito nella zona ex portuale in zona degradato e arretrato, con il Guggenheim si pensa a un nuovo elemento attrattivo e storico 17 che avvio il processo di riqualificazione e l’inserimento di n nuovo patrimonio spostando Bilbao da un luogo degradato e non frequentato. È stato uno dei primi a fare questa riqualificazione del territorio che ha effettivamente funzionato. 20 MODELLO DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA: - È un modello spazio-temporale che permette di descrivere il passaggio da una popolazione che ha tassi di natalità e mortalità elevati a una popolazione con tassi di natalità e mortalità bassi. - (INTERNET) La transizione demografica passa attraverso due fasi: nella prima si verifica una forte crescita della popolazione, perché la mortalità inizia a calare prima della natalità; nella seconda fase della transizione demografica la crescita rallenta, fino ad azzerarsi. - (LEZIONE) Nella Prima fase della transizione demografica: L’industrializzazione migliora lo stile e lo standard di vita: migliore accesso al cibo e miglioramento delle conoscenze scientifiche, aumento della medicina diffusa e benessere generale. Succede che la mortalità si abbassa e cresce la popolazione. - Nella Seconda Fase della transizione demografica: Iniziano a diminuire le nascite, i figli sono un costo e non più un bene da utilizzare, le donne iniziano a lavorare in fabbrica (emancipazione della donna). La popolazione raggiunge una condizione più o meno di stabilita, la popolazione non cresce e inizia ad invecchiare - La dinamica demografica è legata alla dinamica della crescita, allo sviluppo economico dei paesi. Nei paesi non di antica industrializzazione non è detto che funzioni allo stesso modo ACCELERAZIONE DEL PROCESSO DI URBANIZZAZIONE: - La crescita della popolazione mondiale ha, tra le conseguenze, quella dell’aumento complessivo della Popolazione “urbanizzata”: LA POPLAZIONE URBANA - Nel 1880: Si stima che il 2% della popolazione mondiale era urbana. (Gli abitanti della città erano un’eccezione. La maggior parte della popolazione era rurale e legata al mondo agricolo) - Nel 1950: il 29% (Aumento per via dell’industrializzazione) - Nel 1990: il 45% - Nel 2009: Superano il 50% - Nel 2018: il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane - Nel 2050: si stima che il 68% della popolazione sarà urbana LA POPOLAZIONE RURALE: - È diminuita progressivamente dal 1950 - È oggi stimata in 3.4 miliardi di persone e ci si aspetta che scenda a 3,1 miliardi verso il 2050. - In Africa e in Asia abita il 90% della popolazione rurale mondiale. - India ha la più ampia popolazione rurale (893 milioni di persone) seguita dalla Cina (578 milioni di persone) DATI DEL: UN WORLD URBANIZATION PROJECT, 21 LE REGIONI MAGGIORMENTE URBANIZZATE DELLA TERRA OGGI SONO: - Nord America: 82% della popolazione viva in zone urbanizzate - America latina e Caraibi: 81% della popolazione (la maggior parte della popolazione viva sulla costa, non tutta) - Europa (come continente, non come Unione Europea): 74% della popolazione - Asia: 50% della popolazione - Africa: 43% della popolazione RIASSUMENDO… CRESCITA DELLA POPOLAZIONE MONDIALE ↓ AUMENTO COMPLESSIVO DELLA POPOLAZIONE URBANIZZATA (PER CAUSE DIVERSE: DEMOGRAFICHE, IL MOMENTO STORICO ECC.) ↓ AUMENTO DELLA DIMENSIONE/POPOLAZIONE DELLE CITTÀ. DATI DEL: UN WORLD URBANIZATION PROJECT , 22 LEZIONE 8 1. CAMBIAMENTO NELLA FORMA DELLE CITTÀ: - Contro-urbanizzazione - Ciclo di vita della città 2. IL CASO DI LONDRA 3. LA CITTÀ ESTESA PROBLEMA SU CUI CI CONCENTREREMO NELLE PROSSIME LEZIONI: - Come le città che hanno vissuto lo sviluppo industriale classico, le quali hanno visto un boom dell’industria e dell’economia a partire dalla seconda metà del ‘900, sono poi entrare in una fase di declino. - La nostra trasformazione riguarderà le città industriali e come sono uscite/la forma che hanno acquisito. - Crescita fisica della città è legata alla crescita della popolazione. 1. CAMBIAMENTO NELLA FORMA DELLE CITTÀ: - Come i processi hanno agito sulla forma della città (specie quelle del nord del mondo che hanno vissuto il processo dell’industrializzazione classica), dal punto di vista morfologico e storico attraverso il cambiamento fisico per poi agire sull’organizzazione interna della città. TRE TERMINI FONDAMENTALI: 1. CITTÀ NUCLEARE : Si intende il concetto di città per il quale la città era un qualcosa posizionato sul territorio della quale era possibile identificare confini certi che coincidevano con i confini amministrativi. Immagine teorica che si usa di solito: quella della Città Murata, città all’interno delle mura al di fuori della quale esisteva la campagna. 2. CITTÀ ESTESA : La città che è estesa/spalmata sul territorio. Termini alternativi: Città Diramata e/o Città Diffusa. Dal punto di vista morfologico perde i suoi confini fisici ma rimangono quelli amministrativi. Perde i dati che riguardano la dimensione. 3. CITTÀ RETE : Concetto che si sovrappone con quello di Città Estesa perché la città si estende e si sovrappone con altre reti. Dal punto di vista morfologico perde i suoi confini fisici ma rimangono quelli amministrativi. Perde i dati che riguardano la dimensione. ESEMPIO, FOGGIA PERCHÉ NON HA AVUTO UNA DIRAMAZIONE/ESTENSIONE URBANA? - Perché è venuta a mancare lo sviluppo industriale, è rimasta in un contesto agricolo. Non ha avuto uno sviluppo nel secondo dopo guerra = non ha avuto quel processo diffusivo dei paesi industrializzati. - Le città industriali più o meno si basano su un modello/grafico di andamento 25 - INNER LONDON: Il nucleo storico, che copre circa la stessa area geografica del vecchio London County Council del 1890 e 1960. - OUTER LONDON: La grande distesa di periferia costituita da abitazioni e schiera e semi- indipendente. VIDEO: “FUMO DI LONDRA”: - la città di Londra era industriale, era a un livello di inquinamento altissimo negli anni 50. per una settimana Londra era invasa da smog/nebbia che uccise centinaia di persone (era un fenomeno eccezionale al tempo). A quel tempo era invivibile come città e che serviva un cambiamento epocale con una revisione dell’industria. - La parte inner London era satura e tutto attorno c’era un sistema delle fabbriche. - Il processo di diffusione della città era già in corso. - Si attua un ripensamento urbanistico della città per impedire che la crescita dell’outer London diffusiva a bassa densità (proprio perché appunto l’inner London era invivibile) continui. - Allora si crea la London Green belt (anello verde che bloccava lo sviluppo nell’outer London) 26 LEZIONE 9 CAMBIAMENTO DELLA FROMA DELLE CITTA’: A PARTIRE DAGLI ANNI 90: - si innesca un meccanismo che vede la diffusione della città allargarsi, e produce una forma della urbanizzazione nuova e inizia a basarsi su un processo che prevede: 1. Dispersione sul territorio allargato. 2. Una forma nuova dell’urbanizzazione che prevede la rarefazione e la diminuzione della densità. - Industria era il motore dell’economia e dei processi di urbanizzazione, la città cresceva in maniera continua perché le persone erano attratte dalle città. NEL 2012: - Qui si osserva un’uscita delle fabbriche dallo spazio urbano e con l’affermazione del processo di dismissione industriale o delocalizzazione. CASO DANESE: EMBLEMATICO LA CITTÀ ESTESA: 27 - È la macrocategoria che contiene due modi di organizzare il discorso: 1. IN TERMINI DIACRONICI/STOICI: la fuoruscita della città dai confini amministrativi è di un lungo corso he si innesca quando le città industrializzate avviano il processo di industrializzazione (ogni città avvia questo processo in modo e fasi diverse.) la città ha bisogno di spazio con persone che hanno bisogno di vivere in città. 2. IN TERMINI GEOGRAFICI: ovvero, dove siamo? In territorio nord-americano o nordeuropeo? LA CITTÀ ESTESA: - È un sistema territoriale urbano, che si articola in un sistema di centri vicini, legati tra loro da forti relazioni orizzontali. - Ci sono differenti termini per definire le diverse tipologie di CITTÀ ESTESA nate da differenti processi e in differenti periodi: 1. AGGLOMERAZIONE 2. CONURBAZIONE 3. DILATAZIONE MULTICENTRICA 4. PERIURBANIZZAZIONE (città diffusa, meta città) - Termini che descrivono il processo: possiamo dire che la città estesa può essersi formata con quattro modalità diverse di sviluppo, che non sono escludenti, perché sono tutti connessi ma in periodi storici diversi. I PRIMI DUE TERMINI (AGGLOMERAZIONE + CONURBAZIONE): - sono legati alla prima fase, a quello del core e dell’anello intorno (fase di pieno sviluppo industriale). Sono due processi analoghi. - Descrive quello che è successo in città nord-americane. - Sviluppo delle città fuori dai suoi confini (core + confini) compatto e continuo con caratteristiche di alta densità e con un sistema di attività simile allo spazio urbano. - Crescono per effetto del processo di inurbamento nelle città industriale da parte della popolazione agricola (e nella prima fase per la dinamica demografica). - Anni 50 e anni 70 in Italia. - Termine che usiamo per Milano: agglomerazione (ovvero che ci sia un centro principale e la fascia attorno). Le città crescono per via dell’agglomerazione/danno vita alla agglomerazione. - Sud del mondo: soni grandi agglomerazioni che tengono più forma amministrative. GLI ALTRI DUE TERMINI (DILATAZIONE MULTICENTRICA + PERIURBANIZZAZIONE): - si riferiscono alla seconda fase dello schema, a partire in relazione al processo di deindustrializzazione. Descrive quello che è successo nel mondo europeo. - Si riferisce alla nebulosa attorno, a quello che è successo di fuori. 1. AGGLOMERAZIONE: - Le città formate da spazi edificati continui e compatti perdono il nome di Agglomerati urbani. 30 L’URBANO OGGI: - Quell’insediamento urbano caratterizzato dalla contiguità fisica degli edifici e dalla presenza di una popolazione numerosa (anche se spesso questo insediamento è reso meno riconoscibile dall’espansione massiccia che ne ha confuso i confini) - Quell’insieme di insediamento, risultato di processi di urbanizzazione spazialmente discontinui, legati alle aree urbane maggiori e che si connettono tra loro formando reticoli e insediamenti lungo i principali assi vari, lungo le coste e il fondovalle. CONSUMO DI SUOLO, URBAN SPRAWL (TERMINE IN INGLESE ASSOCIATO): - Fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. - Si riferisce a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative. - È un processo dovuto alla costruzione di nuovi edifici e infrastrutture dell’espansione delle città, alla conversione di terreno entro un’area urbana, all’infrastrutturazione del territorio. - È definito come una variazione della copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato) ESISTE IN ITALIA UNA NORMATIVA PER IL CONSUMO DI SUOLO? - No, ci sono le norme urbanistiche ma non di consumo di suolo. LEZIONE 11 COSA È URBANO OGGI? - Rappresenta una continuità tra il presente e il passato. La città diffusa è un oggetto complicato in cui si contrappongono forme insediative differenti. - Non c’è più l'insediamento compatto e la presenza di industrie. - È quell’insediamento urbano caratterizzato dalla contiguità fisica degli edifici e dalla presenza di una popolazione numerosa. Si può definire come tutta la zona abitata dei paesi più sviluppati, un insieme di insediamenti di origine differente spesso anche diffusi. - È andato a scomparire lo spazio puramente rurale, la popolazione dedita alle attività rurali e che abita in questi luoghi è scesa sotto il 5%. SPAZI RURALI: - Tuttavia, fuori dagli ambienti costruiti abbiamo spazi che a vista possiamo definire “rurali” come nel sud di Milano o in Emilia-Romagna. - Qui l’agricoltura si distacca completamente dalla componente rurale intesa come nel passato, se osserviamo un campo abitato non significa che quell'ambiente è di tipo rurale, la campagna oggi è urbanizzata da molti punti di vista: impiega pochi soggetti, molto spesso è completamente meccanizzata, con proprietà terriere molto ampie, in cui la parte a vista rurale non è esclusa da insediamenti urbani in quanto ad es. quella della Romagna è attraversata da autostrade, ci sono capannoni dispersi, lotti abitativi collegati alla città. 31 PERIRUBANO: - Spesso nelle aree del periurbano la densità è molto bassa e il territorio è coltivato a livello agricolo, spesso di tipo intensivo, ma queste zone non hanno niente a che fare con le campagne del passato. - Gli stessi abitanti di queste aree non subiscono più situazioni di alterità come in passato (es. non riuscire a raggiungere gli ospedali) e non vivono in situazioni di disagio: la città ha permeato territori che in passato erano diversi dallo spazio urbano. Questi luoghi vengono definiti come RURBANIZZAZIONE: una specie di periurbano ancora a più bassa densità. Queste sono zone ai bordi delle metropoli che hanno subito un processo di urbanizzazione e che offrono le stesse possibilità e opportunità di chi vive ad esempio nel core. - La RURBANIZZAZIONE non è uno stato permanente, si presume che successivamente il periurbano si espanderà anche a queste zone, la densità e gli insediamenti aumenteranno. L’edificazione è di tipo discontinuo ed è un qualcosa che va ad occupare moltissimo suolo. PERCHÉ MILANO SI È ESPANSA A NORD E NON A SUD? 1. per la prossimità a nord verso zone più interessanti come la Svizzera, inoltre il nord era ricco di filande che funzionavano grazie all’energia idroelettrica prodotta dai fiumi 2. perché a sud il territorio è estremamente fertile grazie alla presenza dei fiumi provenienti dalle alpi e che in passato si prestava poco per l’urbanizzazione per problemi idrici DOVE TROVIAMO IL PERIURBANO IN ITALIA (OLTRE CHE A MILANO)? - In tutta la zona del Veneto: per chilometri vediamo un continuo di edificazione fatto di villette e capannoni, non c’è però una polarità centrale come Milano per la Lombardia, sono città di medie dimensioni intorno alle quali sono cresciute le zone urbanizzate. - In generale, comunque, la peri urbanizzazione è diffusa in modo adiacente alla zona costiera, fatta eccezione per la zona interna dell’Emilia-Romagna e del Friuli. Questi territori non hanno assistito al processo di industrializzazione, deindustrializzazione. - lo sviluppo qui è iniziato negli anni ‘70, tant’è che negli anni prima queste erano zone di emigrazione. La peri urbanizzazione a livello paesaggistico è uguale a quella di Milano. - Tutto questo processo porta con sé il CONSUMO DI SUOLO= processo di impermeabilizzazione dei terreni; un suolo è consumato quando da naturale passa ad essere ricco di servizi urbani costruiti sopra esso. - L’ISPRA annualmente pubblica report sul consumo di suolo e tra l’altro in Italia non c’è una legge per la regolamentazione e la limitazione di questo processo. - Le zone che più consumano suolo sono quelle costiere, per lo sviluppo turistico, e quelle pianeggianti. Quelle zone che hanno una percentuale di consumo di suolo sotto la media sono i territori montagnosi come ad esempio il Molise. - Sorge un altro problema legato al fatto che molte regioni consumano molto suolo nonostante abbiano una densità abitativa molto bassa come ad esempio la Valle d’Aosta, in confronto la Lombardia è sotto la media in quanto consuma tantissimo suolo ma ha anche una densità abitativa vastissima. Avviene questo perché il passaggio da una zona rurale a una urbana, con degli insediamenti porta con sé numerosi oneri che ricadono sulle industrie/fabbriche che andranno a possedere quel territorio, avvantaggiando e offrendo un guadagno ai comuni. Le ragioni reali per cui avviene questo sono numerose, gli oneri per i comuni, la speculazione edilizia, la criminalità organizzata. 32 - Il consumo di suolo è poi legato a tutti quegli edifici che vengono costruiti e abbandonati. L’inversione che osserviamo nel grafico nel 2008 è dovuta alla crisi dei mutui partita dagli USA, che in un certo senso per il consumo di suolo è stato un bene. DILATAZIONE MULTICENTRICA: LA CITTA’ DIFFUSA NEGLI USA - La dilatazione urbana delle città americane è simile alle zone periurbane italiane: troviamo città discontinue a maglie molto larghe, basate su un uso generalizzato dell’automobile. - Si espande in territori poco popolati, circostanti, distribuendo in essa i suoi quartieri e i suoi centri specializzati nelle diverse funzioni. In alcune zone queste si affiancano a città con forme più antiche, più simili alle nostre. Il termine che si usa è SPRAWL, a volte usato come sinonimo di consumo di suolo. IL CONSUMO DI SUOLO AMERICANO È DIVERSO RISPETTO AL NOSTRO: 1. gli insediamenti nascono da territori vergini, in cui non c’era nulla, che non hanno una storia insediativa passata e quindi possono costruire insediamenti molto regolari. 2. Inoltre, hanno uno spazio infinito a disposizione, la città si può espandere moltissimo e ciò avviene in concomitanza con lo sviluppo demografico. 3. La proprietà immobiliare è poi concepita in modo diverso. LEZIONE 12 NOTA: - 2/11/2022: BACKUP DEL CORSO (SE RICHIESTO) DILATAZIONE MULTICENTRICA: - Termine usato per descrivere il processo in ambito nordamericano (Stati Uniti) e parzialmente per il Canada a partire del 900 in poi. PERIURBANIZZAZIONE + DILATAZIONE CULTICENTRICA i) LE SOMIGLIANZE: Il termine DILATAZIONE MULTICENTRICA è inseribile affianco al processo di PERIRUBANIZZAZIONE perché è questa che è imitativa al processo di dilatazione multicentrica. (sono termini paralleli) 1. negli spazi di dilatazione multicentrica hanno abitazioni che assomigliano (la villetta e case basse) 2. un utilizzo generalizzato dell’automobile, una tendenza allo spostamento causato dalla non prossima immediata al lavoro o all’istruzione, le persone si postano per andare a lavorare, studiare e consumare. 3. sono entrambi aree zonizzate in cui le attività sono localizzate in punti diversi, in cui la città al di fuori non ha una mescolanza di servizi come si troverebbe nella città centrale 4. Nelle zone di dilazione multicentrica e nel periurbano ci si vive da una parte e da un'altra si lavora, si studia ecc. 35 si localizza li (siamo negli anni del cinema classico) 4. Bisogno di equilibrio territoriale a livello nazionale tra parte est e ovest - ANNI 80: LOS ANGELES era vista come il futuro di città a libello globale, parzialmente vero perché la forma della città regione/di ampiezza regionale tenuti insieme con un unico sistema è la relata di tanti territori come la Lombardia. PARTE DI NEOURBANITA: parte finale di disurbanizzazione e riurbanizzazione, quando viene meno la densità (le facciate/pareti elle case attaccate) con insediamento disperso come LOS ANGELES. NEOURBANITA’ SVUOTAMENTO CENTRALE ESTENSIONE DELLA CITTA’ (PERIURBANIZAZZIONE) CRISI DELLA CITTA’ AFFERMAZIONE DI UN MODELLO ‘AMERICANO’ NUOVA ATTRATTIVA (RIURBANIZZAZIONE) CONSUMO DI SUOLO ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LA CITTA’ RETE: - Fa attenzione sulle relazioni all’interno dello spazio, ai collegamenti tra oggetti e cose sul territorio e come questi collegamenti sono legati e inscindibili dalla forma della città. - Riguarda la dimensione reazionale (quali sono i punti ciechi delle relazioni?) - È una rete di città che hanno tra loro reazioni particolarmente intense. (come LOS ANGELSES che è una membrosa di insediamenti sparsi con popolazioni diverse e autostrade. La fascia del pendolarismo lontano connettendo comuni e luoghi ancora più lontani da essa) - Sottostante questo termine di RETE ce quello di FUNZIONE TIPI DI RETI: 1. LA RETE FISICA: un territorio con una estensione e sistemi di infrastrutture che connettendo i vari poli (reti di trasporto, si vedono) 2. RETE FUNZONALE: le città hanno tra loro relazioni molto intense (flussi di beni, informazioni e persone, reti di comunicazione). sono le relazioni e gli scambi economici. RETI IMMATERIALI. Anni 90: fase che si manifesta in Italia. Nel centro dll città (zona compatta) ce uno stretto legame con la zona al di fuori . 36 HUB AEROPORTUALI: Aeroporti Sono I Punti Di Partenza Delle Reti Degli Aeroporti. LEZIONE 13 ANNI ‘70 DEL 1900: - Il concetto di rete e il ragionare delle reti che tengono insieme il territorio prende un’accelerazione, QUESTO PERCHÉ(?) si afferma l’informatizzazione (la rete del web: tutto il sistema mondiale urbano è connesso) + i mezzi di trasporti sono diventati sempre più veloci. Il sistema si va accelerando e complicando (complicando dove arrivano) e contemporaneamente all’espansione della città (sono collegate: espansione delle reti + della città). - La rete globale che si espande in quegli anni viene a portare alla parola di ‘GLOBALIZZAZIONE’ che impone la velocità e l’intensità dei flussi, degli scambi e delle informazioni del processo. - GERARCHIA: Quando si parla di reti, si ha in mente che all’interno della rete ce il termine di ‘GERARCHIA’. Termine che nel tempo ha cambiato il significato. Legato al concetto di FUNZIONE URBANA. 1. AREA METROPOLITANA: Unità spaziale urbana composta da una città centrale (metropoli: un polo urbano che hanno una specializzazione/la base economica che è legata all’attività del settore terziario e quaternario/funzioni del più alto livello) di sufficiente dimensione demografica (dipende da dove ci si trova) e da aree urbanizzate gravitanti (in cui ce una polarità centrale e che per le funzioni di alto livello fai riferimento alla città centrale) intorno alla città centrale e con questa strettamente correlate (relazione tra città centrale e territorio che gravitano attorno), attraverso movimenti pendolari (per il fatto che le aree urbanizzate gravitano attorno alla città centrale). Il territorio attorno, densamente abitato ma anche con 37 spazi rurali, ma con popolazione quasi esclusivamente impiegato in attività extra-agricole DIFFICOLTÀ DELLA DEFINIZIONE: è una definizione generica. Il concetto di area metropolitana (che ragiona sulle relazioni territoriali) può significare tante cose diverse a seconda dei parametri presi in considerazione. Dipende da chi dichiara il termine. ESTENSIONE/CONFINE DELL’AREA METROPOLITANA: DIPENDE DAI PARAMETRI CHE USI. LE 14 CITTÀ METROPOLITANE IN ITALIA: - CITTÀ METROPOLITANA: Strumento Amministrativo Per Gestire In Termini Amministrativi. - NEL 2014: si istituiscono le 14 città metropolitane e le provincie non sono più elettive (non si vota più: viene declassato a un organismo intermedio) - Si usano le provincie per definire i confini della città metropolitana. - LA CITTÀ METROPOLITANA: Un’area metropolitana con al centro una metropoli, chiamandole così città metropolitane. - Dove non sono state istituite le città metropolitane rimangono le province. - LA CITTÀ METROPOLITANA NON RISOLVE/GESTISCE TUTTI I PROBLEMI: No azione collettiva sul traffico a BUCCINASCO, MILANO (fenomeno recente) CITTA’ METOROPOLITANA e AREA METROPOLITANA sono due concetti diversi! - La CITTÀ METROPOLITANA: un ente con confini della provincia, obbiettivi dell’ente è gestire il territorio. - L’AREA METROPOLITANA: non ha confini decisi che dipendono dai parametri che usi. La CITTÀ METROPOLITANA cerca di gestire l’AREA METROPOLITANA ma che è difficile da fare perché’ è vasta. È come si muove la gente sul territorio, deve essere gestita. POPOLAZIONI URBANE NELLA “NUOVA CITTÀ” PER GUIDO MARTINOTTI - I RESIDENTI - I NON REISDENTI: Pendolari, City users (persone che vengono in città per usufruire di un servizio), Business Person (Persone che vengono in citta non per lavorare ma per partecipare a delle attività legate al business come una riunione, una fiera.) LEZIONE 14 AREA METROPOLITANA - Organizzazione territoriale dal punto di vista morfologico affine alla città estesa, nebulosa di urbanizzazione. 40 luoghi.), e non come descrittore di categoria (esempio: etichetta di una città come mineraria). Significa ragionare su quello che ce (le attività nelle città), come impattano sulla singola città e come mettono la città in relazione con i territori circostanti? È una lettura che ha al centro il concetto di rete e relazione. Come una funzione (ESEMPIO: Milano come una città del design) impatta sul territorio e cosa muove (entra in gioco il movimento relazionale e non quello descrittivo). Non guardiamo le attività in termini qualitativi. COSA SONO LE FUNZIONI URANE? - Le funzioni urbane sono tutte le attività che realizzate nella città da cittadini, imprese e istituzioni (le chiese, le forze dell’ordine…enti che non sono imprese). - Le funzioni garantisco la vita della città e inseriscono le città in un sistema di relazioni. (La città muore se perde la popolazione, se diventa povera e se non riesce a garantire i servizi minimi. ESEMPIO: DETROIT che perde metà della sua popolazione in un lasso di tempo breve e non riesce a garantire i servizi minimi come la raccolta di rifiuti.) - Le città sono SISTEMI APERTI e tramite le funzioni intrattengono rapporti con territori esterni e con gli altri centri. (SISTEMI APERTI: hanno bisogno di materiale che entra nel suo centro oppure esportato (come i beni lavorati di alta valore aggiunto/beni materiali o anche beni immateriali). - Le attività garantiscono le reti (reti che mettono in collegamento la città con l’esterno), le città non sono autosufficienti da solo, hanno bisogno di una relazione con l’esterno. - Le città sono in constante SQUILIBRIO ENERGETICO: È in constate deficit di energia ed emette tanti scarti e rifiuti. (ECONOMIA CIROCLARE: Modello per diminuire gli scarti) FUNZIONI URBANE COME FATTO GEOGRAFICO: - Le funzioni, come un fatto geografico, hanno un RAGGIO DI AZIONE (detta anche PORTATA, ovvero un’estensione spaziale della sua attività (fin dove arriva la sua area di gravitazione): 1. ATTIVITÀ LOCALE: Le funzioni si realizzano all’interno della città per soddisfare bisogni interni della città. Hanno dimensione restretta che si muovono all’interno dello spazio urbano. Non realizzerà mai una crescita economica una città che ha SOLO attività locali. 2. ATTIVITÀ ESPORTATRICE: Funzioni che realizzano beni e servizi fruiti esternamente alla città, hanno un raggio che può variare di ampiezza. Sono queste le funzioni che garantiscono alla città un surplus tale da poter ‘crescere’ o garantirsi l’arrivo di beni o servizi realizzati esternamente. Sono quelle attività che mettono in relazione la CITTÀ (che è un SISTEMA APERTO) con il territorio circostante e che definiscono quindi l’organizzazione del territorio in aree di gravitazione, in sistemi gerarchici urbani e di rete. CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’: 41 1. ATTIVITA’ MICRO-REGIONALI: Raggio fino a 10 km (Quartiere- agglomerato urbano) (Le attività locali) ESEMPIO: Istruzione primaria e secondaria, locale, museo ecc. (ESTRAZIONE PETROLIO). 2. ATTIVITA’ MESO-REGIONALI: Raggio fino a 100km (Area Metropolitana, regione). ESEMPIO: Compagnia, teatrale, università ecc. (LAVORAZIONE DEL PETROLIO). 3. ATTIVITA’ MACRO-REGIONALE: Raggio sopra i 100 km (Grande regione; grandi spazi continentali, intercontinentali.) ESEMPIO: Centri di elaborazione artistica, grandi università, festival internazionali. (COMMERCIO E TRASPORTO DEL PETROLIO). - Piu è speciale l’attività, più sarà rara e più attira/vende da molto lontano. - Piu l’attività è standard e generica, più sarà frequente sul territorio (non sarà rara) e meno ricercata. POSSIAMO CLASSIFICARE LE CITTÀ IN BASE ALLE DIVESRE TIPOLOGIE DI FUNZIONI CHE SI TROVANO AL SUO INTERNO: 1. CITTÀ MONOFUNZIONALI O SPECIALIZZATE: Città nelle quali ci e una topologia di funzioni prevalente (LAS VEGAS – Città del gioco, PERUGIA – Città universitaria.) Sono città specializzati in alcuni settori, questa città può andare in crisi facilmente. Finché la mono funzionalità è forte la città funziona bene…fino a quando arriva auna perturbazione. (NON SIGNIFICA CHE CE SOLO QUELLO…MA CHE HA UN PESO VALENTE SU TUTTI GLI ALTRI) 2. CITTÀ MULTIFUNZIONALE: Città piccole/grandi in cui vi è un insieme più o meno equilibrato di funzioni. Caso delle maggior parte delle città nel mondo oggi, non ci sono necessariamente delle attività che pesano più delle altre. FIAT A TORINO: ADDETTO NELL’INDUSTRIA SULLA POPOLAZIONE ATTIVA: - 1961 – 61% - 1971 – 62.3% - 1981 – 51.5% L’ECONOMIA URBANA: - Pensiamo alle istituzioni. - L’economia urbana è fatta anche dalla cultura (che la pensiamo come fatto economico). 42 LEZIONE 16 RICAPITOLANDO… DOMANDE/APPROFONDIMENTI: 1. AGGLOMERAZIONE + CONURBAZIONE: POSTGUERRA MONDIALE, FASE INDUSTRIALE . DANNO FORMA ALLE… AREE METROPOLITANE: POST-INDUSTRIALE: PERIURBANIZZAZIONE succede (città si diffonde in una dimensione regionale) 2. DIFFERENZA MEGALOPOLI + MEGA REGIONE URBANA: MEGALOPOLI: partendo da una agglomerazione che diventa un’area metropolitana, che si amplia in un sistema macroregionale che fu coniato MEGALOPOLI, metà anni 70 da Gottman (osservazione in nord America sulla costa est). Le città sono complementari tra di loro (non gerarchica). MEGA REGIONE URBANA: Anni 2000, Si applica vari contesti territoriale. Non è una definizione rigida come quella di GOTTMAN, significa città rete, è un sistema territoriale rete. È come se la MEGALOPOLI fosse il prototipo di MEGA REGIONE URBANA 20/30 anni dopo. Se siamo nel mondo preindustriale o con diverso sviluppo industriale: si usa GIGANTISMO URBANO o MEGA CITTÀ (agglomerazioni con più di dieci milioni di abitanti) 3. INERZIA URBANA: Si collega al discorso delle PLANITEMITRIE, si intende ragionare sul fatto che le città tendono a non modificarsi e a mantenere saldi la forma e gli elementi iniziali. (una città di fondazione romana tende nel corso della storia a mantenere quegli impronti iniziali). È quando i sistemi sotto attacco che riescono ad agire e ripristinare le condizioni di partenza. 4. RESILIENZA URBANA: Un sistema che resiste al cambiamento (adattandosi) essendo capace di ricostruire le condizioni di partenza. È un sistema quando agiscono delle forze esterne che vanno a rompere o incidere negativamente sul sistema ma il sistema va a ripristinare le condizioni di partenza. ESEMPIO: Città del sud del mondo rispetto a quello dei nord del mondo…inondazione potrebbe essere disastroso per le città al sud rispetto a una città ricca del nord. (impatti diversi e sistemi diversi nella loro resistenza.
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