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Fine Monarchia e ascesa Nazionalsocialismo in Germania: dalla Rivoluzione a Hitler, Appunti di Storia

La situazione politica in germania dopo la fine della prima guerra mondiale, dalla fine della monarchia fino all'ascesa di adolf hitler e del partito nazionalsocialista. Il testo tratta della creazione della repubblica, della rivolta di spartaco, delle elezioni per l'assemblea costituente e della costituzione della repubblica di weimar. Vengono inoltre descritte le opposizioni di destra e di sinistra, il colpo di stato di puisch e la crisi economica che portò alla paralisi dell'economia e alla sospensione dei pagamenti di guerra. Infine, viene narrata l'ascesa di hitler e del partito nazionalsocialista, la loro organizzazione paramilitare e i loro tentativi di colpo di stato.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 25/01/2020

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gloria-paolini 🇮🇹

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Scarica Fine Monarchia e ascesa Nazionalsocialismo in Germania: dalla Rivoluzione a Hitler e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Dopo la fine della prima guerra mondiale in Germania si è venuta a creare una situazione per cui, al termine di una settimana di agitazione rivoluzionaria, che aveva costretto il kaiser Guglielmo II ad abdicare, portando l’instaurazione della Repubblica il 9 Novembre 1918, con a capo un governo provvisorio guidato Frederick Elbert (?). Due giorni dopo, Elbert firmò l’armistizio con le potenze alleate a costo di durissime condizioni per la Germania. L’armistizio firmato da Elbert fu fortemente criticato soprattutto dagli esponenti di destra, che cominciarono a far circolare il mito della pugnalata alle spalle; questo perché si attribuiva la sconfitta della Germania anche al tradimento che era stato organizzato dalle forze politiche che avevano dato origine alla Repubblica. Il governo di Elbert è ostacolato sia dai partiti di destra che da quelli di sinistra. Infatti questo governo Social democratico di cui Elbert faceva parte non aveva trovato appoggio neppure nell’estrema sinistra che, nei primi giorni di Gennaio 1919, aveva dato origine ad una rivolta guidata dal partito comunista tedesco, nato alcuni giorni prima dall’unione di alcuni gruppi di estrema sinistra, tra i quali spiccavano gli Spartachisti, cioè gli esponenti della lega di Spartaco. Lega che era già stata fondata nel 1916 dal momento in cui alcuni gruppi di sinistra si erano staccati dal partito Socialista perché rifiutavano l’appoggio che questo aveva dato alla guerra. Questa rivolta fu però repressa dopo una settimana di sangue. Per sedarla vennero utilizzati i cosiddetti corpi franchi (gruppi paramilitari formatisi dopo il termine della guerra mondiale composti da reduci volontari guidati da ex ufficiali imperiali. Questa controrivoluzione vide come prime vittime i capi della lega di Spartaco (Lieb Kencht e Rosa Luxenburg) , che vennero arrestati e giustiziati senza processo. Dopo la loro morte il partito comunista tedesco entrò a far parte della terza internazionale. Sempre nel Gennaio del 1919 ci furono delle elezioni per formare un’assemblea costituente che avrebbe dovuto dar vita ad una costituzione. In queste elezioni la maggioranza fu del partito social demoraco. Creata questa assemblea costituente, che si riunì a Beimar, elaborò la costituzione che entrò in vigore nell’agosto del 1919. La Germania era dunque una Repubblica federale. Questa costituzione non piacque ne agli esponenti di destra ne a quelli di sinistra; infatti la repubblica dovette fare subito i conti con le forze di estrema destra le quali organizzarono un colpo di stato “Puisch” nel 1920, che però fallì a causa dell’opposizione della borghesia e dei vertici dell’esercito che volevano mantenere l’ordine nella nazione. Questo perché la situazione nella Germania del dopoguerra era critica non solo dal punto di vista politico ma soprattutto per ragioni economiche, ovvero le clausole imposte dal trattato di Versailles, tra queste il pagamento di 269 miliardi di marchi da pagare in oro alle potenze vincitrici per i danni. Clausole imposte per mirare al mettere in ginocchio la Germania. Quest’ultima chiese di poter pagare la sanzione in maniera dilazionata. Richiesta che fu respinta dalle potenze vincitrici. Così, da un lato l’instabilità della repubblica di Beimar, da un altro le sanzioni imposte dalle potenze vincitrici, si arrivò alla paralisi dell’economia. Tanto che la Germania fu costretta a sospendere il pagamento dei debiti di guerra alle potenze vincitrici. Nel 1923 la Francia reagì al mancato pagamento della Germania occupando militarmente il bacino minerario della Cur, regione tedesca ricca di giacimenti minerari, andando a peggiorare ulteriormente la situazione. In questa situazione di grande crisi, economica, sciale e politica un ex caporale di origine austriaca di nome Adolf Hitler nel 1920 fondò un partito di estrema destra chiamato “partito nazional socialista dei lavoratori” meglio noto con il nome abbreviato “partito Nazista” il cui simbolo era la croce uncinata o svastica. All’interno di questo partito fu creata una struttura paramilitare chiamata SA (reparti d’assalto) la cui divisa era una camicia di colore scuro. Si ispirarono al metodo degli squadristi fascisti, ovvero l’estrema violenza, i metodi terroristici, uso sistematico della violenza contro i militanti di sinistra ed aveva come obiettivo quello di creare un regime totalitario. Nel 1923 Hitler organizzò un nuovo colpo di stato contro il governo regionale bavarese che però fallì. Hitler fu arrestato e condannato a cinque anni di prigione dei quali sconterà soltanto un anno. Questa esperienza contribuì a far si che Hitler maturasse l’idea che la via dell’illegalità non era quella giusta per prendere il potere. Decise dunque di cambiare strategia e prendere il potere con l’arma della legalità. Nel frattempo in Germania cominciarono ad arrivare i finanziamenti del piano Goz. Finanziamenti approvati dagli Stati Uniti che prevedevano l’afflusso di capitali statunitensi in Germania per permettere all’economia tedesca di riprendere e pagare i propri debiti. In seguito al piano Goz accade anche che la Francia comincia a ritirare le sue truppe dal bacino minerario, completato nel 1925. Nel 1925 avviene anche che Francia e Germania firmarono un patto a Locarno, in base al quale diventavano definitivi i principi stabiliti dal trattato di Versailles e in particolar modo i tedeschi riconobbero ai francesi la cessione dell’Alsazia e della Lorena, inoltre si impegnarono a non utilizzare le armi per rovesciare la situazione politica che era stata raggiunta. Questo clima disteso che si era venuto a creare tra Francia e Germania venne definito “spirito di Locarno”. La Germania entrò a far parte della società delle nazioni, segno tangibile di una riappacificazione. Un ulteriore passo nella distensione dei rapporti internazionali avvenne poi nel 1929 con il piano Young. Dal nome del finanziere americano Owen Young, presidente della commissione internazionale per le riparazioni di guerra, il quale intraprese una nuova iniziativa in favore della Germania. Questo piano prevedeva una diminuzione delle riparazioni di guerra dovute dalla Germania ai paesi vincitori e accettava la richiesta di dilazionare i pagamenti dei debiti di guerra nell’arco di sessanta anni. Inoltre stabiliva la fine dell’occupazione della Renania da parte delle truppe Franco-Belghe che era stata stabilita dal trattato di Versailles.
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