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Germania dopo la prima guerra mondiale, Appunti di Storia

Cosa accade in Germania dopo la Prima Guerra Mondiale ?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 28/05/2018

mariachiara-sci
mariachiara-sci 🇮🇹

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Scarica Germania dopo la prima guerra mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! COSA ACCADE IN GERMANIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE? In Germania abbiamo una grave situazione di crisi sociale, politica ed economica. Dopo la Russia, la Germania fu la nazione più toccata dai fermenti rivoluzionari. La monarchia cadde per motivi insurrezionali scaturiti dall’ammutinamento dei marinai della flotta Kiel, ai quali si unirono gli operai della città. Insieme diedero vita a consigli rivoluzionari ispirati ai soviet. Anche Berlino e Monaco insorsero il 9 novembre 1918 venne proclamata la Repubblica. Si diffonde il motto della “pugnalata alla schiena”, in quanto si pensava che la Germania aveva ancora la forza di combattere, e molti si sentivano traditi (la febbre rivoluzionaria aveva costretto la Germania alla resa). I social democratici costituirono un governo provvisorio retto da Ebert, esponente del Partito socialdemocratico (SPD) che rifiutava l’ipotesi rivoluzionaria e mirava a democratizzare il paese. Guglielmo II, intanto, era fuggito in Olanda. Il governo dovette affrontare i socialrivoluzionari, che si erano stretti nella Lega di Spartaco e avevano come obbiettivo di instaurare una repubblica socialista di stampo sovietico. Gli spartachisti fondarono il partito comunista tedesco (KPD), che aveva come leader Rosa Luxembourg. Per opporsi a soluzioni di stampo sovietico il SPD dovette appoggiarsi ai militari, i “Freikorps” (corpi franchi), formati da soldati che si erano rifiutati di abbandonare le armi ed erano comandati da ufficiali nazionalisti, che repressero i tentativi rivoluzionari. In particolare si ricorda la sollevazione stroncata durante la cosiddetta “settimana di sangue”, dopo la quale la Luxembourg e altri esponenti del partito vennero arrestati e fucilati. Successivamente vennero indette le elezione per l’Assemblea costituente, tenutesi a suffragio universali nella città di Weimar (da cui prende il nome la Repubblica). L’11 agosto 191 l’Assemblea presenta la Costituzione della “Repubblica di Weimar”, votata dai socialdemocratici. PRINCIPI CARDINE DELLA REPUBBLICA DI WEIMAR E’ una costituzione moderna ispirata ai principi della democrazia borghese e prende la forma di uno stato federale, che riconosce l’autonomia ai vari territori. Il Presidente della Repubblica ha ampi poteri, 7 anni di mandato, è eletto col suffragio universale. Col suffragio universale propriamente viene eletto anche il Parlamento. Abbiamo poi un Cancelliere (capo del governo) e dei ministri, che sono responsabili davanti al Presidente e al Parlamento. La Repubblica di Weimar ebbe da subito problemi di governabilità, data la fragilità istituzionale, la frammentazione delle forze politiche. Il SPD dovette allearsi forzatamente con il Centro cattolico, ma facevano fatica a governare insieme. Si formarono quindi delle coalizioni non compatte, accomunate solo dall’avversione a ogni restaurazione imperiale o autoritaria. particolarmente votati erano la destra conservatrice e autoritaria e il Partito comunista. Insomma si registrò un’elevata instabilità di governo, che portò alla caduta della Repubblica nel ’33. Nasce nel ’19 il Partito tedesco dei lavoratori, che poi viene chiamato Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori o NSDAP, cui si unisce Adolf Hitler (caporale di origine austriaca che aveva combattuto nell’esercito tedesco durante la Prima guerra mondiale): egli diventerà ben presto il capo del partito “nazista” (abbreviazione). Il NSDAP era un partito antidemocratico, ha come simbolo la svastica (croce uncinata), si serviva della violenza nella lotta politica, e aveva come obbiettivo principale quello di combattere il trattato di Versailles e passare l’umiliazione che ne era derivata, facendo leva sul forte sentimento nazionale tedesco. C’è quindi questo desiderio di “revenche” (nazionalismo revanscista e una forte avversità verso la classe politica repubblicana, considerata responsabile della firma del trattato di pace, che stabiliva le durissime condizioni a carico degli sconfitti, ad esempio la smilitarizzazione lungo il Reno e le riparazioni di guerra (somma che la Germania avrebbe dovuto pagare come risarcimento dei danni inflitti alle potenze vincitrici), il risentimento generato dal trattato di Versailles contribuì all’avanzata dello schieramento nazionalista e antidemocratico di destra, ma essendo molto frammentato non poteva andare al governo, che viene invece assunto dal Centro cattolico. Ricordiamo che nel 1920 Hitler aveva pronunciato il proprio programma elettorale (Discorso di Monaco), visto come atto di nascita del Partito Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (Nazismo) in cui esponeva l’obiettivo di voler creare una grande Germania che unisse tutti coloro che parlavano e amano sangue tedesco, oltre a volere abrogare il Diktat di Versailles, a chiedere il cosiddetto “spazio vitale” per risollevare l’economia tedesca. Nel 1921-1923 i governi che si succedono alla guida della Repubblica di Weimar riescono a pagare le prime rate delle riparazione delle spese di guerre: non volendo esasperare i cittadini con troppe tasse, aumentarono la stampa di carta moneta, con la conseguente svalutazione del marco. Nel 1923 Francia e Belgio non ricevono la rata annuale delle spese di guerra ed inviano un esercito per occupare la ricca e industrializzata regione della Ruhr. La crisi della Ruhr rappresenta il tracollo dell’economia tedesca. Intanto il governo della Repubblica è presieduto da Stresemann (destra moderata) convinto che il recupero della Germania possa avvenire solo dopo un accordo con le potenze vincitrici; i gruppi di desta lo accusano di debolezza e tradimento. Sempre nel ’23, a Monaco col partito Nazionalsocialista Hitler cerca di prendere il potere con la forza. Il complotto venne represso e Hitler fu condannato a cinque anni di carcere, durante i quali scrive la propria autobiografia politica “Mein Kampf” (1925), cioè “La mia battaglia”, dove perfeziona il programma politico del Nazionalsocialismo: 1. risentimento per la sconfitta tedesca nel primo confitto mondiale 2. rifiuto delle clausole del Diktat di Versailles 3. espansione in Europa (chiedere terre per realizzare lo spazio vitale) 4. nazionalismo-Pangermanesimo-il Volke (popolo-nazione) è legato non alla Kultur (cultura) ma al sangue-razza 5. gerarchie delle razze: la razza ariana (tedesca) è intesa come costruttrice di cultura; la razza slava è inferiore, non ha una sua patria, è dispersa, è priva di sentimenti; la razza ebrea è maledetta, è da sopprimere. 6. militarismo ed apologia della guerra. Nel 1924 prosegue la strategia Stresemann e l’accordo con le potenze vincitrici viene travolto grazie al piano Dawes (dal nome del ministro USA): la Germania torna in possesso della Ruhr e riceve finanziamenti, prestiti dagli USA, cos’ che l’economia tedesca potesse riprendersi e tornare a sostenere le spese di guerra. Nel 1925 vengono indette nuove presidenziali. Il paese svolta decisamente a destra e viene eletto Presidente della Repubblica il maresciallo Hindenburg definito “simbolo vivente del passato imperiale”. Nel 1926 si mostra il doppio volto del Nazismo, in quanto c’era da un lato un partito presente in Parlamento e dall’altro lato uno squadrismo (SA - squadre d’assalto; SS - squadre di protezione) Hitler si è ovviamente ispirato alla situazione italiano dove lo stesso doppio volto volto di squadrismo (violenze) e parlamentarismo era già presente nella politica di Mussolini. Nel 1929 abbiamo il crollo economico degli Usa (crollo Borsa Wall Street) e ciò fa sentire i suoi effetti in tutt’Europa, soprattutto in Germania (crolla il progetto del Piano Dawes). Terminati i prestiti, l’economia torna debolissima. I tedeschi perdono ogni fiducia nel governo e il Nazismo fa leva proprio sulla sfiducia politica e sulla frustrazione di alta borghesia, piccoli risparmiatori e disoccupati. Nel 1930 vi sono nuove elezioni. Il partito nazista ottiene più del 18% dei voti e alle elezione del ’32 è il primo partito tedesco. E’ però da ricordare che il clima in cui si era svolta la campagna elettorale era da guerra civile. Nel 1933 Hitler vinse alle elezioni e ottenne da Hindenburg la nomina di Cancelliere, Primo Ministro e Capo del governo. Il governo presieduto da Hitler era stato voluto dai conservatori per inglobare e strumentalizzare il NSDAP, che godeva del sostegno di vari strati della popolazione. A questo punto gli eventi precipitarono: le squadre incendiano la sede del Reichstag (23 febbraio 1933). L’attentato venne attribuito ai comunisti e Hitler usò l’arma del complotto. Il Parlamento dichiara lo stato d’emergenza e attribuisce tutti i poteri al Capo del governo. Questo segna la fine della Repubblica di Weimar e l’inizio del TOTALITARISMO NAZISTA. La Germani uscì della Società delle Nazioni, lo Stato venne strutturato in senso centralistico, furono incarcerati e uccisi gli oppositori politici e i collaboratori scomodi (“Notte dei lunghi coltelli”). Viene poi creatala “Polizia segreta di Stato” detta Gestapo. Nel 1934 muore Hindenburg e Hitler diventa Presidente della Repubblica e capo dell’esercito. Hitler è ora Capo di partito, Capo del governo e Capo di stato (capo = Fuhrer): fusione tra stato e partito, tipica del totalitarismo. Ricordiamo nel ’33 i primi atti politici del totalitarismo teso al controllo dello stato e della società: • dichiarati fuori legge tutti i partiti • chiusi tutti i giornali delle opposizioni • imprigionati o uccisi tutti i dissidenti • creato il primo campo di concentramento a Dachau per i prigionieri politici • vengono bruciati i testi di autori ebrei IL CONTROLLO NAZISTA DELLA SOCITA’ E “NAZIFICAZIONE” DEL PAESE Il primo obiettivo del nazismo era il controllo e il dominio sui tedeschi, ed era necessaria la pace sociale e la collaborazione tra le diverse classi. Hitler aveva bisogno, per realizzare il suo programma politico, di forgiare i giovani nel corpo e nella mente: fu quindi creata la “Gioventù hitleriana”. Intanto vennero eliminati il diritto di sciopero e i sindacati, quindi si procedette alla “deproletarizzazione” della classe operaia attraverso la creazione del Fronte tedesco del lavoro, in cui erano rappresentati sia i padroni che gli operai. Per quanto riguarda il tempo libero si prende come esempio il modello fascista e si mira al controllo e all’integrazione delle masse. Inoltre, per quanto riguarda la propaganda si cercava di conformare le menti dei cittadini al regimi attraverso l’uso dei media (stampa, radio, cinema). Si raggiunge un’irregimentazione della scuola, del lavoro e del tempo libero. N.B la gerarchia militare, dominata dall’aristocrazia terriera,guardava con disprezzo i nazisti, così come molti
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