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La nascita del Totalitarismo: Fascismo e Nazionalsocialismo, Appunti di Storia

La diffusione del totalitarismo in europa tra le due guerre mondiali, con un focus sul fascismo e il nazionalsocialismo. Come le ideologie totalitarie si distinguevano per la propaganda e il terrorismo, e come il capo di stato avesse il potere assoluto. Viene inoltre discusso sulla debolezza del sistema democratico e la crisi economica che contribuirono all'ascesa dei regimi totalitari. Il testo include anche informazioni sui principali attori storici come mussolini, hitler e anna harendt.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 13/01/2022

c.arla
c.arla 🇮🇹

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Scarica La nascita del Totalitarismo: Fascismo e Nazionalsocialismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! GERMANIA DOPOGUERRA E ASCESA HITLER. Alla fine della prima guerra mondiale, fino agli anni '20 si diffuse la convinzione che il sottosviluppo portasse alla trasformazione in regimi totalitari. Ma con la crisi del 29, i successi del nazismo in Germania e la crescita dei movimenti autoritari in Europa, si comprese che il male era ancora più profondo, che non dipendesse dal sottosviluppo, e che avrebbe colpito anche i paesi economicamente più sviluppati. Nel corso degli anni 20 entrò in crisi il sistema democratico, troppo debole per poter tutelare gli interessi nazionali e garantire il benessere dei cittadini e si diffusero sempre più i totalitarismi, che soprattutto negli anni '30 ebbero molta fortuna. La caratteristica fondamentale dei fascimi fu quella di proporsi come artefici di una rivoluzione, di dar vita a un nuovo ordine politico e sociale, di aver individuato una terza via tra capitalismo e comunismo: cioè la teorizzazione di un sistema politico, culturale, sociale, economico alternativo a quelli capitalista e comunista. Questa terza via proposta dal fascismo trovò grande appoggio nei CETI MEDI, poichè il fascimo sembrava offrire una nuova società basata sul merito e non sulla ricchezza, sensazione di appartenere a una comunità e di riconoscersi in un capo. Il fascismo ebbe sempre più potere poichè riuscì a comprendere la società di massa e a sfruttarne i mezzi di produzione, di propaganda, di informazione; fu proprio questa capacità di adattarsi alla società di massa a portare successo al fascimo e al nazismo, ma anche a un regime di opposta matrice ideologica, quello sovietico con Stalin. Fu la caratteristica di questi regimi, che volendo dominare TOTALMENTE la società, sono stati definiti TOTALITARI. Il termine totalitarismo fu coniato da alcuni antifascisti italiani nella prima metà degli anni '20 e successivamente ripreso dai fascisti stessi, primo fra tutti Mussolini, che ne fece il termine di rappresentazione. Fu Anna Harendt nel libro "le origini del male" ad identificare la differenza tra i regimi totalitari di tipo tradizionale e quelli di fine anni 20: la differenza sta nel fatto che i totalitarismi di fine anni 20 si distinsero per le due facce della stessa medaglia: la PROPAGANDA E IL TERRORE. I totalitarismi furono caratterizzati da centralismo, burocrazia, partito unico, appoggio dei ceti medi, propaganda, terrore, culto del capo, e controllo sulle masse: secondo la Harendt, fu proprio la cristallizzazione della società di massa a determinare l'ascesa dei regimi totalitari, in quanto la società di massa comporta omologazione, perdita dell'identita. Questa opera di Anna Harendt, realizzata negli USA poichè lei era scappata li in seguito alla politica di antisemitismo, non fu considerata dalla storiografia marxista, in quanto lei tendeva ad accomunare due fenomeni inconciliabili: il nazismo e lo stalinismo. GERMANIA. Nel 1923 Hitler in piena crisi (la stabilizzaz. in Germania si ebbe solo nel 24 con il governo Stresemann) tentò un colpo di Stato a Monaco (il Patsch di Monaco) per andare contro la politica della Repubblica di Weimar. Nel 23 Adolf Hitler era un perfetto sconosciuto, a capo del PARTITO NAZIONALSOCIALISTA, che fu anch'esso,fino al 29, un partito minoritario e marginale, uno di quei partiti radicali di estrema destra che contribuirono a indebolire la Repubblica di Weimar. Era un partito minoritario, che fondava la sua forza nelle SA (Sturm-Abteilungen), i partiti d'assalto guidati da Ernst Rohm (paragonabili agli squadristi durante l'Italia fascista). In seguito al fallimentare Patsch di Monaco, Hitler decise di abbandonare il programma di porsi a favore di un programma contro il capitalismo; dopo il colpo di Stato fu arrestato e in prigione scrisse il Mein Kampf, pubblicato nel '25, nel quale Hitler descrisse la sua politica interna ed estera che comincerà a mettere in atto a partire dal '33. Obiettivi di Hitler nel Mein Kampf: -attuare una revisione del trattato di Versailles, in seguito al quale la Germania fu costretta a firmare il Diktat del disonore, che portò umiliazione dal punto di vista territoriale ed economico (60 anni per pagare indennità guerra ai paesi colpiti-non le pagherà). -eliminare l'estrema sinistra, i comunisti ( lo fece accusandoli di aver bruciato il Parlamento nazionale ). -esautorare il Parlamento e tutti i partiti che lo avevano appoggiato (social-democrazia; centro; partito tedesco-nazionale). -attuare una politica di antisemitismo- Hitler credeva nell'esistenza di una razza superiore, la razza ariana, che si era incarnata nello spirito del mondo tedesco e avrebbe dovuto governare sull'Europa e sul mondo. Ma per realizzare questo obiettivo avrebbero dovuto prima schiacciare i nemici, primi fra tutti gli ebrei, considerati i responsabili dei misfatti della civiltà europea. Alla radice di questo odio contro gli ebrei c'era il protocollo di Sion, a cui Hitler fece ricorso nel Mein Kampf per legittimare, anche fisicamente, l'eliminazione degli ebrei. Nel protocollo di Sion veniva descritto il piano di conquista comunista del mondo da parte degli ebrei, che si sarebbe dovuto realizzare attraverso il controllo della stampa, della finanza, dell'esercito e della cultura. «realizzare la politica dello spazio vitale- espansione tedesca verso Europa dell'est, a danno dei paesi slavi, affinchè la Germania potesse sopravvivere come Stato dopo che il dopoguerra e il conseguente Trattato di Versailles avevano privato la Germania di territori e colonie necessarie per la sua sopravvivenza. All'inizio degli anni '30 entrarono in crisi le democrazie e la maggioranza dei tedeschi perse fiducia nella repubblica e nei partiti che la appoggiavano: così i nazisti poterono uscire dall'isolamento e imporre un regime totalitario. La debolezza della Repubblica di Weimar si intensificò nel '30 quando Heinrich Bruning, leader del partito cattolico, decise di convocare nuovamente le elezioni sperando di poter cambiare le cose e raggiungere la maggioranza. Ma nelle elezioni del '30 il partito nazionalsocista ebbe la meglio a danno dei partiti di estrema destra. Mentre le fila delle forze antisistema (nazisti) ingrossavano, i partiti fedeli alla Repubblica avevano sempre più difficoltà a raggiungere la maggioranza. (socialdemocratici, cattolici) e i comunisti facevano capo alla Terza Internazionale (lega). Nel '32 la crisi raggiunse l'apice: la produzione industriale calò e la maggior parte della popolazione si trovò senza lavoro. Mentre il potere della Repubblica collassava, aumentavano sempre più il dissesto economico e la violenza. Due crisi di governo e tre consultazioni elettorali non fecero che confermare ciò che era già evidente, il potere delle forze eversive (nazisti) e l'impossibilità di
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