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Giambattista Vico illuminista anomalo, Appunti di Sociologia

Verum ipsum factum si conosce soltanto quello che si fa

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 21/11/2019

cristina1234567
cristina1234567 🇮🇹

3.5

(2)

22 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Giambattista Vico illuminista anomalo e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! I precursori sono quegli autori che già hanno espresso una visione sociologica del diritto ma che l’hanno fatto prima della nascita ufficiale della disciplina che facciamo risalire alla prima metà dell’800 con il lavoro di Saint Simon e Comte. Giambattista Vico (1668-1744) Esprime la sua opera nell’ambito dell’Illuminismo (cioè di quel periodo che abbiamo visto andare dalla Glorious Revolution del 1688 alla Rivoluzione Francese del 1789), scrive in questo periodo ma è un ILLUMINISTA ANOMALO – se l’illuminismo è il razionalismo astratto cartesiano (cioè l’idea che solo tramite il ragionamento sia possibile concepire e conoscere ciò che sta al di fuori di noi), Giambattista Vico oppone a questa visione della conoscenza invece una visione per cui la conoscenza è necessariamente filtrata dall’esperienza (quindi dal vivere, dall’entrare all’interno delle cose). E l’esperienza che cos’è? E’ l’insieme delle cose che l’uomo fa nella sua vita individuale, è la sua storia – a livello collettivo è la storia dell’uomo. Ora questo principio è il c.d. principio del verum ipsum factum = cioè posso conoscere solo ciò che io stesso ho fatto (solamente attraverso la mia esperienza conoscitiva posso conoscere altrimenti si tratta solo di ipotesi ). Quello che il mio ragionamento mi può dare , se non passa attraverso la conoscenza fattizia (del fare è mera ipotesi); le realtà auto evidenti di cui parlava Cartesio sono prodotti della mente e non elementi esterni che la mente va a conoscere. Quindi la storia è l’unica cosa che può essere conosciuta realmente dall’uomo e come essa corre nel tempo e cambia così anche il diritto che ha caratterizzato la storia dell’uomo si è rivelato nel tempo mutevole. E non solo il diritto positivo ma anche il diritto naturale(cioè il modo in cui è stato concepito dall’uomo il giusto), il giusto per natura. Abbiamo visto che come gli autori precedentemente analizzati Hobbes, Locke e Rousseau anche Vico parte da un’analisi di quella che è la NATURA UMANA, ma quale è la differenza? Hobbes, Locke e Rousseau (che erano illuministi standard, appartenevano ad una fase precedente di sviluppo del pensiero definiscono 1 natura umana valida sempre ovunque, quindi l’uomo è aggressivo oppure l’uomo è pacifico oppure l’uomo è egoista) – invece Vico vede una natura umana che cambia nel tempo perché interagisce nelle diverse epoche della storia con caratteristiche ambientali e sociali differenti per cui NON ESISTE LA NATURA UMANA MA ESISTE L’ESSERE UMANO CHE NASCE PIENO DI POTENZIALITA’ E CHE A SECONDA DELLA FASE STORICA IN CUI NASCE VIENE A FAR FIORIRE DI TUTTI I SEMI di CUI E’ CORREDATO ,solamente alcune di queste facoltà a scapito di altre. Le potenzialità sono sempre le stesse ma a seconda dell’epoca alcune cose si sviluppano e altri elementi no. QUINDI 1. Nell’epoca + antica che è l’epoca degli dei abbiamo un uomo dominato da passioni e senso poetico , cioè capacità di sovrascrivere agli elementi della natura degli altri significati che vanno aldilà di quello che obiettivamente accade. Quindi arriva un fulmine vuol dire che gli dei mi vogliono dire qualcosa a me direttamente, perché è un uomo che interpreta i segni della natura in prima persona, non li fa interpretare ad altri. Quindi l’idea è che ci sia un rapporto personale tra l’essere umano e gli dei che gli parlano, che gli comunicano il loro volere attraverso i sogni, attraverso oracoli, attraverso conformazioni particolari della natura che gli si pone davanti agli occhi(il volo degli uccelli, le viscere degli animali, quello che facevano gli aruspici, gli indovini che erano – come ci narrano i poemi antichi- una componente sempre presente e importantissima delle società antiche perché erano l’elemento di congiunzione tra quello che obiettivamente accadeva e il significato in senso di diritto naturale che a queste cose veniva ricollegato; erano loro a fare questo collegamento, i sacerdoti, i pontefici che non a caso erano coloro che tracciavano ponti (significato metafisico o giustaturalistico). Quindi nell’epoca + antica è un uomo che crea i primi significati simbolici, che sovrascrive quello che avviene (con) significati altri, è un uomo passionale, è un uomo direttamente governato dalle sue sensazioni , ed è anche molto suggestionabile ed il diritto è un diritto naturale divino che si esprime in una giurisprudenza fortemente permeata di magico. 2. Nell’epoca successiva abbiamo un uomo che si definisce per reazione rispetto a quello che è caratteristico nell’epoca precedente. Quindi se qui abbiamo l’immediatezza dei sensi,l’immediatezza
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