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Giolitti completo per maturità, Appunti di Storia

L'età giolittiana, il periodo in cui Giovanni Giolitti fu Primo Ministro dell'Italia, dal 1903 al 1914. Durante questo periodo, l'Italia si stava industrializzando e Giolitti dovette gestire questa situazione. le due Italie dell'era giolittiana, il Nord industrializzato e il Sud basato sull'agricoltura, e la strategia di Giolitti per prevenire la rivoluzione sociale delle masse operaie guidate dai marxisti. Inoltre, il documento descrive i partiti politici dell'epoca, tra cui il Partito Socialista Italiano e i cattolici.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 01/06/2022

elisa_fiani
elisa_fiani 🇮🇹

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Scarica Giolitti completo per maturità e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Giolitti 1901-1914: Età giolittiana • Giolitti: liberale piemontese, esponente della generazione che non aveva partecipato al risorgimento, appartiene alla sinistra moderata appunto. • Dopo un periodo nella pubblica amministrazione, fu capo del governo brevemente dal 1892 al 1893. • 1901-1903: Giolitti è Ministro dell'Interno del governo Zanardelli (primo ministro), governo varato dal nuovo re Vittorio Emanuele III salito al trono nel 1900 dopo l'uccisione di Umberto I. • 1903-1914: Giolitti è Primo Ministro, cioè presidente del consiglio (anche se non ininterrottamente). • L'Italia prima aveva una politica molto repressiva (es. Fatti di Milano), si genera un'insofferenza che sfocia nel 1900 alla fine di luglio con l'uccisione del re Umberto I, a cui succede un nuovo re Vittorio Emanuele III che vuole dare una nuova svolta all'Italia, dice di voler ripristinare il sistema liberale su cui era nata l'Italia con lo statuto albertino. I governi Giolitti Nonostante le interruzioni tra i diversi governi Giolitti, possiamo comunque parlare dell'età giolittiana perché le sue impronte furono sempre presenti. Lo sviluppo industriale italiano di fine 800 • Negli ultimi 20 anni dell'800, faticosamente, l'Italia si avviava a diventare un paese industriale. • Tra il 1896 e il 1914 questa crescita industriale si consolida e aumenta annualmente del 7%. • Da questa situazione di crescita si innesta l'età giolittiana: Giolitti dovrà gestire questa situazione. • Processo di ELETTRIFICAZIONE: portare l'energia elettrica nelle case. IL DOPPIO VOLTO DI GIOLITTI: NORD E SUD Le due Italie dell'era giolittiana: NORD Tutte le industrie al nord: • Sviluppo dell'industria elettrica; • Sviluppo dell'industria siderurgica; • Sviluppo dell'industria meccanica; • Settore automobilistico: affermarsi della FIAT, della LANCIA, dell'ALFA ROMEO. 1899: inizia a Torino l'attività della FIAT, fondata da Giovanni Agnelli--> nel 1912 uscì un'autovettura più economica e alla portata di un maggior numero di persone: la Tipo zero (costava 7000 lire). • Settore tessile: sviluppo dell'industria del cotone --> tutto questo concentrato nel TRIANGOLO INDUSTRIALE (Milano, Torino, Genova). Conseguenze della rivoluzione industriale del NORD: • Grandi trasformazioni--> aumento del reddito pro capite del 30%, miglioramento della vita grazie allo sviluppo dei servizi pubblici (illuminazione, trasporti urbani, gas domestico, acqua corrente) anche se le condizioni abitative dei lavoratori urbani restavano precarie. Diminuisce la mortalità e l'analfabetismo (anche se rimane ancora molto elevato). • Grandi problemi--> Arrivando tardi all'industrializzazione, quei problemi che si sono presentati in Inghilterra prima in Italia arrivano adesso. Il vantaggio è che, essendo già state affrontate dagli altri stati, le soluzioni arrivano più in fretta, ma sono molto violente (scioperi, ecc.) Motivi proteste degli operai • Stipendio troppo basso • Lavoro pericoloso • Orari di lavoro troppo lunghi Giolitti e gli scioperi • 1904: primo sciopero generale nazionale della storia italiana dall'ala rivoluzionaria del Partito Socialista. • Giolitti non fece intervenire l'esercito (così come negli scioperi del 1907 e 1908)--> grande intuizione: Giolitti pensava che gli scioperi non avessero nulla di pericoloso e di rivoluzionario finchè si mantenevano sul piano della pura e semplice rivendicazione economica (prima gli scioperi venivano sedati con la violenza). Questi scioperi non riguardano neanche lo Stato, quindi non lo riguardava--> da repressione a CONTRATTAZIONE tra rappresentanti degli operai e datore di lavoro. • Lo Stato, quindi, doveva trattenere l'esercito, evitare l'evento repressivo ed essere l'imparziale garante e tutore degli interessi di tutti i cittadini--> con questa strategia acquisì nuovo consenso. • Inoltre, era consapevole che le masse operaie erano diventate un soggetto politico ineliminabile e pensava che per prevenire la rivoluzione sociale delle masse operaie guidate dai marxisti fosse necessario operare una serie di riforme che rispondessero alle necessità della popolazione--> favorire un miglioramento delle condizioni di vita avrebbe spento il sogno utopico della rivoluzione socialista. Le due Italie dell'era giolittiana: SUD • Basato sull'agricoltura condotta con pratiche antiquate--> conseguenza: emigrazione in America e Australia. • L'emigrazione verso l'estero crebbe nonostante lo sviluppo economico: 8 milioni di persone emigrarono tra il 1900 e il 1914 e fu un fenomeno prevalentemente meridionale. Schieramenti politici in Italia: • Socialisti (divisi tra riformisti e massimalisti) • Cattolici • Liberali Il partito socialista • 1892: nasce a Genova il partito dei Lavoratori Italiani • 1895: prende il nome di Partito Socialista Italiano (PSI) • Nasce come un movimento rivoluzionario. • Divisi tra massimalisti e riformisti: o Massimalisti: sostenitori della rivoluzione, unico modo perché sia possibile un cambiamento sociale. Esponenti: Benito Mussolini e Costantino Lazzari. o Riformisti: sostenitori delle riforme per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Esponenti: Filippo Turati (fondatore del partito), Claudio Treves, Leonida Bissolati. STRATEGIA DI GIOLITTI: VUOLE DIMOSTRARE CHE NON C'è BISOGNO DEL SOCIALISMO PERCHE' AI BISOGNI DEGLI ITALIANI CI PENSA LO STATO. Giolitti tenda di far entrare i socialisti al governo, ma questo non è possibile dopo la guerra di Libia perché i socialisti erano assolutamente contrari--> punta sui CATTOLICI (che stavano diventando un partito di massa): 1913: Patto Gentiloni--> firmato con il conte Vincenzo Ottorino Gentiloni, capo dell'unione elettorale cattolica. I cattolici si impegnano a sostenere nelle elezioni politiche i candidati liberali non clericali. Le elezioni 1913 228 candidati liberali stipularono il Patto Gentiloni e grazie all'appoggio dei cattolici vengono eletti--> questo impedisce una netta presa di posizione del partito socialista. Tuttavia, la camera ha caratteristiche insolite a causa del diritto di voto ampliato ed a questo patto--> Giolitti decide di non assumere responsabilità di governo e lascia l'incarico di Presidente del Consiglio al conservatore Antonio Salandra con l'intento di riprenderlo da lì a breve (non ci riuscirà perché scoppierà la prima guerra mondiale).
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