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L'Età Giolittiana: Il Governo di Giovanni Giolitti e le sue Riforme Sociali, Appunti di Storia

L'incarico di giovanni giolitti come capo del governo in italia dal 1903 al 1914, noto come l'età giolittiana. Giolitti, di movimento liberale, si concentrò sul miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, estendendo l'obbligo scolastico, istituendo l'istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, e aumentando la legislazione a favore dei lavoratori anziani, infortunati o invalidi. Inoltre, il documento discute della migrazione di oltre 14 milioni di italiani durante l'ottocento, della politica interna, socialista e cattolica, e della politica estera di giolitti, che portò all'occupazione della libia nel 1911.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 14/04/2024

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Scarica L'Età Giolittiana: Il Governo di Giovanni Giolitti e le sue Riforme Sociali e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L’età giolittiana Dopo la morte di Umberto I, diventa re Vittorio Emanuele III e lo sarà fino al 1946. Nel 1901 affida l’incarico di formare il governo a Giuseppe Zanardelli, esponente della sinistra liberale, colui che aveva stabilito il codice Zanardelli che aboliva la pena di morte, istituiva il diritto allo sciopero e introduceva la finalità educativa della pena. Divenne quindi presidente del consiglio ma nel novembre 1903 si ritira a causa di malattia e quindi il ministro degli interni Giovanni Giolitti divenne capo del governo. Giolitti fu in carica per un decennio che fu poi chiamato “età giolittiana”. Giolitti era di movimento liberale ed apparteneva alla sinistra costituzionale. Giolitti era convinto che il paese sarebbe migliorato solo in seguito a cambiamenti sociali ed economici. Soprattutto puntava sul miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Fece ampliare la legislazione a favore dei lavoratori anziani, infortunati o invalidi e tutelava il lavoro di donne e bambini. l’età lavorativa venne alzata a 12 anni e venne stabilito un giorno di riposo settimanale.Fu istituita l’istituto nazionale per le assicurazioni dopo aver reso obbligatorie le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro. Le spese per l’istruzione elementare furono date allo stato, l’obbligo scolastico venne esteso a 12 anni. Poi introdusse la distribuzione gratuita del chinino contro la malaria, ci fu anche grazie a questo un aumento demografico. A causa di questo benessere generale e delle migrazioni, l’economia italiana migliorò notevolmente, il bilancio si mantenne in pareggio e la lira divenne prestigiosa nel mercato internazionale, le banche erano in grado di finanziare le imprese. Giolitti effettuò anche lavori di bonifica, irrigazione, fece sviluppare le industrie meccanica,chimica, tessile e alimentare. Si affermano in particolare l’industria automobilistica con la Fiat, l’industria della gomma con Pirelli, l’industria idroelettrica che fa aumentare le importazioni di carbone.Viene anche estesa la rete ferroviaria grazie alla statalizzazione delle linee avvenuta nel 1905. Sebbene ci fossero tutte queste cose, nel meridione la situazione rimaneva sempre peggiore che nel settentrione. Le migrazioni Durante l’ottocento, in Europa ci furono molti fenomeni migratori che coinvolsero soprattutto Irlanda, Germania, Polonia ed Italia. Tra il 1876 ed il 1915 più di 14 milioni di italiani lasciarono il paese. Si aprirono le frontiere del Brasile e Argentina dove servivano braccianti per le piantagioni, e seguentemente anche gli Stati Uniti. L'America del sud era preferita dai settentrionali mentre quella del nord dai meridionali. Dal 1900 al 1915, nell’età giolittiana ci fu la “grande migrazione”, circa 9 milioni di persone lasciarono l'Italia, e fu solo lo scoppio della prima guerra mondiale a fermare il fenomeno migratorio. La media delle persone che emigravano era per la maggior parte- composta da uomini nel pieno della loro età lavorativa. Molte famiglie vennero disgregate e dal punto di vista economico però ci fu una diminuzione del tasso di disoccupazione e un miglioramento salariale. Ad organizzare il viaggio erano delle agenzie composte da italiani già emigrati che svolgevano il ruolo di reclutamento. ma ciò fece nascere una tratta di semischiavitù. Dato che il biglietto per partire costava tanto, la gente firmava dei contratti per biglietti già pagati,ma c’era dietro un raggiro, l’emigrante una volta giunto a destinazione, per sanare il debito era fatto schiavo a lavorare le terre. Lo stato quindi emanò la legge Crispi e la legge del 1901 per tutelare gli emigranti. Politica interna, socialisti e cattolici Giolitti inizialmente cercò un accordo col partito socialista proponendo a Filippo Turati di entrare nel suo primo governo sperando di placare le esigenze rivoluzionarie del partito operaio, ma ciò non avvenne. Nel 1904 ci fu il primo sciopero nazionale generale italiano anche se poi questa linea rivoluzionaria fallì. Anni dopo finalmente il partito socialista trovò punti di accordo con la politica di Giolitti, anche se alla fine non collaborano mai. La corrente socialista diventava sempre più riformista e nel 1906 nasce la Confederazione generale del Lavoro, un'organizzazione sindacale nazionale. A seguito dello sciopero del 1904, Giolitti decise di riavvicinarsi alla chiesa cattolica per trovare sostegno politico. L’apertura verso il cristianesimo portò ad una serie di riforme sociali tra le quali l'allargamento del suffragio elettorale. Importante fu il sacerdote Romolo Murri che nel 1900 formò un partito. Sperava anche lui nella conciliazione tra democrazia e religione, il suo partito fu quello che poi diventò la Democrazia Cristiana che però non trovò il consenso del Papa Leone XIII ne del successore Pio X. Dopo essere diventato nel 1904 deputato, venne sospeso dall’esercizio sacerdotale nel 1907 e poi fu scomunicato nel 1909. Allo stesso tempo in Sicilia, un altro sacerdote di nome Luigi Sturzo voleva fondare un partito laico-cristiano, democratico popolare. I cattolici entrarono veramente a far parte della politica nel 1912 in una fase dove al governo c’era una forte opposizione. Da una parte vi erano i conservatori nazionalisti che ritenevano Giolitti troppo debole e di sinistra, dall'altra parte c’erano il Partito Socialista con le sue forze rivoluzionarie. l’unica via era quindi quella di unirsi con le forze cattoliche. Pio X intanto ammorbidì la Non Expedit e permise ai cattolici nla partecipazione alla politica.
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