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La fine dell'Impero Ottomano: I Giovani Turchi e la Rivoluzione Nazionalista, Appunti di Storia dei paesi islamici

Storia del Medio OrienteStoria OttomanaStoria dell'Europa moderna

La fine dell'Impero Ottomano e la rivoluzione nazionalista dei Giovani Turchi. Il testo tratta della situazione politica e culturale in quel periodo, con particolare riguardo alle province balcaniche e arabe, e il tentativo di rinsaldare l'impero attraverso la forza culturale. Vengono anche menzionate le trattative segrete tra la Gran Bretagna e i leader arabi, che portarono alla creazione di stati come Transgiordania e Iraq, e la reazione antioccidentale che seguì. Il documento conclude con la creazione della nuova Turchia, etnicamente omogenea, e il trattato di pace di Losanna.

Cosa imparerai

  • Che cosa hanno cercato i Giovani Turchi di imporre ai popoli balcanici e arabi?
  • Come si è sviluppato l'antioccidentalismo nelle ultime fasi dell'impero ottomano?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 05/09/2022

floriana-cognata-1
floriana-cognata-1 🇮🇹

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Scarica La fine dell'Impero Ottomano: I Giovani Turchi e la Rivoluzione Nazionalista e più Appunti in PDF di Storia dei paesi islamici solo su Docsity! GIOVANI TURCHI , MUSTAPHA KEMAL A sostenere le tanzimat furono due classi sociali diverse= -i burocrati che grazie alle riforme acquistarono potere sia centrale che provinciale -e i giovani ottomani era una ristretta Elites che credeva nel modello occidentale. I giovani ottomani erano rimasti delusi dalle riforme attuate, che ancora una volta non rispecchiavano l’occidente. Essi rimproveravano al sultano la divisione del potere, perche piuttosto che essere separati i poteri erano attribuiti tutti al sultano e alla corte. Erede del gruppo dei giovani ottomani erano i giovani turchi, La rivolta inizia a Salonicco, dove fu costituita una delle principali cellule dei giovani turchi dove prendevano parte solo musulmani (funzionari statali, militari anche di altre religioni che formano le altre cellule). Si uniscono nel CUP (comitato unione e progresso). Fanno un colpo di stato nel 1908 a salonicco , per appunto salire al potere e modernizzare l'impero che deve passare dal recupero e reintroduzione della costituzione. Già in Europa la costituzione aveva preso piede in molti paesi ed è proprio per questo i Giovani Turchi pensano possa servire per risollevare l'impero con la costituzione. Giovani turchi si trovarono a combattere su tre fronti: da una parte in conservatorismo dell'impero Ottomano e anche del clero, dall'altra parte le spinte indipendentiste delle ultime province balcaniche e per finire l’ostilità di modernizzazione delle province arabe, sia istituzionale che economica. Si riteneva che il nazionalismo arabo fosse in opposizione al nazionalismo turco, il quale aveva due caratteristiche principali: da una parte proclamava la superiorità razziale del popolo turco; dall’altra rilanciava anche il cosiddetto panturchismo che voleva tutto l’impero unito e laico. Il nazionalismo arabo, a differenza di quello turco, fino allo scoppio della prima Guerra non ha mai mirato ad ottenere l’indipendenza delle province arabe da Istanbul. Il sultano, ormai accantonato e limitato dal regime dei giovani turchi, nell’ultima fase dell’impero tentò invano di rilanciare il panislamismo e di potenziare la sua carica di califfo, senza però ottenere risultati. Un altro aspetto tra turchi e arabi è quello della resistenza ai tempi e ai modi della modernizzazione che i Giovani Turchi volevano imporre alle province. La sostituzione, avvenuta già ai tempi delle Tanzimat, di molti funzionari arabi con funzionari turchi mise i notabili in rotta di collisione. I giovani turchi intendevano ripristinare i grandi sistemi di irrigazione che avevano fatto grande la Mesopotamia nell’antichità e che erano stati distrutti dall’invasione mongola. I giovani Turchi volevano costruire canali, nuove dighe e per realizzarli volevano affidarsi agli inglesi; ma questo scatenò la reazione dei notabili che non intendevano lasciare le sorti della loro terra nelle mani di Istanbul e degli inglesi. Fu lo stesso quando proposero il progetto della ferrovia che portava da la Mecca a Istanbul, si sarebbero dovuti affidare alla Germania, anche questo fu rifiutato dai notabili perchè la penisola arabica era comunque la culla dell’islam, il quale era completamente in contrasto con la cultura tedesca. A Preoccupare giovani turchi nell'ultima fase dell'impero Ottomano furono ancora una volta le province balcaniche E nel 1912 visto l'andamento negativo della guerra contro l'Italia decisero di partire al contrattacco. con la mediazione della Gran Bretagna Venne poi firmato un armistizio che smembrava ancora di più l'impero: - la macedonia e Creta andarono sotto il controllo della Grecia. - il Kosovo e la macedonia settentrionale sììotto la Serbia. - parte dell'Albania Sotto il Montenegro Su questo sfondo avviene un golpe nel golpe: nel gennaio del 1913 gli ufficiali dei giovani turchi imposero un governo militare diretto dal CUP. l’ultima fase dell’impero ottomano dunque è caratterizzata da una dittatura militare Oltre agli scontri militari i giovani turchi portavano avanti anche degli scontri di tipo culturale: essi tentarono di imporre con la forza la lingua, la cultura turca sia ai popoli balcanici sia a quelli arabi nel tentativo di rinsaldare l’impero ottomano. Sotto il loro regime vennero intensificate le persecuzioni di tutte le minoranze che anche senza prendere le armi osassero protestare, prima di tutte la minoranza armena. Lo scoppio della prima guerra mondiale vede l’impero ottomano restìo a scendere in campo per poi schierarsi con le potenze dell’asse: Germania e Impero Austro ungarico. Una scelta che risulta fatale, nel momento della firma dell armistizio di Mudros (1918). Le sue sorti erano già segnate perché gli appetiti delle potenze europee erano già pronti a dividersi sulla carta i territori ottomani ancora prima della sua fine. Nel 1916 l’accordo Sykes-Picot con cui la Francia e la Gran Bretagna si spartivano i territori della cosiddetta mezzaluna fertile: -Palestina Giordania e Iraq sarebbero andati alla Gran Bretagna, -Siria e Libano alla Francia Solo dopo l’anno 1917 la Gran Bretagna si impegnò a garantire l’esistenza di un focolare nazionale ebraico in Palestina: si trattava della dichiarazione di Balfour che ha rappresentato il primo atto formale per la nascita del futuro Stato di Israele. l’accordo Sykes Picot doveva rimanere segreto perché avrebbe suscitato le ire delle altre potenze europee ma soprattutto perché rappresentava un vero e proprio tradimento delle promesse che la Gran Bretagna aveva fatto agli arabi pur di ottenere il loro appoggio nella guerra contro l’impero ottomano alleato con gli imperi centrali. Ci riferiamo alle trattative tra la Gran Bretagna e lo sceriffo della Mecca Hussein che venne convinto a ribellarsi a Istanbul con la promessa di ricevere in cambio un grande Stato arabo. Durante questo patto Londra non specifico mai i confini di questo grande Stato arabo è finge anche di non sapere che l’ambizione di Hussein era quella di restaurare un vero e proprio califfato. Inutile dire che queste promesse venivano smentite dall’accordo Sykes-picot e tradite anche da un altro gesto compiuto dalla Gran Bretagna sempre nella penisola arabica nel corso della prima guerra mondiale ossia l’appoggio agli aiuti garantiti a ibn saud che era il più pericoloso antagonista di Hussein proprio per il controllo della penisola e dei luoghi santi dell’Islam. A rivelare le trame della Gran Bretagna ci pensarono i bolscevichi durante la rivoluzione d’ottobre che resero non ti Documenti come l’accordo Sykes-picot che smascherava i giochi imperiali. Tutto per dire che le ultime fasi dell’impero ottomano già erano piene di tradimenti da parte dell’Europa e quindi si sviluppò un antioccidentalismo.le conferenze che segnarono la morte la disgregazione dell’impero ottomano furono sempre nel 1920 e le due di Losanna tra il 22 e il 23, Che ricalcano la spartizione decisa dall’accordo Sykes picot. -L’episodio più fatale fu la rivolta alimentata dallo sceriffo Hussein al-Hashimi. Il suo secondogenito Faysal aveva guidato militarmente la rivolta della penisola arabica, dove era giunto nel 1918 e, a Damasco, aveva dato via ad un regno che rappresentava una speranza di riscatto. Nel 1920 però la Francia pretese il rispetto dell’accordo Sykes-Picot, arrivando a bombardare Damasco. La Gran Bretagna non mosse un dito per fermare le truppe francesi che si impossessarono della capitale siriana. L’unica forma di risarcimento che Londra offrì al suo alleato Hussein fu quella di installare i suoi figli alla testa di Mandati inglesi del neonato Medio Oriente. Il primogenito Abdullah venne proclamato Emiro della Transgiordania; invece Faysal venne proclamato Emiro dell’Iraq, ma la monarchia Hascemita a Baghdad verrà poi rovesciata e massacrata dal colpo di stato militare nel 1958.
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