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Giovanna D'Arco [Scheda del personaggio storico], Schemi e mappe concettuali di Storia

Giovanna D'Arco [Scheda del personaggio storico]

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2009/2010

Caricato il 21/06/2010

Alberto
Alberto 🇮🇹

4.3

(1356)

394 documenti

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Scarica Giovanna D'Arco [Scheda del personaggio storico] e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! Giovanna D'Arco (Domrémy, 1412 - Rouen, 1431) Giovanna d'Arco (Domrémy 1412 - Rouen 1431), eroina nazionale e santa protettrice della Francia, riunificò il paese e contribuì a risollevarne le sorti durante la guerra dei Cent'anni. Figlia di contadini, a tredici anni Giovanna cominciò a sentire voci celesti, talvolta accompagnate da visioni dell'arcangelo Michele, di santa Caterina e di santa Margherita. Agli inizi del 1429, quando gli inglesi avevano quasi occupato la città di Orléans, le "voci" la esortarono a correre in aiuto del Delfino, il futuro Carlo VII, re di Francia, temporaneamente estromesso dalla successione al trono a favore dei sovrani inglesi. Giovanna gli si presentò come inviata da Dio con la missione di salvare la Francia e, dopo essere stata interrogata da un gruppo di teologi che si convinsero della sua buona fede, riuscì a farsi affidare il comando di un esercito. In abiti da soldato e impugnando una bandiera bianca su cui era raffigurato Dio nell'atto di benedire il fiordaliso, lo stemma reale francese, Giovanna – soprannominata la Pulzella d'Orléans – riportò una clamorosa vittoria sugli inglesi. Sebbene Giovanna avesse riunificato la Francia sotto il regno di Carlo, mettendo fine alle pretese egemoniche inglesi, lo stesso Carlo si oppose ad altre campagne contro il nemico. Fu quindi senza l'aiuto del re che Giovanna, nel 1430, condusse un'operazione militare contro gli inglesi a Compiègne, vicino a Parigi. Durante quella missione venne catturata dai borgognoni, che la vendettero ai loro alleati inglesi, senza che Carlo VII intervenisse in suo soccorso. Condotta a Rouen davanti a un tribunale ecclesiastico, le venne intentato un processo per eresia e stregoneria. Dopo quattordici mesi d'interrogatorio, Giovanna fu accusata di atti illeciti per aver indossato abiti maschili nonché di eresia per aver creduto di poter rendere conto direttamente a Dio invece che alla Chiesa cattolica romana. Condannata a morte, salì al rogo il 30 maggio. Venticinque anni dopo la sua morte, la Chiesa riaprì l'inchiesta e Giovanna fu riconosciuta innocente. Nel 1920 papa Benedetto XV la proclamò santa. Alla figura di Giovanna d'Arco si ispirarono numerosi artisti e scrittori: Friedrich von Schiller nella Pulzella d'Orléans (1801); Charles Péguy in Giovanna d'Arco (1897) e Il mistero della carità di Giovanna d'Arco (1910); George Bernard Shaw in Santa Giovanna (1923); Jean Anouilh in L'allodola (1953). Il compositore francese Arthur Honegger le dedicò l'oratorio Giovanna d'Arco al rogo, eseguito per la prima volta nel 1938. Nel cinema Giovanna d'Arco è stata celebrata da registi quali Dreyer, Rossellini, Bresson e Rivette. Analfabeta, figlia di contadini, a tredici anni si persuase di essere stata scelta da Dio per salvare la Francia piagata dalla guerra dei Cent’anni. Nel 1429 si presentò alla corte di Carlo VII e ottenne di poter cavalcare - senza nessun comando - alla testa dell’esercito che andava a soccorrere Orléans, stretta d’assedio dall’esercito di Enrico VI. Con la sua fede e il suo entusiasmo infiammò l’animo dei Francesi che tra maggio e luglio ruppero l’assedio e liberarono la città, presero Jargeau, batterono i nemici a Patay. L’armata di Giovanna cacciò così gli Inglesi dalla valle della Loira, costringendoli a lasciare Troyes, Chalon e Reims dove Carlo VII fu consacrato in luglio. Ma alla mirabile epopea non seguì un’azione militare risolutiva. Il re e la corte, diffidenti e incerti, lasciarono pressoché sola Giovanna che invano combatté sotto le mura di Parigi rimanendo ferita. Nella primavera del 1430 volle marciare su Compiègne per difenderla dagli anglo-borgognoni. Caduta nelle mani di Giovanni di Lussemburgo, venne ceduta come bottino di guerra agli Inglesi. Re Carlo non tentò neppure di liberarla. Tradotta a Rouen davanti a un tribunale di ecclesiastici, nel 1431 fu condannata come eretica e arsa viva. Simbolo dell’amore patriottico e dell’unità della Francia, Giovanna d’Arco ha ispirato scrittori come Shakespeare, Schiller e Shaw e musicisti come Verdi, Listz, Cajkovskij. Giovanna d’Arco fu canonizzata nel 1920. GIOVANNA D'ARCO E IL SUO TEMPO La vita e l'attività di Giovanna D'Arco (1412 - 1431) sono racchiuse nell'ultima fase della guerra che vide opposte la Francia e l'Inghilterra (convenzionalmente considerata la guerra dei Cento Anni), le cui cause furono fondamentalmente dinastiche. La storiografia ha dato enorme rilievo a questa guerra che si intreccia con episodi storici che caratterizzano "la crisi del Trecento" destinata a perpetuarsi nel secolo successivo: la diffusione della peste nera (1348), la guerriglia contadina in Francia (jacquerie), il millenarismo - apocalittico rivoluzionario dei contadini inglesi, sostenuti dal predicatore John Ball, la lotta tra armagnacchi e borgognoni, la cattività avignonese (1308 - 1378) e lo Scisma d'Occidente (1378 - 1417). Giovanna D'Arco nacque nel villaggio di Domrémy -oggi Domremy la Pucelle nei Vosgi -(riva sinistra della Mosa) che faceva parte della contea di Bar. Nel mondo frazionato di allora anche un piccolo villaggio come Domrémy era diviso in due: metà apparteneva al duca Renato D'Angiò e metà al re francese. Borgognoni erano gli abitanti del vicino paese di Maxey, mentre dall'altra parte del fiume abitavano i "fideles" del duca di Lorena, vassallo dell'imperatore romano-germanico Come per gli altri villaggi francesi, Domrémy era preda delle scorrerie e delle devastazioni di truppe mercenarie che saccheggiavano i raccolti dei contadini. Tutto contribuiva a rendere precaria la vita di quel tempo, compresi i frequenti tradimenti di masnadieri come quello di Robert de Laarbrück, che nel 1424 passava dalla parte dei Borgognoni (alleati degli Inglesi), seminando il terrore nella regione della Lorena. Queste efferatezze e crudeltà sono state descritte da Huizinga come caratteristiche dei "toni crudi della vita" presenti nel tardo Medio Evo. "Un bisogno di vendetta … deve avere completamente dominato lo spirito. E che cosa avrebbe potuto il popolo comprendere nella politica dei suoi principi meglio di questi semplici e primitivi motivi di odio e di vendetta? … Il tardo Medio Evo è l'età delle grandi lotte di parte." (Huizinga "L'autunno del Medio Evo" - Sansoni 1966) Quando nel 1422 morirono Enrico V e Carlo VI, le sorti della guerra avevano diviso la Francia in tre blocchi (le tre France). Il Nord e l' Ovest del paese erano in mano inglese e governati dal reggente duca di Bedford, zio del piccolo Enrico VI. Ad Est il ducato di Borgogna governato da Filippo "il Buono", alleato degli Inglesi. A Sud della Loira il dominio del delfino Carlo. Giovanna D'Arco aveva l'età di dieci anni e la sua vita si snodava nelle forme usuali delle ragazze di campagna di quel tempo: i lavori casalinghi (filare, cucire) si alternavano a quelli più impegnativi, come sorvegliare il gregge e custodire la mandria comunale. All'educazione religiosa provvide la madre Isabella, la quale, con molto fervore, riuscì, attraverso anche "esempi" edificanti, come il racconto delle storie di S. Margherita di Antiochia e S. Caterina di Alessandria (tra le sante più venerate a quell'epoca), a legare nell'animo di Giovanna il sentimento religioso con i valori civili.
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