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giovanna d'arco - storia, Appunti di Storia

vita di giovanna d'arco - storia

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 02/09/2021

giuliaa274
giuliaa274 🇮🇹

4.6

(5)

41 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica giovanna d'arco - storia e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! GIOVANNA D'ARCO conferenza Barbero Il professor Barbero inizia il suo discorso dicendo che la Pulzella di Orleans è stata una donna fuori dal comune, morta giovanissima e che è stata fatta santa. Lo storico fa emergere in modo particole la vasta quantità di fonti che ci sono giunte su di lei: alcune sono lettere scritte da lei stessa, e altri, ancor più importanti, sono gli atti dei due processi che la hanno trovata coinvolta. Questa giovanissima ragazza si chiama Jean la Pucelle, la pulzella, Giovanna D’ Arco è una stortura moderna e sappiamo per certo che nessuno all’epoca la chiamava così. Il padre, Jean D’Arc, era un ricco contadino e la madre si chiamava Isabelle Romè. Barbero ci dona una nota preziosa su un’usanza che era solita nel villaggio in cui la giovane abitava: le ragazze prendevano il cognome della madre e i ragazzi quello del padre, pertanto, essa sarebbe stata Jean Romè. Negli atti del secondo processo ci sono testimonianze di coloro che la conoscevano, che affermano che, fin da quando era piccola, si notava che fosse una bambina particolare: si recava tutti i giorni alla messa e si confessava il più possibile; i suoi coetanei affermavano, invece, che a volte tendeva ad esagerare e che preferiva andare alla messa piuttosto che giocare con loro. Il professore inizia poi a parlarci del momento in cui iniziò a sentire le voci (l’età in cui si pensa che abbia avuto la prima visione è tra i dodici e i tredici anni) la prima volta ebbe molta paura, era nel giardino di suo padre e sentì la voce arrivare la destra, la parte della chiesa del paese. Queste voci, in un primo momento, le dissero che doveva comportarsi da brava bambina, successivamente, che sarebbe dovuta andare dal delfino per salvare la Francia. Le voci si fanno sempre più presenti e tra i quindici e i sedici anni scappa di casa con il fine di arrivare ad una guarnigione francese che si trovava vicino. Si recò dal Capitano e disse che era stata mandata da Dio, egli fa chiamare i genitori e venne riportata nel suo villaggio. Il professore racconta poi un aneddoto riguardante la famiglia e il modo in cui presero questo atto della figlia. È necessario fare una premessa: molte ragazze al tempo volevano seguire i soldati e, anche per la famiglia di Giovanna, essa è una di queste; essi conoscevano molto bene la sorte che sarebbe toccata a queste ragazze, donne di facili costumi. Per questo motivo temevano che l’onore della famiglia potesse essere rovinato e pensarono di affogare la giovane in uno stagno. Intorno ai diciassette anni scappa nuovamente di casa ma, questa volta, il capitano delle guarnigioni francese decide di mandarla dal delfino di Francia. Il professor Barbero prima di parlare del seguito della vita di Giovanna fa una piccola premessa dicendo che la pulzella non era né la prima né l’ultima che si presentava come mandata da Dio ma, bene o male, tutti hanno l’idea che ciò possa essere vero. Il delfino ha un colloquio privato con essa e in questo colloquio dice di essere mandata da Dio per cacciare gli inglesi che stavano per assediare Orleans, un punto cruciale, e che avrebbe portato il delfino a Reyes a farlo incoronare. Il re dunque convoca una commissione di teologi per verificare se tutto ciò che dicesse fosse vero o meno. Tra le altre cose la giovane pulzella non aveva nemmeno le mestruazioni e questa era una questione di rilievo al tempo. Ciò che diceva Giovanna era vero allora comincia l’opera di propaganda riguardo la presa parte alla guerra della giovane. Il delfino la nobilita assegnandole uno stemma: due gigli d’oro in un campo azzurro con in mezzo a questi una spalla levata che regge una corona, e questa sarà una delle questioni su cui avranno da ridire gli inglesi durante il processo. Nel 1429 durante la battaglia di Potè sbaraglia e sconfigge gli inglesi. La pulzella ha trasformato il delfino nel candidato vincente. Berbero dice che da Cristine de Pisanne è stata definita “l’orgoglio del nostro sesso”. Verso la fine 1430 fu catturata dai Borgoni e fu prigioniera del conte di Lussemburgo, successivamente gli inglesi chiesero che essa sia consegnata a loro e numerose folle di persone accorsero per vedere la famigerata Jean la Pulcelle. Il 3 gennaio del 1432 venne esposta l’intenzione di processarla. Venne consegnata alla chiesa (favorevole agli inglesi) e venne scelto il vescovo di Boviè, corte in cui è stata catturata, al processo partecipò il vice inquisitore di Francia. È un processo in cui Giovanna D’Arco non ha un avvocato e ciò è legale poiché nei processi d’inquisizione l’imputato non ha diritto ad avere un avvocato. Tutto questo ha un senso: far ammettere all’imputato che l’inquisizione ha ragione e così facendo egli sarà salvo. Barbero mette alla luce un errore di procedura ritrovato negli atti del processo, dicendo che per gli storici sono queste cose a fare la differenza. L’errore rilevato è che non ci sono i capi d’accusa notificati e senza capi d’accusa non si può chiedere all’imputato di giurare sul vangelo, ciò, invece, fu chiesto alla giovane ma lei non lo fece. Dopo qualche tempo, vengono elaborati i capi d’accusa e sono i seguenti: strega, falso profeta, irrispettosa della Chiesa, ha fatto strage di sangue e soprattutto sospetta di eresia. Le danno un ultimatum: firma l’abiura o la portano nella stanza delle torture le danno un po’di tempo per riflettere. La giovane pulzella fu portata nel luogo dove l’avrebbero condannata a morte se non avesse firmato l’abiura, vi era un vasto pubblico composto essenzialmente da inglesi che, convinti che non avrebbe firmato, scalpitavano per vederla morire. Giovanna decide di firmare e la condannano a vita: il 24 maggio 1431 si mette abiti da donna e viene portata in carcere, due giorni dopo nel carcere era di nuovo vestita da uomo. Il 28 maggio viene condannata a morte come ricaduta nella sua colpa. Il 30 maggio viene portata al rogo, riceve lacomunione e la confessione (una stranezza), la folla piange, i giudici si ricredono, la Pulzella di Orleans muore quasi subito soffocata. Si conclude così l’interessante conferenza tenuta dal Professor Barbero riguardo questa mitica donna fuori dal comune. IL SUCCESSO DELLE MONARCHIE NAZIONALI IN OCCIDENTE Elenca: le due monarchie nazionali europee in conflitto tra loro nella guerra dei Cent'anni e gli anni di inizio e fine di essa. Quale personaggio anticonvenzionale portò a un esito insperato per uno dei due nemici? Le due monarchie nazionali europee in conflitto tra loro nella guerra dei Cent'anni sono la Francia e l’Inghilterra. L’arco di tempo in cui viene combattuto questo conflitto va dal 1337 al 1453. La fase di prevalenza inglese è la fase compresa tra il 1337 al 1389, mentre quella di prevalenza francese va dal 1415 al 1453. Vi è un’altra periodizzazione: quella anglosassone, divisa in quattro fasi fondamentali. La prima fase viene denominata come guerra eduardiana, il nome a cui viene associata è quello di Edoardo III, un sovrano inglese che si era proclamato re di Francia senza considerare il candidato Valois, l’arco di tempo in
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