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Giovanni Boccaccio Biografia, Appunti di Letteratura Italiana

Biografia di Boccaccio e il Decameron

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 22/10/2023

Giuliaemme02
Giuliaemme02 🇮🇹

5 documenti

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Scarica Giovanni Boccaccio Biografia e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! GIOVANNI BOCCACCIO Giovanni Boccaccio nacque tra il giugno e il luglio del 1313 da una relazione extraconiugale del mercante Boccaccino di Chellino con una donna di umilissima famiglia di Certaldo, presso Firenze. Boccaccino desiderava che il figlio si avviasse alla professione di mercante, secondo la tradizione di famiglia. Dopo avergli fatto fare un breve tirocinio a Firenze, nel 1327 decise di portare con sé il giovane figlio a Napoli, città dove egli svolgeva il ruolo di agente di cambio per la famiglia dei Bardi. Boccaccio arriva quattordicenne in una realtà totalmente diversa da quella di Firenze: se Firenze era una città comunale fortemente provinciale, Napoli era invece sede di una corte regale e cosmopolita, quella degli Angiò. Gli ultimi mesi passarono tra le sofferenze fisiche e il dolore per la perdita dell'amico Petrarca, morto tra il 18 e il 19 luglio del 1374. A testimonianza di questo dolore abbiamo l'Epistola XXIV indirizzata al genero dello scomparso Francescuolo da Brossano, in cui il poeta rinnova l'amicizia con il poeta laureato, sentimento che si protrarrà oltre alla morte. Infine, il 21 dicembre 1375 Boccaccio spirò nella sua casa di Certaldo. Petrarca omaggerà Boccaccio traducendo in latino l’ultima novella del Decameron, in segno di grande ammirazione. C’è stato un grande scambio epistolare tra i due e Boccaccio scrive un sonetto sulla morte di Petrarca. OPERE: Il suo primo poema è in ottave (ripreso dalla letteratura cavalleresca), si chiama Filostrato. Il suo primo romanzo si chiama Filocolo ed entrambi hanno come soggetto l’amore. Alterna racconti tratti dal mito (come Teseide) e una serie di componimenti di genere pastorale (radici greche: idilli di Teocrito) che ambienta in un contesto fiorentino o fiesolano che si immagina essere abitati da pastori innamorati. Scrive anche tragedie e introduce il genere dell’elegia (tra il comico e il tragico). Dopo il Decameron è molto interessato al latino; scrive in latino e chiude la sua carriera con un racconto in prosa che si intitola Il Corbaccio, la prima opera esplicitamente misogina, caso singolare dato che nel Decameron aveva evocato il mondo femminile. DECAMERON Il Decameron, o Decamerone è una raccolta di cento novelle scritta da Giovanni Boccaccio nel XIV secolo.È considerata una delle opere più importanti della letteratura del Trecento europeo, durante il quale esercitò una vasta influenza sulle opere di altri autori (si pensi ai Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer, opera con una struttura ed una cornice narrativa del tutto simili), oltre che la capostipite della letteratura in prosa in volgare italiano. Boccaccio nel Decameron raffigura l'intera società del tempo, integrando l'ideale di vita aristocratico, basato sull'amor cortese, la magnanimità, la liberalità, con i valori della mercatura: l'intelligenza, l'intraprendenza, l'astuzia. Il libro narra di un gruppo di giovani che per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze, spostandosi in una villa sulle colline del fiorentino, per sfuggire alla peste nera che imperversa nella città, e che a turno si raccontano delle novelle di taglio spesso umoristico e con frequenti richiami all'erotismo bucolico del tempo. Per quest'ultimo aspetto, il libro fu tacciato di immoralità o di scandalo, e fu in molte epoche censurato o comunque non adeguatamente considerato nella storia della letteratura. Nel Decameron è interessante la geografia: ha un nucleo fiorentino/toscano, ma si hanno anche alcune novelle ambientate a nord e molte ambientate a Napoli. Altre vengono ambientate in città europee come Londra e Parigi o nelle fiandre e le isole britanniche. E’ presente anche un grande richiamo al mondo antico greco e latino e c’è una particolare attenzione, quasi fiabesca, per il medio oriente. All’interno dell’opera Boccaccio non prende mai posizione (al contrario di Dante), la sua posizione la espone nell’introduzione quando parla della peste. Il ruolo di Boccaccio è il grande corniciaio. La vicenda si espande per 14 giorni, 10 nei quali vengono raccontate novelle: ● prima giornata a scelta ● seconda giornata dedicata alla sorte ● terza giornata dedicata al tema dell’ingegno ● quarta giornata dedicata agli amori infelici ● quinta giornata dedicata all’amore felice ● sesta giornata sulle beffe ● settima giornata dedicata interamente alle beffe che le mogli fanno ai mariti ● ottava giornata sulle beffe e le battute ● nona giornata a scelta ● decima giornata in cui si celebra la cortesia. Il libro si apre con un proemio che delinea i motivi della stesura dell'opera. Boccaccio afferma che il libro è dedicato a coloro che sono afflitti da pene d'amore, allo scopo di dilettarli con piacevoli racconti e dare loro utili consigli. L'autore specifica poi che l'opera è rivolta in particolare ad un pubblico di donne, e più precisamente a quelle che amano. Il destinatario dell'opera è la borghesia cittadina, che si contrappone all'istituto della corte, sviluppatosi soprattutto in Francia. Dunque la novella, essendo caratterizzata da uno stile semplice, breve e immediato, tende ad interfacciarsi con il nuovo ceto sociale, la borghesia laica, benestante e acculturata di cui Boccaccio è espressione. La concezione della vita morale nel Decameron si basa sul contrasto tra Fortuna e Natura, le due ministre del mondo. L'uomo si definisce in base a queste due forze: una esterna, la Fortuna (che lo condiziona ma che egli può volgere a proprio favore), l'altra interna, la Natura, con istinti e appetiti che deve riconoscere con intelligenza. La Fortuna nelle novelle appare spesso come evento inaspettato che sconvolge le vicende, mentre la Natura si presenta come forza primordiale la cui espressione prima è l'Amore come sentimento invincibile che domina insieme l'anima e i sensi, che sa ugualmente essere pienezza gioiosa di vita e di morte. L'amore per Boccaccio è una forza insopprimibile, motivo di diletto ma anche di dolore, che agisce nei più diversi strati sociali e per questo spesso si scontra con pregiudizi culturali e di costume. La virtù in questo contesto non è mortificazione dell'istinto, bensì capacità di appagare e dominare gli impulsi naturali. Nel Decameron il tema della follia compare a più riprese e si intreccia con altre tematiche, come quella della beffa e quella della follia per amore, per la quale uno dei due amanti giunge fino alla morte.
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