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Giovanni Boccaccio: Vita e Opere, Appunti di Italiano

Cultura Italiana del TrecentoBiografia di scrittori italianiStoria della letteratura italiana

Biografia di giovanni boccaccio, scrittore italiano del trecento. La sua infanzia illegittima, la formazione a napoli, la crisi finanziaria e la successiva crescita culturale, le opere napoletane e quelle fiorentine, e il suo stile innovativo. Le opere trattate sono il filostrato, il teseide, il filocolo, l'elegia di madonna fiammetta, il ninfale fiesolano, e il decameron.

Cosa imparerai

  • Che significato ha il titolo del poema il Filostrato?
  • Che influenza ha Dante sulla poesia di Boccaccio?
  • Quali opere appartengono al periodo napoletano di Boccaccio?
  • In che città Giovanni Boccaccio inizia la sua formazione culturale?
  • Che tema affronta Boccaccio nella sua opera il Decameron?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 06/12/2019

simona-talarico
simona-talarico 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Giovanni Boccaccio: Vita e Opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Boccaccio Giovanni Boccaccio nacque a Certaldo nel 1313, figlio di una relazione illegittima da padre mercante e da una donna ignota; nel 1327 si recò a Napoli dove rimase fino al 1340 ,durante il soggiorno a Napoli il padre, poiché era un funzionario dell’impresa bancaria dei bardi , tenta di avviarlo alla formazione mercantile e al diritto canonico e cosi il nostro comincia una crescita culturale da autodidattica. Il soggiorno a Napoli viene ricordato da Boccaccio come un periodo felice. Ma Napoli è soprattutto il luogo della sua formazione culturale qui subisce il fascino della letteratura cortese e romantica. Non solo si appassiona della letteratura cortese ma anche dei classici latini; egli ammira i classici nuovi come Dante e Petrarca , essa è una formazione eterogenea e composita che poi scaturirà la tendenza a sperimentare generi e forme. La Vita  Il Teseide è un poema scritto in lingua volgare da Giovanni Boccaccio. Esso narra la storia d'amore dei due tebani Arcita e Palemone per Emilia, sorella di Ippolita regina delle Amazzoni, cognata di Teseo. Teseo, figlio di Egeo, muove guerra contro le Amazzoni e ottenuta la vittoria sposa la loro regina, Ippolita per poi condurla, insieme alla sorella Emilia, nella città di Atene. Avvicinato da alcune donne tebane che lo pregano di aiutarle contro la cattiveria del loro re Creonte ,egli accetta la loro preghiera e sfida a duello Creonte sconfiggendolo.Al termine della battaglia i guerrieri greci girano per il campo di battaglia per recuperare i loro morti e i feriti e incontrano due giovani tebani sanguinanti dal portamento nobile e dalle ricche armi che conducono da Teseo. Essi dichiarano di chiamarsi Arcita e Palemone e di essere i nipoti di Cadmo.Rinchiusi dal re Teseo nella prigione insieme agli altri prigionieri costoro vedono un giorno dalla finestra Emilia e ambedue se ne innamorano.Teseo intanto decide di tramutare la pena del carcere in quella dell'esilio e Arcita viene allontanato per primo. Dopo numerose peregrinazioni sotto le spoglie di Penteo a Corinto, a Micene, a Egina e Pella, Arcita ritorna ad Atene e, nascondendo la sua vera identità sotto il nome di Penteo diventa servitore di Teseo. Egli si confida solamente a Panfilo che mette però al corrente Palemone del ritorno dell'amico.Pelemone, che è ancora rinchiuso in carcere, sapendo l'amico libero, riesce, con l'aiuto di Panfilo, a scappare dalla prigione e si reca a cercare Arcita per ucciderlo. Lo trova addormentato sotto un albero ma, preso dal sentimento d'amicizia che li aveva sempre tenuti uniti, desiste dal suo proposito e svegliatolo gli rivela il suo amore per Emilia, ma non essendo nessuno dei due disposti a cedere all'amore per la bella fanciulla, spinti dalla gelosia, decidono di battersi a duello. Interviene Teseo che dichiara che darà il suo consenso alle nozze con Emilia a colui che riuscirà insieme a cento cavalieri a far uscire con le armi, dal teatro della reggia adibito a campo di battaglia, l'altro contendente con i suoi cento cavalieri. Nelle disposizioni testamentarie Arcita lascia scritto che alla sua morte Emilia doveva andare sposa a Pelemone . Arcita quindi muore e Teseo fa predisporre l'ufficio funebre e fa preparare un immenso rogo. Sul luogo dove era stata abbattuta la selva viene poi fatto innalzare un tempio che custodirà le ceneri del giovane tebano. La storia termina con le lussuose nozze di Palemone ed Emilia. Il filocolo secondo il suo significato etimologico, Fatica d'amore, è uno dei primi lavori di Giovanni Boccaccio. È il primo romanzo avventuroso della letteratura italiana scritto in prosa in volgare . Questa opera appartiene alla giovinezza di Boccaccio, scritta durante il suo soggiorno a Napoli nel 1336.. I due protagonisti sono Florio , figlio del Re di Spagna, e Biancifiore, un'orfana. Essi si amano dopo essere cresciuti insieme e sono costretti ad affrontare molte peripezie e disgrazie che li dividono, ma alla fine, dopo numerosi viaggi di Florio alla ricerca dell'amata sotto lo pseudonimo di Filocolo , riescono a coronare il loro amore. Durante un soggiorno a Napoli, Florio , bloccato da una tempesta in mare, si trova a passeggiare presso la tomba di Virgilio, dove viene attratto dalla melodia proveniente da un giardino vicino; qui vi incontra Caleone che fa parte di una nobile brigata e invita Florio a unirvisi. Tra questi giovani c'è anche una Fiammetta , eletta regina del gruppo, e ciascuno del gruppo a turno, pone una questione d'amore. Questo passo è particolarmente significativo perché vi si ha un preludio dello schema del Decameron.  La materia è tratta dalla tradizione popolare: le avventure di Florio e Biancifiore erano note in tutta Europa quanto quelle di Tristano e Isotta, e solo in Italia per esempio esisteva un poemetto popolare in ottava rima intitolato Cantare di Florio e Biancifiore, per non contare le varie versioni in francese (Floire et Blanceflor) che circolavano . Boccaccio però ne fece una personale rielaborazione, inaugurando anche il nuovo stile in prosa.In questa opera comunque Boccaccio fece una trattazione forse troppo erudita e retorica della materia ingenua e popolare.  Tra le opere scritte durante la sua permanenza nella borghese Firenze emergono La Comedia delle Ninfe fiorentine  (1341-1342), L'Amorosa visione (1342-1343), la Elegia di Madonna Fiammetta (1343-1344) e il Ninfale fiesolano (1344-1346).  La Comedia delle ninfe fiorentine (o Ninfale d'Ameto) è una narrazione in prosa, inframmezzata da componimenti in terzine cantati da vari personaggi. Narra la storia di Ameto, un rozzo pastore che un giorno incontra delle ninfe devote a Venere e si innamora di una di esse, Lia. Nel giorno della festa di Venere le ninfe si raccolgono intorno al pastore e gli raccontano le loro storie d'amore. Alla fine Ameto è immerso in un bagno purificatore e comprende così il significato allegorico della sua esperienza: infatti le ninfe rappresentano la virtù e l'incontro con esse lo trasformarono da essere rozzo e animalesco in un uomo  L'Amorosa visione è un poema in terzine suddiviso in cinquanta canti. La narrazione vera e propria è preceduta da un proemio costituito da tre sonetti che, nel loro complesso, formano un immenso acrostico, nel senso che essi sono composti da parole le cui lettere (vocali e consonanti) corrispondono ordinatamente e progressivamente alle rispettive lettere iniziali di ciascuna terzina del poema. La vicenda descrive l'esperienza onirica di Boccaccio che, sotto la guida di una donna gentile perviene ad un castello, sulle cui mura sono rappresentate scene allegoriche che vedono protagonisti illustri personaggi del passato. Più in dettaglio in una stanza sono rappresentati i trionfi di Sapienza, Gloria, Amore e Ricchezza, nell'altra quello della Fortuna, grazie ai cui exempla spera di portare Boccaccio alla purezza dell'anima. Se l'influenza dantesca è notevole (sia per la tematica del viaggio che della visione), Boccaccio però si dimostra restio nel giungere alla redenzione: preferisce concludere la vicenda rinnegando l'esperienza formativa e rifugiandosi con Fiammetta nel bosco da cui era iniziata la vicenda, anche se poi il desiderio amoroso verso di lei non si compirà per l'improvvisa sparizione dell'amata. Opere fior nt e  Nell'ultimo ventennio della sua vita Boccaccio si dedicò sia alla stesura di opere impregnate della nuova temperie umanistica sia a quelle in lingua volgare, continuando pertanto quel filone che si protraeva fin dagli anni napoletani. Nel primo caso Boccaccio si dedicò alla stesura di opere enciclopediche (la Genealogia deorum gentilium e il De montibus) sulla scia dell'amico e maestro Petrarca, affiancandola anche a quelle dal sapore più narrativo quali il De mulieribus claris e il De casibus virorum illustrium, impregnate comunque di un sapore moralisticheggiante per il fine etico di cui esse sono portavoce. Tornando sul filone della letteratura in lingua volgare, dell'ultimo Boccaccio si ricorda principalmente Il Corbaccio ,opera dal titolo oscuro, datato dopo il 1365 e nettamente in controtendenza rispetto alla considerazione positiva che le donne ebbero nell'economia letteraria boccacciana.  La narrazione è incentrata sull'invettiva contro le donne: il poeta, illuso e rifiutato da una vedova, sogna di giungere in una selva (che richiama il modello dantesco) nella quale gli uomini che sono stati troppo deboli per resistere alle donne vengono trasformati in bestie orribili. Qui incontra il defunto marito della donna che gli ha spezzato il cuore, il quale, dopo avergli elencato ogni sorta di difetto femminile, lo spinge ad allontanare ogni suo pensiero da esse lasciando più ampio spazio ai suoi studi, che invece innalzano lo spirito[117]. Da segnalare, infine, le Esposizioni sopra la Comedia, frutto dei commenti esegetici tenuti in Santo Stefano in Badia poco prima della morte Mercoledì l ì Lieto fine con peripezie Tema libero Cose ottenute e riacquistare grazie all’industria Lunedìì Amore a finale tragico Amore a lieto fine Motti di spirito G i o v e d ì i ì B e ff e c h e l e m o g li f a n n o a i m a ri ti V a ri ti p i d i b e ff e
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