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Vita e produzione letteraria di Giovanni Boccaccio: opere e contesto storico-culturale, Appunti di Letteratura

Una panoramica sulla vita e la produzione letteraria di giovanni boccaccio, uno dei principali esponenti della letteratura italiana del xiv secolo. Viene descritto il contesto storico e culturale in cui l'autore visse e compose le sue opere, tra cui firenze, napoli e certaldo. Vengono inoltre elencate e brevemente descritte le opere principali di boccaccio, come la caccia di diana, il filostrato, il filocolo, il teseida, l'elegia di madonna fiammetta, il ninfale d'ameto, l'amorosa visione, il ninfale fiesolano, il corbaccio e le rime. Infine, vengono menzionate le opere in latino scritte da boccaccio, come de casibus virorum illustrium, de claris mulieribus, il bucolicum carmen, de montibus, silvis, fontibus, e le genealogiae deorum gentilium.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 04/07/2019

rossana-cavuoto
rossana-cavuoto 🇮🇹

3.6

(16)

21 documenti

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Scarica Vita e produzione letteraria di Giovanni Boccaccio: opere e contesto storico-culturale e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! GIOVANNI BOCCACCIO – VITA E PRODUZIONE LETTERARIA Numerosi dubbi permangono sul luogo di nascita, Certaldo o Firenze, e sulla cronologia di alcune sue opere. Figlio illegittimo di duellino, mercante, agente della compagnia mercantile dei Bardi, trascorse la sua infanzia a Firenze, dove compì i suoi primi studi. Nel 1327 fu portato a Napoli dove fece pratica mercantile e bancaria, m questa città visse dodici anni, i più belli della sua vita, frequentando la corte di Roberto D’Angiò e le allegre brigate di uomini e donne della nobiltà e della ricca borghesia, che vivevano tra feste cittadine e ozi. m questi anni entrò quindi in contatto con il mondo cortese e cavalieresco e col mondo dei popolani mercanti. A Napoli crebbe in lui anche la sua profonda avversione per la pratica mercantile e contemporaneamente nacque in lui l’amore per la poesia. Si gettò quindi sui libri dei poeti, anche se la sua educazione fu da autodidatta. Durante il periodo napoletano scrisse le sue prime opere a tematica amorosa: 1334 LA CACCIA DI DIANA poemetto in terzine in cui fa una rapida rassegna delle gentildonne napoletane 1335 ILFILOSTRATO poemetto ambientato durante la guerra troiana 1336-1338 IL FILOCOLO narrazione in prosa di una storia d ‘ amore tra Florio e Biancofiore Nel .1340 fu costretto a trasferirsi a Firenze, richiamato dal padre che aveva subito un tracollo finanziario, dovuto al fallimento della banca dei Bardi. Il poeta cominciò quindi a frequentare le corti del nord, alla ricerca di un impiego. Nel 1345 era a Ravenna e nel 1347 a Forlì. m questi anni scrisse nuove opere: 1341 NINFE FIORENTINE 1342 AMOROSA VISIONE 1343 ELEGIA DI MADONNA FIAMMETTA Nel 1348 il Boccaccio è sicuramente a Firenze dove assistette alla terribile peste che distrusse 1/3 della popolazione europea. Qui rimase anche negli anni successivi la morte del padre ad amministrare il patrimonio di famiglia. Tra il 1349 e il 1351 dette forma definitiva al DECAMERONE, la maggiore opera dell’autore. m questo periodo si occupò anche di politica: fu rappresentante e diplomatico. Ebbe delle missioni importanti ad Avignone e a Roma e nel 1351 si recò a Padova per offrire una cattedra al Petrarca nell’università fiorentina. L’incontro col Petrarca dette una nuova svolta alla sua vita: stimolò in lui volontà di rinnovamento letterario e spirituale. Con lui intrecciò un fitto rapporto epistolare e con gli amici fiorentini costituì un circolo di intellettuali, m questi anni scrisse solo opere in latino. Si staccò quindi dalla vita pubblica e trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita in isolamento nella casa di Certaldo dove accentuò la sua riflessione religiosa. Prese gli ordini minori e la sua ultima apparizione in pubblico fu nel 1373 a Firenze dove fu chiamato a tenere una pubblica lettura della Commedia di Dante. Dovette comunque interrompere le letture per le sue cattive condizioni di salute e morì a Certaldo nel 1375. OPERE Le opere minori del Boccaccio sono in genere letterariamente inferiori al Decamerone, tuttavia esse sono molto importanti perché ci fanno comprendere l’itinerario artistico dello scrittore. La caccia di Diana è un poemetto di 18 canti in terzine, il poemetto svolge un tema caro al Boccaccio e alla letteratura amorosa del Medioevo: quello dell’amore, simboleggiato da Venere, che trasforma le fiere in uomini. Il filòcolo è un romanzo in prosa in cui si narra dell’amore contrastato tra Florio, figlio del re di Spagna, e Biancofiore, appartenente ad un’antica famiglia di origine romana. Il filostrato è un poema in ottave di 9 canti in cui si narra l’infelice amore di Tròiolo, figlio di Priamo, per Criseida, figlia di Calcante, l’indovino troiano che era passato dalla parte dei Greci. Il Teseida è un poema in ottave di 12 canti. Anche in questo poema il tema preponderante è l’amore, nonostante l’intenzione del Boccaccio di fare un poema epico, modellandolo sull’Eneide, sia nel titolo sia nel numero dei canti. L'elegia di Madonna Fiammetta è un romanzo in prosa, scritto dopo il ritorno a Firenze, che risente ancora deimotivi amorosi dominante nelle opere del periodo napoletano. Il Ninfàle d’Ameto è un romanzo in prosa in cui sono inseriti canti in terzine. L’Amorosa visione è un poema in terzine in 50 canti. Il Ninfàle fiesolano, poemetto in ottave, di 7 canti. Dopo il Decamerone il Boccaccio scrisse un’altra opera in volgare, il Corbaccio. A parte vanno considerate le Rime, raccolta di poesie che il Boccaccio scrisse in varie occasioni. Esse hanno tuttavia scarsa originalità, perché riecheggiano motivi danteschi, petrarcheschi, stilnovisti e popolari, sia pure ormai privi dei loro autentici valori spirituali. Il Decamerone è l’opera maggiore del Boccaccio costituita da 100 novelle composte negli anni che vanno dal 1348 al 1353. Connessa con i suoi interessi umanistici è l’attività del Boccaccio scrittore di opere in latino, esse hanno più carattere erudito e di ricerca storica, che artistico e poetico: De casibus virorum illustrium (Le disgrazie degli uomini illustri), De claris mulieribus (Le donne illustri), il Bucolicum Carmen, De montibus, silvis, fontibus, e le Genealògiae deorum gentilium.
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