Giovanni Pascoli: Biografia e Opere, Appunti di Italiano

Scarica Giovanni Pascoli: Biografia e Opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli vita: Nasce a San Mauro di Romagna, nel 1855, in una famiglia borghese rurale, molto patriarcale e conservatrice. Nel 1867, suo padre viene ucciso, evento che lo segna molto. Anche sua madre, una delle sorelle e 2 fratelli muoiono, tutti nel giro di poco tempo. Sin da piccolo frequenta dei collegi, ma quando il padre muore, vengono a mancare soldi e non riescono più a permettersi di mandarlo, ma è molto bravo a scuola e così i professori decidono di finanziarli gli studi. Nel 1873, vince una borsa di studio per l’università di Bologna. In questo periodo aderisce al socialismo, ma nel 1879 viene arrestato, e allora decide di abbandonare la politica militante. Si laurea in lettere antiche e diviene un professore, insegna a Matera, Massa Carrara e Livorno. Si trasferisce a Castelvecchio di Barga, insieme alle due sorelle (con le quali vive per tutta la vita), questo gli dona un minimo di serenità. Nel 1905 vince una cattedra di Italiano all’Università di Bologna. Muore nel 1912. visione del mondo: -dissidio interno, tra l’accettare il positivismo e il rifiutarlo -importanza della religione; consolazione, che da serenità -il mondo è estremamente frantumato, l’uomo si perde “il poeta deve scrivere tanto per scrivere” poesia spontanea, fatta di piccole cose gli uomini devono essere legati da un sentimento di umanità vita politica: All’inizio aderisce al socialismo (influenza del romanticismo), poi viene arrestato e allora si allontana dalla politica. Poi ritorna al socialismo. E’ contro l’ascesa sociale. Dopo aderisce al nazionalismo, e prende la difesa di tutti gli emigrati italiani. Celebra la guerra in Libia. Innovazioni: sintassi; introduce molte più coordinate, e cerca di limitare le subordinate. Frasi molto brevi (frasi minimali). Perdita della sintassi logica, molte anastrofi. Opere: “il fanciullino”; opera in prosa saggio dedicato al fanciullino scritta nel 1897 ‘il poeta è come un bambino, che vede le cose per la prima volta’