Scarica Giovanni Pascoli e le opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI
VITA
Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna da una famiglia abbastanza
agiata. La sua tranquillità fu interrotta dall'omicidio del padre il 10 agosto 1867, che
creò molte difficoltà economiche. Dopo questa tragedia seguirono la morte della
madre, della sorella maggiore e di due fratelli.
Pascoli studiò al collegio di Urbino, ma per le ristrettezze economiche dovette
continuare a Firenze e successivamente ottenne una borsa di studio per l'Università
di Bologna. In questo periodo si avvicinò all'ideologia socialista, partecipò a
manifestazioni contro il governo ma, dopo essere stato arrestato nel 1879, si
allontanò dalla politica. Dopo essersi laureato nel 1882, lavorò come insegnante
liceale a Matera e successivamente a Livorno costruì il suo “nido familiare” ideale
con le sorelle Ida e Mariù. Il suo attaccamento morboso alle sorelle rivela la sua
fragilità psicologica segnata dai traumi infantili. Il ricordo ossessivo del passato e
dei lutti dolorosi non gli permette di aprirsi alla realtà esterna e alle relazioni e di
realizzare il proprio nido familiare come padre. La vita amorosa per lui è qualcosa di
misterioso che contempla da lontano e ricerca nel rapporto con le sorelle l'affetto
materno. Tutto questo ci permette di capire che dietro l'apparente semplicità delle
sue poesie si nasconde il suo tormento interiore. Dopo il matrimonio di Ida, che
considerò un tradimento del nido, Pascoli si trasferì a Castelvecchio di Barga con
la sorella Mariù, a contatto con la serena campagna. Nel frattempo ottenne la
cattedra all'università di Bologna, poi di Messina e infine Pisa. La sua fama si
consolidò con la pubblicazione della sua prima raccolta di liriche “Myricae” e con
varie poesie in riviste famose come “il Marzocco”.
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Altre raccolte poetiche famose furono “i Poemetti”, “i canti di Castelvecchio” e i
“Poemi conviviali” e per diversi anni vinse il concorso di poesia latina di Amsterdam.
Così al suo essere chiuso nel celebrare le realtà più umili, si affiancò il ruolo di
letterato ufficiale nel diffondere ideologie tramite poesie e discorsi pubblici. La sua
cirrosi epatica, camuffata dalla sorella in cancro allo stomaco, si aggravò e morì nel
1942:
PENSIERO
La formazione positivistica di Pascoli è evidente nelle sue poesie dall'utilizzo di
termini e temi precisi e scientifici, ma anche in lui, con l'esaurirsi del positivismo,
sorge una sfiducia nella scienza e una tensione verso l'ignoto. Il mondo, nella
visione pascoliana, appare frantumato e sfumato. Gli oggetti materiali sono filtrati
dalla visione soggettiva del poeta e si caricano di valenze simboliche, rimandando
sempre ad altro. C'è una visione del mondo filtrato dai sogni, dove la realtà
misteriosa può essere colta solo attraverso l'irrazionalità. Per Pascoli l’io si fonde
con la realtà, collocando la sua ideologia in piena cultura decadente.
POETICA
Isi | formula
Da questa visione del mondo scaturisce la poetica decadente pascoliana, ta
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nel saggio “Il fanciullino”, L'idea centrale è che il poeta rappresenta Il fanciulli
che sopravvive dentro ogni uomo e che vede tutte le cose ‘con occhi vergini con
ingenuo stupore, come per la prima volta.
Il poeta deve usare un linguaggio semplice, che scopra l'intimità delle cose, appare
come un veggente che, senza seguire un procedimento logico, riesce ad andare
oltre l'apparenza, nell'abisso irrazionale della realtà, per scoprire l'essenza segr eta
delle cose e le loro corrispondenze misteriose. Pascoli ci presenta una visione della
poesia pura, fine a sé stessa e senza scopi che acquisisce utilità morale, dando un
implicito messaggio sociale che invita alla fratellanza. Il poeta rifiuta la lotta tra le
classi e, a livello stilistico, per lui la poesia non comprende solo ciò che è alto, ma
sta anche nel sublime delle piccole cose. Pascoli si propone sia come cantore delle
realtà umili, sia come celebratore delle glorie nazionali.
IDEOLOGIA POLITICA
In Pascoli emerge un'idea di socialismo umanitario utopico che affida alla poesia
la missione di diffondere l’amore. Egli aderì alle ideologie anarchico-socialiste,
con cui condivideva la frustrazione nei confronti della civiltà industriale, causa dei
processi di declassazione del ceto medio.
Dato che sentiva pesare su di sé una vita di ingiustizie irreparabili, fu influenzato
dall'idea del movimento socialista che sosteneva di lottare contro un meccanismo
sociale perverso, ma la sua militanza attiva si interruppe subito dopo la terribile
esperienza dell'arresto.
Pascoli ripugnava il socialismo marxista, che si fondava sul concetto di lotta di
classe e scontri violenti, e si appellava al socialismo come fonte di bontà, fraternità
e solidarietà tra gli uomini per alleviare le sofferenze.
Alla base vi era un pessimismo (tipico in Leopardi) secondo cui sulla terra domina
solo il male e gli uomini infelici non devono farsi del male fra loro, ma aiutarsi a
vicenda (social catena). Inoltre, aveva una concezione del valore morale della
sofferenza, che purifica ed eleva l'animo umano.
Questo significa che ogni classe sociale, pur conservando la propria posizione,
doveva collaborare con le altre, evitando il desiderio di ascesa sociale. Il segreto
dell'armonia sociale consiste nell'accontentarsi di ciò che si ha e trovare la felicità
nelle piccole cose. Per questo Pascoli mitizza la figura del proprietario rurale,
consapevole del fatto che i loro valori fondamentali verranno cancellati dai processi
capitalistici.
Fondamentale in Pascoli è la celebrazione del nucleo familiare come un nido puro
ed esclusivo che, tuttavia, va a comprendere idealmente l'intera nazione. Per questo
egli promuove il concetto di nazionalismo e percepisce il dramma
dell'emigrazione degli italiani come se fossero stati strappati dal proprio nido, dalle
radici della propria patria. Pascoli è consapevole della differenza tra nazioni
capitaliste e proletarie e per questo legittima le guerre coloniali delle nazioni
proletarie in modo da potersi difendere e riscattare.
e AR i. /