Scarica Giovanni Pascoli- Lavandare e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! ALUNNO LAURA BOTTINO CLASSE III SEZ F DATA 11-05-2021 PASCOLI GIOVANNI MYRICAE LAVANDARE Nel/ cam/po/ mez/zo/ gri/gio e/mez/zo/ ne/ro Re/sta un/ a/ra/tro /sen/za/ buoi/ che/pa/re Di/men/ti/ca/to/, tra il/ va/por /leg/gie/ro. E /ca/den/za/to/ dal/la /go/ra /vie/ne Lo/ scia/bor/da/re/ del/le/ la/van/da/re Con/ ton/fi/ spes/si e/lun/ghe /can/ti/le/ne: il /ven/to/ sof/fia e/ ne/vi/ca/la/ fra/sca, e/ tu /non/ tor/ni an/co/ra al/ tu/o /pa/ese! Quan/do/ par/ti/sti/, co/me/ son/ ri/ma/sta! Co/me/ l’a/ra/tro in/ mez/zo al/la /mag/ge/se. 1- FAI LA PARAFRASI DEL TESTO ED IL COMMENTO 2- FAI L’ANALISI METRICA 3- INDIVIDUA LE FIGURE RETORICHE 4- CONTESTUALIZZA LA LIRICA 1.Parafrasi Nel campo che per metà è aratro e per metà no, rimane un aratro senza buoi che sembra sia stato dimenticato tra la nebbia sottile. E dal canale giunge il rumore dei panni sbattuti con frequenti colpi e lunghe cantilene, dalle lavandaie: Soffia il vento e cadono le foglie dai rami come neve, e tu ancora non sei tornato al tuo paese! Quando sei partito, sono rimasta come l’aratro in mezzo al campo non seminato. Commento Questa poesia fa parte della raccolta ‘’Myricae’’ di Giovanni Pascoli. Il tema principale è la campagna che viene vista in modo nostalgico. La nostalgia viene espressa in diversi punti: partendo dall’aratro che viene lasciato, poiché dimenticato, in questo campo mezzo nero e mezzo grigio, ossia da una parte seminato e dall’altra no, anche senza buoi, e alla mancanza del fidanzato che una volta partito, non è più ritornato. L’unica presenza di vita e di movimento è data dalle lavandaie che lungo il canale del fiume, lavano e sbattono i panni: oltre ai rumori dei panni sbattuti, si possono udire queste lunghe cantilene. È una poesia che induce alla riflessione: a volte una totale assenza di oggetti materiali o semplicemente di una persona, ci conduce in un baratro fatto di tristezza e di nostalgia, ed è proprio ciò che nutre la ragazza, la quale è stata abbandonata dal suo consorte e che esprime attraverso la metafora dell’aratro, suscitando in noi la capacità di capire in lei un incombente infelicità. Questa poesia, piena di moralità, potremmo inserirla anche in un contesto molto attuale: durante la pandemia, presentatasi a noi di punto in bianco, avevamo nostalgia e tristezza delle cose che facevamo