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Giovanni Pascoli, poetica, Appunti di Italiano

Giovanni Pascoli: contesto storico, vita, poetica, opere.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 16/06/2024

francescaf0112
francescaf0112 🇮🇹

33 documenti

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Scarica Giovanni Pascoli, poetica e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! PASCOLI Pascoli riprende dal Decadentismo europeo non più gli impeti, ma i tremori, le paure e le incertezze: egli prova un senso di vertigine, di disorientamento e di vuoto nei confronti della realtà. Questo accade perché, rispetto a D’Annunzio, reagisce in maniera diversa alle stesse angosce esistenziali all’indomani del crollo del positivismo: entrami vedono crollare le proprie certezze a cui D’Annunzio reagisce con fermezza cercando di indagare la nuova realtà con i sensi. Pascoli, invece, reagisce a questa crisi avvertendo che la realtà è un mistero difronte al quale si ritira impaurito, senza cercare di indagarlo. Ad aumentare questo senso di vertigine furono anche alcuni eventi personali che segnarono inevitabilmente la psiche di Pascoli: - Il 10 agosto 1867 assassinio del padre al suo ritorno a casa da una fiera per mano di ignoti; - Nel 1868 perse la sorella maggiore e la madre a causa di una cardiopatia; - Negli anni successivi perse altri due fratelli. Tutta la vita di Pascoli è improntata sulla ricostruzione del nucleo familiare: questo nido famigliare disfatto fu il suo tormento. Egli cercò di ricostruirlo con le due sorelle Ida e Maria con le quali aveva un rapporto morboso: infatti quando Ida decise di sposarsi nel 1895 Pascoli vive questa cosa come un abbandono. Pascoli vive una vita solitaria dedicandosi all’insegnamento del latino e del greco: il suo primo incarico fu al liceo di Matera, poi insegnò anche nelle università, prendendo la cattedra del suo ex insegnate Carducci. Durante gli anni universitari partecipò ad una manifestazione anarchica e fu arrestato per tre mesi. Fu un’esperienza traumatica tanto che decise di non avvicinarsi più alla politica. Pascoli vive come: - Un poeta vate perché dà voce alla società - Un poeta fanciullino perché cerca di percepire le cose guardandole con gli occhi di un fanciullo, usando la fantasia e l’immaginazione. TEMI PRINCIPALI Per Pascoli la vita è denominata dal male: il Positivismo aveva aggravato la situazione umana sottraendo agli uomini la fede e gli dèi, cioè la fede nella religione e per questo Pascoli fu completamente agnostico. Proprio come Leopardi nella “Ginestra”, Pascoli ritiene che l’uomo possa alleviare il dolore del male attraverso la solidarietà e la collaborazione e ciò che favorisce questi valori è il mondo contadino. Gli unici conforti (temi principali) sono: - Il nido famigliare, distrutto nel 1867 con la morte del padre e che viene visto come un luogo di rifugio e protezione, un mezzo per sfuggire dalla realtà ingiusta e spietata; - La natura, di cui apprezza gli aspetti più umili e che il poeta deve guardare con gli occhi da fanciullo. La nature per Pascoli è motivo di conforto alla desolazione e amarezza della vita, ma nella natura trova anche alcuni presagi di morte; - Il ricordo dell’infanzia, momento dell’innocenza che contrappone all’età adulta che è malvagia. Per Pascoli l’infanzia è il momento della spensieratezza perché fino a 12 anni ha vissuto un’infanzia felice, distrutta poi da eventi tragici. Per Pascoli, l’uomo deve approcciarsi al mondo della natura ascoltando la voce interiore del fanciullino che è in ognuno di noi. Nel saggio “Il fanciullino” riprende il “Fedone” di Platone: anche quest’ultimo dice che dentro di noi c’è un fanciullo, una parte infantile, ma solo i poeti dotati di maggior sensibilità riescono ad ascoltare questa voce, al contrario dell’uomo comune. Ciò che caratterizza il fanciullino è: - La fantasia - L’immaginazione - La capacità di vedere le cose come fosse la prima volta - Lo stupore - Il saper trasfigurare le cose Il poeta che dà ascolto a questa voce guarda il mondo con occhi inesperti, stupiti ed affascinati anche sui suoi aspetti più banali. LO STILE Pascoli rompe con la tradizione letteraria italiana perché introduce delle novità a livello linguistico e fonico. Egli è il poeta delle piccole cose: solo apparentemente la sua poesia è semplice, ma è allusiva perché simbolica, profonda ed allude ad altro. In Pascoli scompare la gerarchia tra le cose: non esistono cose umili e cose elevate, ma tutte le cose sono importanti perché acquistano un significato profondo. Di conseguenza scompare anche la gerarchia tra le parole: ciò vuol dire che parole semplici assumono lo stesso valore delle parole ricercate. La poesia di Pascoli non ha nessuna finalità etica, sociale o politica ma è pura e nasce da una folgorazione improvvisa, da un’intuizione della realtà in modo da metterci in contatto con l’essenza profonda della realtà. Per fare ciò la poesia deve usare un linguaggio preciso e deve nominare le cose con il loro vero nome. Di conseguenza Pascoli una terminologia tecnica quasi scientifica sia per gli aspetti naturali che per il mondo ornitologico (ad esempio nel “X agosto” parla di rondini perché periodo di rondini). Egli usa questa
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