Scarica Giovanni Pascoli- poetica e temi- parafrasi e commento di Lavandare e più Temi in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI Giovanni Pascoli nasce a Bologna il 1855 a Bologna e muore nel 1912. Vive un’infanzia felice, fin quando la sua vita non viene caratterizzato da un tragico evento. Nella sera del 10 Agosto 1867 suo padre viene assassinato. Questo evento caratterizzerà l’intera persona di Pascoli, nonché il suo modo di vedere e fare poesia. La sua poesia più famosa è il “X Agosto”, dove racconta la morte di un uomo (il padre) confrontato con la morte di una rondine. Entrambi stavano facendo il loro rientro a casa per portare da mangiare ai propri piccoli, invece sono rimasti li sul terreno a guardare il cielo che piange per queste due uccisioni ingiuste. Pascoli appartiene alla corrente letteraria del “Decadentismo” in cui veniva data importanza al mondo interiore, al lato più nascosto e profondo delle cose. I temi principali nella poesia di Pascoli sono: 1. NIDO FAMIGLIARE: rappresenta il luogo sicuro e protetto 2. IL FANCIULLINO: ogni uomo dovrebbe vedere il mondo con gli occhi dei fanciulli che sono ricchi di meraviglia e di emozioni, solo il poeta riesce a mantenere vivo questo concetto. 3. LA NATURA 4. IL SOGNO 5. LA MORTE 6. LA SOLITUDINE: altro tema importante perché lui non riuscirà mai a creare una sua famiglia poiché deve accudire le sue sorelle, e con loro creerà un rapporto morboso, quasi di paura nel farle uscire fuori dal nido. La sua raccolta poetica è cosi divisa: CANTI DI CASTELVECCHIO: una raccolta di poesie riguardanti le piccole cose semplici MYRICAE: termine dal latino e significa tamerici, rappresentano i piccoli arbusti che crescono sulla spiaggia FANCIULLINO: raccolta composta nel 1897 COMMENTO DELLA POESIA LAVANDARE Il componimento “Lavandare” fa parte della raccolta Myricae. In questo componimento possiamo notare la tristezza che il poeta mette nelle parole, nel rappresentare un campo incolto, dimenticato. Dietro questo campo, l’unico suono che si sente, sono i lamenti delle lavandaie che stanno potando a termine il loro lavoro. Nel verso “ll vento soffia e ai rami cadono le foglie, e tu non sei ancora tornato!” possiamo notare come il poeta voglia fare riferimento al ritorno a casa del padre non ancora avvenuto, poiché dall’estate (10 agosto quando muore) sta tornando l’autunno/inverno (cadono le foglie dagli alberi) e lui non c’è. L’ultimo verso “abbandonato come un aratro in mezzo al campo” l’aratro viene abbandonato in un campo sterile, incolto cosi vuole simboleggiare la solitudine dell’uomo nel mondo ma anche la solitudine personale del poeta da quando il padre non è più con lui.