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Giovanni Pascoli: poetica, Appunti di Italiano

La vita, la poetica e il pensiero di Giovanni Pascoli, autore della letteratura italiana del periodo del decadentismo. Si analizza la sua complessità, la sua poetica, l'importanza della natura, l'uso dell'analogia e delle simbologie. Si descrivono gli eventi tragici della sua vita, il suo rapporto con le sorelle e il suo pensiero, che si ispira alla psicologia, all'antropologia, alla filosofia indiana e a Schopenhauer. Si parla anche del suo impegno politico come anarchico socialista.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 06/10/2023

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4.1

(9)

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Scarica Giovanni Pascoli: poetica e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli fu un autore della letteratura italiana, scrittore nel periodo del decadentismo, che però in vita non ebbe particolarmente successo. Venne definito da molti, in maniera pregiudicante come quello che “scrisse il fanciullino e racconta del periodo dell’infanzia”. In realtà l’autore nasconde molto altro e riscoprendolo negli ultimi anni si comprese la sua complessità. Pascoli viene ora letto in chiave psicoanalitica in quanto l’autore era attraversato nell’animo da un turbinio interno sempre in movimento. Nella sua poesia notiamo come Pascoli cerchi di spiegare come dentro ciascuno di noi rimanga sempre una parte autentica che ancora è in grado di stupirsi come un bambino. Possiamo quindi ancora stupirci della natura, intesa come realtà in quanto tale e non Dio (era agnostico). La sua poetica ha una serie di caratteristiche tipiche del decadentismo, come l’uso di simbologie e del fonosimbolismo, ma in particolare è riconosciuto per la maestria nell’uso dell’analogia, lo strumento massimo dell’espressione poetica. Nella sua poetica c’è la completa assenza di razionalità. Fondamentale è per lui la natura. Pascoli è un poeta contadino e tutti i suoi componimenti si rifanno alla natura da cui prende ispirazione. Qui abbiamo una ripresa del positivismo, ovvero quella di utilizzare i nomi specifici e tecnici quando si fa riferimento a qualcosa, Pascoli usa ciò con il nome delle piante e dei fiori. Nato nel 1855, Pascoli faceva parte di una famiglia numerosa e patriarcale, il padre era un fattore. Studiò dagli scolopi (cfr. Manzoni). Nel 1867 ci fu il primo evento tragico. Il padre tornò a casa sul carretto, trasportato dal cavallo, morto. Venne sparato e la sua morte rimase impunita, nasce dentro il giovane Pascoli dell’irrisolto e un trauma che non riuscirà mai a superare, data la sua grande sensibilità. Per questo motivo il suo unico scopo sarà sempre quello di cercare di riunificare il nido familiare ormai rotto dalla morte del padre. All’interno del suo animo è presente un senso di ingiustizia di cui lui non si mai dato una ragione. L’anno successivo nel 1868 morì la mamma, la sorella Margherita e il fratello Luigi. Dopo queste morti Giovanni rimarrà sempre legato a due sorelle con cui vivrà, ovvero Ida e Maria. Nel 1882 si laurea a Bologna, dopo aver avuto come professore Giosue Carducci, e inizia ad insegnare portandosi appresso sempre le sorelle. Nel 1885 la sorella Ida si sposa, e Giovanni vede questo matrimonio come un tradimento, per questo motivo si lega sempre di più a Maria, con cui inizia a nascere un rapporto sempre più malato e morboso, quasi incestuoso. Pascoli non ebbe mai un rapporto sentimentale con qualche donna. Nel 1892 vinse il concorso di poesia Latina di Amsterdam e lo vinse anche per gli 11 anni successivi. Tutte le medagli vinte le vendette per potersi compare una casa a Garfagnana. Prese inoltre la cattedra a Bologna nel 1905 dopo un’iniziale rinuncia. Nel 1912 morì per cause naturali. Al livello politico Giovanni Pascoli fu un anarchico socialista seguace di Andrea Costa. Fu condannato nel 1879 dopo aver contestato la condanna di Passanante, colui che fece l’attentato alla vita del re, perché lo credeva innocente. Dopo la condanna il poeta cadde in depressione e continuò la sua lotta di classe in modo soft diventando un socialista umanitario con un buonismo di fondo. Formazione e pensiero La formazione di Giovanni Pascoli è parecchio interessante per la sua varietà di inspirazione: • Nonostante la formazione positivistica, Pascoli ha una repulsione verso la razionalità. Secondo lui la scienza non ci dà la chiave di lettura della realtà, tant’è che non crede neanche alla religione • Pascoli crede nelle nuove discipline sociali come la psicologia e l’antropologia. Studia quindi la psicologia dell’inconscio di Von Hartmann e la psicologia infantile di James Sully • Al livello filosofico studiò la filosofia indiana e ebbe una grande passione per Schopenhauer, da cui prende il senso del dolore alla base della vita umana • Al livello letterario prende spunto da scrittori come Hugo, Poe, Heine e Gantier
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