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La vita e l'opera di Giovanni Pascoli, Appunti di Italiano

La vita e l'opera di Giovanni Pascoli, poeta italiano del XIX secolo. Si descrivono le tappe principali della sua vita, le sue raccolte poetiche e la sua poetica, con particolare attenzione alla raccolta Myricae. Si analizzano inoltre i temi ricorrenti nella sua poesia, come il nido, la morte e il fanciullino, e lo stile utilizzato.

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 05/02/2024

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Scarica La vita e l'opera di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! La vita di Giovanni Pascoli 1855 Nasce a San Mauro di Romagna 1862 In collegio presso i padri Scolopi di Urbino 1873 Allievo di Carducci a Bologna 1876 Si avvicina a gruppi anarchici 1891 Pubblicazione della prima edizione di Myricae 1895 Pubblicazione dei primi Poemi conviviali 1897 Pubblicazione di Poemetti e Il fanciullino 1903 Pubblicazione dei Canti di Castelvecchio 1905 Professore di Letteratura italiana a Bologna 1906 Pubblicazione di Odi e Inni 1912 Muore a Bologna La maturità → Dopo aver conseguito la laurea, insegna greco e latino nei licei. Si trasferisce con la sorella Maria, dalla quale non si separerà più, a Castelvecchio di Barga (Lucca). La fama e gli ultimi anni → Vince il prestigioso concorso di poesia latina di Amsterdam e viene nominato professore di grammatica greca e latina all’Università di Bologna. Dopo aver insegnato a Messina, torna a Bologna come professore di Letteratura italiana (cattedra prima di Carducci), e assume sempre più la funzione di poetavate. Celebra il cinquantenario dell’Unità d’Italia pronunciando l’importante discorso. La grande Proletaria si è mossa. L’eroe e il fanciullino → - L’autoritratto che costruisce di se stesso è quello di un “eroe del dolore”, perseguitato dalla sventura. In realtà, dalle testimonianze raccolte emerge un carattere fragile e nevrastenico. - Immagine ricorrente del «nido», come rifugio sicuro dal male del mondo esterno. - Ossessiva presenza dell’idea della morte, temuta, ma anche vista come consolazione. La poetica del fanciullino → Concezione della poesia: Nel saggio Il fanciullino Pascoli spiega che dentro ciascuno di noi è presente un fanciullino: è ciò che abbiamo conservato dell’innocenza e della capacità di scoprire il mondo con occhi nuovi. Compito del poeta è ascoltare la sua voce. La lingua poetica: La poesia deve nominare le cose, e dunque la sua lingua deve aderire con precisione alla realtà descritta. Il lessico della tradizione lirica è troppo generico: è necessario arricchirlo attingendo a fonti dialettali. Il valore sociale: La poesia deve avere un ruolo sociale: ciò che non è moralmente buono non interessa al fanciullino e perciò non è poetico. L’utilità sociale della poesia consiste nell’insegnare ad accettare la propria condizione, rinunciando alla lotta. Il ruolo del poeta-vate → Il poeta è come il veggente simbolista. La poesia svolge una funzione consolatoria e sociale, spingendo tutti gli uomini a entrare in contatto con la propria interiorità. Ideologia conservatrice di Pascoli: crede negli ideali socialisti, ma raggiungibili tramite la poesia non con la rivoluzione. Le raccolte → - Myricae: brevi poesie di argomento prevalentemente campestre. - Poemetti: componimenti in terzine di argomento vario. - Canti di Castelvecchio: continuazione dei temi di Myricae con poesie dalla struttura più complessa - Poemi conviviali: argomento classico. - Odi e inni: temi civili e umanitari. - Ultimi poemi di carattere epico. GIOVANNI PASCOLI -slide MYEICAE (1891-1900) → Edizioni e struttura: Risultato di un lavoro di 20 anni (si amplia nel corso del tempo): dalle 22 poesie del 1891 alle 156 divise in 15 sezioni dell’ultima edizione del 1900. Titolo : Significa “tamerici”, citazione di un verso delle Bucoliche di Virgilio: Non omnes iuvant humilesque myricae (“Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici”). Richiama l’idea di una poesia umile e dimessa, attenta ai sentimenti comuni e alle piccole cose. Il simbolismo → Descrizione dei fenomeni naturali e della realtà quotidiana solo in apparenza realistica e oggettiva, poiché gli oggetti nascondono sempre un significato simbolico. Sguardo inedito sulla realtà: • si concentra sui dettagli • si moltiplicano i punti di vista per svelare il nucleo misterioso delle cose. Il lettore si trova di fronte a un approccio irrazionale alla realtà. Il tema della morte→ L’assassinio del padre e i lutti familiari lasciarono su Pascoli una traccia profonda e un’angoscia che cerca di esorcizzare tramite la poesia. La natura produce immagini ambivalenti, talvolta opponendosi con sensazioni di serenità alla morte, altre volte diventando espressione di malinconia e angoscia. Il messaggio centrale di Myricae è l’incombere della morte, che il poeta interpreta traducendo il linguaggio misterioso della natura e delle piccole cose. Il tema del «nido» → L‘insieme degli affetti e dei legami familiari rappresenta un rifugio dalla violenza della vita e dalla Storia. Anche nel «nido» il senso della morte non è cancellato, poiché i defunti proteggono i vivi, ma allo stesso tempo alimentano in loro un senso di colpa per essere ancora in vita. Lo stile → Metri della tradizione, ma rinnovati attraverso le onomatopee e il fonosimbolismo. Linguaggio analogico, con sintassi frantumata in frasi brevi e spesso nominali, dando ai versi l’andamento della prosa. Lessico preciso e a volte tecnico, attento ai riferimenti botanici e zoomorfici, non aulico. I Canti di Castelvecchio (1903-1912) → Edizioni e struttura: Pubblicata per la prima volta a Bologna nel 1903 e nelle successive edizioni è arricchita da diversi componimenti (la sesta edizione postuma è del 1912). Titolo: Rimanda al mondo di Castelvecchio di Barga, in Garfagnana, dove il poeta aveva ricostituito il «nido» familiare con la sorella Maria. Novità rispetto a Myricae: - Pascoli riprende i temi di Myricae, ma le immagini della vita di campagna, i ricordi familiari e il mondo delle cose umili diventano ancora di più un rifugio dal mondo esterno e dal mistero della morte, sempre più minaccioso - La dimensione impressionistico-simbolista diventa più intensa grazie all’uso insistito del fonosimbolismo - Alcuni temi sono nuovi, come il desiderio inappagato di amore e l’immaginario erotico del poeta.
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