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Giovanni Pascoli: La Vita e Opere di un Poeta Italiano, Appunti di Italiano

Biografia e analisi della vita e delle opere di Giovanni Pascoli, un poeta italiano nato a San Mauro di Romagna il 31/12/1855. Diviso tra la vita politica e la ricerca di protezione dai dolori esterni, Pascoli si dedica alla poesia, vincendo premi e pubblicando raccolte come 'Myricae'. Muore a Bologna il 06/04/1912.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 22/02/2022

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Scarica Giovanni Pascoli: La Vita e Opere di un Poeta Italiano e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI ● Era il quarto di 10 fratelli ● Nasce a San Mauro di Romagna il 31/12/1855 ● Nasce in campagna da una famiglia patriarcale ● 1867-68 muore il padre e la madre ● I figli presi in custodia da Giacomo, il fratello maggiore che morirà nel 1876 (i fratelli e la moglie dovettero vedere la casa natale) ● Frequenta la facoltà di lettere a Bologna e prende una borsa di studio. ● Inizialmente era una studente modello che si impegnava nella vita culturale della città, era estroverso e coinvolgeva i compagni ● Quando entra a contatto con i circoli dei socialisti sposa la causa: 1. Dei diritti dei lavoratori 2. Della giustizia sociale ● Partecipa ad una dimostrazione contro il ministro della Repubblica istruzione. Viene privato della borsa di studio ed è costretto ad abbandonare gli studi. ● Pascoli vuole assicurare alla giustizia gli assassini del padre, invano. ● Intensifica la sua attività politica dopo l’incontro con Andrea Costa che era un anarchico: - pioniere del movimento operaio - Promuove riunioni nelle diverse città della Romagna - Fa propaganda in favore della prima internazionale ● 07/09/1879 = viene arrestato e detenuto per alcuni mesi nel carcere di San Giovanni in Monte. ● Dopo la fine della condanna abbandona definitivamente la vita politica e prosegue con gli studi grazie alla nuova borsa di studio e si laurea nel 1882. ● Dopo la laurea inizia la sua odissea da professore itinerante: 1. Liceo da Matera = greco e latino 2. Liceo di Massa 3. Liceo di Livorno (sede definitiva) ● 1892 vince il premio Veianus e il premio come migliore poesia scritta in latino (latinista famoso e richiesto). ● Dal 1895 intraprende la carriera accademica: 1. Università di Bologna—-greco e latino 2. Università di Messina 3. Università di Pisa 4. Nuovamente all’università di Bologna—- letteratura italiana. ● Il desiderio più grande del poeta è ricostruire il nido famigliare: porta a vivere con sé le sue sorelle nubili Ida e Maria e Pascoli e per dedicarsi a loro rinuncia alla possibilità di sposarsi MA nel 1895 la sorella Ida decide di prendere marito causando un forte dolore a Pascoli, il quale non vuole partecipare al matrimonio. ● Rimase con Maria ed ebbe un rapporto morboso. ● Si trasferisce con Maria in Garfagnana, Castelvecchio, Lucca. ● Durante gli ultimi anni assume un ruolo di poeta ufficiale: celebrare la patria. ● 21/11/1911: discorso a Barga ● Marzo 1912 vinse la medaglia d’oro dell’Accademia olandese come latinista. ● Giovanni Pascoli muore a Bologna il 06/04/1912, a causa di un tumore. LE COSTANTI LETTERARIE: > Era caratterizzato dalla versatilità del suo ingegno, capace di portare avanti in contemporanea diverse opere. > Nel suo studio aveva disposto 3 tavoli: 1. Per la poesia italiana 2. Per quella latina 3. Per la critica dantesca > Usa diversi registri: lirico / Elegiaco / Epico / Bucolico / Fiabesco / Allegorico / Celebrativo / Didascalico > Tratta di argomenti diversi: • la vita • La natura • La società • Il presente • Il passato • La storia • Il mito > ma... i suoi testi hanno un impronta singolarmente unitaria. > L’assassinio del padre divide in due la vita di Pascoli: 1° = felice e spensierato 2° = drammaticamente critico, tramite un meccanismo regressivo: 1. Regressione anagrafica: idealizzazione della fanciullezza 2. Regressione sociale: mondo arcaico della campagna, laborioso e armonico. 3. Regressione storico-culturale: primordi della civiltà occidentale > Ricerca una protezione dai dolori esterni (a causa della morte del padre) e quindi si chiude sempre di più per non provarne altri. > Pascoli è un poeta sostanzialmente SINCRONICO = non può essere diviso in fasi, periodi o stagioni. > Lavora a più opere contemporaneamente. > Modo di lavorare inconsueto ma si può ricondurre l’intera produzione poetica di pascoli (comune poetica e ideologica), ne dà una dimostrazione il poeta stesso con il testo in prosa ‘Il fanciullino’. IL FANCIULLINO: > Tra gennaio e aprile 1897 esce a puntate l’anteprima de ‘il fanciullo’, con il titolo ‘pensieri sull’arte poetica’. > Fanciullino = perché tutta la riflessione ruota intorno alla figura del ‘fanciullo eterno’. > In ognuno di noi è presente un fanciullo (seppellito quando cresciamo), ma rimane nascosto, e Pascoli lo riporta alla luce, aiutando il lettore a fare lo stesso. > Per guardare le cose è opportuno usare l’occhio di un bambino in modo da cogliere le cose più nascoste. Il bambino è sempre in continua ricerca. > Il poeta non inventa, ma scopre cose nuove. Raccolte di poesie Myricae ● è una raccolta che ha subito varie variazioni negli anni, aggiungendo poesie o riscrivendo altre. ● Ultima edizione 1911. 156 poesie. Divisa in 15 sezioni: raggruppate per temi. Perchè questo titolo? Tamerici = pianta che nasce in campagna con la quale si fanno i cesti di vimini e lo sceglie perché amava il latino (interesse personale) e anche per indicare quale sarà l’argomento generale: umile, campagnolo = semplicità della materia trattata (campagna: essere legato alla terra) e lo stile. ● In apertura dell’opera cita un verso in latino di Virgilio ‘bucoliche’, tema bucolico: ambientato in campagna. Quindi lui si ispira a Virgilio. ● Struttura: sezioni. Temi principali: 1. ambiente rurale: esaltarlo come ambiente in cui dovrebbe vivere l’uomo- funebre: perché la sua vita è stata costellata da lutti e dolori (muore il padre, madre, 3 fratelli) ● 10 agosto 1890 le prime opere: che è la data di morte del padre, per far capire che da quel momento il suo modo di scrivere è cambiato, si basa molto su temi funebri. ● Incentrato sul ricordo del padre, della madre, dei suoi fratelli. > Errori che secondo Pascoli hanno fatto i poeti: continuamente appello la poesia di linguaggio complesso, figure retoriche... hanno aggiunto troppe cose, dev’essere semplice, primitiva... > La poesia pura che ci fa amare la patria è quella più pura, semplice. > Dagli italiani non era amata una poesia spontanea e semplice perchè abbiamo preso come esempio i Latini che a loro volta avevano preso spunto dai greci. > Il problema dei poeti: aver fatto troppa poesia basata sugli studi, la poesia si fa guardando la realtà intorno a noi, non la si trovava sui libri. Sembra una poesia da collezione, bisogna studiare in modo diverso per fare poesia > Cita Dante come poeta illustre che ha saputo studiare, ma non uno studio che ha appesantito la sua poesia, ma l’ha aiutato a creare una poesia nuova. > Che direzione deve seguire lo studio? L’arte. Studiare per avere un’idea di cosa sia l’arte, per poi creare qualcosa di nuovo. > Perchè Dante è riuscito a fare uno studio fertile? Dante attraverso lo studio è riuscito a far emergere il fanciullo che c’era in lui > solo così riusciamo a trovare una poesia pura che è capace di vedere la bellezza davanti ai nostri occhi. > Cosa deve fare lo studio = togliere invece che aggiungere = per tornare a specchiarci nel nostro fanciullino. > Cita Matilda(personificazione del fanciullino): che rappresenta per eccellenza il fanciullino perché rappresenta la natura umana, che dev’essere semplice, umile, libera, felice… Il tuono Questa poesia è collegato alla lirica precedente: Il lampo. > Descrive prima in termini di impressionismo sonoro = il rumore del tuono, poi in modo allusivo = lo spavento di un bambino nella culla, poi la madre gli porge un rassicurante soccorso e lo fa riaddormentare. ● Metro: ballata piccola di endecasillabi. > È una poesia dell'ascolto interamente affidata a sensazioni acustiche facendo disattivare la vista. > In questa poesia spiega > la serenità di un nido che viene improvvisamente distrutto, facendo riferimento alla sua storia = il lampo è seguito dal tuono = visto come l’assassino del padre di Pascoli.> inizialmente la famiglia era unita e ad un tratto la morte del padre incombe come un tuono (tuono= male del mondo) all’improvviso, la madre sempre presente a consolare il figlio, ● i rumori come quelli del vv. 4 “rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo” = fanno riferimento alla frana e alla mareggiata che viene descritta dalla famiglia di G. > La continua ripetizione della lettera R = ricorda il rimbombo, mentre le lettere N-M = creano una sorta di risonanza dello scoppio del tuono. + ripetizioni di molte vocali > Pascoli utilizza = le impressioni sonore x descrivere il tuono, e anche il fonosimbolismo = in cui suoni verbali acquistano connotazioni simboliche. > Nido = rapporto tra madre e figlio. > L'indeterminatezza dei protagonisti fornisce un'idea di madre premurosa ,rassicurante e pacificatrice che vale per tutte le mamme del mondo. X agosto Questa poesia rievoca a distanza di tanti anni > la brutale uccisione del padre mentre tornava in calesse da Cesena portando doni per i figli > venne pubblicata alla vigilia del 29° anniversario del lutto. ● Metro: 6 quartine di endecasillabi e novenari alternati. ● 2 protagonisti = la rondine e il padre > entrambi sono l’unico sostentamento della famiglia e vengono uccisi entrambi senza motivo a causa della malvagità dell’uomo. > I parallelismi portano ad un aspetto isomorfo come se una scena si ripetesse due volte. > Quando racconta l’uccisione > Pascoli fa riferimento > al passato mentre quando descrive i cadaveri al presente, per far capire che il dolore è sempre presente. > Facendo riferimento alla notte di San Lorenzo> il poeta vede questa notte come un pianto del cielo che gli ricorda la morte di suo padre. > Il poeta si rivolge a San Lorenzo affermando che sa perché in quella notte ci sono così tante stelle cadenti e perché un pianto, un dolore così grande brilla nella volta celeste. Spiegando il perché Pascoli a questo punto immagina una rondine che ritorna al suo nido, ma viene uccisa e cade in un cespuglio di spini; nel becco aveva un verme che era la cena per i suoi piccoli, ora si trova a terra con le ali aperte come se fosse in croce (anche il numero dieci in romano X ricorda la croce) e mostra il verme al cielo lontano. Sul suo nido l’uccellino è affamato e nell’ombra al tramonto pigola sempre di più (uccellini perdono le forze), sperando nel ritorno della madre ma sono destinati a morire. > Il cielo lontano assume 2 significati: 1. lontano = come se non fosse più il regno della rondine vv.10 “ora è la”. 2. lontano nel senso di un cielo insensibile e indifferente al dolore terreno > Poi passa al padre = “anche un uomo mentre tornava al suo nido venne ucciso”, e ora perdona chi lo ha ucciso > Con le due bambole Pascoli sta ad indicare = la tenerezza del padre che porta i doni che non arriveranno mai. > Il fanciullo pascoliano non aumenta l'odio e la vendetta, infatti egli mette la parola perdono sulle labbra del padre = questo è ciò è stato difficile per Pascoli perché per anni ha cercato gli assassini del padre ma più tardi decide di credere all'idea del Manzoni, ovvero che solo il perdono può porre fine alla violenza. ● Pascoli risulta maturo, non lotta per la violenza ma comprende ed è buono. L’assiuolo ● Luogo: spazio aperto, forse un giardino tra le campagne e il mare ● Mandorle e melo: fanno pensare alla presenza dell’uomo che li ha piantati. ● Cavallette: identificate come tale > Tutto il resto è sfuggente, lasciato nel vago. > Tutta la realtà sottoposta a un singolare estraniamento: le cose si trasformano, scambiandosi tra loro grandezze e funzioni (es: il mare immenso si fa piccolo come una culla) facendo riferimento all’utilizzo del fanciullino come diceva Pascoli. > L’applicazione del codice simbolista fa sì che nulla sia più lo stesso, la realtà sembra apparire attraverso una lente deformante (es: il centro trema, i lampi soffiano...) > Natura: ambigua ed enigmatica, reca in sé verità universali ma oscure. Perciò c’è bisogno di un fanciullino che si accorga che le cose non sono come sembrano e che il mondo contiene un messaggio nascosto. In questo casino persino il fanciullino deve compiere uno sforzo di concentrazione per scoprire la verità. > Progressiva messa a fuoco del senso del messaggio: verso dell’assiolo evoca il destino di morte che incombe su tutto e ne fa memoria. 1. Prima strofa: ansiò genò e inatteso nero di nubi lampeggianti 2. Seconda strofa: ricordo improvviso di un lutto privato, che porta sofferenza, riapre una ferita. 3. Terza strofa: le porte dell’aldilà. Il gelsomino notturno Analogia tra due processi generativi: 1. Impollinazione dei fiori o persa degli insetti che penetrano nel calice aperto 2. Rapporto sessuale tra uomo e donna, che porta alla procreazione. > Bella di notte: rilievo strutturale, cominciano aprendo i loro calici e finiscono richiudendo i petali. > Accompagnati da un profumo di fragole rosse che attira le falene (inconsapevoli esecutrice dell’impollinazione). > Fiore: metafora ricorrente della donna e dell’organo genitale femminile. > Calici aperti dei gelsomini e l’odore di fragole rosse: emblema della carnalità e della passione. > Ultima quartina: il seme di una nuova pianta così come l’embrione di un nuovo essere umano. > Pascoli guarda tutto questo dall’esterno come un semplice spettatore > ‘Là’= sentimento di esclusione se non di esternalità che egli prova davanti alle gioie dell’amore coniugale. > Alone di mistero: difesa della privacy ma è anche una conseguenza, di nuovo, del non sapere del poeta. > schiudersi dei gelsomini: ricordo dei familiari morti pone un freno inibitore al godimento delle gioie coniugali. > Il poeta non potrà partecipare a questo amore che genera nuova vita perché è impegnato a elaborare il lutto. Perché tramite la memoria dei suoi cari riesce a tenerli in vita
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