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Giovanni Pascoli vita e opere, Sintesi del corso di Italiano

biografia ed analisi di alcune poesie fondamentali

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 06/06/2018

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katia-strusi 🇮🇹

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Scarica Giovanni Pascoli vita e opere e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI BIOGRAFIA Giovanni Pascoli nasce il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, trascorre un’infanzia agiata fino alla morte del padre Ruggero nel 1867, ucciso con una fucilata al rientro a casa. Il poeta indagherà personalmente sulle cause della morte, rimasto impunito, convincendosi inutilmente di aver trovato i colpevoli. Morti anche due fratelli e la madre, Pascoli è costretto a lasciare il collegio dove studiava e trasferirsi a Rimini con gli altri fratelli. Nel 1873 si iscrive all’università di Lettere di Bologna grazie a una borsa di studio che pochi anni dopo perderà per aver partecipato a una dimostrazione contro il Ministro della Pubblica Istruzione. Questo evento lo costringerà ad interrompe gli studi. Riuscirà comunque a laurearsi nel 1882 in letteratura greca. Dopo la morte del fratello maggiore, Pascoli diviene il capofamiglia, escludendo dalla propria vita ogni relazione sentimentale, puntando solamente alla ricostruzione del nucleo familiare. Nel 1887 si stabilisce a Massa insieme alle sorelle Ida e Maria; da li in poi inizia a diventare sospettoso su tutto quello fuori da “nido” familiare e ossessionato dalla gelosia verso le sorelle e verso le loro relazioni amorose. Dopo il matrimonio di sua sorella Ida (avvenuto contro la volontà del poeta), Pascoli si trasferisce in provincia di Lucca in una casa in campagna insieme alla sorella Maria. Nel 1891 esce la prima edizione di Myricae e dopo aver insegnato in molti licei d’Italia, riesce a diventare professore di grammatica greca e latina all’università. Nel 1897 pubblica i Poemetti e successivamente diventa titolare della cattedra di Letteratura italiana a Bologna, che fino ad allora era stata di Carducci. Poco prima della morte avvenuta nel 1912, Pascoli pronuncia il discorso La grande Proletaria si è mossa, dedicata a sostenere l’impresa coloniale in Libia. Pascoli insieme a D’Annunzio è il principale rappresentante del decadentismo Italiano: Pascoli ha una solida cultura classica e appartiene in piccola parte al simbolismo in maniera intuitiva; la sua poetica tende al sublime aspirando ad un ruolo di profeta: lui cerca però il sublime dal basso, nella quotidianità. Tende ad avere una funzione sociale tipica dell’ottocento, come la sua vita politica, ispirandosi a Carducci, rivelando i tratti della sua personalità, cioè un carattere riservato e bisogno di isolarsi. La vita di Pascoli costellata di lutti fu ciò che fece nascere uno dei temi più presenti della sua poetica cioè quella del nido familiare: infatti Pascoli sceglie di evadere dal mondo reale per rifugiarsi nel mondo dell’infanzia, dove la persona è isolata ma tranquilla rispetto ad una realtà incompresa e tenebrosa. Questo pensiero è espresso nel fanciullino (1897) dove l’autore afferma che dentro di noi c’è un fanciullino che fa sentire la sua voce ma che con l’arrivo dell’età adulta ci rifiutiamo di ascoltare, infatti il vero momento poetico per Pascoli è l’infanzia, in cui il fanciullo scopre il mondo per la prima volta e se ne meraviglia, il nido (la famiglia) rappresenta un luogo sicuro che protegge dalla realtà. L’importanza è data alle piccole cose, e questo è rappresentato dalle spesse raffigurazioni di campagne solitarie e lontane dal caos. Pascoli è un pessimista e convinto che la vita umana è dominata dal dolore e dal male, questo porta il poeta ad invocare la fratellanza secondo cui gli uomini devono unirsi e smettere di odiarsi per risolvere i problemi. Principali opere: Fanciullino, Myricae, Poemetti, Canti di Castelvecchio, Poemi conviviali Il gelsomino notturno: è una lirica pubblicata nel 1901 in occasione delle nozze dell’amico intimo Gabriele Briganti, e raccolta nei Canti di Castelvecchio. • Temi: Vi è raffigurato il tema dell’unione dei due sposi e del conseguente germogliare di una nuova vita. Nei versi è presente una metafora sessuale delicatissima. Il gelsomino notturno è fiore che si apre di notte e di giorno si chiude. Il simbolismo pascoliano si esprime nel rapporto tra il fiore e la donna, il fiore fecondato grazie alle farfalle notturne che ne trasportano il polline è metafora della donna resa madre nell'unione con il compagno. L’elemento della narrazione è affidato a delle immagini e il poeta coglie il mistero che palpita nelle piccole cose della natura. Si accorge che la notte, quando tutto intorno è pace e silenzio, vi sono fiori che si aprono e farfalle che volano. Una vita inizia quando la vita consueta cessa. L’ora della vita notturna è anche un’ora di malinconia per il poeta che prova un senso di esclusione. Il binomio vita e morte è evidente ai versi 1-2 (immagine dei fiori notturni e il ricordo dei familiari defunti), al verso 4 (farfalle crepuscolari simbolo sia di vita che di morte) al verso 12 (nascere dell’erba sulle fosse), al verso 23 (l’urna, elemento funerario, è metafora del ventre femminile, generatore di nuova vita). • Metrica: lirica di 6 quartine di novenari a rime alternate ABAB. Nell’ultima quartina vi è una rima ipermetra (petali-segreta) F 0E 0 rima in cui una delle due parole è considerata senza la sillaba finale. Ci sono pochi enjambement. ONOMATOPEA E FONOSIMBOLISMO: in Pascoli sono spesso presenti, soprattutto in Myricae • Onomatopea: si produce quando i suoni di una parola descrivono o suggeriscono acusticamente l'oggetto o l'azione che significano. • Fonosimbolismo: consiste nell'utilizzare il suono per reinventare dei significati, nell'attribuire un significato al suono. X agosto: Questa poesia fu inclusa nella quarta edizione di Myricae. La lirica rievoca uno degli eventi più doloroso e drammatico della vita di Pascoli, la morte violenta del padre. • Temi: Il giorno di San Lorenzo, ovvero il 10 agosto Pascoli, il padre di Pascoli venne assassinato a colpi di fucile, per mano di ignoti, mentre tornava a casa sul suo calesse. Attraverso la poesia il poeta vuole comunicare al lettore la sua tristezza per la mancanza del padre assassinato e la accentua mettendo a confronto una rondine abbattuta col cibo nel becco per i suoi rondinini e il padre che ritornava a casa portando due bambole alle figlie, in modo tale da sottolineare l’ingiustizia e il male che prevalgono sulla terra. La leggenda popolare identifica le stelle cadenti, che proprio nella notte del 10 agosto hanno la loro massima manifestazione nel corso dell’anno, con le lacrime di San Lorenzo. Pascoli varia questa simbologia, e il fenomeno astrale viene interpretato come il pianto che le stelle versano sulla malvagità degli uomini e sull’ingiustizia del mondo. Attraverso le analogie egli riesce a dilatare il dolore personale, facendolo diventare universale. Ritorna il tema caro a Pascoli del “nido” unico rifugio al male e al dolore del mondo esterno. Nel titolo, il “X” della data è utilizzato simbolicamente per trasmettere l’idea della croce. Vi sono molti parallelismi e 2 riferimenti a Cristo: il parallelismo tra natura e uomo riporta al gelsomino notturno. • Metrica: La poesia è composta da sei quartine in cui si alternano endecasillabi e novenari. Schema: ABAB CDCD. Il linguaggio frantumato in frasi breve separate attraverso l’uso diffuso di interpunzione contribuisce ad esprimere la drammaticità della situazione. L’assiuolo: Questa poesia venne pubblicata per la prima volta sulla rivista “Il Marzocco” e successivamente inserita nella quarta edizione di Myricae, nella sezione “In campagna”. • Temi: Con questa poesia Pascoli descrive un paesaggio notturno e nebbioso, animato da vari rumori, dove all’inizio prevale il sentimento dell’estasi, difatti dice che la notte è meravigliosa, il cielo è chiaro come l’alba e perfino gli alberi sembrano sporgersi per vedere meglio la luna che è nascosta tra le nubi. Di sottofondo vi è la melodia del mare, i fruscii dei cespugli, il frinire delle cavallette. Tutto quest’ambiente è disturbato solamente da una voce monotona
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