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Giovanni Pascoli: vita e opere, Schemi e mappe concettuali di Italiano

IlDecadentismo in Italia e della poesia di Giovanni Pascoli. Si analizza la sua biografia, la sua visione della natura e della società, la sua concezione della poesia e i temi che affronta nelle sue opere. Si parla anche della raccolta Myricae e della poesia Nella nebbia e Novembre.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 18/11/2022

giorgia_29
giorgia_29 🇮🇹

7 documenti

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Scarica Giovanni Pascoli: vita e opere e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli Come periodo ci troviamo nel bel mezzo del Decadentismo, inteso come un periodo di malessere generale. In Italia si può parlare di due Decadentismi: il primo nasce in Italia a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino ai primi del Novecento. Il secondo decadentismo invece coincide con i primi due decenni del Novecento. La differenza tra i due è che cambia la funzione dell'intellettuale, il poeta non è più vate ma veggente (ovvero un poeta che va oltre la realtà sensibile). La sua composizione è legata alla sua biografia: nasce nel 1855 da una famiglia benestante. La sua formazione avviene nel pieno positivismo e quindi vi è un attaccamento alla scienza. Parte da una visione positivista per staccarsi da essa a causa della perdita di fiducia nella scienza e nella possibilità di risolvere i problemi dell'uomo e della società. In Pascoli questa sfiducia nella scienza viene fuori in una rappresentazione del mondo frantumata, mondo che non ha più regole. Quando il 10 agosto del 1867 il padre viene ucciso, la famiglia si spezza, questo provoca in lui una sorta di ribellione, che lo porterà ad aderire al socialismo e a simpatizzare con gli anarchici di quel periodo. A causa di questi appoggi finisce in carcere, esperienza che lo segnerà profondamente, tanto che una volta uscito dal carcere abbandonerà quegli agganci, anche se in lui resteranno degli ideali che sono alla base del socialismo. Ideali che si agganciano alla visione di Leopardi perché elaborerà una sorta di socialismo utopico dove i sentimenti principali sono la solidarietà, la fratellanza e l'impegno nell'aiutare il prossimo. Questo modello socialista viene fuori da alcune opere, in particolare nelle opere che si basano sul tema della campagna, in cui fa riferimento a un modello preciso ovvero quello del piccolo proprietario terriero considerato un modello da seguire. Di conseguenza, identifica nella campagna e nel piccolo proprietario terriero gli ideali positivi che non ritrova nel mondo cittadino. Il suo pessimismo inoltre lo porterà a scagliarsi contro la politica coloniale. Al contrario, prova un forte attaccamento al concetto di nazione, che identifica nel concetto di nido familiare, paragona la nazione al concetto di nido perché come il nido dà consolazione all'individuo, la nazione deve dare conforto ai cittadini. Myricae Il titolo è stato ricavato da una citazione di Virgilio, in italiano il termine viene tradotto in tamerici (delle piante che crescono senza particolari accorgimenti) e diventa metafora delle piccole cose che sono all'apparenza insignificanti e a cui lui aspira a dare un valore. Una cosa importante di questa raccolta è che vuole analizzare dei temi facendo riferimento alla sua esperienza personale che si carica di un messaggio universale. Ad esempio nel parlare della morte, decide di parlarne attraverso le 1000 simbologie che vengono fuori dal mondo della natura, non parla solo della morte del padre ma gli attribuisce un valore universale. Universalizzare la morte, secondo lui, da occasione di interpretare, dare un giudizio e un parere. Viene fuori un concetto opposto a quello leopardiano, per Leopardi la natura è maligna, per Pascoli la natura è benigna e gli uomini sono maligni perché fin dalla nascita sono caratterizzati da una malvagità istintiva e di conseguenza gli uomini entrano in contrasto tra di loro sfociando nella violenza. Violenza vista come manifestazione di forze istintive e irrazionali, il superamento di questa malvagità si ha nel far emergere le qualità positive che distinguono l'uomo civile da quello bruto. L’uomo civile è colui che prova bontà e solidarietà e trova una soluzione nell'esercizio della pietà, chi è in grado di provare pietà riesce a contrapporsi alla malvagità, venendo definito Homo humanus (rinuncia alla violenza). La poesia Nel momento in cui l'uomo è in grado di provare sentimenti legati alla fratellanza, dà vita a una poesia umanizzatrice, cioè una poesia carica di valori umani. Questa è lo scopo che Pascoli cerca di dare alla sua poesia, poiché la funzione civile coincide con quella umanizzatrice, ed è in grado di portare avanti valori positivi. Per lui la vera poesia è la poesia pura, senza fini pratici e fini morali, il suo scopo è creare suggestione. La poesia di Pascoli è indirizzata a valorizzare il quotidiano, i temi sono legati all'infanzia, affetti familiari, dolore, morte, il concetto di nido che diventa metafora per rappresentare il ruolo consolatorio della famiglia, il tema della natura e della campagna. Sono temi quotidiani legati alla sua biografia e alla sua esperienza personale. Per questo, viene definito il poeta delle piccole cose, perché parla di cose quotidiane e semplici e lo fa attraverso gli occhi di un fanciullino, quindi con ingenuità. Quello che lo rende attuale è il suo essere suggestivo, parla di cose quotidiane andando oltre, carica cose all'apparenza normali di significati simbolici e gli attribuisce un valore universale. Ad esempio, quando parla della morte, non ne parla legandola solo alla morte del padre, ma il dolore diventa emblema per rappresentare il dolore di tutti gli uomini. Per Pascoli, il vero poeta è capace di guardare il mondo con gli occhi di un fanciullo quindi con ingenuità, ingenuità che porta il poeta a non scorgere il male e lo porta a credere in determinati valori. La figura del fanciullino viene paragonata agli antichi. Tutti gli uomini possiedono una parte ingenua dentro di sé, ma non tutti sono in grado di tirarla fuori, infatti il poeta è l'unico a poterlo fare perché grazie a questa ingenuità riescono a caricare le cose di forti significati evocativi e simbolici, di conseguenza Pascoli anticipa la figura del veggente. Nella nebbia Titolo significativo perché la nebbia metaforicamente avvolge la realtà, ha lo scopo di proteggere dal dolore e avvolge il passato come a voler proteggere da ricordi dolorosi. La conseguenza è un mondo spezzato dove non vi sono regole e schemi precisi, e questa visione lo porterà a una visione pessimista. In questa poesia emerge un forte legame con Leopardi: Leopardi oltre la siepe vede un mondo nascosto e sconosciuto pronto a rivelarsi, Pascoli invece vuole che il futuro rimanga nascosto e vuole vedere solo il presente per non affrontare il dolore del passato. Novembre Gemmea l’aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore... Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. È l’estate, fredda, dei morti.
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