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Giovanni Pascoli, vita e poetica, Appunti di Italiano

Biografia di Giovanni Pascoli, opere, temi, analisi delle maggiori poesie.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 11/07/2023

chiara-cani
chiara-cani 🇮🇹

5 documenti

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Scarica Giovanni Pascoli, vita e poetica e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI Biografia: ● esponente del Decadentismo, personalità irrequieta e oscura, personalità fatta da ossessioni e ipersensibilità, poesia caratterizzata dalla figura del fanciullino ● nacque nel 1855 a San Mauro in Romagna ● suo padre fu assassinato quando Pascoli aveva 11 anni in circostanze misteriose → seguirono la morte della madre e dei tre fratelli → trauma che porterà per tutta la vita ● 1873 si iscrive alla Facoltà di Lettere a Bologna, entra nella cerchia dei discepoli di Carducci ● abbandona gli studi e si riduce in miseria, 1879 tre mesi di carcere a causa di partecipazione in gruppi anarchici ● carriera di professore di ginnasio ● raggiunta disponibilità economica, chiamò le sorelle a vivere con lui Ida e Maria → RICOSTITUIRE NIDO DOMESTICO che era stato tragicamente distrutto ● attaccamento per le sorelle → profondo e morboso ● primi successi: Myricae (1891) ● 1905 cattedra di Letteratura italiana a Bologna ● morì nel 1912 di cancro Le opere: ● Myricae (1891), prima raccolta e il titolo è tratto da un’espressione di Virgilio “piacciono gli arbusti e le basse tamerici” → allude al carattere UMILE dei temi. Parla di temi di familiarità e quotidiani. Presenti anche temi del dolore, del “nido” e dei lutti familiari subiti dal poeta. Più di 150 poesie, in genere brevi; prevalgono temi campestri e, nelle più tarde, il ricordo della tragedia familiare. Ricordiamo di questa raccolta “L’assiuolo” . ● Canti di Castelvecchio ● Poemi conviviali (1895), raccolta di circa 20 poemetti che iniziarono a uscire su “Il convito”, lussuosa rivista romana. Gli argomenti sono tolti in gran parte dalla mitologia classica e dalla storia antica. Endecasillabo sciolto. ● Le Odi e Inni comparvero per la prima volta nel 1906. Cantano temi civili e umanitari, perlopiù prendendo spunto dalla cronaca La poetica e il pensiero La poetica di Pascoli si basa principalmente su quanto esposto dal poeta stesso nel saggio “Il fanciullino”, in cui Pascoli sostiene che dentro ogni uomo è nascosto un fanciullino in grado di provare meraviglia e stupore e di scoprire, pertanto, i misteri che si nascondono in ogni cosa. Di questo però è capace solo il poeta. Ed è così che nasce la poetica della meraviglia e dello stupore, attraverso la quale si può conoscere la realtà vera, quella inaccessibile per via razionale. Questo ci porta a collocare Pascoli in una prospettiva decadente. Infatti, ad esempio, il ritorno all’infanzia può essere considerato una sorta di tentativo di evasione dalla realtà presente. Ma la sua sensibilità decadente la si nota soprattutto da ciò che egli ha in comune con il Simbolismo francese, ovvero: la ricerca dei significati nascosti delle cose, l’uso di un linguaggio simbolico e musicale (soprattutto di analogie) per esprimere suddetti significati. Il suo stile può essere definito impressionistico, perché vuole dare delle impressioni sensoriali immediate attraverso l’uso di legami di suono tra le parole (il significato grammaticale quindi è messo in secondo piano). I temi della poesia di Pascoli I temi ricorrenti nella sua poesia sono: - Il ricordo dei cari defunti e l’assassinio del padre, quindi in generale il pensiero della morte; - L’esaltazione del “nido”, visto come SIMBOLO del mondo chiuso, accogliente e protettivo degli affetti familiari; - la celebrazione della natura (che il poeta riesce a vedere in profondità grazie alla sua sensibilità da fanciullino); - il significato simbolico e misterioso attribuito ad alcuni elementi del paesaggio; - il senso di angoscia e smarrimento di fronte all’immensità del cosmo; - l’affrontare temi esistenziali riprendendo i miti del mondo classico. Opere svolte Il fanciullino: 1) “E’ dentro di noi un fanciullino” p. 432, 2) “Un soave freno all’instancabile desiderio” p. 434 1) E’ la pagina iniziale del Fanciullino in cui viene discusso il fatto che l’ispirazione poetica è la voce dell’infanzia che il poeta ha conservato in sé. Il fanciullino pascoliano rappresenta la sensibilità poetica, intesa come percezione fantastica, spontanea e immediata delle cose e poeta è colui che sa conservare, ritrovare ed esprimere questo atteggiamento infantile. Pascoli carica la metafora del fanciullino di molteplici significati: potenza dell’immaginazione che arricchisce la realtà dei sogni, disponibilità a commuoversi e a partecipare emotivamente alle esperienze più diverse, capacità di vedere la realtà con occhi sempre nuovi. 2) Estratto dai capitoli centrali: la prima parte del brano contiene importanti puntualizzazioni dell'idea pascoliana della poesia: la poesia è nelle cose, è in qualche modo una realtà oggettiva e il poeta la scopre, non la crea. Secondo Pascoli la poesia è in particolare nelle cose piccole, vicine, quotidiane. L’accento posto sulle piccole cose serve a Pascoli per affrontare il problema del valore morale sociale della poesia: se l'ispirazione poetica è totalmente spontanea e fanciullesca, apparentemente non è compatibile con propositi educativi, non può assumere responsabilità sociali; ma l'autore è convinto che la poesia sia inseparabile da questi valori ed elabora una soluzione dell'anatomia. Lavandare ● si trova nella raccolta poetica Myricae pubblicato nel 1891;
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